Mantova, bellezza senza tempo

Lombardia sinonimo di Milano? Non solo! Oltre al capoluogo meneghino, famoso nel mondo per i grattacieli, le sfilate di moda, i poli artistici e di design all’avanguardia, la bella regione settentrionale italiana è custode di preziose destinazioni turistiche che per il loro patrimonio storico-culturale non hanno niente da invidiare alle più note città del vecchio continente.

Come Mantova, gioiello dell’arte e dell’architettura italiana, che già stupisce per la sua posizione peculiare: costruita intorno a tre laghi alimentati dal fiume Mincio, è una città d’acqua nel cuore della fertile Pianura Padana, con un patrimonio storico dal valore inestimabile.

La città lombarda è indissolubilmente legata alla famiglia dei Gonzaga che ebbe il pregio di trasformare questo centro abitato in un gioiello del Rinascimento italiano. Il lascito e la ricchezza dei loro interventi sono visibili ancora oggi in ogni palazzo e monumento della città. Tra edifici maestosi, castelli, case storiche, antiche chiese e piazze da cartolina, è infatti tutto un susseguirsi di tesori unici al mondo. È anche una destinazione viva e ricca di eventi durante tutto l’anno, ma a settembre dà il meglio di sé grazie al Festivaletteratura, prestigiosa kermesse culturale per appassionati di libri e scrittura, che per cinque giorni anima il già vivace centro storico. Ecco cosa fare e vedere in un weekend a Mantova.

BENVENUTI A PALAZZO DUCALE

Primo ed imprescindibile punto di partenza per andare alla scoperta di Mantova è il Palazzo Ducale, noto anche come reggia dei Gonzaga, simbolo indiscusso della città. Dal 1308, l’edificio è stato la residenza ufficiale dei Bonacolsi, i primi signori di Mantova che precedettero e crearono le basi per la più nota dinastia dei Gonzaga, e poi la residenza principale di questi ultimi. Il Palazzo ospitava il Gonzaga dominante del tempo insieme alla sua famiglia. Nel corso degli anni, ogni duca era solito aggiungere alla struttura un’ala per sé e le proprie opere d’arte. Il risultato? Ben 35.000 mq di pura meraviglia fanno del Palazzo Ducale una delle regge più estese d’Europa dopo, tra gli altri, il Louvre, la Reggia di Caserta e il Palazzo d’Inverno. L’edificio, infatti, ha più di 500 stanze e racchiude sette giardini ed otto cortili. E se da non perdere è il ciclo di affreschi che Pisanello realizzò per volere di Gianfrancesco Gonzaga, il fiore all’occhiello del Palazzo però è la Camera degli Sposi, o “camera picta“, dipinta da Andrea Mantegna tra il 1465 e 1474, capolavoro indiscusso del Rinascimento, nel Castello di San Giorgio, parte della struttura addossato alla Corte Vecchia.

MANTOVA, CITTÀ D’ARTE E ARCHITETTURA

Anticamente posto su un’isola al centro del quarto lago di Mantova ora prosciugato, Palazzo Te è uno dei più straordinari esempi di villa rinascimentale suburbana manierista e altra tappa imperdibile per gli appassionati di storia e arte. Costruito tra il 1524 e 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, come villa destinata all’ozio del principe e per i suoi fastosi ricevimenti, il Palazzo è l’opera più celebre dell’architetto e pittore Giulio Romano, allievo di Raffaello. Oggi è museo e ospita prestigiose esibizioni temporanee. Come Giulio Romano. La forza delle cose che dall’8 ottobre - e fino a gennaio 2023 - mette in mostra le invenzioni del geniale architetto e ideatore della struttura, accompagnate da disegni di famosi artisti del Cinquecento, tra cui Michelangelo e Francesco Salviati, e una selezione di oggetti di design italiano ed europeo cinquecenteschi. Un appuntamento imperdibile per gli amanti di architettura.

LE CHIESE DELLA CITTÀ

A una manciata di metri l’uno dall’altra nel centro storico, si trovano due dei monumenti più importanti di Mantova: la Basilica di Sant’Andrea e la Rotonda di San Lorenzo. La prima, realizzata sui resti di un edificio religioso costruito nel 1046, è la più grande chiesa della città, opera di Leon Battista Alberti che la iniziò in stile rinascimentale nella seconda metà del Quattrocento e fu poi completata, in più stili diversi, molti anni dopo la morte del celebre architetto. Secondo la tradizione, all’interno del tempio è custodita la terra con il sangue di Cristo che Longino, il centurione romano che gli trafisse il costato, raccolse ai piedi della Croce. La Rotonda di San Lorenzo, invece, è uno degli edifici religiosi più antichi di Mantova, costruita sul modello della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e ubicata nella centralissima piazza delle Erbe. Secondo la storia, la rotonda fu voluta da Matilde di Canossa come evocazione del luogo della sepoltura di Gesù. Nel corso dei secoli è stata circondata da palazzi che ne impedivano la vista, usata come magazzino e cortile, per essere poi riconsacrata nel 1926 e finalmente riportata all’antico splendore. La chiesa più importante di Mantova, anche se non affascinante come le due precedenti, è però il Duomo - o Cattedrale di San Pietro apostolo - in Piazza Sordello, al cui interno sono seppelliti i più importanti membri della famiglia Gonzaga. Sulla bella piazza affacciano anche il Palazzo Vescovile, Palazzo degli Uberti, Palazzo Castiglioni e il Palazzo Acerbi con la Torre della Gabbia. 

MANTOVA: UNA VENEZIA LOMBARDA

L’acqua è un elemento talmente importante a Mantova che il filosofo francese Montesquieu la definì “una seconda Venezia”. Per rendersene conto, basta seguire il Rio, fiume che attraversa la città in più punti, fino a raggiungere lungo il percorso che conduce a Palazzo Te, la Loggia delle Pescherie. Un luogo fondamentale della città in passato, perché punto di approdo del pesce pescato nel Po e nei laghi di Mantova che era poi venduto sui banchi dell’adiacente mercato. Le Pescherie furono edificate nel 1536 su progetto dell’architetto Giulio Romano: prevedeva due arcate con attici costruite intorno al ponte medievale che affacciava sul fiume. Accanto erano realizzate anche le Beccherie, demolite nel 1872, di cui oggi resta solo una fila di colonne con porticato dove il sabato si svolge il mercato contadino del Lungorio dove agricoltori e contadini vendono i loro migliori prodotti.

SABBIONETA: LA CITTÀ IDEALE

Poco più di trenta chilometri separano Mantova da Sabbioneta, gioiello indiscusso dell’architettura lombarda, costruita tra il 1554 e il 1591 per volere del duca Vespasiano Gonzaga Colonna nel luogo dove sorgeva una rocca del nonno Ludovico e un antico insediamento. Sabbioneta fu costruita basandosi sui principi umanistici della città ideale: la disposizione di vie, piazze ed edifici fu interamente realizzata secondo i principi di razionalità e scienza, perno del pensiero filosofico di quell’epoca. Si tratta di uno dei pochissimi casi al mondo dove la filosofia è stata egregiamente trasformata in realtà pratica. Tutto, infatti, a partire dalle mura difensive e dalle strade disposte a scacchiera fino alla posizione strategica degli spazi pubblici, è perfetto e consente di ammirare dal vivo ciò che, in quegli anni, si intendeva con l’espressione “Città Ideale”. Insieme a Mantova, Sabbioneta nel 2008 è stata inserita dall’Unesco nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità. Una volta arrivati qui, non è difficile immaginare il perché...

 

Francesca Masotti