Un itinerario autunnale che coniuga degustazioni di vini e visite a borghi caratteristici, città storiche, architetture religiose, civili e militari. Il tutto in un contesto di natura splendida, quale può offrire questa regione. Un viaggio sui generis adatto a coloro che amano il buon bere e l’arte in tutte le sue sfumature
Trentino da bere
Il mese di ottobre è in grado di fornire delle belle giornate soleggiate, consentendo di godere ancora di alcuni fine settimana fuori porta. L’itinerario che vi proponiamo è perfetto per questo mese e segue la via dei grandi cru trentini, dando così modo di coniugare arte, natura e buon bere. In realtà questo viaggio non toccherà tutte le zone di produzione dei cinque vini trentini (il Marzemino, il Trento DOC, il Teroldego Rotaliano, il Müller Thurgau, il Nosiola e il Vino Santo), ma si limiterà ad esplorare i territori dei primi tre citati, che sono anche i più conosciuti.
La culla di un vino “gentile”
Il viaggio comincia dalla Vallagarina, zona di produzione del Marzemino Gentile, un vino rosso non troppo corposo, decantato da Mozart nel suo Don Giovanni. Avio è la prima località che s’incontra e si annuncia già da lontano con il suo castello dal quale è opportuno iniziare la visita del comune. Vecchio di quasi mille anni, il castello mostra ancora oggi tutta la sua possanza di poderosa fortezza, posta in posizione strategica sul Monte Baldo a controllo della Vallagarina. Circondato da alte mura rinforzate da cinque torri, si sviluppa attorno a un grande giardino coltivato a viti e a olivi. Oltre che fortezza, il castello fu anche l’elegante residenza dei signori di Castelbarco il cui palazzo, individuabile dalle decorazioni di finti tendaggi e da scene cortesi, aveva le sale riscaldate da camini a legna di cui ancora oggi rimangono le tracce. Oggi la struttura è di proprietà del FAI che ne cura il restauro (www.fondoambiente.it/CastelloAvio). La casa del Vicario di Avio si trova sul tracciato che collega il castello alla pieve ed è composta da due edifici distinti: la casa delle decime, dove i Castelbarco custodivano i frutti dei loro balzelli, e la sede vicariale, dove veniva amministrata la giustizia da parte appunto del Vicario. Non vi sono notizie certe sull’anno di fondazione della struttura, ma si pensa che un primo edificio in muratura sia stato eretto nel duecento. Recentemente le costruzioni sono state oggetto di un complesso restauro che le ha restituite all’uso pubblico. Proseguendo troviamo la Pieve, che fonda le sue origini nel secolo VIII, come si può evincere da due capitelli e dal fonte battesimale a immersione. La struttura, sviluppatasi attorno a una piccola cripta, presenta tre navate arricchite da numerosi affreschi realizzati tra il XIII e il XVI secolo. Altro edificio sacro di notevole importanza è la chiesa di Santa Maria Assunta la cui prima pietra fu posta nel 1651. Capolavoro barocco, l’edificio fu voluto come simbolo di una società ricca e colta, attenta al fermento culturale che stava sviluppandosi nell’Italia settentrionale e infatti esso si presenta grandioso, ricco e imponente anche in virtù delle sue policromie e del movimento volumetrico degli interni. Importanti sono anche le opere pittoriche create con la collaborazione del Guercino, di Stefano Catani, di Andrea Celesti e di Ignazio Paluselli, autore delle settecentesche stazioni della Via Crucis. A conclusione della visita di Avio non rimane che fermarsi ad ammirare alcuni palazzi posti nei pressi della casa del Vicario, che si distinguono nettamente dall’architettura propria del luogo. Edificati tra il seicento e l’ottocento, portano il nome di alcune famiglie illustri come Bresavola, Libera e Venturi. A pianta regolare, queste costruzioni posseggono un cortile interno su cui si affacciano i locali di servizio, mentre la parte residenziale possiede sale e ambienti arricchiti da raffinate decorazioni.
La vocazione al commercio di Ala
Risalendo l’Adige si incontra, dopo una manciata di chilometri, la cittadina di Ala la cui origine risale certamente al tempo dei romani. Si sa infatti che in epoca imperiale era già nota come centro di commercio e stazione di posta per il cambio dei cavalli. È ricca di architetture religiose e civili, dovute principalmente al lungo periodo di prosperità che ebbe a partire dal cinquecento in virtù della coltivazione del gelso e dell’allevamento del baco da seta. Tale attività venne successivamente integrata dalla produzione del velluto di seta destinato al mercato europeo. Nel 1800 venne costruita la ferrovia del Brennero che permise ad Ala di far nascere attività commerciali che però misero in crisi la produzione della seta. Tuttavia, essendo città di frontiera tra l’Italia e l’Austria, sorsero diverse case di spedizione, alberghi e distaccamenti della Guardia di Finanza in entrambi i lati della frontiera. Tra le architetture civili e religiose il visitatore non deve assolutamente perdersi i palazzi De Pizzini la cui prima parte fu costruita nella seconda metà del XVII secolo, dove vennero ospitati lo Zar Nicola I di Russia, Mozart e Napoleone Bonaparte. Degni di nota anche Palazzo Angelini (costruito nel XV secolo, accolse al suo interno parecchi personaggi importanti tra i quali Carlo V, Massimiliano II d’Asburgo, Carlo VI d’Asburgo e il generale Luigi Cadorna), Palazzo Taddei (tra le cui mura sostò Andreas Hofer, capo della rivolta tirolese, poco prima di essere giustiziato dai francesi a Mantova, fu edificato nel XV secolo durante il cosiddetto quattrocento veneziano), Palazzo Zanderighi (risalente al XVI secolo e ora biblioteca comunale, diede ospitalità nel 1565 a San Carlo Borromeo) e Palazzo De Gresti (sede nel seicento e settecento della giurisdizione civile del vicariato e residenza del Capitano di Giustizia). Se riuscite, visitate anche la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, menzionata per la prima volta nel 1178, ma ricostruita nel 1501 e ampliata nel 1614. Successivamente l’edificio fu sottoposto a diversi restauri, l’ultimo dei quali venne realizzato nel 1980. Bello anche il santuario di San Valentino, posto su di un colle che domina la valle dell’Adige, nel territorio di Ala. Luogo di culto frequentato sin dal XII secolo, offre al visitatore una pace irrinunciabile, anche grazie al sito in cui è collocato.
Rovereto, la città della pace
Da Ala a Rovereto il tratto è veramente breve. In questa splendida città le cose da gustare sono tante. Il comune è conosciuto anche come città della pace grazie alla Campana dei Caduti Maria Dolens, ideata e realizzata dal sacerdote Don Antonio Rossaro all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Visitando questi luoghi si ha l’esatta percezione della stupidità umana e delle migliaia di soldati sacrificati per la conquista di obiettivi utili solamente ad accrescere la gloria di qualche personaggio. Tre sono i percorsi che Rovereto mette a disposizione dei visitatori: il percorso storico attraversa le più antiche vie del centro, arrivando sino al quartiere di Santa Maria; il percorso Visite e Scorci si snoda lungo il torrente Leno svelando le bellezze naturali della città; il percorso Botteghe porta il visitatore a ripercorrere l’antica storia commerciale artigiana, visitando le botteghe storiche, tipiche della tradizione trentina. È inoltre a disposizione dei turisti un sistema digitale chiamato “City Audio Tour” scaricabile dal sito del Comune di Rovereto. Il pacchetto contiene una mappa scaricabile in PDF e ventidue file audio. L’audioguida condurrà per mano il visitatore a esplorare altrettanti punti salienti della città e gli permetterà di scoprire curiosità e aneddoti relativi ai luoghi visitati.
Di castello in castello
A meno di 4 km da Rovereto troviamo il Castello di Castellano, situato nel territorio di Villa Lagarina. Consigliamo di lasciare il camper nella comoda area sosta della città della pace e servirsi della bicicletta per raggiungerlo. Posto a 789 metri slm, il castello gode di una splendida vista sulla Vallagarina e su Rovereto e già solo questo è motivo sufficiente per affrontare la salita che porta al maniero. Menzionato sin dalla fine del XII secolo, fu sede di gastaldia vescovile. Nel 1456 divenne proprietà dei conti Lodron che lo trasformarono in residenza, decorata con splendidi affreschi. La caratteristica più evidente della costruzione è la lunga muraglia che discende il pendio sino alla torre di guardia. Sebbene sia passato attraverso eventi che in qualche modo hanno ridotto la sua mole, il maniero conserva ancora alcuni elementi di chiara origine medievale ed è circondato da mura merlate. L’edificio è di proprietà della famiglia Morandi alla quale bisogna rivolgersi per la visita (tel. 0464/801177). Oltre al castello, va assolutamente visitata la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, uno dei più fulgidi esempi di barocco del Trentino. Già esistente nel XII secolo, fu completamente trasformata a metà del seicento per volere della famiglia Lodron. Gli interni sono una sinfonia di marmi policromi, di stucchi e di dipinti su rame. Solamente due chilometri separano il Castello di Castellano da quello di Noarna. Come il precedente, anche questo ha origini antichissime: si pensa infatti che sia nato sulle rovine di fortificazioni dell’epoca romana, anche se in realtà notizie certe si hanno solo a partire dal XII secolo. Nella prima metà del cinquecento, durante il dominio di Nicolò Lodron, la fortificazione, costruita a scopo difensivo, venne trasformata in residenza gentilizia, conferendole l’aspetto odierno. Proprio a Nicolò si deve la realizzazione degli affreschi della scala principale e del giardino d’inverno, mentre a suo nipote Massimiliano si deve il ciclo di affreschi delle battaglie che si trova nella grande stube. Attualmente il castello ospita una cantina, dove il visitatore potrà rifocillarsi con la degustazione degli ottimi vini qui prodotti (www.castelnoarna.com). Proseguendo troviamo Castel Pietra che si trova nel territorio del comune di Calliano, situato cinquanta chilometri a nord di Nogaredo. La data di costruzione di questo baluardo posto a controllo e difesa della strada imperiale che passava nel punto più stretto della Vallagarina è sconosciuta. Tuttavia già nel XII secolo alcuni documenti ne testimoniano l’esistenza. La costruzione è una commistione di diversi stili, ma è comunque palese il suo scopo prettamente militare. Il castello fu sempre teatro di scontri, essendo proprio sul confine tra la Republica Veneziana e il Tirolo. Famosa è la battaglia di Calliano del 1487 in cui le truppe veneziane, comandate dal generale Sanseverino, furono duramente sconfitte. Persino Napoleone Bonaparte ha legato la sua storia con Castel Pietra. I libri ci raccontano infatti che nel 1796 espugnò la fortezza difesa dalle truppe austriache
(www.castelpietra.info).
Folgaria e dintorni
Guardia di Folgaria è conosciuto anche come "il paese dipinto" in virtù dei murales che costellano le pareti degli edifici del borgo. Da Castel Pietra lo si raggiunge dopo circa dodici chilometri e costituisce un piacevole intermezzo tra la visita di un castello e un altro. L’idea di affrescare le pareti degli edifici nacque nel 1988 e, da allora, Guardia ospita ogni anno una rassegna di arte murale. Trovandosi qui è d’uopo dedicare anche un po’ di tempo a Folgaria, noto centro di villeggiatura invernale ed estiva. Oltre al caratteristico centro storico con la chiesa parrocchiale di antica fondazione che ospita numerose opere di artisti locali, la cittadina offre innumerevoli argomenti di visita a coloro che vogliono esplorarla a fondo e non hanno timore di camminare (www.comune.folgaria.tn.it). A due chilometri dal capoluogo e precisamente a Costa sorge il cinquecentesco santuario della Madonna delle Grazie, patrona di tutti gli sciatori italiani e meta di pellegrinaggi da tutto il Trentino. Sempre nei dintorni, a Carpeneda, si può ammirare la chiesa di San Valentino, un luogo di grande pregio storico artistico. L’edificio è molto antico, risale alla fine del quattrocento, anche se ciò che si vede ora è il risultato di diversi rimaneggiamenti. Di particolare pregio gli affreschi cinquecenteschi, tra cui quelli dei quattro Evangelisti, della Natività e della Crocifissione. Gli amanti di modernariato militare potranno visitare la Base Tuono, una postazione missilistica della NATO operativa ai tempi della Guerra Fredda. Dopo anni di abbandono è stata recentemente riqualificata e oggi ospita un museo dedicato proprio a questo conflitto. Coloro che invece sono interessati alle vicende della Grande Guerra possono soddisfare la loro curiosità visitando Forte Cherle, Forte Sommo Alto e Forte Dosso delle Somme (www.trentinograndeguerra.it). Un ultima chicca per pulirsi la bocca dopo tanto parlare di guerre: maso Spilzi. Questo è un esempio unico e originale di insediamento alpino, immerso in uno splendido paesaggio naturale. Si trova a due chilometri da Folgaria ed è formato da una costruzione settecentesca che, oltre a essere una tipica casa rurale di montagna, possiede degli elementi che la identificano anche come casa signorile. Oggi il maso viene utilizzato come museo etnografico con testimonianze della vita comunitaria locale. Castel Beseno è la più grande struttura fortificata del Trentino Alto Adige sita nel territorio del comune di Besenello. Dalla collina su cui è posto controllava tutta la Vallagarina e l’accesso alla valle che porta a Folgaria. La sua costruzione risale al XII secolo, quando il territorio su cui si trova era feudo dei conti di Appiano. Tuttavia nel corso del cinquecento il castello venne ricostruito in seguito a un incendio, mutando però il suo aspetto di edificio medievale in quello di residenza gentilizia, ma comunque conservando il carattere di possente fortezza. Napoleone Bonaparte, alla fine del settecento, mise Castel Beseno sotto assedio ma, nonostante il massiccio spiegamento di forze, non riuscì a conquistarlo. Anzi fu sconfitto dal sopraggiungere di una colonna di truppe austriache. Oggi, restaurata, la fortezza è una delle sedi distaccate del museo del Castello del Buon Consiglio di Trento
(www.buonconsiglio.it).
Dove nasce il Trento Doc
L’itinerario porta ora a conoscere la zona di produzione del Trento Doc. Siamo sulla collina che sovrasta il capoluogo della provincia trentina. È su queste alture che vengono coltivate le vigne di Chardonnay e Pinot Nero, uve perfette per questo vino. Naturalmente, vista la vicinanza, sarebbe imperdonabile non visitare Trento. Ad aiutare il visitatore a scoprire i luoghi più caratteristici della città, l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha messo a punto quindici itinerari di trekking urbano reperibili su app per smartphone scaricabile online o su un folder ritirabile presso l’ufficio turistico di Trento. Si tratta di percorsi che intendono soddisfare i gusti di ciascun visitatore, per cui si avranno itinerari artistici e monumentali, storici, misteriosi, naturalistici ed enologici. Provare per credere! Lasciata Trento e le sue zone di produzione vinicola, ci inoltriamo nella Piana Rotaliana, zona di produzione di un altro celebre vino trentino: il Teroldego Rotaliano appunto.
Le uve del Teroldego Rotaliano
Il primo monumento storico che si incontra in dirittura nord è il castello di Monreale, situato nel territorio del comune di Faedo, sulla sommità di un conoide alluvionale. Si tratta di un edificio di aspetto fiabesco che un tempo controllava l’ingresso a quelli che furono i territori tirolesi. Fu la prima roccaforte dei conti di Appiano e a partire dal XIV secolo divenne sede dei dinasti nominati dai Da Tirolo, diventando altresì sede di amministrazione della giustizia penale e civile e centro di potere politico. Della costruzione originale oggi rimangono solamente una torre a pianta esagonale e una cinta merlata, rendendo così difficoltosa la comprensione di quale fosse la struttura originaria. Attualmente il castello è di proprietà privata e ospita una cantina alla quale bisogna rivolgersi per la visita (tel. 0473/290187). Da qui giungiamo a Castel San Gottardo o castello nella roccia. Si trova nel comune di Mezzocorona e lo si raggiunge con un ripido sentiero che inizia dal sottostante Castel Firmian che, essendo privato e abitato, non è visitabile. Nascosto in una fenditura della roccia, l’edificio è avvolto da un alone di leggenda e di mistero e ciò non solamente per la sua posizione, ma anche perché rievoca la leggenda del basilisco, ridiventata attuale alcuni anni fa quando furono ritrovate impronte di dinosauro proprio nel luogo in cui si vocifera che il terribile drago sia vissuto. Il castello è un raro esempio di "corona", struttura costruita in una caverna o sottoroccia. Oggi il castello è parzialmente diroccato, ma sono ancora riconoscibili il portone di ingresso e le feritoie poste a difesa dell’entrata della fortezza. Anche se in rovina, il complesso va visitato per la suggestione che emana e per la sua valenza archeologica notevolmente accresciuta dopo il ritrovamento, nella stessa caverna, di tracce fossili di dinosauro. Spostandosi di dieci chilometri verso nord ci si imbatte nel comune di Ton nel cui territorio è posto Castel Thun. È un complesso civile-militare tra i meglio conservati del Trentino e tra i più fastosi. Nel 1267 venne in possesso di Varimberto di Tono, in seguito Thun. Questa potente famiglia che, in seguito alle diverse ramificazioni, divenne molto influente non solamente in Trentino ma anche in Europa, mantenne la proprietà del castello sino al 1992, anno in cui fu acquistato dalla provincia di Trento che, dopo un restauro, l’ha trasformato in un percorso museale che offre ai visitatori la suggestione di vivere il castello ospiti della famiglia Thun. Tra tutte le sale disponibili per la visita vanno privilegiate la sala delle guardie, la cucina nuova e la sala degli antenati, dove una tavola apparecchiata con porcellane e vetri d’epoca riporta i visitatori ai fasti delle cene di un tempo
(www.castelthun.com).
Informazioni utili per il camperista
Dove sostare in camper sulle Strade del Vino
- Avio e Ala: via Don Cesare Scala 35, Brentino, Belluno, tel. 045/7270039, GPS: N 45° 39' 32.018'' E 10° 53' 40.377''. Parcheggio adatto alla sosta camper presso l'Albergo Trattoria Olivo, situato in località Rivalta. Posto per 6 mezzi su fondo in erba, sosta da concordare con l'albergo. Oppure loc. Revena 3, SP 11 Brentino, Belluno, tel. 335/6172795 - 393/9861340, GPS: N 45° 37' 57.41'' E 10° 52' 31.299''. Area attrezzata presso l'agriturismo Revena, dispone di 4 posti camper su fondo in ghiaia. Apertura stagionale. Convenzionato con il Club di CamperLife.
- Rovereto, Villa Lagarina, Noarna, Calliano: area attrezzata La Quercia, via Palestrina 3, Rovereto, tel. 342/9935010, GPS: N 45° 54' 7.171'' E 11° 2' 12.699''. Dispone di 14 piazzole per camper su asfalto. A disposizione una navetta pubblica per il centro (5 minuti) e due piste ciclabili. La zona è video sorvegliata. Apertura annuale.
- Guardia di Folgaria, Folgaria, Besenello: SS 350 km 12, Folgaria, tel. 0464/724100, GPS: N 45° 54' 49.447'' E 11° 10' 14.512''. A circa 100 m dal centro del paese si trova un'area per camper con servizio di carico e scarico acqua, disponibile tutto l'anno. Il comune consente la sosta ai camper anche nei parcheggi appositamente riservati, situati nei pressi delle piste da sci, in Loc. Fondogrande, in Loc. Costa e in Loc. Passo Coe.
- Trento: Locanda de l'Arguta, via delle Ische 37, Trento, tel. 333/7614660, GPS: N 46° 0' 36.778''E 11° 6' 50.882''. L'agriturismo dispone di un'area attrezzata per camper e caravan su ghiaia, con 7 piazzole dotate di allacciamento acqua e luce. Dispone inoltre di un'area per tende su prato accanto alla zona giochi per bambini. Servizio di colazione su richiesta. Apertura annuale. Oppure punto sosta via Asiago, Trento, GPS: N 46° 2' 40.934''E 11° 8' 21.606''. Punto per la sosta con 6 posti riservati ai camper nel parcheggio comunale gratuito della stazione. Sosta massima consentita 48 ore. Apertura annuale. Oppure punto sosta via R. da Sanseverino, Trento, GPS: N 46° 3' 57.319''E 11° 6' 53.283''. Punto per la sosta nel parcheggio comunale con 6 posti riservati ai camper, di cui 1 piazzola per disabili. Sosta massima consentita 48 ore. Apertura annuale. Oppure area attrezzata comunale, via Fersina, Trento, GPS: N 46.048179 E11.119748. Area comunale attrezzata per 33 camper, con servizi in piazzola delimitata. Sosta massima 48 ore. Sempre aperta.
Utile per la visita ai mercatini di Natale, collegamenti con mezzi del servizio pubblico. L'area è gestita dalla società Trentomobilità. Apertura annuale. Oppure area attrezzata Camper Trento Park, via del Brennero 181, Trento, GPS: N 46° 5' 39.001''E 11° 6' 47.001'', tel. 339/7472000. Area con 200 posti su adfalto. Apertura annuale. - Faedo, Mezzocorona, Ton: area attrezzata comunale, via Paganella, Lavis, GPS: N 46° 8' 21.451''E 11° 5' 59.524''. Possibilità di sosta negli spazi del parcheggio del campo sportivo, attrezzato con camper service gratuito. Parcheggio libero quando non ci sono le partite. Apertura annuale.
Si ringraziano Daniela Vecchiato (direttore Alpe Cimbra), Andrea Miorandi (Assessore al Turismo, Sport e Bilancio del comune di Villa Lagarina), il Castello del Buon Consiglio di Trento, Marco Zani del Castello di Noarna, Marco dell’Alpe Cimbra, Federica Rambelli del Castello del Buonconsiglio, Chiara Bille di Visit Rovereto.