Oltre al mare, al Vesuvio, alle sfogliatelle, alla poesia dei panni stesi ad asciugare nei vicoli e ai monumenti che l’hanno resa celebre nel mondo, la città partenopea riserva altre sorprese inattese
Gemme nascoste
Il fascino di luoghi ancora poco conosciuti e un’anima misteriosa, con un pizzico di adrenalina e spirito di avventura, invitano a visitare Napoli una, due e centomila volte, scoprendo sempre qualcosa di nuovo che si nasconde dietro l’angolo e sotto i nostri piedi.
Un tuffo nella natura
Il cuore verde di Napoli, dove respirare quiete e perdersi lungo sentieri profumati. Siamo nell’Orto Botanico, costruito per volere di Ferdinando IV di Borbone e oggi Istituto dell’Università degli Studi Federico II. Nei 12 ettari del sito sono raccolte circa 9000 specie raggruppate seguendo diversi criteri. Ci si troverà a fare passeggiate tematiche circondati da piante e fiori di rara bellezza. Per incanto si viaggerà nel deserto o su una spiaggia, o ancora alla scoperta di piante acquatiche, officinali, palmeti e agrumeti. Si potrà fare un salto nel Museo, che illustra la storia dell’evoluzione delle piante terrestri e i loro molteplici usi. Percorsi per non vedenti e altri dedicati alle piante citate nella Bibbia offrono chiavi di lettura originali e inconsuete dei settori espositivi. Dopo essersi riempiti gli occhi di verde e di colori, c’è tutto il tempo per godersi quattro passi lungo via Foria, facendo una tappa in piazza Cavour, al Museo Archeologico di Napoli, passando per piazza Dante che prende il nome dalla statua del sommo poeta e proseguendo lungo via Toledo, dove si trova la stazione metropolitana omonima, premiata per la sua bellezza. Pochi passi e si giunge alla Galleria Umberto I. Qui, tra un boccone di babà e uno di sfogliatella, si può ammirare la struttura e poi proseguire in direzione di piazza Plebiscito.
Una meraviglia all’improvviso
A una manciata di passi dalla piazza, tra gli edifici storici di via Toledo spuntano all’improvviso le allerie di Palazzo Zevallos Stigliano che, insieme alle Gallerie di Piazza Scala a Milano e a quelle di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, formano le Gallerie d’Italia, polo museale e culturale di Intesa Sanpaolo.
Sede storica della banca sin dalla fine dell’Ottocento, dopo un intervento di restauro agli affreschi che ne ricoprono i soffitti, il Palazzo è diventato il palcoscenico di appuntamenti culturali, concerti e simposi che vanno in scena in un contesto di grande pregio, abbellito da una ricca collezione d’arte. Dipinti di Caravaggio, primo fra tutti il Martirio di Sant’Orsola, eseguito pochi mesi prima della sua morte, opere di Luca Giordano, Cavallino e Solimena fanno bella mostra di sé nelle sale in cui si articola l’itinerario museale. Passo dopo passo le Gallerie rivelano tutto il loro splendore, regalando scorci di bellezza a ogni sguardo.
Su una zattera nel ventre di Napoli
“Signori si scende”. Questo l’invito rivolto ai viaggiatori che desiderano avventurarsi alla scoperta del Tunnel Borbonico, uno dei percorsi più affascinanti del circuito della Napoli Sotterranea. Realizzato dai Borboni per scopi militari e utilizzato come ricovero durante la Seconda Guerra Mondiale, al suo interno trovarono rifugio tanti napoletani, molti dei quali avevano perso le proprie case a causa dei numerosi bombardamenti che colpirono la città.
Finito il periodo bellico, divenne Deposito Giudiziale Comunale, dove conservare ciò che era scampato ai crolli, ai sequestri e agli sfratti. All’interno della Galleria sono stati rinvenuti motoveicoli, bici e auto d’epoca nonché statue che si possono ammirare durante le visite guidate. Oggi ospita spettacoli teatrali e concerti in un contesto scenografico affascinante. La Galleria offre quattro percorsi a partire da quello Standard che conduce nelle cisterne dell’acquedotto e alla scoperta del ricovero bellico. Si va a zonzo su una zattera, all’interno della Linea Tranviaria Rapida non più utilizzata e invasa dall’acqua, con il Percorso Avventura. I più coraggiosi, in cerca di brividi e adrenalina, possono scegliere il Percorso Speleo. Muniti di elmetti, tute e luci ci si addentra nei cunicoli e si prova l’ebbrezza di volare con una teleferica. Da ultimo si sviluppa nelle cave e nelle cisterne del Palazzo Serra di Cassano il tragitto delle Via delle Memorie, percorso in cui emergono sensazioni di stupore e meraviglia osservando tracce del passato e detriti portati alla luce dagli scavi. Riemergiamo dalle viscere di Napoli e proseguiamo il nostro viaggio di scoperta raggiungendo la costa.
Lì dove il mare luccica
Fusione di archeologia, natura e mare, il Parco Sommerso di Gaiola abbraccia il pittoresco Borgo di Marechiaro e la Baia di Trentaremi.
L’Area Marina Protetta, che prende il nome dai due isolotti che sorgono a poca distanza dalla costa di Posillipo, è stata istituita nel 2002 ed è oggi affidata alla gestione della Soprintendenza Archeologica. Questo angolo di paradiso può essere esplorato con itinerari da terra, da mare, a bordo di battelli e barche a vela, con immersioni subacquee e snorkeling oppure affidandosi a percorsi integrati terra-mare che comprendono la visita all’Area e al Parco Archeologico del Pausilypon. Qui il paesaggio costiero è tra i più suggestivi del golfo, forgiato dall’attività vulcanica, dal vento e dall’acqua. Alte falesie di color ocra si specchiano nel blu del mare e il verde della macchia mediterranea fa da cornice. Per il loro fascino questi luoghi hanno da sempre incantato uomini e donne, che qui si insediarono costruendo sontuose ville sin dai tempi dei Romani. Ancora sono visibili resti di dimore, ninfei e peschiere, accanto a un habitat di grande bellezza costituito da spugne policrome, margherite di mare e distese di alghe. Un tuffo rinfrescante nelle acque dell’Area Protetta permette di ammirarne i fondali, dove nuotano branchi di pesci colorati che si nascondono tra le rovine archeologiche.
Quattro passi per piazza Mercato
Per respirare a pieni polmoni il folklore e la veracità di Napoli, vale la pena fare un giro nel quartiere di piazza Mercato che si sviluppa poco distante dal centro storico, considerato Patrimonio dell’Unesco. Nel Settecento la piazza era un brulicare di bancarelle e il palcoscenico dove avvenivano le impiccagioni pubbliche. La storia di questo luogo è da sempre legata alla figura di Masaniello, eroe popolare che diede vita a un’accesa rivolta mossa dall’esasperazione delle classi più povere verso le continue tasse imposte dai governatori spagnoli. Poco distante, su piazza del Carmine, si affaccia la Basilica omonima che custodisce gelosamente il dipinto della Madonna Bruna tanto caro ai napoletani. Ogni anno, in occasione della festa dedicata alla Vergine, il campanile della Chiesa alto 75 metri si infiamma di fuochi d’artificio. Da ammirare nei dintorni la chiesa gotica di Sant’Eligio Maggiore, che conserva due bellissimi chiostri e una fontana seicentesca. Quando sorse era lambita dalle acque marine mentre oggi quasi non si vede dall’esterno la chiesa normanna di San Giovanni al Mare, inglobata com'è negli edifici che sono stati costruiti negli anni. Interessata da diversi interventi architettonici, dopo i recenti restauri è ritornata al suo antico splendore. Nel suo atrio si trova la famosa “Capa ‘e Napule”, simbolo pagano e icona della città. Gli influssi bizantini e arabi, le colonne di reimpiego, le cupole e il pavimento in basalto fanno dell’edificio un gioiello da visitare con attenzione. Prima di lasciare il quartiere non può mancare un giro nel mercato del pesce, dove perdersi tra bancarelle variopinte, incantati dalle voci dei mercanti che si rincorrono nei vicoli.
L’anima del Cimitero delle Fontanelle
Nel cuore del Rione Sanità, quartiere intriso di bellezza e umanità che ha dato i natali a Totò e ad altri celebri artisti, si snoda il “Miglio Sacro”. È una passeggiata alla scoperta di incantevoli tesori, imponenti basiliche e antichi palazzi. In questo lembo della città, il religioso silenzio dei conventi convive con il rumore, la vivacità e i colori dei vicoli, con la quiete e la pace che si respira in alcuni luoghi come nelle Catacombe di San Gennaro, che si nascondono sotto la basilica di Santa Maria della Sanità. Altro sito ricco di fascino è il Cimitero delle Fontanelle, “‘O Campusanto d’’e Funtanelle”, così chiamato per i rivoli d’acqua che sgorgavano dalle colline vicine. Qui, in un ipogeo scavato nel colle, sin dal XVI secolo si conservano le ossa di chi non poteva permettersi una sepoltura e i resti delle vittime delle diverse epidemie, rivolte, eruzioni e terremoti che nel corso degli anni hanno colpito la città. Nel Cimitero si praticava un rituale dal gusto tutto partenopeo, il culto delle anime “pezzentelle”, oggi abbandonato. Fino a qualche anno fa era inoltre diffusa l’usanza di adottare un teschio, una “capuzzella”, e pregare in cambio di una grazia o di numeri da giocare al lotto. Prendersene cura significava mantenere pulito il cranio e poggiarlo su fazzoletti e cuscini ricamati, circondato da fiori e lumini. Se con le preghiere rivolte al defunto anonimo non si otteneva nulla in cambio, si abbandonava la capuzzella e se ne sceglieva un’altra. Se invece venivano elargite grazie, il teschio riceveva più degna sepoltura, in una scatola o in una teca, in base alla possibilità della persona che lo aveva adottato. Tra le capuzzelle più celebri spicca quella del Capitano, quella di Fratello Pasquale che regalava in sogno i numeri da giocare, quella di Concetta a cui erano devote le donne in cerca di marito. In questa cava di tufo si cela l’anima più misteriosa di Napoli e si respira tutta la sua essenza fatta di superstizione, aneddotti curiosi, devozione popolare e leggende.
Informazioni utili per il camperista
Come arrivare a Napoli in camper
Napoli è servita dall’Autostrada del Sole (A1) che la collega a Roma e Milano, dall’A3 per chi proviene da Salerno e Reggio Calabria, dall’A30 in direzione nord-est, dall’A16 in direzione Bari (autostrada dei Due Mari) che collega il Mar Tirreno con il Mare Adriatico. I diversi quartieri della città si raggiungono con la Tangenziale.
Dove sostare in camper a Napoli
Punto sosta La Rondine, all’interno del porto, in via Nuova Marina, tel. 081/5524999, GPS: 40°50’41.996’’ N 14°15’42.688’’ E.
Area attrezzata Parco dei Camaldoli, situata all’interno del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, via Guantai Orsolona 121, tel. 368/3253136, poli.it, GPS: 40°52’5.224’’ N 14°12’19.72’’ E. L’area sosta, immersa nel verde e alberata, ha 36 piazzole, acqua potabile, luce e una piattaforma per lo scarico delle acque, docce, bagni e servizi per portatori di handicap. Completamente recintata e illuminata, l’area è video sorvegliata. L’area sosta è dotata di reception e info-point. Ben collegata con il centro storico, le isole e le aree archeologiche attraverso bus e metrò. È chiusa dal 10 gennaio al 10 marzo.
Info turistiche
Orto Botanico, tel. 081/2533937, www.ortobotanico.unina.it, aperto con visite guidate gratuite al pubblico dal lunedì al venerdì.
Palazzo Zevallos Stigliano, via Toledo 185, numero verde 800/454229, www.gallerieditalia.it
Percorso Museale Sotterraneo del Tunnel Borbonico, possibilità di scelta tra due diversi ingressi: da Vico Del Grottone 4 (a circa 100 m da Piazza Plebiscito) o da Via Domenico Morelli 40 c/o Parcheggio Morelli, tel. 081/7645808 - 366/2484151, www.galleriaborbonica.com.
Parco Sommerso di Gaiola, Discesa Gaiola (scogliera), Cala S. Basilio, tel. 081/2403235, www.gaiola.org. Si arriva con la linea metropolitana scendendo alla fermata di Mergellina. Da lì a Piazzetta Leone prendere il bus n. 140 che porta alla fermata Istituto Denza. Scendere lungo il viale alberato fino a raggiungere il sito.
Per il percorso “Il Miglio Sacro”, Comunicazione Catacombe di Napoli, via Capodimonte 13, tel. 081/7443714, www.catacombedinapoli.it
Cimitero delle Fontanelle, via Fontanelle 80 (può essere visitato gratuitamente, non è previsto alcun biglietto d’ingresso).
Infopoint Napoli, Piazza del Gesù 7, tel. 081/5512701 - via San Carlo 9, tel. 081/402384, www.inaples.it.
Foto dell’Orto Botanico gentilmente concesse dall’Università degli Studi Federico II, Giancarlo Sibilio.
Si ringraziano per la collaborazione e le foto M. Simeone, Giuseppe D’Anna, Giovanna D’Orsi, Dora Marrone, Demetrio Martucci e Vittorio Sciosia.