La stampa 3d "fai da te" per i pezzi dei camper

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Un gruppo su FB per stamparsi quella componentistica per camper che non si trova più o non si vuole acquistare

Pionieri dell’innovativa tecnica di stampa a 3d gli audaci membri di un gruppo apparso sui Social qui, si sono attivati per riprodurre pezzi, spesso introvabili, e che garantiscono lunga vita anche al più vintage dei camper.

Fra le informazioni del gruppo si legge: “Stampe in 3D inerenti al mondo del plein air, camper, roulotte, tende, carrelli tende e tutto ciò che può migliorare la vita in campeggio”.

Intento perfettamente riuscito perché il gruppo vede già la partecipazione attiva di ben 347 membri.

Obiettivo: stampare pezzi introvabili (o insostituibili) che servono per il turismo all’aria aperta e i camper. E pensiamo a (quasi) tutto lo scibile plastico di varie dimensioni: un pezzo di una stufa, di un oblò e chissà quanto altro...

L’innovativa tecnica di stampa in 3d si riscopre ancora una volta davvero sorprendente e “popolare”. Tutti possono utilizzarla e sbizzarrirsi nella produzione di un qualcosa che manca.

E pensiamo a quanto questa tecnica è stata d’aiuto durante l’emergenza sanitaria, quando mancavano i pezzi dei respiratori. Bene anche in questo caso più ricreativo come il turismo in libertà, la stampa in 3d serve davvero tanto.

Il gruppo che è ancora a livello hobbistico, non intende alcun tipo di speculazione e si chiama “File STL per Camper – Stampe 3D per Camper e Plein Air”.

Tra i membri c’è Danilo che ha appena completato la stampa dei coperchi laterali di un tendalino da camper, e condivide con gioia la notizia alla community di camperisti.

Ma fra gli iscritti amanti del fai da te, troviamo anche chi cerca di riprodurre il coperchio esterno di un boiler e chi “molto contento” è riuscito a riprodurre una chiusura del frigo, solita rompersi troppo facilmente. E ancora: come rifare la parte inferiore di una pompa dei serbatoi? Sempre con la tecnica stampa 3d, senza dubbio.

Sul gruppo si trovano consigli inoltre su come ottenere i file di stampa, oppure come produrli attraverso software alternativi.

Spazio quindi agli “smanettoni” e a chi pensa a recuperare o aggiustare, piuttosto che comperare di nuovo (e inquinare inutilmente) in baffo all'obsolescenza programmata delle case produttrici. Un’ottica davvero green che non possiamo fare altro che condividere.

Andrea G. Cammarata