La Scozia tra miti e leggende | I viaggi dei lettori

Vi portiamo in Scozia. Partiamo insieme a una comitiva che ha seguito il programma definito dal tour operator avventuriamoci.com. Lasciamo parlare Grazia e Ademaro (camper n°8) e Sergio (camper n°2) che nelle pagine a seguire ci regalano un’emozione di un viaggio più che un itinerario tecnico

Tra miti e leggende

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Dove trascorrere il solstizio d’estate con il nostro camper? Quest’anno abbiamo optato per la Scozia e per visitarla al meglio abbiamo scelto un viaggio di gruppo. Il mese di giugno è veramente ideale per questa destinazione: il tempo è soleggiato, le giornate sono lunghe e le sere non diventano mai buie ma sono un lunghissimo tramonto che camper camperlife viaggi Scozia Edimburgo Orcadiprosegue sino all’alba del giorno dopo regalandoci cieli rossi e un sole che scende infuocato nel mare. È poi la stagione dove la natura dà il meglio di sé tra fiori sfavillanti, rododendri rossi e rosa, ginestre gialle. E poi la vita! Gli animali di montagna combattono per la conquista delle femmine, le orche passano dal mare del Nord all’Atlantico, i delfini e le balene giocano nei golfi, miriadi di uccelli marini nidificano tra alti scogli dove si trovano anche pulcinelle di mare e foche. Infine le spiagge bianche con un mare caraibico e noi con i nostri camper a pochi passi di distanza. A tutto ciò si aggiungono la storia, le leggende, le sagre e le feste dove i cavalieri ricordano le antiche e gloriose gesta eroiche. Il tutto insieme ai castelli, alle abbazie, al lago di Lochness, agli highlanders, alle isole come le Orcadi ricche di storia anche italiana, all’isola di Lewis e al piccolo isolotto di Harris con le sue tortuose strade. Abbiamo potuto ammirare tutto questo attraversando paesini di pescatori, borghi di montagna, laghi, cascate e fiumi immersi nei profumi di fragole, lamponi e more. Ovviamente non ci siamo fatti mancare tappe nella romantica Edimburgo e nella modernissima Glasgow.

Dettagli sul tour
Layla e Gianni, responsabili di avventuriamoci.com, ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso e ci hanno fatto conoscere la Scozia, le Orcadi e le isole di Lewis e Harris in tutta la loro bellezza. In tutto hanno aderito alla proposta camper camperlife viaggi Scozia Edimburgo Orcadi13 equipaggi. Siamo partiti insieme alla volta di Calais e, attraversata l’Inghilterra, abbiamo raggiunto la nostra meta. Non senza difficoltà, considerando la necessità di adattarsi in breve tempo alla guida a sinistra.

Fascino “templare”
I primi giorni sono stati dedicati alla visita delle Abbazie di Jedburgh, Kelso, Dryburgh e Melrose. Un tuffo nella storia e nel terribile passato delle lotte tra inglesi e scozzesi. A Jedburgh abbiamo cenato tutti insieme in un locale tipico e abbiamo assaggiato la cucina scozzese tra haggis, salmone, zuppe e angus. Non poteva mancare una visita alla misteriosa Rosslyn Chapel. Abbiamo ammirato i magnifici interni ricchi di sculture, abbiamo decifrato i simboli dei templari e abbiamo cercato nei suoi sotterranei il Santo Graal senza però – ovviamente – trovarne traccia.

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Due parole su Edimburgo
Eccoci quindi a Edimburgo, in un campeggio immerso nel verde a mezz’ora di bus dal centro. Anche il meteo è stato dalla nostra parte e abbiamo trascorso la prima sera tra compagni di viaggio preparando una lunga tavolata accanto ai camper e, con il contributo di tutti, assaporando le varie cucine d’Italia. Il giorno seguente siamo partiti alla scoperta della città che è molto giovane, vivace e romantica nel suo centro storico. Abbiamo passeggiato lungo la Royal Mile e abbiamo visitato il castello attendendo lo scoccare delle 13.00 per assistere allo sparo a salve del cannone. Nelle viuzze del centro storico, poi, abbiamo mangiato il miglior “fish and chips” di tutta la Scozia. Scopriamo che ad agosto si svolgono due festival (l’Edinburgh Military Tattoo dedicato alle marce militari e quello degli artisti di strada) che ci fanno pensare di ritornare qui tra qualche mese… Una volta lasciato Edimburgo abbiamo visitato il castello di Stirling dove venivano incoronati i Re e le Regine di Scozia. Lungo il percorso verso il Parco del lago di Lomond, abbiamo fatto tappa al birrificio più piccolo della Scozia, Bridge of Allan, dove abbiamo potuto degustare le tipiche birre aromatizzate.

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Nella natura selvaggia
Lasciate le città, ci siamo inoltrati tra le montagne ricoperte di brughiere dove i colori dominanti erano il giallo delle ginestre e il lilla dell’erica. Ci siamo trovati di fronte alla tavolozza di un pittore, a un’esplosione di colori vivacissimi: prati con mille tonalità di verde, acqua rossiccia dei fiumi, nuvole bianche lavorate dal vento in un cielo blu limpidissimo. Ovunque all’infinito i nostri occhi hanno incontrato migliaia di puntini colorati nel verde: erano pecore con i loro agnellini, ma anche mucche rossicce dal pelo lungo (le famose highlanders).

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Gli incontri con gli abitanti sono stati veramente piacevoli: al passaggio di 13 camper ci hanno salutato, sorriso e fotografato. In tutti i minuscoli paesini che abbiamo visitato ci siamo sentiti come a casa e in ognuno abbiamo trovato almeno un pub ad accoglierci. Abbiamo trascorso diverse sere in questi locali e spesso, considerando quanto questi paesini siano piccoli e remoti, abbiamo rappresentato “la novità del giorno”. Siamo poi arrivati lungo la costa, dove abbiamo avuto un piacevole incontro con le balene e le foche al museo dei Fari a Fraserburgh, da dove peraltro abbiamo potuto scrutare il mare a 360 gradi.

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In cerca del mostro
Dal mare, siamo passati al celeberrimo lago di Lochness. Una volta qui ci siamo recati nei pressi della torre del Castello di Urquhart, dove abbiamo invano cercato Nessy. Proprio sulla sponda est del lago abbiamo guidato nelle “single track”, strade a una sola corsia con piazzole ogni 150 metri per poter garantire la fluidità del traffico nei due sensi. I primi chilometri e i primi incontri con le macchine provenienti in senso contrario sono stati un po’ critici, ma la scuola guida fattaci da Layla ha dato buoni frutti e una volta capito il concetto non ci ha più fermato nessuno. Sempre più a nord, tra brughiere e praterie, abbiamo raggiunto John o’ Groats, un minuscolo paesino che si affaccia sul punto di incontro tra l’Oceano e il Mare del Nord, punto d’imbarco per le isole Orcadi.

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Come ai caraibi
Il sole ci ha sempre accompagnato durante la nostra escursione alle Orcadi, regalandoci dei paesaggi mozzafiato. Il mare caraibico ma freddo, le immense spiagge bianche, i cerchi magici del menhir, la chiesetta costruita dai prigionieri di guerra italiani, le barriere di Churchill, gli stabilimenti ittici per la pesca del granchio, le foche, il villaggio neolitico scoperto grazie allo spostamento delle dune di sabbie dopo una terribile tempesta.

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Tutto ciò ha fatto da antipasto alla portata principale: l’incontro, durante il viaggio di rientro in traghetto, con ben tre orche. Dopodichè ci siamo recati verso il nord della Scozia, dove abbiamo trascorso una settimana nella natura più selvaggia. Le scogliere pullulavano di svariate specie di uccelli marini che stavano nidificando e incredibilmente sembrava che le pulcinella di mare si mettessero in posa per essere fotografate. Abbiamo sostato in campeggi circondati dalle dune proprio dirimpetto al mare, a strapiombo sulle falesie o a ridosso di enormi spiagge di sabbia bianca dove il silenzio era rotto solo dalle onde e i tramonti lunghissimi coloravano di rosso il cielo tanto da impedirci addirittura di vedere le stelle.

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Dove il vento è padrone
Ma il meglio è arrivato quando abbiamo traghettato con i camper alle isole Ebridi, a partire da quella di Lewis con le sue scogliere e le sue spiagge bianche. Poi il paesaggio è cambiato e ci siamo trovati tra le torbiere, dove ancora si raccoglie la torba in passato utilizzata per riscaldare le case e ora venduta come terriccio fertile per i fiori. E che dire delle blackhouses abitate sino agli anni ’70 e impregnate ancora dell’odore della torba? Qui il vento del nord ovest camper camperlife viaggi Scozia Edimburgo Orcadisoffia costantemente ed è così forte da impedire la crescita di qualsiasi albero. La vita su queste isole era veramente difficile, così come lo era la pesca nell’oceano. Tramite un ponte abbiamo raggiunto anche l’isola di Harris, che ci ha accolto con un paesaggio ancora diverso. Spiagge di sabbia fine e bianchissima, minuscoli paesini di pescatori e una piccola “single track” che si insinua tra il mare e la montagna da dove emergono enormi massi di gneiss, la pietra più antica della terra. È proprio qui che è stata girata la scena del Pianeta Giove nel film Odissea nello Spazio. Un paio d’ore di traghetto in compagnia dei delfini e raggiungiamo l’isola di Skye, molto turistica e meta di alpinisti. Naturalmente abbiamo fatto tappa alla Distilleria Talisker dove abbiamo degustato un favoloso whisky torbato che si è fatto bere anche dagli astemi. Siamo poi giunti al castello più fotografato di tutta la Scozia, quello di Eilean Donan, ancora perfetto con tutti i suoi arredi interni. Abbiamo quindi attraversato le verdissime vallate e abbiamo visto delle imponenti cascate sino ad arrivare a Fort William. Qui, per merito di laghi interni e del lavoro dell’uomo che ha costruito numerose chiuse, l’Oceano Atlantico si unisce al Mare del Nord grazie al canale che parte da Inverness tagliando praticamente in due la Scozia da nord est a sud ovest.

camper camperlife viaggi Scozia Edimburgo Orcadicamper camperlife viaggi Scozia Edimburgo OrcadiVerso la tappa finale
È ora di rituffarci nella città e così raggiungiamo Glasgow. È un centro moderno e in antagonismo con la romantica Edimburgo. Capitale economica della Scozia, con le sue vie pedonali, le sue gallerie e i suoi negozi, seconda solo a Londra, ci riporta al nostro vivere quotidiano. Giunge così al termine questo viaggio magnifico e reso ancora più piacevole dalla bella compagnia.

Chiudiamo il diario con le parole di Grazia e Ademaro, che hanno partecipato al viaggio:
Insieme, come un’allegra famiglia in vacanza, abbiamo condiviso le strade facili così come quelle impegnative. camper camperlife viaggi Scozia Edimburgo OrcadiAbbiamo attraversato caotiche città in antitesi con piccoli paesini. Ci siamo immersi nel verde dei prati, negli splendidi colori dei fiori e nel variare continuo delle tonalità. Siamo rimasti attoniti con il naso all’insù ad ammirare i tramonti. Il vento poi, insieme al mare, ci ha cullati, portandoci i profumi e i sapori che questa terra contiene. E anche la nebbia, a volte molto fitta, ci ha mostrato paesaggi surreali avvolgendoli in un alone di mistero e magia. Tantissimi sono stati i momenti di sana allegria che ci hanno fatti divertire come bimbi spensierati.
Un grande ringraziamento va a Layla e Gianni che con la loro gentilezza, esperienza e professionalità ci hanno guidati per tutto il viaggio con pazienza e generosa amicizia. Un ringraziamento particolare va anche a tutti i compagni di viaggio, ai quali auguriamo che la vita mostri sempre la sua serenità e soprattutto auguriamo loro di poter fare per tantissimi anni ancora molti viaggi ricchi e capaci di regalare felicità e saggezza.
Un viaggio è come un bel libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina
”.

La scheda del viaggio

  • Viaggio effettuato dal 27 maggio al 2 agosto
  • Gli equipaggi partecipanti 13 camper
  • I chilometri percorsi da Torino 5.500 km, in Scozia e Inghilterra circa 3.500 km
  • I costi: tra gasolio, autostrade, cibo e souvenir circa 3.000 euro a equipaggio
  • Le tappe: Torino, Calais (Francia), Robin Hood Forest (Inghilterra), Jedburgh (Scozia), Edimburgo, Stirling, Callander, Aberlemno, Stonehaven, Findochty, Inverness, Lago di Lochness, John O’ Groats, Orcadi, Durness, Ullapool, Stornoway, Isola di Lewis, Tarbert, Uig, Torvaig (Isola di Skye), Talisker (Isola di Skye), Port William, Tarbet, Glasgow, Cambridge, Canterbury, Francia, Italia

Per le foto si ringraziano
Layla Ottone e Mauro Cutrona

 

Grazia, Ademaro e Sergio