Da Pordenone all’Isola di Krk per un totale di 600 km in 4 giorni. Ben 1372 le foto scattate dai 4 amici protagonisti di questo viaggio su 2 camper. Ecco tutti i numeri dell’itinerario percorso da Paola Pascotto Carnera
Pasqua con chi vuoi…
Erano molti anni che mancavamo da Krk (Veglia), l’isola più settentrionale del Mediterraneo, che si trova in Croazia a 120 km da Trieste. Collegata alla terraferma da un ponte, è facilmente raggiungibile dall’autostrada che dal confine croato, passando sopra Rieka (Fiume) porta sino al Most Otok (l’ex Tito Most) e, nonostante la posizione così a nord rispetto alle altre isole, gode di un clima più favorevole del nostro. L’isola è un susseguirsi di paesi affacciati sul mare molto diversi tra loro, ma tutti da godere e che meritano una visita. Ha coste frastagliate ricche di baie e insenature, innumerevoli isolotti, spiagge di scogli, ciottoli e sabbia, vegetazione rigogliosa con pinete e macchie di querce che scendono fino al mare, ottima cucina a base di pesce freschissimo. È godibile soprattutto fuori stagione, perché non c’è traffico e le strade sono molto buone.
3 aprile
Siamo partiti da Pordenone con 2 camper il 3 aprile 2015. Siamo noi quattro, gli amici di sempre, sin dai banchi di scuola. Entrati attraverso il valico di Pesek sopra Trieste, siamo arrivati in un battibaleno al confine croato a 23 km da Rieka. E qui comincia la prima rogna. Non la faccio lunga, basti sapere che il nostro camper è fermo e perde gasolio dal filtro. Chiamiamo il meccanico che aveva fatto il tagliando la settimana precedente e non c’è dubbio: è quello il problema. Per fortuna ci assiste l’Aci Italia che nel giro di un’ora ci manda un suo tecnico che sistema la guarnizione mal posizionata o difettosa. È vero, abbiamo perso 3 ore e mezza, ma fortunatamente abbiamo risolto. Prendiamo la superstrada e raggiungiamo l’isola di Krk attraverso il suo ponte spettacolare (costo 46 kune a/r per i camper). Poiché abbiamo perso molto tempo, decidiamo di andare direttamente alla cittadina di Krk, capoluogo dell’isola omonima nonché importante centro turistico e storico. Per gli appassionati della fotografia la cittadina offre scorci pittoreschi con barche sul porto, vicoli e vicoletti, vestigia di una storia millenaria: dai mosaici romani alle semplici chiesette, dalle iscrizioni in caratteri glagolitici ai dipinti dei grandi maestri veneti. La città è dominata dall’imponente complesso architettonico con la cattedrale che, accanto al castello dei Frankopan, è il simbolo più conosciuto della città. La parte vecchia ha quattro entrate e Krk ha cominciato a svilupparsi oltre le sue mura solo negli ultimi decenni. Anche noi ci facciamo prendere la mano e scattiamo a più non posso. È proprio bella questa cittadina. Verso sera assistiamo alla suggestiva processione del venerdì santo con il vescovo. E poi a cena, appena dentro le mura, alla Konoba Sime in un caratteristico sottotetto (d’estate il locale propone anche tavoli all’esterno che guardano il porto). Il cibo, a base di pesce naturalmente, è davvero perfetto e incorniciato da una luna piena che si riflette sul mare. Il tempo dovrebbe cambiare, secondo le previsioni, ma dalla splendida serata, anche se fredda, non sembra proprio.
4 aprile
E invece i meteorologi ci hanno azzeccato: purtroppo al nostro risveglio il cielo è molto grigio. Comunque facciamo un giro e colazione al porto. Nelle vicinanze del parcheggio dei camper (ricordiamo che durante la stagione estiva è possibile pernottare solo in campeggio) ho trovato un angolo di pineta e spiaggia veramente bello. Lì c’è anche il Camping Jezevac che secondo Tripadvisor è uno dei migliori della Croazia. Partiamo e lasciamo la cittadina salendo tra le colline, parte incolte, e poi scendendo tra aride rocce dove nascono spontanee la salvia e altre piante aromatiche. Si va in discesa sino a Stara Baska, nella parte meridionale dell’isola, un villaggio di pescatori e pastori con un’acqua azzurrissima. Peccato per il tempo che continua a essere grigio.
La vista dall’alto è spettacolare e non c’è nessuno, così continuiamo a camminare osservando con curiosità gli ultimi lavori effettuati in zona: un campeggio sistemato - persino troppo per i nostri gusti - e una strada ancora in fase di allargamento. Il tempo è troppo brutto e decidiamo di andare a Punat, dove però diluvia. Pranziamo in camper sul porto e poi, anche se con l’ombrello, giriamo per i vicoli. Il paese sorge in riva al mare al centro di un golfo, la Puntarska draga, che s’insinua profondamente verso l’interno. Al centro del golfo c’è il piccolissimo isolotto di Kosljun con un bel convento francescano. Lasciamo Punat e andiamo a Baska, che si trova nell’estremità meridionale dell’isola e a 43 km dal ponte di Krk. Il paese giace in una profonda baia circondata da colline e chiusa all’orizzonte dalla catena del monte Velebit e dall’isola di Prvic. Le spiagge di Baska sono oltre 30, tutte facilmente accessibili a piedi o in barca, e ospitano la maggior parte delle strutture turistiche del paese. La parte vecchia è caratterizzata da strette viuzze sulle quali si affacciano case e negozi, mentre il lungomare ospita la maggior parte dei ristoranti, degli alberghi e delle strutture turistiche. Troviamo un parcheggio facile con vista sul mare appena fuori la zona pedonale, ma anche in questo caso si può sostare solo perché i campeggi sono ancora chiusi, altrimenti ci farebbero spostare. Piove ancora a tratti, passeggiamo godendo del mare in movimento e fotografando. Ceniamo al porto, in uno dei pochi ristoranti aperti.
5 aprile
È Pasqua e il tempo è clemente. Non c’è sole splendido, ma per lo meno possiamo camminare e goderci il paese e la passeggiata sino al campeggio Bunculuka, con una delle più belle spiagge naturiste della Croazia. La bora è ancora forte e ci si diverte a fotografare i cavalloni che si infrangono sulle rocce. Pranzo in camper, ma è un signor pranzo: Graziella è una brava cuoca. Nel frattempo la seconda rogna: si rompe la pompa dell’acqua. Grave, ma continuiamo il nostro giro organizzandoci diversamente. Nel pomeriggio raggiungiamo Vrbnik (Verbenico), che si trova nella parte nord-orientale dell’isola: è una città-castello abbarbicata su una roccia alta più di 50 metri sul mare. Troviamo un grande parcheggio su sterrato verso il porto, ma non ha vista se non il paese, in alto. Bella comunque la parte che va al porto, che attualmente stanno ristrutturando. La parte più vecchia della città mantiene l’impronta medievale con le sue stradine lastricate e le tipiche case di pietra ed è dominata dalla chiesa gotica di Santo Stefano con il suo campanile che si eleva sopra il mare. A Vrbnik le vie sono talmente anguste che non c’è da stupirsi se la strada più stretta del mondo si trovi proprio qui. Vrbnik è anche una delle località più antiche dell’isola e custodisce l’autoctono patrimonio culturale croato: il glagolitico.
La zona del Quarnero è stata infatti la fonte dell’alfabetizzazione glagolitica e i vecchi manoscritti sono custoditi nella chiesa di Vrbnik e nella biblioteca. Tuttavia alcuni scritti incisi sulle pietre sono visibili anche per le strade della città. Il glagolitico è la prima e unica scrittura croata, creata attorno al IX secolo e scoperta sull’isola di Veglia. I croati se ne sono serviti dal IX al XIX secolo, testimonianza né è il dato che il primo libro croato stampato a Fiume è impresso proprio in questa “lingua”, usata inizialmente per il rito liturgico ma in seguito adottata più largamente. Vrbnik è però celebre anche per il suo vino bianco color oro Žlahtina, ricavato dal nobile vitigno omonimo. È uno dei prodotti croati più pregiati, celebre anche all’estero e amato da Tito. Il parcheggio per la sera non ci convince e decidiamo di proseguire verso Šilo, piccola città costiera situata a nord-est dell’isola di Krk che guarda la terraferma e il Most Otok. Anche oggi il ponte è chiuso ai camper e ai telonati per il vento a 50 nodi e fa anche freddo. È importante sapere se il ponte di Krk domani sarà aperto con tutto questo vento. Per informazioni in merito, ma anche per indicazioni su viabilità e lavori sulla rete stradale, consultiamo il sito www.hak.hr. Per oggi ci sistemiamo lungo il mare ma la bora ci fa retrocedere di 30 metri perché l’acqua arriva fin sul camper. Ci risolleva il morale il bellissimo tramonto: se non sapessi di essere sull’isola di Krk, potrebbe essere un cielo caraibico. Peccato per la terza e fortunatamente ultima rogna: una folata di vento chiude il battente della porta schiacciando il pollice di Silvano, che stufo degli imprevisti per un momento pensa addirittura di vendere il camper!
6 Aprile
Finalmente una giornata splendida, con una luce accecante e l’aria tersa e frizzante: tutto è di un colore blu intenso. Decidiamo per una passeggiata sul lungomare e poi sino alla baia dell’ex tonnara con un mare cristallino. Che colori! Siamo in fase di rientro, ma lungo la strada che porta alla terraferma ci fermiamo tra le colline a visitare anche Dobrinj: un piccolo nucleo con una vista spettacolare. È uno dei più antichi insediamenti di Krk, nel centro dell’isola, ed è uno dei quattro castelli medievali che sono stati anche centro di alfabetizzazione. Facciamo una breve ma interessante visita alla chiesa gotica con il suo portico caratteristico, le vecchie case e due vasche di pietra dove venivano messi i cereali per essere battuti e pestati dai bovini prima di essere raccolti. Poi ripartiamo. Per fortuna il vento è diminuito molto e passiamo il Ponte Otok senza problemi. Ripresa l’autostrada, e arrivati in Slovenia, cerchiamo un ristorante che abbia il girarrosto per mangiare il tipico maialino. Troviamo la Gostilna Erna a Podgrad che ci propone gnocchi con i funghi porcini, maialino, agnello e verdure una più buona dell’altra per un totale, in 4, di 65 euro. Non potevamo chiudere in miglior modo una breve vacanza che, nonostante gli imprevisti e il tempo spesso avverso, è stata decisamente bella e rilassante.
Viaggio effettuato dal 3 al 6 aprile 2015
Gli autori: Paola Pascotto Carnera (67 anni) di Pordenone
Il veicolo: Elnagh Duke del 2010
Le tappe: Pordenone-Krk ♦ Krk-Stara Baska-Punat-Baska ♦ Baska-Vrbnik-Šilo ♦ Šilo-Dobrinj-Pordenone
I chilometri percorsi: 600
Note sull'autore: di Paola Pascotto Carnera abbiamo già pubblicato il resoconto di un viaggio in camper che l'ha portata a percorrere l'Italia da nord a sud e viceversa. Molti altri potrete trovarne nella sezione diari di viaggio del nostro portale.