In vista della notte di Halloween vi portiamo a Triora, paese delle streghe per antonomasia. Parte da qui il nostro lungo weekend in terra ligure. Questa volta con digressioni nell’entroterra, per giornate dal sapore antico tra storia e leggenda
In provincia di Imperia, risalendo la Valle Argentina per circa 30 minuti da Arma di Taggia, si incontra Triora. Il piccolo paesino domina la vallata e custodisce uno dei più suggestivi borghi italiani. È immerso in un territorio variegato e affascinante, con una storia ricca e intensa. In particolare il piccolo abitato, Bandiera Arancione del TCI e uno de “I Borghi più Belli d’Italia”, deve la sua notorietà alla triste caccia alle streghe perpetrata alla fine del Cinquecento.
Non solo leggenda
Nel 1587 una terribile carestia si abbattè su Triora e la sua vallata. In un’epoca dove la lotta al paganesimo era serrata e la paura serpeggiava, facile fu l’insediarsi dell’idea che la causa della carestia fosse opera del demonio che agiva per mezzo delle streghe. Pertanto ogni donna che non rientrasse nei canoni di “morale” dei tempi fu identificata e segnata come “strega”, quindi come colpevole dei mali di cui era afflitto il paese. Iniziarono le persecuzioni e cominciò la caccia alle streghe. Il tutto terminò solo 2 anni dopo. Ma il fascino di questo periodo nefasto si tramandò nei secoli e lo ritroviamo oggi tra i caruggi del borgo e presso il Museo Etnostorico della Stregoneria inaugurato lo scorso anno. Quest’ultimo si trova proprio lungo la via principale, poco dopo l’ingresso al borgo: il visitatore, procedendo lungo i tre piani dell’edificio, ha l’opportunità di conoscere approfonditamente Triora e il suo territorio. Durante la visita si viaggerà dall’arte all’artigianato, dall’archeologia alla fauna e dalla vita nei campi e nei boschi alla storia di streghe e stregoneria.
Tra storia e gastronomia
Ma l’attrattiva del borgo va oltre la stregoneria, che raggiunge il suo apice ovviamente nella notte di Halloween, il 31 ottobre e quest'anno si prolunga sino all'intera gironata del 1 novembre. Un tempo fortezza inespugnabile della Repubblica di Genova, conserva nella sua pianta urbana slarghi, case in pietra e piccole chiesette medievali. Appena fuori l’abitato sulla sinistra si trovano i ruderi del castello, mentre sulla destra, seguendo le indicazioni, si arriva alla Cabotina, dove si incontravano le streghe. Da segnalare a Triora la presenza di tante botteghe di prodotti tipici. Primi tra tutti quelli enogastronomici che sapranno accontentare ogni palato.
Una tappa più a valle
Trascorsa la notte nei pressi di Triora ci dirigiamo a Dolceacqua, borgo medievale della Val Nervia. Pochi abitanti gentili, un paesaggio indeciso tra mare e montagna, alberi folti e vegetazione mediterranea. La cittadella medievale è percorsa dall’omonimo torrente: su una riva (chiamata dai locali Terra) si trova l’abitato originale mentre sull’altra (chiamata Borgo) le case più moderne. In mezzo il Ponte romanico, costruito in epoca medievale e composto da un solo arco in pietra che tocca i 33 metri di altezza e che unisce fisicamente i due mondi contrapposti del borgo. Il pittore Claude Monet, celebrato da una targa, non rimase indifferente al fascino di questo scorcio che raffigurò in alcune sue opere. Prima di arrivare in paese ci si immerge nel paesaggio tipico della Liguria passando per i vigneti che daranno vita poi al Rossese di Dolceacqua. Una volta in paese, ci si perde tra i caruggi in un’atmosfera medievale alimentata anche dall’imponente Castello Doria, in posizione dominante sul resto dell’abitato. Tante anche le chiese, tra cui quella di Sant’Antonio Abate del XV secolo e quella di San Giorgio dell’XI e il Santuario dell’Addolorata.
Digressione a Ventimiglia
Dopo aver visitato il borgo, scendendo ancor più verso il mare, si incontra Ventimiglia. La città ha molto da offrire, a partire da un centro storico ricco di attrattive culturali e religiose tra cui il Battistero. Di età romanica e a pianta ottagonale, ha un interno articolato in nicchie semicircolari e rettangolari alternate e al centro una grande vasca ottagona realizzata verso la metà del XIII secolo in calcare della Turbia. Da segnalare anche i bellissimi Giardini Botanici Hanbury fondati nel 1867 da Thomas Hanbury, fra i più importanti giardini storici “inglesi” d’acclimatazione della Riviera. Nell’armonia del paesaggio, il rispetto della naturalità dei cicli vitali delle piante è il criterio guida di questo luogo che offre collezioni con oltre 4.000 specie di climi caldi. Gli appassionati di archeologia non dovrebbero perdere una visita alla periferia orientale della città dove, in prossimità del torrente Nervia, sono visitabili i resti dell’antica città di Albintimilium fondata dai romani nel corso del II secolo a.C. L’area archeologica conserva tratti delle antiche mura, delle porte urbiche, delle strade e di alcuni monumenti pubblici (teatro e terme) e privati (domus signorili e alcune insulae residenziali). Un percorso museale allestito nell’Antiquarium statale introduce alla visita dell’area archeologica. Interessante anche il Museo Preistorico dei Balzi Rossi, fondato nel 1898 per iniziativa di sir Thomas Hanbury per mostrare sul posto i reperti scoperti negli anni immediatamente precedenti a seguito dei lavori della cava Abbo. L’allestimento attuale, distribuito in due edifici museali, è stato inaugurato nel 1994. La visita del Museo comprende, condizioni atmosferiche permettendo, anche un itinerario nell’area archeologica delle grotte visitabili, che attualmente sono la Barma Grande, il Riparo Bombrini, la Grotta del Caviglione, il Riparo Mochi e la Grotta di Florestano.
Sulla via del rientro
La domenica, lungo la strada di ritorno, se ne avete la possibilità fermatevi a Seborga, che si colloca nell’estremo ponente ligure. È raggiungibile da una strada che sale da Bordighera direttamente dal casello autostradale, tra ville, palme, giardini, campi terrazzati a mimose, ginestre e ulivi. Dalla sua altitudine di 500 metri, Seborga offre ai visitatori un panorama stupendo sulla Costa Azzurra. Il borgo compare nella storia nel 954: Guido Conte di Ventimiglia donò il borgo ai Monaci benedettini del Monastero di Lerins (Francia). Dal 1666 al 1687 i Monaci, il cui abate Priore aveva il titolo di Principe ecclesiale, stabilirono nel paese una residenza con annessa zecca. In seguito il feudo venne venduto ai duca di Savoia e ne seguì le sorti fino a entrare nel Regno di Sardegna, in quello d’Italia e infine nella Repubblica Italiana. Tuttavia, per continuare l’antica tradizione, nel 1993 la popolazione locale ha deciso di nominare democraticamente un Principe che si affianca al Sindaco. Termina qui il nostro weekend nell’entroterra ligure, alla scoperta di antiche tradizioni che non smettono di affascinare.
Informazioni utili per il camperista
Come arrivare in camper a Triora, Dolceacqua, Ventimiglia e Seborga
- Triora: uscire dall’Autostrada A10 all’altezza di Taggia Arma e seguire le indicazioni per Taggia. Prendendo la statale 548 si risale lungo la Valle Argentina. Dopo aver attraversato Badalucco e poi Molini di Triora, si risale per alcuni tornanti per arrivare alla meta.
- Dolceacqua: da Triora procedere in direzione sudest verso SP52. Seguire la provinciale e proseguire su SP65 e in seguito SP64 fino a destinazione.
- Ventimiglia: da Dolceacqua procedere su SP64 fino alla Strada Statale 1 Via Aurelia. Seguirla fino a Ventimiglia.
- Seborga: da Ventimiglia guidare lungo via Roma, prendere SS20 e A10 in direzione Via Sapergo a Bordighera. Prendere l’uscita Bordighera e seguire SP57 fino a destinazione.
Dove sostare in camper a Triora, Dolceacqua, Ventimiglia e Seborga
- Triora: per una sosta breve si può trovare posto lungo Corso Italia, la salita che conduce al paese. Altrimenti nel parcheggio del campo sportivo, incustodito, che mette a disposizione i servizi del centro sportivo, GPS: N 43° 59’ 42.191’’ E 7° 45’ 38.476’’
- Ventimiglia: campeggio Roma, a 400 m dal mare e dal centro, chiamare per conferma apertura. Via Freccero 9, 18039 Ventimiglia, GPS: N 43° 47’ 37.781’’ E 7° 36’ 7.03’’. In alternativa a Camporosso, CamperparkNervia che dispone di 60 piazzole per camper. Si trova a pochi chilometri dal confine francese e a circa 500 m dal mare. Apertura annuale, accesso automatizzato. Inoltre presenti un’area gioco per bambini e bar ristoro. si trova in via Primo Maggio 28, 18033 Camporosso, GPS: N 43° 47’ 33.004’’ E 7° 37’ 51.718’’
Info turistiche
Museo di Triora Etnografico della Stregoneria, Corso Italia 1, 18010 Triora (IM), tel. 0184/94477, www.museotriora.it
Comune di Triora, Corso Italia 9, 18010 Triora, tel. 0184/94049, www.comune.triora.im.it
Ufficio IAT Dolceacqua, via Patrioti Martiri 30, tel. 0184/206666, iat@dolceacqua.it
Giardini Hanbury di Ventimiglia, Corso Montecarlo 43, 18039 Ventimiglia, tel. 0184/229507, www.giardinihanbury.com
SiMuVe – Sistema Musei Ventimiglia, Piazza XX Settembre, Ventimiglia, tel. 0184/6183233
Ufficio Turistico Seborga, tel. 0184/223859, www.proseborga.it