Il serbatoio centralizzato del gas | Le inchieste di CamperLife

Anche se ormai in disuso, il bombolone per il gas è ancora presente su alcuni camper datati. Addirittura viene installato in after market, su richiesta di proprietari che non amano dover sostituire periodicamente le classiche bombole. Ma è una buona idea? Vediamo insieme i pro e i contro di questa scelta

Vi sono ancora in circolazione molti veicoli ricreazionali che, per l’alimentazione dell’impianto a gas, anziché utilizzare le classiche bombole da 10 kg usano un serbatoio centralizzato. È il cosiddetto bombolone. Se da un lato questa soluzione permette di avere un’autonomia maggiore rispetto alle classiche bombole (di norma non possono superare i 50 litri), dall’altro essa richiede una maggiore attenzione per quanto riguarda la sicurezza e non sempre il rifornimento del GPL (gas da petrolio liquefatto) è agevole. Andiamo con ordine e vediamo innanzitutto ciò che stabiliscono le norme.

L’impianto GPL
A prescindere dalle varie interpretazioni, l’installazione del bombolone non è vietata dalla legge, purché il montaggio e l’omologazione vengano effettuati secondo la normativa per l’impianto a GPL, emessa dalla Commissione Tecnica di Unificazione del Veicolo. Questa normativa prevede dettami che sono essenziali per un’installazione corretta di sistemi camper camperlife  rivista camperisti  gpl  bombolonea GPL e che dovrebbero servire da linee guida per coloro che hanno il bombolone montato sul proprio mezzo o intendono farlo montare. In primis l’impianto a GPL deve essere progettato per resistere ai carichi dinamici durante il normale funzionamento, incluso il moto del veicolo, e per soddisfare i requisiti funzionali degli apparecchi.
Negli autocaravan dovrebbe essere necessario l’accesso esterno alle bombole. È ammesso l’accesso all’alloggiamento interno purché si soddisfino le seguenti condizioni: l’alloggiamento può contenere al massimo due bidoni, ognuno di capacità non superiore a 16 kg; l’accesso tra l’alloggiamento e l’abitacolo deve avvenire esclusivamente per mezzo di una porta ermetica di collegamento il cui bordo inferiore deve essere sopra al livello del pavimento dell’alloggiamento per almeno 50 mm. Per i veicoli di categoria N della direttiva 701156/CEE (autocaravan) si deve fornire il supporto per fissare i bidoni all’esterno del veicolo, entro il profilo della carrozzeria, a meno che non sia previsto un alloggiamento conforme a quanto indicato nel punto sopra. Tutti gli impianti a GPL devono comprendere una valvola di intercettazione principale facilmente accessibile. Questa deve avere una posizione “aperta” o “chiusa” chiaramente identificata e deve soddisfare i requisiti di tenuta della EN 331 che tratta delle valvole a sfera e a maschio conico con fondo chiuso, a comando manuale, per impianti a gas. Non deve essere possibile muovere in modo accidentale la valvola di intercettazione nella posizione “aperta”. Se la maniglia di comando è azionata per rotazione, la posizione “chiusa” deve essere a 90° in una delle due direzioni, partendo dalla posizione completamente “aperta”.

La sostituzione delle bombole
Nelle norme relative all’impianto del gas per i veicoli ricreazionali nulla è detto circa i requisiti di costruzione e la scadenza dei contenitori del GPL. A questo punto è quindi necessario fare riferimento alle norme specifiche relative ai recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o liquefatti. A tale proposito è opportuno consultare il regolamento ECE/ONU n°67/01. Questo documento, sostituendo il precedente regolamento ECE/ONU n°67, ha camper camperlife  rivista camperisti  gpl  bombolonemigliorato di molto la sicurezza dei serbatoi per GPL e inoltre ha permesso che i veicoli, i cui componenti sono omologati secondo il nuovo standard che in Italia è entrato in vigore il 1° gennaio 2001, possano essere parcheggiati al primo piano interrato delle autorimesse sotterranee. Questa è un’agevolazione che non interessa troppo da vicino gli autocaravan, ma sarà senz’altro di interesse per i possessori di camper puri. Tornando all’argomento principale di questo articolo, la norma stabilisce che i serbatoi e le valvole di sicurezza montati su veicoli in circolazione prima dell’entrata in vigore del regolamento devono essere sostituiti alla loro scadenza. Vanno sostituiti con serbatoi e valvole conformi al regolamento succitato. Questo è particolarmente importante per i veicoli datati in quanto, a prescindere dalle sanzioni che tutto sommato non sono eccessive ammontando infatti a 85 euro, offre una maggiore sicurezza degli impianti, soprattutto in caso d’incendio. Il bombolone deve essere inoltre sostituito ogni 10 anni e, con circolare n°B76/2000/MOT del 10/11/2000, è stato chiarito che il conteggio degli anni di vita per i serbatoi che non riportano l’anno di costruzione deve intendersi dalla data del collaudo dell’impianto, quando la sua installazione è successiva alla prima immatricolazione del veicolo. Si conteggeranno dalla data della prima immatricolazione del veicolo, invece, se questo è allestito sin dall’origine con il bombolone e quindi previsto nell’omologazione. Seguire i dettami delle norme, per un privato, non è sempre semplice anche perché non esistono norme specificatamente dedicate al bombolone. È quindi opportuno che chi ne è in possesso o desidera installarlo si rivolga sempre alle officine specializzate nella fornitura di impianti a gas e soprattutto eviti in qualsiasi modo il fai da te.

Luce sul rifornimento dei serbatoi montati a bordo degli autocaravan
Finora abbiamo parlato delle norme che regolano l’installazione, ma non abbiamo spiegato come si può fare rifornimento di GPL. Innanzitutto bisogna cercare di capire quale gas, tra tutti quelli denominati GPL, è il più adatto per le utenze del camper poiché in questa famiglia esistono tre varianti: butano commerciale, propano commerciale e miscela dei due. Visto che i veicoli ricreazionali vengono usati anche in inverno, è giocoforza che il gas usato sia adatto alle basse temperature. Dal punto di vista del potere calorifico non ci sono grosse differenze, ma il propano evapora sino a temperature di -35°C, mentre il butano smette di evaporare già a -5°C. Pertanto scegliere il propano è un must a cui non ci si può sottrarre. Neppure la miscela reperibile dalla colonnina del gas auto, ammesso (e non lo è, come potrete vedere tra poco) che sia possibile attingervi, risolve il problema perché è una miscela dei due e camper camperlife  rivista camperisti  gpl  bombolonequindi il butano continuerà a smettere di evaporare alla temperatura che abbiamo indicato e si potrà contare solamente sul propano. Il che si traduce in una diminuzione dell’autonomia e quindi nell’annullamento del vantaggio di avere il bombolone. Inoltre la miscela butanica è meno pura del solo propano e perciò lascia delle impurità che creano un malfunzionamento degli apparecchi.

Perchè i costruttori hanno smesso di installare i serbatoi a bordo degli autocaravan?
Questo dell’impurità del butano è uno dei motivi per cui le case costruttrici hanno smesso di montare i bomboloni sui mezzi. Il secondo motivo, e forse anche il più grave, è rappresentato dalla difficoltà di rifornimento. Soprattutto se si pensa di poter sfruttare i distributori di gas auto. Infatti l’articolo 18 comma 5 del decreto legislativo 128/2006 recita testualmente: “Chiunque riempie bombole utilizzando le apparecchiature installate presso gli impianti stradali di distribuzione del GPL per uso autotrazione è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 Euro a 10.000 Euro. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria è raddoppiata ed è disposta la chiusura di tutte le attrezzature eroganti GPL da un minimo di 5 giorni fino a un massimo di 30 giorni. Qualora la violazione venga nuovamente reiterata, la sanzione amministrativa pecuniaria è triplicata ed è disposta la chiusura di tutte le attrezzature eroganti GPL da un minimo di 30 giorni a un massimo di 6 mesi”.
Questo però non basta e il comma 6 dispone che “L’utente che abbia autorizzato il riempimento di cui al comma 5 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 Euro a 4.000 Euro. È ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall’articolo 16 della legge 24 novembre 1981 n°689”.
L’interpretazione del dettato ex art. 18 del succitato decreto legislativo 128/2006 viene tuttavia contestata da coloro che asseriscono che questo si riferisca esclusivamente alle bombole o bottiglie di GPL e avvalorano la loro tesi citando il DPR 340/2003, dove al sub 15.3 è fatto divieto assoluto di rifornire recipienti mobili (bombole, bottiglie, ecc.), senza però escludere esplicitamente i bomboloni. Considerato che questi ultimi hanno caratteristiche costruttive identiche ai serbatoi per l’autotrazione e in assenza di una specifica previsione normativa, si assimilano per analogia a quelli montati sulle autovetture. Questa interpretazione potrebbe essere però contestata dai gestori degli impianti di erogazioni stradali perché l’ultima norma citata si riferisce esclusivamente agli impianti di erogazione di GPL per autotrazione. Ed è peraltro un dato di fatto che i gerenti delle stazioni di servizio non lesinano su tali contestazioni, rifiutando l’erogazione del carburante per la mancanza di un chiaro pronunciamento da parte del legislatore. Sussiste infatti il rischio dell’interpretazione in pejus da parte dell’agente accertatore e, considerate le sanzioni accessorie, come dare torto al gestore che preferisce perdere il cliente piuttosto che rischiare una multa salata? Questo seppure – come alcuni sostengono – si possa proporre ricorso e vedersi annullata la sanzione.

Le nostre conclusioni
La normativa in materia è lacunosa, contraddittoria e, per alcuni aspetti, carente. Inoltre il costo di acquisto e di installazione del serbatoio regolamentare, che peraltro va sostituito ogni 10 anni, è abbastanza oneroso aggirandosi su cifre che spesso superano i 1.000 euro.
Ciò posto, consigliamo ai nostri lettori di effettuare la propria scelta ponderando attentamente pro e contro prima di impegnarsi con una spesa che a oggi, nel nostro Paese, non risolve il problema dell’autonomia. Si rischia infatti di dover percorrere chilometri prima di trovare un gestore disposto a rifornire il serbatoio senza porsi il problema della norma vigente. Qualora si decidesse comunque per l’installazione del bombolone, va ricordato che questo è un lavoro che deve essere effettuato da specialisti autorizzati, in grado di fornire le necessarie omologazioni. Pertanto è da escludere categoricamente “il fai da te”.

 

Roberto Serassio