L’area protetta della Pineta di Classe, l’antico Porto di Classe, la città di Ravenna e poi Casal Borsetti e Comacchio che si specchiano nell’acqua, sono le tappe di un itinerario alla scoperta di un territorio dagli orizzonti vasti e dai variegati aspetti.
Visto da lontano sembra un bel quadro ben composto. Ma, come nella Pixel Art o ancor di più come nei mosaici fotografici, avvicinandosi al quadro ci si accorge che la figura vista da lontano si scompone in tante piccole immagini indipendenti. Disegni autonomi che in associazione con altri disegni formano una diversa e ben più complessa figura di senso compiuto.
Così appare il territorio fra Ravenna e Comacchio, sulla costa adriatica: un bel paesaggio ordinato, dagli orizzonti piatti e un cielo vastissimo, apparentemente uniforme, che quando lo si attraversa ecco che si scompone in variegati micro-sistemi dalle tante sfumature.
Ci sono le aree protette del Parco del Delta del Po, le lunghe e morbide spiagge in riva al mare, i preziosi mosaici custoditi in antichi edifici paleocristiani e bizantini, il ricordo di personaggi storici, specialità gastronomiche introvabili altrove e il volo silenzioso di tante specie di uccelli che vivono nelle aree lagunari.
Paradiso del Birdwatching, scrigno di tesori, meta di vacanze estive, tutto questo e anche di più, è concentrato nei pochi chilometri fra Ravenna e Comacchio.
DUE PASSI NEL PARCO DEL DELTA
L’ingannevole monotonia del paesaggio della campagna fra Ravenna e Comacchio, con le distese di acqua immobile, con le geometrie impeccabili dei campi coltivati, nasconde una straordinaria varietà naturale protetta dal Parco del Delta del Po.
Suddiviso fra Veneto ed Emilia Romagna, la parte emiliano-romagnola del parco si estende per oltre sessanta chilometri dal ramo del Po di Goro, a nord, alle Saline di Cervia, a sud, lungo la costa adriatica e l’entroterra delle province di Ferrara e Ravenna.
Essendo al tempo stesso parco terrestre, parco fluviale e parco costiero comprende habitat molto diversi fra loro. Il bosco idrofilo e la primitiva macchia mediterranea, le valli salmastre e le zone umide di acqua dolce, le lagune e la costa.
Questa varietà di habitat offre diverse possibilità di visita, dalle escursioni a piedi a quelle in bicicletta e in barca, e ospita una altrettanto grande varietà di animali.
Fra le aree che il Parco protegge ci sono le pinete costiere, tra cui la Pineta di Classe, a sud di Ravenna. Ha un’estensione di circa 900 ettari e rappresenta, insieme alle altre pinete, l’ultima testimonianza dell’antica pineta che popolava quasi ininterrottamente il litorale adriatico dal fiume Reno fino a sud di Cervia.
Nella Pineta di Classe si trova il parco pubblico 1° Maggio, un’area verde attrezzata con zone barbecue e tavoli per pic-nic, molto apprezzata nei giorni festivi di primavera.
Sono presenti inoltre percorsi tabellati per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo, che permettono di raggiungere le dune litoranee, le zone umide dell’Ortazzo e dell’Ortazzino, ricche di avifauna, e affacci su canali costellati dai tradizionali capanni da pesca, i “bilancioni”.
Il legname ricavato dalle pinete dell’area deltizia veniva sfruttato dai Romani nell’industria navale all’epoca dello sviluppo del Porto di Classe. Ed è proprio qui che ora ci dirigiamo, all’area archeologica dell’Antico Porto di Classe.
IL PORTO E LA BASILICA
Il sito archeologico dell’Antico Porto di Classe (www.anticoportoravenna.it, riapertura primaverile 28 marzo, accessibile ai disabili) rappresenta le vestigia di uno dei più importanti scali portuali del mondo romano e bizantino.
L’insediamento di Classe nasce in età romana imperiale, quando Ottaviano Augusto stanzia a Ravenna la flotta incaricata della difesa dell’Adriatico. L’abitato prese il nome di Classe come estensione della parola latina “classis”, che significa flotta. Raggiunse il suo massimo splendore all’epoca di Teodorico e del dominio bizantino, nel V-VI sec. d.C.
L’area archeologica mostra l’impianto generale delle strade e degli edifici di questo importante porto-canale quando era dedito principalmente agli scambi commerciali. Oltre al Centro Visite, sono presenti vari pannelli illustrativi con approfondimenti tematici e lastre prospettiche che mostrano ricostruzioni di elementi architettonici non più presenti, permettendo al visitatore di calarsi nell’atmosfera dell’epoca.
Sempre a Classe si trova la rinomata Basilica di Sant’Apollinare, una grandiosa chiesa paleocristiana intitolata al patrono di Ravenna. L’abside è tempestata da splendidi mosaici policromi e lungo le navate laterali sono posti antichi sarcofagi marmorei. La basilica è la prima tappa di un variopinto tour fra le meraviglie dell’arte musiva.
POLICROMI MOSAICI BIZANTINI
“L’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani e bizantini a Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria unica dell’arte del mosaico”. Con queste parole nel 1996 l’Unesco dichiarava Ravenna parte della Lista del Patrimonio dell’Umanità.
Sono numerosi i monumenti che hanno permesso a Ravenna di fregiarsi di questo titolo: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe, la Cappella Arcivescovile e il Mausoleo di Teodorico.
Questi sono i maggiori monumenti che danno lustro alla città, a cui però potremmo tranquillamente aggiungere la Domus dei Tappeti di Pietra, la Rocca Brancaleone con il suo bel parco pubblico, il sepolcro di Dante Alighieri circondato dal silenzio o ancora le porte monumentali di accesso alla città e i tanti musei e poli culturali.
Il centro cittadino è rappresentato da Piazza del Popolo, da cui si allungano le vie dello shopping, dei negozi di souvenir strabordanti di oggetti a mosaico, dei tanti locali dove sostare durante la visita. Ai limiti dell’area pedonale si trovano due fra le gemme più preziose della città: il Mausoleo di Galla Placidia e la Basilica di San Vitale.
Visto da fuori, il mausoleo un po’ scoraggia il visitatore, l’edificio è piccolo e dalle linee semplici, pare poco interessante. Ma appena varcata la soglia si aprono incredibili ambienti interamente ricoperti di mosaici brillanti che portano in sconfinati mondi paralleli.
La vicina Basilica di San Vitale è un capolavoro dell’arte bizantina specialmente per la bellezza dei suoi mosaici. Lo sguardo è rapito verso l’alto dagli ampi volumi, dalle volte e dalle ricche decorazioni. Anche a terra c’è una particolarità da notare: di fronte all’altare è disegnato con tante tessere un piccolo labirinto circolare.
RELAX AL MARE
Dopo tante opere d’arte e tante tessere luccicanti, Casal Borsetti è un luogo perfetto dove far decantare “la grande bellezza” di Ravenna. Un tempo borgo di pescatori, è oggi la località balneare più a nord dei Lidi ravennati dotata di un porto-canale per imbarcazioni di piccole dimensioni.
Dopo Casal Borsetti prendono il via i Lidi ferraresi. D’estate la spiaggia di Casal Borsetti si riempie in parte degli ombrelloni degli stabilimenti balneari ma ora, in primavera, è tutta libera per le passeggiate a piè sospinto, per le corse dei cani e per le innumerevoli conchiglie. Peccato per le sagome di alcune piattaforme sull’orizzonte marino.
Prima di avvicinarci a Comacchio, ultima tappa di questo itinerario, ci allunghiamo a Sant’Alberto, piccola frazione di Ravenna posta ai margini meridionali delle Valli di Comacchio e parte del Parco del Delta del Po.
Qui si trova il NatuRA (www.natura.ra.it), il Museo Ravennate di Scienze Naturali, con una preziosa collezione ornitologica. Dinnanzi al fiume Reno, che ci separa dalle Valli, un traghetto d’altri tempi trasporta il camper, ed altri pochi mezzi per volta, sull’altra sponda. Un affaticato Caronte che l’assenza di ponti tiene in vita.
LA VIE EN ROSE
Superato il fiume si apre la distesa lucida delle Valli, punteggiata da macchie bianche e rosa: sono i fenicotteri, tanto eleganti in volo quanto impettiti a terra, con le zampe sempre in acqua.
Binocolo alla mano, non è difficile osservare questi volatili rosati impegnati nelle loro faccende quotidiane.
Il territorio del Parco, che costituisce il più vasto complesso di zone umide d’Italia, è riconosciuto a livello internazionale quale punto strategico nel flusso delle migrazioni di moltissime specie di uccelli.
Gli uccelli sono tanti, rari, splendidi, colorati, socievoli, sfuggenti e qui trovano l’habitat ideale per vivere. Il birdwatching nelle Valli e in tutto il Parco è spettacolare. Una buona occasione per scoprire gli splendidi scenari del Parco del Delta è rappresentata da “Primavera Slow” (www.primaveraslow.it), una grande rassegna dal 21 marzo al 21 giugno con tanti appuntamenti in tutto il territorio. Quattordici settimane di eventi dedicati al Birdwatching, al turismo naturalistico, alla fotografia, al cicloturismo, al turismo fluviale, all’enogastronomia, alle tradizioni e cultura, al turismo sportivo all’aperto.
UNA CITTA’ IN BILICO FRA DUE MONDI
Fra il mare, le Valli e una vasta campagna, si innalza Comacchio con il suo caratteristico centro storico movimentato da ponti e da canali, erede della città etrusca di Spina. In origine la cittadina sorgeva su tredici isole, ridotte a cinque dopo i lavori di bonifica del IXX secolo.
Simbolo della città lagunare è il monumentale Ponte dei Trepponti, della prima metà del 1600, formato da tre scalinate. I canali interni sono ancora solcati dalle tipiche imbarcazioni, le “batane”, su cui si può visitare il centro storico.
Dirimpetto al Trepponti c’è il Ponte degli Sbirri, prossimo all’edificio delle Carceri e al signorile Palazzo Bellini, di fine Ottocento. Presso il settecentesco ex Ospedale degli Infermi si trova la sede del Museo Delta Antico (www.museodeltaantico.com) con testimonianze archeologiche dall’età Protostorica sino al Medioevo.
Particolarmente interessante l’esposizione del carico di un’imbarcazione commerciale romana di epoca imperiale, rinvenuta nel 1981 a pochi chilometri da Comacchio.
Un po’ decentrato rispetto al nucleo storico, in via Mazzini, si trova la Manifattura dei Marinati, antica fabbrica per la marinatura del pesce. L’anguilla marinata, pescata nelle Valli di Comacchio, lì viene ancora preparata secondo la ricetta originale ed è diventata Presidio Slow Food. La Manifattura è sede anche del Museo dell’Anguilla.
Ancora più fuori, a sud di Valle Fattibello, Stazione Foce è il punto di partenza di sentieri ciclo-pedonali e zona imbarco delle motonavi che conducono alla scoperta dei vecchi casoni da pesca recuperati e allestiti come un tempo (info: www.vallidicomacchio.info , www.podeltatourism.it).
I canali, i ponti, le antiche vicende, la laguna: Comacchio riassume il senso di un territorio di terra e di acqua plasmato nel corso dei secoli dal lavoro dell’uomo e dalle forze della natura, divenuto nel tempo un mosaico di intense emozioni.
APPUNTI DI VIAGGIO
Per arrivare
Si raggiunge Ravenna percorrendo l’autostrada A14 Adriatica oppure, per chi proviene da sud, seguendo la superstrada E45 che attraverso l’Appennino collega Ravenna a Roma. Per una guida ad andamento lento c’è la strada statale 16 Adriatica, strada d’accesso alla Pineta di Classe in località Fosso Ghiaie, punto di partenza dell’itinerario.
Per la sosta
Oltre ai tanti, tantissimi campeggi che punteggiano la costa fra Ravenna e Comacchio, molti dei quali ad apertura stagionale (maggiori informazioni su www.camperlife.it), ci sono varie aree attrezzate e vari punti sosta particolarmente indicati all’effettuazione del viaggio.
Ravenna, frazione di Classe. Punto sosta + camper service nell’ampio parcheggio della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, in piazza G. Ravaioli, a pagamento, GPS: Lat. 44.2242816 - Long. 12.14528.
Ravenna. Punto sosta + camper service nell’ampio parcheggio antistante l’area del Mausoleo di Teodorico, via Teodorico, GPS: Lat. 44.424016- Long. 12.209832. Punto sosta anche nel piccolo parcheggio di via Chiavica Romea, poco distante, GPS: 44.425639 – 12.209874. Infine punto sosta + camper service nell’ampio parcheggio scambiatore in piazza Fratelli Minardi, via Chiavica Romea, un po’ più distante dal Mausoleo, GPS: Lat. 44.430790 – Long. 12.209648; lì si trova la fermata del bus per il centro storico. Più vicino al centro città è l’area camper in Piazza della Resistenza, GPS: Lat. 44.414727 – Long. 12.188324.
Ravenna, frazione di Portocorsini. Area attrezzata in via Guazzetti, tel. 333/5337862, 163 piazzole di cui 20 con allaccio elettrico, vicino alla spiaggia, apertura stagionale, GPS: Lat. 44.496192 – Long. 12.279528.
Ravenna, frazione di Casalborsetti. Area attrezzata Mare & Parco, via Stefano Ortolani, tel. 0544/444912, 236 piazzole, vicinissima alla spiaggia, apertura stagionale, gestita dalla Pro Loco, GPS: Lat. 44.550277 - Long. 12.277328.
Comacchio, Lido di Spina. Area attrezzata Residenza le Saline, via delle Saline 3, tel. 0533/330885, www.residenzalesaline.it, 20 posti camper, apertura annuale, convenzionata con il Club di Camper Life, GPS: Lat. 44.659738 - Long. 12.227775.
Comacchio. Punto sosta + camper service nell’ampio parcheggio in via Fattibello, vicino al centro storico, GPS: Lat. 44.690933 - Long. 12.184556. Area attrezzata Cavallari, via Villaggio San Carlo 9, tel. 338/5408905, utile la bici per il centro, apertura stagionale, GPS: Lat. 44.702867 - Long. 12.168352.
Informazioni utili
IAT Ravenna, piazza San Francesco 7, tel. 0544/35755, www.turismo.ra.it, turismo@comune.ravenna.it.
IAT Comacchio, via Agatopisto 2, tel. 0533.314154, www.comune.comacchio.fe.it, comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it, www.visitcomacchio.it.
Ente Parco Delta del Po Emilia-Romagna, Comacchio, tel. 0533/314003, www.parcodeltapo.it, parcodeltapo@parcodeltapo.it.
Durata viaggio: 3-4 giorni.
Chilometri percorsi: dalla Pineta di Classe a Comacchio, passando per Ravenna, sono circa 50 chilometri.