Un viaggio in terra francese alla scoperta dei più bei canyon d'Europa. Alcuni più conosciuti, altri meno, tutti accomunati da una natura selvaggia e splendida, dove gli amanti del trekking e della canoa potranno avventurarsi in un ambiente incontaminato che trasporta le persone, come per magia, agli albori della civiltà
La Francia, proprio per la particolare morfologia del suo territorio, è ricca di gole create dai fiumi che costituiscono un patrimonio naturale e turistico di grande valore. La maggior parte sono conosciute anche fuori dai confini francesi: tuttavia ve ne sono tante altre meno note, che meritano il viaggio anche in virtù della loro posizione, magari perché vicine a paesini caratteristici che costituiscono un'ulteriore attrattiva e che stimolano anche i non appassionati di canyoning a visitarli. Per questo motivo, nell’articolo non parleremo dei canyon del Verdon, sicuramente già conosciuti dai più e presentati anche nello scorso numero di Camperlife nell’ambito dell’articolo sulla Provenza, ma ci soffermeremo invece su quelli meno noti per offrire degli spunti nuovi ai nostri lettori.
Le gole del Doubs
Si trovano nella Franche Comté (Franca Contea NDR), al confine con la Svizzera. Si estendono per una lunghezza di 35 chilometri, precisamente da Villers le Lac a Goumois. Il fiume Doubs, che nasce a Mouthe, nei Giura occidentali, ha scavato in profondità la roccia, dando origine a dei paesaggi di bellezza eccezionale. Tra i tanti belvedere, i più adrenalinici sono quelli del sito delle Echelles de la Mort, costituite da tre scale in ferro, originalmente in legno, che permettono di superare la falesia e portare l'escursionista ad un'altezza di cento metri sul fiume e da cui si ha una vista mozzafiato sulle gole e sulla foresta circostante. Coloro che invece vogliono esplorare il canyon dal fiume, possono approfittare del battello che parte da Villers le Lac. Si tratta di una crociera della durata di circa 2 ore che, oltre a permettere di ammirare le falesie da una posizione privilegiata, risale il fiume sino a raggiungere l'imponente cascata del Doubs, alta 27 metri. Due belvederi permettono di ammirare il salto d'acqua in tutta la sua struggente bellezza, che diventa ancora più impressionante dopo le forti piogge.
Si può fare un ulteriore tuffo nella natura visitando le sorgenti della Loue, vicine al villaggio di Ouhans ed a una quarantina di chilometri da Villers. Siamo in un sito naturale di rara bellezza, posto ai piedi di un'alta falesia, dove il fiume, che non è altro che una risorgiva del Doubs, scaturisce dalle viscere della terra. Un sentiero, che inizia proprio dalla sorgente, permette di addentrarsi nelle sue gole, seguendo la riva sinistra del corso d'acqua, lungo un percorso di circa due ore. (info: www.doubs.travel)
Haute-Soule
La Haute – Soule è una zona storica situata ad un'ora di viaggio da Pau, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici. Offre un paesaggio di foreste, di colline e di orridi. Ed è appunto per visitare due canyon che siamo venuti in questa parte della Francia di tradizione basca. Il primo canyon che andiamo a visitare è quello di Holzarte, o meglio, d’Olhadubi, e non è certamente indicato a coloro che soffrono di vertigini, perché lo si ammira da una passerella, appunto quella di Holzarte, costruita attorno al 1920 da maestranze italiane e sospesa a 180 metri sulla gola. La si raggiunge con un'ora di cammino da Larrau. Sospesi tra terra e cielo su di una passerella che, man mano che ci si avvicina al centro, comincia ad oscillare lievemente, i visitatori che l'attraversano godono di un'esperienza adrenalinica indimenticabile e soprattutto hanno modo di visitare uno dei siti più spettacolari dei Pirenei occidentali. (Info: pays-basque.tourisme64.com)
Gorges de Kakuetta
Le Gorges de Kakuetta distano una ventina di chilometri dalla passerella d'Holzarte e sono situate nel territorio del comune di St. Engrâce. Lunghe un paio di chilometri, sono completamente attrezzate con camminamenti muniti di mancorrenti, per cui percorribili a tutti. La loro profondità va dai 30 ai 350 metri e in alcuni punti, come la Grand Étroit, solamente qualche metro separa i due versanti della gola. La visita si effettua al meglio solamente quando il livello dell'acqua è basso, per cui da inizio luglio a fine settembre, anche se le gole sono aperte dal 15 di marzo al 15 di novembre. Falesie vertiginose, vegetazione lussureggiante e maestosi rapaci saranno molto apprezzati dagli amanti della natura, e la cascata di una ventina di metri d'altezza che costituisce il clou dell'escursione è la giusta ricompensa per gli esploratori del sito. L'apertura giornaliera, dalle 8 fino al tramonto, consente a tutti di pianificare la visita secondo i propri ritmi e desideri e di gustare appieno questo sito, considerato tra i più selvaggi d'Europa. (Info: pays-basque.tourisme64.com)
Gole di Galamus
Le gole di Galamus, situate nei paesi catari, a qualche chilometro dai castelli di Peyrepertuse e di Quéribus, che hanno giocato un ruolo importantissimo nelle vicende dei fedeli del catarismo. A formarle sono state le acque dell'Agly che le ha scavate sino ad una profondità di 500 metri, creando un patrimonio naturale con diverse sfumature paesaggistiche e che ospita diverse specie floristiche e faunistiche, come l'aquila reale e il gufo granduca.
La strada che le percorre, peraltro vietata ai camper e alle roulotte, fu scavata nella viva roccia, alla fine del XIX secolo, tramite la barramina, da una manciata di uomini sospesi a delle corde. L'entrata alle gole avviene nel territorio del comune di St. Paul de Fenouillet, tramite un tunnel che concluse i lavori nel 1892.
La visita del sito si fa esclusivamente a piedi, perciò i mezzi devono essere lasciati nei parcheggi posti alle due estremità del canyon. Tuttavia, delle navette a trazione elettrica sono a disposizione dei visitatori per compiere una parte del tragitto, circa 1,5 chilometri.
Prima di abbandonare le gole, vale la pena, per chi ha una buona forma fisica, di fare un'escursione al romitaggio di Sant'Antonio, la cui posizione è a piombo sulla falesia e da cui si gode di una vista mozzafiato sul canyon. Gli edifici sembrano risalire al 1395, mentre gli eremiti vi dimorarono sino al 1930.
I castelli di Peyrepertuse e di Quéribus distano rispettivamente 24 e 15 chilometri da St. Paul de Fenouillet, distanze quindi più che accettabili per effettuare una visita a questi testimoni delle sofferenze dei Catari. A tal proposito, sarebbe opportuno avere almeno un'infarinatura della loro storia per comprendere appieno le sofferenze a cui può portare l'intolleranza religiosa. (info: www.gorgesdegalamus.fr)
Gole del Gardon
Tutti conoscono il Pont du Gard, sito mondiale dell'Unesco, ma pochi sanno che, a poca distanza dal ponte e precisamente tra i villaggi di Russan e di Collias, il Gardon ha scavato delle gole nella roccia calcarea. Il canyon è lungo 22 chilometri e, anche se non confrontabile con la maestosità di altri più conosciuti, regala comunque falesie vertiginose sulle quali è cresciuta una foresta dal tipico profumo mediterraneo. L'insieme fa parte, a pieno titolo, dei Grandi Siti di Francia e già questo dà un'idea della bellezza del luogo. Un sentiero costeggia il canyon e durante il percorso si incontrano alcune grotte preistoriche che aggiungono ulteriore fascino all'affascinante itinerario. A Collias è possibile noleggiare canoe e kayak con le quali si può discendere il Gardon sino al Pont du Gard, distante 8 chilometri, e godersi la bellezza del ponte da una prospettiva diversa.
Come tutti i torrenti, anche il Gardon è oggetto di piene improvvise, per cui, prima di avventurarsi nell'esplorazione delle gole, è bene informarsi sulla situazione meteo della zona. A Collias vi sono segni evidenti dell'altezza raggiunta dalle piene. Visto che si è in zona e vista l'opportunità di sosta che offre, non sarebbe male effettuare una visita a Uzés. Cittadina medievale, è costituita da un intrico di vicoli che si sviluppano intorno al castello ducale che, assieme alla tour Fenestrelle, alla Bermonde, a quella del Vescovo, al palazzo Portalet e all'Hotel de Ville, costituisce il patrimonio monumentale della cittadina. Chi ha la fortuna di vistare Uzés di sabato, avrà modo di vedere l'enorme mercato che si tiene nella Place aux Herbes. Uno spettacolo per tutti i cinque sensi (info: www.gorgesdugardon.fr)
Gole dell’Herault
Le gole dell'Herault si sviluppano tra St. Bauzille de Putois e Saint Guilhelm le Desert, splendido borgo classificato tra i villaggi più belli di Francia, a 30 minuti di viaggio da Montpellier. Nel corso della sua discesa dalle Cevenne il fiume ha scavato un profondo canyon dall'aspetto selvaggio che sbocca al ponte del Diavolo, nei pressi di Saint Guilhelm. Tutto l'insieme, gole, ponte e villaggio, fa parte dei Grandi Siti di Francia; il ponte del Diavolo è stato anche riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità. È certamente un luogo magico che accoglie sia appassionati di sport acquatici che possono navigare placidamente sul fiume e rinfrescarsi dalla calura estiva che, vi assicuro, è veramente tanta, sia appassionati di manufatti storici e vecchi villaggi. Il ponte del Diavolo fu costruito tra il 1028 ed il 1031 su commissione dell'abbazia di Aniane e di Gellone che, all'epoca controllavano le due sponde dell'Herault. Ha una lunghezza di 50 metri ed un'altezza di 27.
Il villaggio di St. Guilhelm le Desert, collegato al ponte del Diavolo da una navetta, sorse attorno all'abbazia di Gellone, costruita nell'804 sul tragitto francese del Camino di Santiago. Costituito da erte stradine che si congiungono nella suggestiva piazza, abbellita da un platano antico e dalla chiesa abbaziale di stile romanica, il borgo medievale affascina e seduce i visitatori, tanto è vero che nel 2012 si è classificato al secondo posto tra i villaggi preferiti dai francesi. Provare per credere (info: www.saintguilhem-valleeherault.fr).
Gole della Jonte
Le gole della Jonte, formate dal fiume omonimo, si estendono tra Rozier e Meyrueis, nella regione della Lozère, per una lunghezza di 20 chilometri. Una giornata trascorsa nel canyon è una giornata ricca di sensazioni e coniuga una natura splendida con vestigia del passato come il villaggio di Meyrueis, con la sua ricchezza in edifici e monumenti storici. Il cosiddetto “Sentier de corniches” permette di seguire le gole per 9 splendidi chilometri, durante i quali si possono ammirare strapiombi da urlo, belvederi da vertigine e erosioni che sembrano essere state eseguite da scultori di provenienza divina, come quelle chiamate “il vaso cinese” o “il vaso di Sèvres”.Se poi si alzano gli occhi, si possono vedere decine di avvoltoi, che compiono cerchi nel cielo terso delle gole, ai quali si contrappongono delle aquile reali e delle albanelle, insomma uno spettacolo naturalistico a 360 gradi.
Tutto questo però non basta e il sentiero porta ancora ad ammirare la chiesa romanica di Rosier, le case a piombo sul fiume ed il giardino sospeso di Truel, (info: www.lozere-tourisme.com/gorges-de-la-jonte).
Gole del Tarn
Solamente 18 chilometri separano le gole della Jonte da quelle del Tarn, per cui è d'obbligo approfittare della loro vicinanza per visitare anche queste. Sono parecchi i modi per esplorare questa meraviglia della natura: a piedi, tramite il sentiero che costeggia il canyon sulla riva sinistra, tra Le Rosier e Florac, che permette di scoprire alcuni borghi isolati, come quelli della Sablière, de La Croze e di Hauterives. Quest'ultimo è particolarmente pittoresco e le sue case hanno conservato le caratteristiche originali, essendo costruite completamente in pietra, senza travature in legno secondo il principio della volta semicircolare e con tetto a Losa. Un altro modo per visitare le gole è di discenderle con la canoa o con le barche condotte dai barcaioli. Assolutamente imperdibile è il borgo medievale di Sainte-Enimie, classificato tra i più bei villaggi francesi. La sua origine avvenne in seguito alla costruzione di un monastero nel VI secolo. Il visitatore saprà cogliere al meglio l'atmosfera medievale passeggiando nelle vecchie stradine pavimentate con i ciottoli del Tarn, intrufolandosi in mezzo alle vecchie case e attraversando le caratteristiche piazzette perfettamente restaurate. Tuttavia, St. Enimie non è il solo villaggio che s'incontra lungo le sponde del Tarn. La Maléne, Ispagnac, Quézac, Saint Chély du Tarn e Montbrun sono altri borghi che si lasciano ammirare volentieri e che i visitatori gradiscono volentieri. La fauna presente nelle gole comprende l'avvoltoio, l'aquila e lo zigolo, mentre nelle acque del fiume ha la sua tana il castoro europeo.
(Info: www.cevennes-gorges-du-tarn.com)
Gole dell’Ardeche
Le gole dell'Ardèche, formate dal fiume che porta lo stesso nome, si estendono per una trentina di chilometri, tra Vallon Pont d'Arc e St. Martin d' Ardèche. Si possono visitare seguendo la strada panoramica, che costeggia la riva sinistra del fiume e sulla quale si trovano numerosi belvedere dai quali si possono ammirare le anse che il fiume scava nella roccia calcarea. Famosi sono il Grand Belvédère, il Belvédère de la Madeleine, il Belvedere de Gournier ed il Belvedere de Gaud. Ad una manciata di chilometri da Vallon Pont d'Arc si trova l'arco naturale che dà il nome alla cittadina e che costituisce la porta di entrata alle gole. Vera meraviglia della natura, questa apertura scavata dal fiume nella viva roccia è forse la parte più suggestiva di tutto il percorso. Un altro modo per visitare degnamente il lungo canyon è di discenderlo in canoa oppure in kayak e magari fermarsi ogni tanto in qualche spiaggetta per rinfrescarsi e per riposarsi dalla fatica di pagaiare.
Tra i paesi degni di nota, vogliamo ricordare Vallon Pont d'Arc che è anche il capoluogo del sito dell'Ardèche. Il villaggio, semplice borgo agricolo d'inverno, si trasforma in una stazione turistica durante la primavera e l'estate. La sua via principale, molto frequentata dai turisti, è un susseguirsi di negozi e di ristoranti. Il suo municipio, situato nell'antica residenza comitale e accessibile negli orari di ufficio, ospita sette arazzi d'Aubusson, classificati monumento storico.
A poca distanza dal paese si trova la grotta di Chauvet. Scoperta nel 1994 è oggi una delle massime espressioni dell'arte rupestre mondiale e rivaleggia con la grotta di Lascaux in Dordogna. (info: www.gorges-ardeche.net)
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APPUNTI DI VIAGGIO
Dove sostare
Gole del Doubs
• AA, 2 Place Maxime Cupillard, Villers le Lac, GPS: Lat: 47.059359 – Long: 6.669995, Telef.: +33381680534, Web: http://www.vedettes-panoramiques.com/aire-transport.php
• PS, Les Terres Rouges Rue des Terres Rouges, Villers le Lac, GPS: Lat: 47.054760 – Long: 6.668055
• Parking Saut de Doubs, GPS: Lat: 47.337578 – Long: 6.315896
Gorges d’Olhadubi
• Camping Ixtila, Larrau, GPS: Lat: 43.01824 – Long: -0.9555, Telef.: +33 5 59 28 63 09
Gorges de Kakuetta
• Camping Ibarra, Quartier Les Casernes, Sainte Engrâce, GPS: Lat: 42.99605 – Long: -0.81239, Telef.: + 33 05 59 28 73 59, Web: www.ibarra-chantina.com
Gorges de Galamus
• Camping de L'Agly, Avenue du 16 aout 1944, St. Paul de Fenouillet, GPS: Lat: 42.807457 – Long: 2.501707, Telef: +33468590909, Mail:contact@camping-agly.com, Web: www.camping-agly.com
Gorges del Gardon
• AA, Avenue Geoffroy Perret, Remoulins, GPS: Lat: 43.939003 – Long: 4.567840, Telef.: +33466371450
• Domaine Viticole de St. Firmin, Rue St. Firmin, Uzés, GPS: Lat: 44.01671 – Long: 4.42087, Telef.: +33609723757, Mail:
,
Web: www.saint-firmin.com
Gorges dell'Herault
• Aire Municipale Le Pont du Diable, St. Jean de Fos, GPS: Lat: 43.701 – Long: 3.55171, Telef: +33467570140, Web: www.saintguilhem-valleeherault.fr/accueil-camping-cars. L'area è esposta al sole e d'estate la calura è tremenda.
Gorges della Jonte
• Camping Le Jardin des Cevennes, Route de la Brèze, Meyrueis, GPS: Lat: 44.17737 – Long: 3.43083, Telef.: +33 (0)4 66 45 60 51,
Mail:
,
Web: www.campinglejardindescevennes.com
Gorges du Tarn
• Aire Municipale de Florac, Route de Causse, Florac, GPS: Lat: 44.32611 – Lat: 3.59306, Telef.: +33466450053,
Mail:
Gorges del'Ardèche
• AA, Chemin du Chastelas, Vallon Pont d'Arc, GPS: Lat: 44.40694 – Long: 4.39361, Telef.: +33475880401
Ringraziamenti
Sylviane Dornier del Comitato Turismo Doubs, Laetitia Raisin -Robert, Direttrice dell’ufficio Turismo di Millau Grands Causse, Elsa Guerin Chargée del comitato del turismo della Lozère, Laura Bartrons del Verdon Tourisme, Antonnella Kadouche Ufficio Turistico di Saint Guilhelm le Desert, Céline Boulmier Chargée della Réserve de biosphère