"Se il cûr ti dûl torne in Friûl", se il cuore ti duole, torna in Friuli: in queste poche parole è racchiusa l’anima del Friuli, terra di mare e di montagna, di paesini caratteristici e, perché no?, di ottimi vini e di buon cibo. Con questo viaggio andiamo alla scoperta del cuore della regione attraverso le sue località più genuine, dove la stirpe friulana ha lasciato la sua impronta indelebile.
Sebbene il Friuli abbia abolito le province e il territorio sia stato suddiviso in Unità Territoriali Intercomunali dal 2016, per lo scopo di quest’articolo e per facilitare l’individuazione della posizione di ogni singola località trattata, continuiamo a mantenere la vecchia suddivisione.
VALVASONE
Valvasone (PN) è un borgo che ha saputo mantenere intatto il suo aspetto medievale, costituito da pittoresche calli e antiche dimore porticate. Costruito a ridosso di un guado sul Tagliamento, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, titolo riconosciuto non solo per il suo aspetto che, come detto, tipicamente medievale, ma anche perché il centro storico racchiude alcuni edifici monumentali di sicuro interesse, come il castello, punto focale del borgo e dichiarato Monumento Nazionale, la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, sorta nel XV secolo ma sottoposta a ristrutturazione in stile neogotico a cavallo tra la fine Ottocento ed inizio Novecento. Di particolare pregio è l’organo del 1532, costruito dal veneziano Vincenzo Colombo.
Altri edifici di pregio sono la chiesa di San Pietro e Paolo, l’ex convento dei Servi di Maria, il Palazzo Comunale e la Torre delle Ore. Particolarmente caratteristica è la via Monte Sabotino costeggiante una roggia dalla quale prende forza motrice un mulino ad acqua.
Valvasone è anche definito il “borgo delle spose“ poiché, grazie alla sua bellezza intrinseca, è un richiamo irresistibile per le giovani coppie che vogliono sancire davanti ad amici e parenti il comune desiderio di trascorrere la loro vita insieme.
TOPPO
Toppo (PN), frazione del comune di Travesio, è anch’essa una località facente parte dei Borghi più belli d’Italia. Sin dal XIII secolo è composto da due nuclei distinti: quello di oriente, che si identifica con le attuali via Fornace e via Nazario Sauro, e quello a occidente, alle vie Verdi e Castello. Questa particolarità complica un poco la vita al visitatore, in quanto deve prima focalizzare la bellezza del borgo che non è così immediata, anche perché sono molte le cose che Toppo offre al viaggiatore: tra queste, citiamo il Palazzo dei Conti, che nel 1220 faceva parte degli otto masi costituenti il borgo di Toppo e di Pino; e Palazzo Wassermann, che sorge ai piedi del castello, chiamato anche “dei Martins”, dal nome degli antichi proprietari del maso da cui l’edificio prese origine nel cinquecento. La cappella gentilizia del palazzo, dedicata a San Girolamo, custodisce due dipinti settecenteschi, attribuibili al pittore Gian Barrista Pittoni, un’acquasantiera longobarda risalente all’anno Mille e una statua di Santa Lucia in pietra dipinta del quattrocento.
Dal palazzo inizia il percorso dei masi che porta alla scoperta delle origini del borgo.
Proprio di fronte all’edificio dei Wassermann, si trova una costruzione seicentesca, con arco d’ingresso, che fu residenza estiva dei conti di Spilimbergo.
Salendo lungo la strada che porta al castello, s’incontra Borgo Martins che ospita numerosi edifici in pietra come il maso del XVII – XVIII secolo.
Il castello, o ciò che resta di esso, domina la pianura e l’abitato di Toppo dalle pendici del monte Ciaurlèc ed è visitabile attraverso un percorso guidato. Restaurato nel 2012, è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli del XII-XIV secolo, grazie al suo buon stato di conservazione e al fatto che non ha subito mutamenti dopo il XV secolo. Sulla cerchia esterna delle mura si trova la chiesetta di Sant’Antonio Abate, con pregevoli affreschi del XIV secolo.
La strada più pittoresca di Toppo è senza dubbio via Fornace, che conserva caratteristiche casa a corte, con portico e ballatoio esterno.
POFFABRO
Un museo a cielo aperto: questa è la definizione più azzeccata per Poffabro (PN), località della Val Colvera. La sua magia è tutta racchiusa nelle abitazioni di pietra a spacco, impreziosite da balconi di legno, pilastri, scale ed archi, un’architettura rurale che si sposa armonicamente con la natura circostante. La magia del luogo è ulteriormente accresciuta dalle stradine acciottolate e dalle fontane in pietra da cui sgorga la pura acqua di montagna.
Praticamente un presepio a grandezza naturale!
Poffabro non possiede monumenti di rilievo, ma ciò che offre vale forse più di tanti edifici monumentali, costruiti da architetti di fama e con grande dispendio di risorse. Le abitazioni del borgo sono semplici e genuine, costruite con materiali reperiti in loco, ma di una bellezza sorprendente che solo la tradizione popolare è in grado di realizzare. Senza togliere nulla ai loro ideatori, le case costruite al giorno d’oggi hanno tutte qualcosa di falso e di forzato, mentre quelle antiche, costruite seguendo i dettami spontanei dell’architettura rurale, raccontano a gran voce la storia di coloro che le hanno realizzate.
Poffabro è anche conosciuto come il “borgo dei presepi“, una passione forse è venuta ai suoi abitanti proprio grazie alla sua architettura: infatti nel periodo natalizio, passeggiando per le vie del borgo, si possono scorgere sulle finestre e nei cortiletti tanti presepi, magari non di eccelsa qualità artistica, ma di grande suggestione e di indiscussa genuinità.
POLCENIGO
Polcenigo (PN), altro borgo tra i più belli d’Italia, è di rilevante interesse turistico, sorgendo in una zona naturale di grande pregio a cui si aggiunge la ricchezza di edifici monumentali. La sua posizione strategica e le sue risorse naturali hanno fatto che sin dalla preistoria fosse un luogo ideale per insediamenti umani.
Tra le risorse naturali che hanno contribuito alla colonizzazione di Polcenigo vanno assolutamente menzionate le sorgenti del Gorgazzo, la cui acqua cristallina scaturisce da una cavità carsica. Non lontano, il fenomeno si rinnova con le sorgenti del Livenza che fanno da scenario alla chiesa della Santissima Trinità, edificata tra il Trecento ed il Cinquecento e custode di un maestoso altare ligneo del Seicento, di un pregevole coro in legno, di numerose pale d’altare e vari affreschi.
Tra Polcenigo e Caneva si può poi ammirare il sito paleolitico di Palù di Livenza, tra i più antichi dell’Italia settentrionale e patrimonio Unesco sin dal 2011.
Finora abbiamo parlato del territorio: ma cos’è in realtà Polcenigo? La risposta è molto semplice: è un borgo abitato dai contadini, dai tagliapietre e dai cestai, ognuno dei quali ha lasciato la sua impronta nelle case, nelle chiese e nei palazzi storici che il viaggiatore non deve assolutamente mancare di vedere. Quindi, gambe in spalla ed iniziamo la visita!
Il castello, tutelato dall’Istituto Regionale per le Ville Venete, fu costruito nella metà del XVIII secolo su progetto di Matteo Lucchesi: purtroppo oggi l’edificio è in stato di abbandono e rimangono solamente più le mura perimetrali.
Se il castello ha perso moltissimo del suo splendore originale, altri edifici attestano la gloria di Polcenigo: ci piace citare Palazzo Fullini, Palazzo Scolari - Salice, Palazzo Zaro, la chiesa di San Giacomo, l’oratorio di San Rocco, la chiesa di Ognissanti, quella di San Lorenzo, di San Giovanni e la pieve dedicata a San Floriano.
Dulcis in fundo, rimane da visitare il caratteristico centro storico, con le stradine acciottolate in pietra grigia, le case dello stesso materiale delle stradine e l’abbondanza di fiori che le abbellisce.
SESTO AL REGHENA
La storia di Sesto al Reghena (PN), borgo classificato tra i più belli d’Italia, ruota tutta attorno all’abbazia di Santa Maria in Sylvis, uno dei più importanti monasteri del Friuli.
Fondata tra il 730 ed il 735, venne rovinata dagli Ungari nel 899, ma risorse nel X secolo, epoca in cui l’abbazia venne fortificata.
La chiesa del monastero prese invece forma nei secoli XII e XIII, per essere poi risistemata nel XV secolo e restaurata nel XX. Molto interessante il vestibolo, tutto affrescato con i cicli dell’Inferno, del Paradiso e di San Michele, opere del 1450 attribuibili ad Antonio da Firenze.
Transitando attraverso il vestibolo si entra nell’atrio, costituito da tre navate di età romanica e caratterizzato da un soffitto del Quattrocento ed affreschi del Duecento.
L’architettura civile di Sesto è rappresentata da tre ville venete: Villa Attimis - Freschi - Piccolomini, di proprietà privata e quindi non visitabile, Villa Zanardini – Fabris – Fancello e Villa Braida, che invece è possibile ammirare nella loro bellezza.
www.comune.sesto-al-reghena.pn.it
CORDOVADO
Ad una manciata di chilometri da Sesto si trova lo splendido paesino di Cordovado (PN) che, manco a farlo apposta, fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia.
Fondato vicino ad un guado su di un ramo secondario del Tagliamento, ora scomparso, è di chiara impronta medievale ed offre al visitatore innumerevoli architetture che lo riportano indietro al tempo in cui era possedimento dei Vescovi di Concordia Sagittaria.
Tra gli edifici religiosi è doveroso menzionare la chiesa di San Girolamo, del XIV secolo, l’antica pieve di Sant’Andrea, rimaneggiata nel tardo quattrocento, il santuario della Madonna delle Grazie, del 1603 ed infine il convento francescano di Santa Maria di Campagna; tra le strutture civili, si ricordano Palazzo Ridolfi, internamente affrescato, Palazzo Agricola, dalle forme rinascimentali, Palazzo Freschi Piccolomini, Palazzo Beccaris – Nonis, dall’imponente mole cinquecentesca e Palazzo Cecchini.
Sarebbe tuttavia riduttivo per Cordovado se ci si limitasse a visitare gli edifici citati: il borgo va visto nel suo complesso, entrando attraverso una delle due porte ed esplorando a fondo ogni angolo più recondito. Solo così si potrà dire di aver completamente omaggiato la bellezza di questo paesino della pianura friulana.
STRASSOLDO
Entriamo ora nella Provincia di Udine, per visitare Strassoldo, frazione di Cervignano del Friuli. Suggestivo esempio di borgo medievale, molto ben conservato, è stato la culla della famiglia omonima, di origine germanica, che ha dato molti funzionari e generali all’impero degli Asburgo.
Strassoldo, così come lo vediamo ora, è il frutto di rimaneggiamenti del Settecento e si divide in Castello di Sotto e Castello di Sopra.
L’ingresso al Castello di Sotto avviene attraverso la Porta Cisis, posta sulla cerchia esterna delle mura e si prosegue su di un viale su cui si affacciano costruzioni del XVI secolo. L’edificio principale è di forma rettangolare, la cui data di edificazione è sconosciuta, ma rimaneggiato nel Trecento, nel Seicento ed infine nel Settecento. Attorno al nucleo principale orbita una serie di edifici di servizio, come le case degli artigiani, i granai e la cancelleria.
Un secondo ponte permette di accedere al Castello di Sopra le cui origini sono parallele a quello inferiore: i due edifici, infatti, facevano parte di un unico complesso fortificato e come il precedente fu ricostruito nel Settecento. Tra le tante costruzioni che lo compongono, c’è anche una torre, alta 18 metri, unica superstite delle due originali.
L’intero complesso è incastonato in un parco secolare solcato da corsi d’acqua cristallina, grazie alle numerose risorgive.
Prima di lasciare Strassoldo vale ancora la pena di visitare la chiesa di San Nicolò Vescovo la cui origine risale ai secoli X e XI, ma riedificata nel 1736, e Villa Vitas, costruita all’interno di un parco secolare tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento.
PALMANOVA
Costruita nel 1593 dalla Repubblica di Venezia, Palmanova (UD) è una città unica nel suo genere. Monumento Nazionale dal 1960 e Patrimonio Unesco dal 2017, è anche chiamata la “città – fortezza“, grazie alle tre cerchie di fortificazioni costruite nel XVI, XVII e XIX secolo.
Tuttavia, Palmanova non è solo un esempio di architettura militare, ma è anche considerata un modello di città ideale rinascimentale, con il fulcro costituito dalla Piazza Grande, posta esattamente al centro della fortezza a cui si accede tramite le tre porte monumentali: Porta Udine, Cividale ed Aquileia. Di forma perfettamente esagonale, è circondata dai più importanti edifici della città e ospita una mostra permanente di strumenti e macchine utilizzate per la costruzione della fortezza.
Il duomo, che si affaccia su Piazza Grande, costruito tra il1615 ed il 1636, rappresenta un ottimo esempio di architettura veneziana nel Friuli.
Per comprendere appieno la complessa struttura di Palmanova non è sufficiente una visita, per così dire, “amatoriale”, ma è necessario affidarsi ad una didattica specialistica. Ecco quindi l’utilità di spendere qualche ora nel Museo Civico Storico di Palmanova e nel Museo Storico Militare dai quali si potrà apprendere tutto quanto riguarda le fortificazioni.
Dal Museo Storico Militare, posto sul dongione di Porta Cividale, parte l’itinerario sul sistema fortificato che consigliamo vivamente di effettuare, anche per dare concretezza a termini come cortina, cavaliere, baluardo, falsabraga, fossato, rivellino e lunetta.
CLAUIANO
Clauiano (UD), borgo tra i più belli d’Italia, è un paesino rurale con le case costruite con sassi a spacco a vista, con i portali di pietra dalle chiavi di volta scolpite, con insegne settecentesche, affreschi di devozione popolare sulle case e due chiese. Insomma un altro esempio di presepio a grandezza naturale.
Seppur semplice nel suo complesso, Clauiano ospita edifici di pregio come la chiesa di San Marco, trecentesca di origine, ma ampiamente modificata nel XVI secolo e la chiesa di San Giorgio, il cui aspetto attuale risale al XVIII secolo, ma ben più antica di origine.
Gli edifici a carattere civile risalgono al XV secolo, ma vi sono anche costruzioni, le più numerose, datate XVII e XVIII secolo. La tipologia costruttiva è tipica delle case friulane, con fronte principale sulla strada, portale in pietra e corte interna.
Casa Gardellini, considerata la più antica, venne costruita nel XV secolo, mentre sono del XVIII secolo Villa Ariis, Casa Palladini, Casa Bellotto, il complesso padronale Bosco, Casa Foffani e Villa Manin, pregevole dimora nobiliare appartenuta ad uno dei più influenti casati della Serenissima, proprietario tra l’altro anche della villa di Passariano.
www.comune.trivignano-udinese.ud.it
FAGAGNA
L’ultimo borgo facente parte del club dei borghi più belli d’Italia protagonisti del nostro viaggio è Fagagna (UD) che le cicogne hanno scelto come loro residenza in virtù della creazione, nel 1989, dell’Oasi di Quadris. E’ un vero museo all’aperto della vita contadina, in cui si possono ammirare le merlettaie che, curve sul tombolo, perpetuano una tradizione vecchia di secoli.
Il borgo sorse attorno al castello, già esistente nel X secolo sotto il quale, nel corso del XIII e XIV secolo, furono costruite le abitazione dei nobili e cui venne affidata la custodia del maniero ed altri fabbricati, che diedero vita all’abitato, anch’esso circondato da mura e provviste di tre porte di cui ne è rimasta una sola, quella detta “della sinagoga“.
A cinque minuti dal castello di Fagagna si trova quello di Villalta, sorto sulle rovine di un fortino romano che, molto probabilmente era stato costruito su di un castelliere preistorico. La costruzione appare citata per la prima volta nel 1158 e qui nel 1216 Enrico il Vecchio respinse le truppe di Ezzelino III da Romano che aveva posto il maniero sotto assedio.
Il patrimonio religioso di Fagagna è altrettanto ricco di quello militare e si esplica nella chiesa di San Leonardo, della fine del XIV secolo, nella pieve arcipretale di Santa Maria Assunta, del X secolo, nella chiesa della Madonna di Tavella, di origine duecentesca e nella trecentesca chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Si ringraziano Chiara dell’Ufficio Turistico di Fagagna, Mario Della Toffola, Sindaco di Polcenigo, Matteo Petraz Vice Sindaco di Cordovado, Sandra Battigaglia dell’Ufficio Stampa di Promoturismo FVG, Devis Tolloi della Pro Loco di Strassoldo, Giulia Cantone dell’Ufficio Stampa di Promoturismo FVG
Dove sostare
- Valvasone
- Area Comunale - via Pasolini - GPS Lat 45.99819 – Long 12.86031
- Toppo
- Area Comunale - via Giovanni da Udine 3 - Spilimbergo - GPS Lat 46.10814 - Long 12.90441
- Poffabro
- Area Comunale - via Battiferri 6 – Maniago - GPS Lat 46.17673 - Long 12.7108
- Polcenigo
- Parcheggio Comunale - piazza Plebiscito - GPS Lat 46.03021 - Long 12.5015
- Sesto al Reghena/Cordovado
- Parcheggio Comunale - viale degli Olmi - GPS Lat 45.846200 - Long 12.812980
- Strassoldo
- Parking - via Gradisca - GPS Lat 45.861686 – Long 13.324232
- Palmanova/Clauiano
- Parcheggio Comunale - via Pasqualigo - GPS Lat 45.9075 – Long 13.31061
- Fagagna
- Area Comunale - via Udine - San Daniele del Friuli - GPS Lat 46.15614 – Long 13.01324