Hymer Museum: Un'esposizione sul turismo itinerante

Un tour unico nel suo genere per scoprire il passato, il presente e il futuro dell’abitar viaggiando. Questo e molto altro nell’avveniristica struttura realizzata da Erwin Hymer a Bad Waldsee 

Un’esperienza culturale ed emozionale pensata per tutti gli amanti del turismo itinerante, perfetta per i nostalgici ma anche per i curiosi. Parliamo di un tour all’Erwin Hymer Museum di Bad Waldsee, dove più di 80 caravan e motorhome storici sono presentati in una mostra permanente che si estende per oltre 6mila mq. La proposta degli ideatori di questo museo è semplice: conoscere il background culturale e storico del turismo itinerante, immergersi nella storia dei pionieri alla scoperta di curiosità ma anche tecnologie, sviluppi, produzione e design. 

 La struttura 
L’edificio che ospita l’Erwin Hymer Foundation, che si estende in totale per circa 10mila mq, cattura subito lo sguardo del turista in visita grazie soprattutto all’immensa luminosità che lo contraddistingue. Architetturalmente parlando, il complesso museale consiste in due edifici e simula una finestra orizzontale e una verticale di una caravan. Le facciate nord e sud sono completamente vetrate, il che consente ai visitatori di intravedere l’interno della struttura già da lontano. Una volta all’interno, invece, possono godere di un bel panorama su Bad Waldsee e, in caso di ottime condizioni di visibilità, persino sulle Alpi. L’edificio più piccolo è a un solo piano ed è lungo 75 metri, alto 11 metri e profondo 50 metri. È caratterizzato da un guscio esterno in vetro con retroilluminazione. Il secondo edificio invece è a due piani, lungo e profondo 60 metri e alto 19 metri. Infine le pareti a est e a ovest si illuminano grazie alla facciata in acciaio inossidabile goffrato. 

La fondazione
La collezione dell’Erwin Hymer Foundation, nata 10 anni fa, comprende attualmente 250 veicoli (motorhome, caravan, automobili e biciclette) costruiti in diverse epoche e da diversi artigiani. L’esponente più “antico” di questa collezione è il carretto di un pastore risalente al 1850. Al contrario, il più recente è un progetto di un motorhome del 2008. Oltre ai molti veicoli realizzati in serie, la collezione comprende anche numerose costruzioni autoprodotte molte delle quali diffuse poi soprattutto nella Repubblica Democratica Tedesca. L’Erwin Hymer Foundation è sempre in cerca di nuovi pezzi da collezione. Per questo chi possiede veicoli interessanti e volesse lasciarli al museo può contattare la direzione che si occuperà di valutare l’eventuale inserimento del mezzo nell’inventario dell’esposizione.

Il percorso di visita
Il concetto alle spalle del percorso di visita è semplice e immediatamente comprensibile sebbene permanga un elemento di sorpresa e novità. La “dream route” (percorso consigliato) è ben segnalata con un percorso tracciato direttamente sul pavimento. Questa via, così come gli “scenari realistici” e i “luoghi dei desideri”, presenta porzioni colorate in diverse tonalità consentendo al visitatore di collocare nel tempo perfettamente ogni avvenimento. Inoltre l’esposizione “a vista” di ogni elemento consente una visione globale di tutti i percorsi disponibili. Così il visitatore sarà libero di seguire o deviare dal percorso consigliato, potendo in qualunque momento tornare indietro e seguirlo. Appena entrati, ad accoglierci c’è una statua a dimensioni naturali del fondatore Erwin Hymer, che tiene sotto braccio un piccolo motorhome che proietta immagini di vacanze. Seguendo le proiezioni attraverso un tunnel, incontriamo una coppia giovane e una più anziana così come una famiglia con bambini. Tutti stanno chiudendo le valigie e ci invitano a partire con loro. Al termine del tunnel, ci troviamo all’inizio della “dream route”. Partiamo risalendo le Alpi e facendo un salto indietro fino agli anni ’30. Vediamo veicoli storici, le prime caravan che affrontano le ripidi vie alpine. Una volta in cima ci troviamo di fronte agli “scenari realistici” che ci invitano a esplorare e scoprire liberamente fatti divertenti e spesso sconosciuti su queste mete da sogno. La via alpina è il primo step di un viaggio lungo la “dream route” che ci accompagna in 8 “luoghi dei desideri” che, come accennato, sono visibili a distanza e non rappresentano realmente destinazioni quanto piuttosto un desiderio di avventura in un luogo esotico o remoto. In particolare questi 8 luoghi sono: le Alpi negli anni ’30, l’Italia degli anni ’50 tra Lido, Rimini e Venezia, l’India tra i ’60 e i ’70, il Mar Baltico, il Marocco, il Nord America, la Scandinavia, l’Atlantico. Queste mete sono particolari perché la loro rappresentazione è essa stessa simbolo del camping. I visitatori sono trasportati quindi in un luogo immaginario caratterizzato da decorazioni e luci ben studiate, installazioni audio e video e un’atmosfera speciale e indimenticabile. 

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La "DREAM ROUTE"
Lungo il percorso principale si trovano caravan, motorhome, automobili che raccontano la propria storia. Molti veicoli possono essere visti in ogni dettaglio. In alcuni si può persino entrare e notare i tanti dettagli meticolosi che ci fanno respirare la vita al loro interno. L’impressione è quella che il proprietario sia appena uscito dal mezzo. La vista di accessori familiari della nostra infanzia richiama alla mente immagini e ricordi che ci fanno sentire a casa, anche se siamo a bordo di un veicolo. La mostra ci riporta proprio ai primi giorni del caravanning e questi primi anni ci mostrano l’incredibile inventiva e la meticolosa “ingenuità” dei viaggiatori dell’epoca. Oltre 80 veicoli illustrano i progressi del settore dai primi anni ’30 fino agli anni ’80. L’esposizione parte seguendo un ordine cronologico ma non è più scandita da una sequenza temporale dopo la discesa “a valle” fino al piano terra. Qui troviamo altri pezzi interessanti. Il fondatore Erwin Hymer è sempre stato affascinato dai veicoli. A 17 anni ha costruito il primo piccolo motociclo “Motorrädle”, in mostra al museo. Nel 1957 ha realizzato la sua prima caravan, il prototipo del cosiddetto “Ur-Troll”, seguita nel 1961 dal primo motorhome, chiamato “Caravano”. Anche questi due veicoli sono presenti alla mostra. Tra gli altri veicoli in esposizione citiamo: Airstream 31`Sovereign Of The Road, 1969, Usa; Austermann Knospe, 1961, D; Bogasch, Eigenbau (Self-Built), 1986, Gdr; Car Cruiser, 1932, Gb; Dethleffs, Wohnauto (Camper), 1931, D; Dethleffs Globetrotter, 1953, D; Eriba, Prototyp “Ur Troll” (Original Troll), 1957, D; Hymermobil 620 D, 1977, D; Knaus, Schwalbennest (Swallow’s Nest), 1961, D; Nagetusch, Brillant, 1963, Ddr; Pieper W 360, Eigenbau (Self-Built), 1986, Ddr; Schäfer Suleica G 500, 1970, D; Sportberger Land-Yacht L6, 1953, D. 

Le stazioni di sviluppo
Chi ha reso possibile il viaggiare? Chi erano i pionieri del turismo itinerante? Come si disegna e costruisce una caravan o un motorhome? Quali sono le principali sfide tecniche? Quanto contano il design e i materiali? A queste e molte altre domande potrà rispondere il visitatore che si ferma alle stazioni di sviluppo, rappresentate come delle officine con veri e propri ripiani da lavoro arricchiti di pannelli che mostrano al visitatore informazioni e illustrazioni. Queste stazioni forniscono dettagli e approfondimenti sulla storia dei pionieri, della tecnologia, del design, della produzione e del futuro dell’abitar viaggiando. Gli scaffali contengono modelli, accessori, giornali e documenti ma anche oggetti orientati al futuro. Le stazioni sono interattive e danno ai visitatori opportunità di risolvere problemi e di sfidarsi l’un l’altro.

Non solo esposizione
Chi visita il museo, si troverà a dover scegliere tra svariate proposte collaterali. Citiamo le comode poltrone relax poste al di sotto del passo alpino, dove è possibile guardare album di foto sull’iPad o seguire documentari di viaggio sullo schermo. Al termine della via atlantica, poi, troviamo una stanza simile a cupola dove il visitatore assiste a proiezioni in 3D che può, tramite il touch screen, ruotare o zoomare a suo piacimento. Chi si è fermato lungo il percorso a scattare foto alle apposite stazioni si sorprenderà a vedersi tra i protagonisti delle proiezioni. Corposo è poi il programma di eventi collaterali che regolarmente vengono organizzati dallo staff. Tra tutti spiccano gli spettacoli in multivisione, il programma vacanze o i workshop. La struttura dispone di spazio sufficiente per qualsiasi occasione, sia una conferenza per 500 persone, una presentazione prodotto, una mostra in-house oppure un evento di gala. 

Oltre la visita
Al termine del percorso di visita è possibile fermarsi nel negozio ufficiale che propone libri culturali e tecnici su tutti gli aspetti del turismo itinerante. Non mancano guide di viaggio e riviste oltre a souvenir e accessori utili per il mondo del caravanning. Per placare la fame poi consigliamo una tappa al ristorante “Caravano” che propone piatti internazionali. Il punto ristoro prende il nome dal primo motorhome di Erwin Hymer ed è gestito da una società terza che si affida a un team professionale in grado di preparare i catering anche per i vari eventi in programma al museo. Il ristorante può ospitare 80 commensali ed è aperto ogni giorno. È accessibile anche a chi non è in visita al museo. 

 

 

Redazione Camperlife