Tra l’Appennino Tosco Emiliano e le Alpi Apuane è incastonata una terra ricca di natura e di storia: la Garfagnana. Qui è possibile rigenerare corpo e spirito attraverso lunghe passeggiate nei boschi incontaminati, ma anche esplorare borghi medievali alla ricerca di preziosi gioielli artistici. A pochi chilometri da Lucca, la Garfagnana è dimora di vallate, fitti boschi, laghi e paesini dalla storia misteriosa, in cui è bello perdersi per scoprire antiche usanze del luogo e assaggiare i piatti tipici della gastronomia toscana. Il nostro weekend parte il venerdì da Borgo a Mozzano e termina la domenica presso il Parco dell’Orecchiella, tra natura, leggende e cultura per un viaggio tutto da gustare.
Il Ponte del Diavolo
Un’antica leggenda racconta che, in passato, i pellegrini che volevano attraversare il Serchio per raggiungere Lucca e ammirare il Volto Santo si trovavano in grave difficoltà poiché non esisteva un ponte. Così un angelo decise di scendere in terra per costruirne uno ma, giunto all’ultima arcata, si rese conto di aver preso male le misure. Richiamato dalla disperazione dell’angelo, si presentò il diavolo che gli promise di finire il ponte in cambio dell’anima del primo essere vivente che lo avesse attraversato. Il giorno dopo il diavolo aveva terminato il lavoro e si presentò a chiedere il riscatto. Ma l’angelo fece in modo che un cane randagio attraversasse il ponte, evitando che il diavolo prendesse con sé l’anima di un pellegrino. Umiliato, il diavolo tornò all’inferno e lì rimase. Ecco perché il Ponte della Maddalena, che conduce a Borgo a Mozzano, è soprannominato Ponte del Diavolo: ha un’arcata decisamente sproporzionata rispetto alle altre, il che lo rende un’attrazione davvero particolare. Anche il Convento di San Francesco merita una visita: racchiuso in un bosco di lecci, accoglie i visitatori in un meraviglioso chiostro ad arcate e gode di una vista spettacolare sul paese sottostante. Prima di lasciare Borgo a Mozzano, fermiamoci presso la Linea Gotica, unico sito in grado di mostrare una visione completa di come era strutturata la linea difensiva tedesca che durante la Seconda Guerra Mondiale si estendeva per oltre 320 chilometri tagliando la penisola italiana dalla valle del fiume Magra a Pesaro con l’obiettivo di rallentare l’avanzata degli alleati.
Sulle orme del poeta
Proseguendo verso nord si incontra Castelvecchio Pascoli, frazione del comune di Barga dove è possibile visitare la villa di campagna dei Cardosi – Carrara in cui Giovanni Pascoli visse dal 1895 al 1912, anno della sua scomparsa. Nella villa il ricordo del poeta vive attraverso le stanze e gli oggetti, e possiamo facilmente immaginarlo chino alla scrivania mentre compone versi o studia saggi danteschi. Annessa alla villa sorge la cappella dove Pascoli è sepolto e da cui la vista spazia fino a Barga, prossima tappa del nostro itinerario. Il paese è stato riconosciuto tra i “borghi più belli d’Italia”, bandiera arancione del Touring Club Italiano e Cittaslow, marchi di qualità turistica di prestigio. Su di esso vigila il duomo romanico, che domina la valle del Serchio e offre un panorama senza pari: da qui è possibile intravedere, se non c’è foschia, il Monte Forato, un arco naturale ciclopico che collega due vette tra la Versilia e la Garfagnana. Il centro storico è invece di stampo medievale con alcuni edifici rinascimentali: perdetevi nelle sue stradine e fermatevi ad assaggiare le specialità del luogo, come il castagnaccio, il pane di castagne, il ragù di cinghiale e i salumi toscani. Da visitare anche il Castello e la Chiesa del SS. Crocifisso.
Verso l’antica Rocca
Il nostro weekend prosegue verso la Rocca Ariostesca, simbolo di Castelnuovo di Garfagnana. Domina la piazza principale del borgo con la sua mole a trapezio, alleggerita dalla presenza di due piccole corti interne, e la sua costruzione risale all’XI secolo. La Rocca deve il suo nome al fatto di aver ospitato dal 1552 al 1525 il poeta Ludovico Ariosto, che in quel periodo aveva l’incarico di governatore della provincia estense di Garfagnana. Sede municipale fino alla seconda guerra mondiale, nel 1944 ha subito pesanti bombardamenti che ne hanno gravemente minato l’integrità originaria e in seguito è stata ristrutturata. Attualmente ospita gli uffici comunali, l’archivio storico e il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana, che documenta la storia dell’antico popolamento del territorio dall’età del bronzo agli insediamenti liguri ed etruschi. Altri monumenti di sicuro interesse di Castelnuovo sono il Duomo dei SS Pietro e Paolo e la Fortezza di Mont’Alfonso, che sovrasta l’abitato. A circa 7 minuti di strada dal paese si apre il Lago di Pontecosi, nato da uno sbarramento Enel sul fiume Serchio. È un luogo magico, dove fare lunghe passeggiate lungolago o rilassarsi sotto la frescura degli alberi.
Una fortezza medievale
A tre chilometri dal comune di San Romano, nel cuore della Garfagnana, sorge la maestosa fortezza delle Verrucole. Il nome, che deriva sicuramente da “verruca”, fa capire come non si potesse scegliere una località migliore, arroccata tra massi e speroni rocciosi, su cui costruire una fortificazione. Tutta la storia dell’alta Garfagnana è passata fra le mura di questa Fortezza che, grazie alla sua posizione su un rilievo di circa 600 metri d’altezza, domina le Alpi Apuane, gli Appennini e gran parte del fondovalle. Per anni abbandonato e ridotto a un ammasso di ruderi invasi dalla vegetazione, tanto da temere un definitivo collasso delle strutture, il castello di Verrucole è oggi gratuitamente riaperto al pubblico dopo anni di attento restauro che lo hanno riportato alla sua antica scenografica bellezza. Già in lontananza le sue mura, dotate di una merlatura quasi perfettamente intatta, sembrano ordinare al passante di rendere omaggio alla sua potenza. Percorrendo le poche centinaia di metri che dal paese, dove occorre lasciare il camper, ci portano al castello, ci rendiamo conto di quello che può aspettarci una volta giunti alla vetta: una vista mozzafiato su tutta l’area circostante.
Una camminata nella natura
Da Piazza al Serchio, centro dell’Alta Valle, partono saltuariamente le passeggiate didattiche “Garfagnana Insolita”, organizzate da Emilio Bertoncini, una camminata in natura alla scoperta dei contenuti culturali del territorio, camminando di paese in paese e visitando anche i luoghi meno turistici. Un’occasione per stare a contatto con la rigogliosa natura di questa regione, assaporando pause di relax e scoprendo con calma ciò che ogni borgo ha da offrire. Riprendendo il camper, si può proseguire poi alla volta di Isola Santa. Sconosciuta ai più, quest’oasi naturale in cui sorgeva un borgo disabitato in riva a un minuscolo laghetto è stata di recente valorizzata grazie a un progetto di ristrutturazione di alcune famiglie del luogo. Il minuscolo borgo, dove sorge anche un’antica chiesa sconsacrata, si trova ai piedi dei monti e qui si può pescare o fare un pic-nic.
Domenica di relax
La domenica mattina potrebbe essere dedicata al relax e alla natura nell’affascinante Riserva Naturale dell’Orecchiella, compresa fra i comuni di Piazza al Serchio, San Romano, Sillano e Villa Collemandina. È un’area protetta dove crescono imponenti foreste di faggi, castagni e abeti ancora oggi popolata da innumerevoli specie di animali selvatici: lupi, cervi, mufloni, orsi e cinghiali. Nel cielo è facile avvistare un’aquila reale o un falco. Il percorso più semplice per raggiungere il parco è quello da Villa Collemandina, proseguendo per Corfino; la riserva è molto vasta e comprende varie strutture gestite dal Corpo Forestale dello Stato, quali il Centro Visitatori, il Museo dei Rapaci, rifugi di sostegno al turismo naturalistico, posti di ristoro, Giardino di montagna, Orto botanico e stand di prodotti tipici locali. Dall’Orecchiella partono i vari sentieri che, attraverso percorsi di grande suggestione e di graduale difficoltà, raggiungono i vari punti del Parco. Il Centro Visite è posto in un bell’edificio che ospita anche Museo naturalistico, sala convegni e proiezioni, biblioteca e laboratorio. Inoltre, sempre nelle immediate vicinanze del Centro Visite, vi sono diversi recinti faunistici ove si possono ammirare e fotografare, in ampi spazi, seppur recintati, diversi animali: cervi, mufloni, caprioli, galli forcelli, orsi. Questi ultimi costituiscono una vera e propria attrazione, sia per la rarità dei recinti che li contengono in relativa libertà, sia per la loro simpatia e “disponibilità” verso i visitatori.