Un weekend in una regione che ha vissuto in prima linea il primo conflitto mondiale. Andiamo al Sacrario di Redipuglia e visitiamo i luoghi della memoria nei dintorni. Per spostarci poi il giorno seguente a Palmanova. E chiudere la domenica con una bella biciclettata
Tra storia e memoria
Il Friuli Venezia Giulia per oltre due anni e mezzo è stato lo scenario principale del fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale. Ancora oggi il territorio regionale si presenta come un ampio museo a cielo aperto in cui è possibile scoprire le innumerevoli tracce che il conflitto ha lasciato. Il Carso isontino, le Valli del Natisone, le cime della Carnia e del Tarvisiano conservano trincee, fortificazioni, postazioni e resti di baraccamenti in prima linea mentre nella zona collinare del Tagliamento, fino alle Dolomiti Friulane, si possono ripercorrere le tragiche vicende della ritirata dell’ottobre/novembre 1917. Alle tante testimonianze originali del conflitto si aggiungono svariate risorse nate negli anni successivi: dai musei (come quello della Grande Guerra di Gorizia e di Ragogna e quello della Guerra per la Pace Diego de Henriquez di Trieste) ai monumenti costruiti per celebrare le fasi più importanti del conflitto, passando per i cimiteri italiani e quelli austro-ungarici fino ai sacrari. Tra questi ultimi il celebre sacrario di Redipuglia, dove riposano i resti di 100mila soldati caduti. Proprio da Redipuglia parte il nostro itinerario per un weekend all’insegna della storia.
Arrivo al Sacrario
Quello di Redipuglia è il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra. Realizzato sulle pendici del Monte Sei Busi su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, fu inaugurato il 18 settembre 1938 dopo dieci anni di lavori. Quest’opera, detta anche Sacrario “dei Centomila”, custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti, in parte già sepolti inizialmente sull’antistante Colle di Sant’Elia. Fortemente voluto dal regime fascista, il sacrario voleva celebrare il sacrificio dei caduti nonché dare una degna sepoltura a coloro che non avevano trovato spazio nel cimitero degli Invitti. La struttura è composta da tre livelli e rappresenta simbolicamente l’esercito che scende dal cielo, alla guida del proprio comandante, per percorrere la Via Eroica. In cima, tre croci richiamano l’immagine del Monte Golgota e la crocifissione di Cristo. Parcheggiato il mezzo sul piazzale di fronte al Sacrario, la visita inizia dopo aver superato la catena del cacciatorpediniere “Grado”, una nave austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra. Camminando verso le tombe si percorre la “Via Eroica”, ovvero una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo che indicano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra. Terminato questo suggestivo percorso, si arriva alle maestose tombe dei generali. Alle spalle si elevano i 22 gradoni (alti 2,5 metri e larghi 12) che, in ordine alfabetico, custodiscono le spoglie dei 39.857 soldati identificati. Ogni loculo è sormontato dalla scritta “Presente” e sono raggiungibili grazie alle scalinate laterali che conducono in cima. Al centro del primo gradone si trova l’unica donna sepolta, una crocerossina di nome Margherita Kaiser Parodi Orlando, mentre sul ventiduesimo si trovano i resti di 72 marinai e 56 uomini della Guardia di Finanza. Arrivati al termine della scalinata e dei gradoni, due grandi tombe coperte da lastre di bronzo custodiscono i resti di oltre 60mila soldati ignoti. Oltrepassate, si arriva in cima al sacrario dove si può visitare la piccola cappella che custodisce la “Deposizione” e le formelle della Via Crucis dello scultore Castiglioni. Sopra a questa struttura religiosa si trovano le tre croci in bronzo. Nella parte posteriore dell’ultimo gradone sono state allestite due salette museali: all’interno si trovano le fotografie del primo Sacrario di Redipuglia, i documenti, i reperti bellici e i dipinti di Ciotti che adornavano la prima Tomba del Duca D’Aosta, posta originariamente nella cappelletta in cima al Colle Sant’Elia. Sul pianoro, a Quota 89, si trovano l’Osservatorio e un plastico del territorio che evidenzia la linea di confine all’alba del 24 ottobre 1917, il giorno della Dodicesima Battaglia dell’Isonzo.
La Dolina dei 500
Terminata la visita al monumento funebre, è possibile vedere anche la Dolina, che si trova sul Monte Sei Busi a sud-est del Sacrario ed è raggiungibile a piedi dalla sommità di quest’ultimo oppure in camper percorrendo la strada che dalla statale porta alla sommità del Sacrario svoltando poco prima sulla destra. La Dolina è situata in un territorio che è stato duramente conteso nei primi due anni di guerra da italiani e austro-ungarici. Adibita a posto di medicazione, in essa vi era anche un cimitero militare nel quale sono state rinvenute circa 500 salme di soldati, da cui il nome di Dolina dei 500. La posizione del Monte Sei Busi era particolarmente esposta ai tiri delle artiglierie. Per questo venivano utilizzati tutti i piccoli anfratti, cavità e doline carsiche per realizzare ricoveri e camminamenti. La Dolina, situata nei pressi della Quota 111 del Monte Sei Busi, venne conquistata e trasformata in sede di comando avanzato dall’esercito italiano tra il luglio e l’agosto 1915. Il sito prende anche il nome di “Dolina dei Bersaglieri” perché durante il periodo bellico ospitò il comando del 15° Reggimento Bersaglieri. A ricordo del reggimento è rimasto un pregevole fregio su uno dei muri perimetrali. Una lapide commemorativa è presente in ricordo della fossa comune in cui sono state rinvenute 500 salme di militari caduti, mentre un altorilievo del volto del Cristo che ornava una croce di due metri è esposto sull’altare della chiesa del Sacrario di Redipuglia.
Il cimitero di Fogliano Redipuglia
Proseguiamo la visita ai luoghi della Grande Guerra nei pressi del sacrario e raggiungiamo il cimitero austro-ungarico di Fogliano Redipuglia, che dista solo un chilometro e vede la presenza di 14.550 salme di soldati caduti in questa zona. È facilmente raggiungibile percorrendo la strada statale SS305 in direzione Fogliano, immediatamente dopo il cimitero civile. All’esterno due epigrafi, una in italiano e l’altra in tedesco, ricordano come questo sito sia stato recuperato dal governo provinciale della Stiria e dai volontari dei Giovani Pompieri stiriani nel 1974, per essere poi riordinato nel 1989 dall’Associazione Croce Nera Austriaca. Sul portale d’entrata è ben visibile la scritta “Im Leben und im Tode vereint”, ovvero “Uniti nella vita e nella morte”. Una volta entrati è possibile percorrere il lungo viale delimitato dai cipressi che conduce alla grande tomba dove sono stati tumulati 7.000 soldati ignoti. Sopra questa tomba una targa, sempre bilingue, rende omaggio ai soldati morti per amore della patria. Il resto del camposanto è caratterizzato dalle tombe dei 2.550 soldati identificati, ricordati da piccoli cippi in calcestruzzo. Ripercorrendo il viale verso l’uscita, accanto alla muratura di cinta, sono presenti altre due tombe comuni in cui sono sepolti 5.000 soldati privi di generalità.
La città stellata
Prossima tappa del nostro itinerario, alla quale possiamo dedicare un po’ più di tempo considerando la quantità di attrazioni offerte, è Palmanova, anche chiamata “città stellata” per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte. Sorge a soli 20 minuti di guida da Redipuglia ed è un vero e proprio capolavoro di architettura militare del XVI secolo. È una città fortezza progettata e costruita per difendere i confini regionali dalle minacce straniere, soprattutto dei Turchi. È un modello di città unico nel suo genere, a forma di stella a nove punte perfettamente simmetrica, con una piazza centrale. Il centro storico di Palmanova si raggiunge attraverso tre Porte Monumentali denominate Aquileia, Udine e Cividale. Da qualunque direzione si arrivi, il punto di sbocco è la Piazza Grande, l’antica piazza d’armi. Tra gli eventi che animano la città si ricorda la suggestiva rievocazione storica “A.D. 1615. Palma alle armi” che ogni anno a settembre vede più di duecento figuranti in costume seicentesco ricordare l’inizio della guerra degli Uscocchi o guerra del Friuli contro gli Austriaci, l’ultima tra Austria e Venezia.
Le tre porte monumentali
Sono sicuramente uno dei luoghi in evidenza della città. Esse costituiscono gli unici edifici che possono essere visti dall’esterno della fortezza. Il numero limitato degli accessi è dovuto a esigenze di tipo militari e difensive. Le tre porte, attribuibili all’architetto Vincenzo Scamozzi, si presentano nel loro aspetto originario e danno il nome alle tre vie principali, i borghi, che conducono direttamente alla Piazza Grande. Tutti e tre gli ingressi presentano una struttura comune con corte quadrata interna attraversata dalla strada di accesso, porticati con arcate ai lati e ambienti che servivano come ricovero ai soldati, al Conestabile di Sanità e agli ufficiali. La prima a essere stata eretta, nel 1598, è stata Porta Aquileia (chiamata inizialmente Marittima). È rivestita in pietra d’Istria ed è la più elegante delle tre perché al tempo della Serenissima Repubblica costituiva l’ingresso di rappresentanza per gli ospiti illustri e per i Provveditori Generali. Porta Udine è stata realizzata tra il 1604 e il 1605 e conserva ancora oggi le due grandi ruote che venivano azionate per il sollevamento del ponte levatoio. Anche la realizzazione di Porta Cividale si può far datare al 1604-1605. La facciata è rivestita in bugnato rustico con pietra bianca e grigia. Ha un aspetto più severo rispetto alle altre, con le sue torri di guardia collegate dalla balaustra. Nella parte più alta della Porta trova sede il Museo Storico Militare. Sulla facciata di tutte e le tre porte, infine, era stato collocato un Leone Marciano in pietra, abbattuto secoli dopo dalle truppe francesi. La parte alta di Porta Cividale (detta anche Dongione) è accessibile al pubblico negli orari di apertura del Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova.
A proposito di museo
Il Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova, nato con lo scopo di rivitalizzare la fortezza di Palmanova, è distribuito su tre sedi: il Palazzo del Governatore delle Armi in Piazza Grande, il Dongione di Porta Cividale e l’area delle fortificazioni presso il Parco Storico dei Bastioni. Nel Palazzo del Governatore delle Armi sono esposti reperti di unità che hanno legato la loro storia con la città e il territorio. La sala espositiva sul Dongione di Porta Cividale presenta documenti, reperti, uniformi e armi dei vari eserciti e guarnigioni di stanza nella fortezza dal periodo della Repubblica di Venezia (1593) a oggi. Suddivisi per materia, gli oggetti esposti permettono di approfondire argomenti quali le fortificazioni, le macchine da guerra, le uniformi. La visita prosegue con il percorso esterno sulla cinta muraria, che si estende per circa 360.000 mq, dove sono visibili i diversi elementi fortificati del complesso, come la porta, il baluardo, il rivellino e la lunetta napoleonica.
Altri luoghi da vedere
Appena entrati a Palmanova da Porta Udine, svoltando a destra lungo la cosiddetta Strada delle Milizie, ci si imbatte nella caserma Montesanto. L’edificio, con funzioni militari, è stato costruito tra il 1808 e il 1813 dalle truppe napoleoniche per difendere maggiormente la fortezza dagli attacchi nemici. La caserma francese è stata realizzata in pietra viva e presenta esternamente delle feritorie per la fucileria. Al giorno d’oggi viene utilizzata come contenitore per mostre temporanee, specialmente di arte contemporanea, ed è visitabile internamente durante tali appuntamenti. Infine in Contrada Foscarini e in Contrada Garzoni si possono ammirare le costruzioni militari delle Polveriere Napoleoniche realizzate da Napoleone per sostituire quelle venete in decadenza. Al tempo erano utilizzate come deposito per le munizioni mentre attualmente sono adibite a sede per mostre temporanee e possono essere visitate durante gli eventi culturali qui ospitati.
Un po’ di svago in Piazza
Piazza Grande rappresenta il fulcro della vita cittadina e il cuore di Palmanova. È stata realizzata dai Veneziani nel Seicento ed è chiamata anche Piazza d’Armi in quanto il Provveditore della Serenissima Repubblica radunava in essa i suoi soldati per le esercitazioni militari. Di forma esagonale, presenta al centro un imponente e alto stendardo, simbolo della fortezza stessa, soprannominato familiarmente “Mario” dagli abitanti di Palmanova. Sulla piazza si affacciano eleganti e importanti palazzi tra cui il Duomo Dogale, custode di opere di notevole interesse, e il Civico Museo Storico, che conserva armi, cimeli e documenti che illustrano la storia della città-fortezza dalla nascita alla Seconda Guerra Mondiale. Piazza Grande è circondata da molti palazzi storici veneziani come la Loggia della Gran Guardia, il Palazzo dei Provveditori Generali, il Palazzo del Monte di Pietà e il Palazzo del Governatore delle Armi che, insieme, costituiscono un esempio di architettura seriale militare. Molti gli eventi organizzati in questa piazza, soprattutto durante i mesi estivi. Ogni luglio ad esempio è a calendario una Rievocazione Storica, mentre tra fine settembre e inizio ottobre, in occasione della celebrazione del patrono Santa Giustina, la Piazza si popola di colorate giostre e baracconi, per la gioia di bambini e famiglie.
Domenica di relax
Terminata la visita alla città, che potrebbe tranquillamente occupare l’intero sabato, gli amanti delle due ruote potranno concedersi del tempo durante l’ultimo giorno del loro weekend percorrendo una parte della Ciclovia Alpe Adria e in particolare della tratta Udine-Grado. Partendo dal Parco del Cormor di Udine, si arriva fino al mare attraversando luoghi davvero suggestivi. Si passa anche da Palmanova per cui chi è già in città può proseguire l’itinerario uscendo da Porta Aquileia e imboccando il suggestivo Sentiero degli Spalti. Proseguendo si passa attraverso affascinanti località tra cui Strassoldo, in cui è possibile ammirare il noto castello, e ci si dirige verso Cervignano del Friuli. La pista ciclabile in sede dedicata prosegue poi verso Aquileia, insigne testimonianza di città romana, sito Unesco, ricca di storia e tradizioni. La pista conduce dietro al Foro Romano e in prossimità della Basilica, che può vantare di un meraviglioso tappeto musivo, il più esteso dell’Europa Occidentale. Da qui si inizia a sentire il profumo del mare Adriatico, che viene preannunciato dall’apparizione di una vista magnifica sulla Laguna di Grado. Un profumo cui difficilmente si saprà resistere. Ma che comunque dista da Palmanova circa 20 chilometri. Un dato da non sottovalutare se non si è opportunamente allenati…
Informazioni utili per il camperista
Come arrivare in camper al Sacrario di Redipuglia e a Palmanova
Per arrivare al Sacrario di Redipuglia, dall’autostrada A4 prendere l’uscita Monfalcone Ovest-Redipuglia. Svoltare a sinistra sulla strada statale SS305 in direzione Redipuglia e seguire le indicazioni per la cappella del Sacrario di Redipuglia (2 chilometri circa). Giunti a Vermegliano, poco prima del Sacrario, girando a destra in Via Carso (direzione Doberdò del Lago) si arriva alla Dolina dei 500.
Da Redipuglia a Palmanova, prendere l’autostrada A4 e seguire in direzione Strada Regionale 352 a Sevegliano e prendere l’uscita Palmanova.
Dove sostare in camper a Redipuglia e Palmanova
- Sacrario Redipuglia: Ampio parcheggio idoneo alla sosta camper situato davanti alla stazione dei Carabinieri a poche decine di metri dal mausoleo, via Atleti Azzurri d’Italia, tel. 0481/489940, , GPS: N 45° 51’ 4.727’’ E 13° 29’ 4.811’’.
Per la sosta notturna è bene trasferirsi a San Canzian D’Isonzo, deve c'è l'area attrezzata Ronchi P Park, che dispone di colonnine per l’allacciamento alla corrente elettrica e zona di scarico/carico delle acque. Situata in una zona tranquilla a 2 km dall’uscita autostradale di Redipuglia, è l’ideale per i camperisti di passaggio. L’area completamente recintata, videosorvegliata e presidiata 24/24h, è dotata di 15 postazioni camper. Il centro urbano a 1 km (supermercati, tabaccai, bar, ristoranti), fermata bus a 50 m. Apertura annuale, GPS: N 45° 49’ 7.72’’ E 13° 28’ 19.3’’ - Palmanova: Punto sosta nel parcheggio comunale dentro le mura, con fondo in ghiaia e in parte erboso. Senza servizi. Entrando da borgo Cividale l’altezza max è 3.10 mt mentre da porta Aquileia (la prima diretta dall’autostrada) l’altezza è 3.60 mt, via Vallaresso, 33057 Palmanova, GPS: N 45° 54’ 25.632’’ E 13° 18’ 52.236’’.
Per la sosta notturna, nelle vicinanze agricampeggio Al Buttasella, con 3 posti camper dotato dei servizi di illuminazione, acqua, elettricità e servizi igenici. Accetta i cani, ed inoltre dispone di un maneggio, di una fattoria didattica, di una piscina e di una sezione giochi per i bambini. Chiuso a gennaio. Via Chiasottis 2 – Lavariano, 33050 Mortegliano, tel. 0432/767292, GPS: N 45° 57’ 32.263’’ E 13° 14’ 3.685’’
Info turistiche
www.itinerarigrandeguerra.it - www.turismofvg.it - www.palmanova.it
Sentieri di Pace, Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica di Fogliano Redipuglia, Via III Armata 37, 34070 Fogliano Redipuglia (GO), tel. 0481/489139, plfogliano@tiscali.it
Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova, Piazza Grande 21, 33057 Palmanova, tel. 0432/928175 (da lunedì a venerdì) – 0432/923535 (sabato, domenica e festivi), museo_palmanova@esercito.difesa.it, www.esercito.difesa.