Friuli, tra monti e mare

Aparte una breve gita finalizzata a testare il camper, fermo da ottobre 2020, ora che sono state tolte tutte le limitazioni agli spostamenti, si parte per una vacanza di circa una decina di giorni. La scelta è caduta sul Friuli, con un itinerario che abbraccia tutta la Regione: un percorso ad anello, che parte ai piedi delle montagne e continua verso est, per poi ritornare attraverso la bella e fertile pianura friulana. Da Sacile, toccherà Spilimbergo, Maniago, Gemona, Gorizia, Palmanova per arrivare a Pordenone, e se avanzerà qualche giorno, lo spenderemo a Caorle o Jesolo, altrimenti punteremo verso casa, felici di essere di nuovo liberi di muoverci attraverso l’Italia. Durante il percorso di avvicinamento, viaggiando intorno ai 90 km/h in autostrada, mi sono accorto di un rumore strano mai sentito prima: leggero ma sistematico, sento un fruscio dalla parte anteriore che individuo sulla ruota destra. Si tratta forse di un cuscinetto, ma non mi preoccupo più di tanto, perché è molto leggero.

Raggiunta Sacile nel primo pomeriggio, sistemiamo il camper nella locale area di sosta dietro al piccolo supermarket A&O, proprio in riva al fiume Livenza: a piedi andiamo a visitare la cittadina che si trova in mezzo a due bracci del fiume in cui si stanno esercitando dei canoisti. La passeggiata ci porta in Piazza del Popolo, davanti al Palazzo del Comune circondato dal fiume; poi visitiamo il Duomo, di costruzione gotica, prima di un buon gelato e del ritorno alla nostra casetta su ruote, per la cena a bordo. L’indomani, intorno alle otto, facciamo camper service e lasciamo la piccola ma carina area di sosta. La prima meta della giornata è il paese di Polcenigo, per visitare le sorgenti del fiume Livenza. Percorsi i dieci chilometri che ci separano dal sito, lasciamo il mezzo in un park sterrato e percorriamo a piedi i circa 300 metri per raggiungere il luogo dove il fiume esce dal terreno, proprio sotto i nostri piedi. Il panorama è bucolico e affascinante: sembra di essere fuori dal mondo, se non fosse per il rumore della vicina provinciale con il suo traffico di auto e camion.

Terminata la passeggiata, ci spostiamo avanti di soli cinque chilometri, alla volta di un’altra sorgente, quella del Gorgazzo. A differenza della precedente, la risorgiva esce da una buca ai piedi della montagna, e anche qui il sito è altamente suggestivo e merita la visita. Compriamo del miele in un negozio nei pressi e proseguiamo alla volta di Maniago, parcheggiando il camper proprio a ridosso del centro storico. Abbiamo solo un’ora di parchimetro, sufficiente per la visita alla bella e grande Piazza Italia al cui centro si trova un’ottocentesca e scenografica fontana. Proseguiamo con il Duomo, preceduto da due archi delimitati da due obelischi in pietra. Due passi in centro e ritorniamo al camper per spostarci a Spilimbergo. Sistemato il camper, aspettiamo il primo pomeriggio per visitare la cittadina: iniziamo dal Duomo per proseguire con il castello e a seguire il centro storico, molto caratteristico e antico. Terminata la bella passeggiata, intorno alle 17 torniamo al camper; un po’ di lettura dopo cena prima di andare a nanna. La mattina seguente è giorno di mercato e ne approfittiamo per guardare le bancarelle, avendo anche l’occasione di spendere qualche soldino.

Al termine, soddisfatti, riprendiamo la via della vacanza che punta verso la montagna, precisamente a Pielungo, paesino immerso nel verde sulle pendici boscose della Val d’Arzino, per visitare è il castello Ceconi. La strada per arrivarci è accettabile fino a circa due chilometri dal paese; poi, una volta imboccata la deviazione che sale al borgo, si fa stretta ma ancora percorribile in tranquillità. Superato le poche case che formano il nucleo abitato, continuiamo per circa un chilometro su una stradina in cui in nostro mezzo passa a malapena: per fortuna non incrociamo nessuno! Il castello non è molto antico ma si presenta molto scenografico; si visita però solo la parte esterna e il parco. A parte la strada, venire fino quassù ne è valsa la pena. Pranziamo nel parcheggio e intorno alle 13,00 ripercorriamo a ritroso la stradina, ancora una volta con la la fortuna di non incontrare nessuno.

Usciti dalla valle, raggiungiamo il fiume Tagliamento, lo superiamo e proseguiamo alla volta di Venzone; ci siamo già stati in passato, ma lo rivediamo volentieri. Completamente raso al suolo durante il terremoto del Friuli, è stato ricostruito in modo straordinario, ripristinando mura, palazzi storici, il Municipio, il Duomo e la cappella di San Michele dove sono esposte “le mummie di Venzone”. Ci spostiamo nella non lontana Gemona del Friuli, dove abbiamo l’intenzione di fermarci per la notte, per visitarla l’indomani. La speranza di una sosta, svanisce quando arriviamo all’area camper, occupata da un Luna Park. È pomeriggio inoltrato per cui decidiamo per una breve visita al centro storico. Trovato un parcheggio, lasciamo il camper e raggiungiamo la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e a seguire al centro storico. Distrutta nel catastrofico terremoto del 1976, anche Gemona la è stata ricostruita quasi per intero. Riprendiamo il camper e ripartiamo alla volta di San Daniele del Friuli, dove ripariamo nella locale area di sosta. Per oggi basta cosi. Il giorno seguente tralasciamo il borgo già visitato in passato e riprendiamo in direzione di Cividale del Friuli. Dall’inizio di questo tour abbiamo percorso circa 600 chilometri e il rumore proveniente dal cuscinetto della ruota è andato aumentando. Anche se al momento non ci sono problemi, onde evitate che la cosa si aggravi ulteriormente, ritengo opportuno abbreviare il tour, tagliando la parte di percorso che arriva fino a Gorizia e dintorni per iniziare il ritorno verso casa. A Cividale del Friuli prendiamo la strada che sale la collina per raggiungere il Santuario di Castelmonte. Il sito è incantevole e panoramico; visitiamo il Santuario, pranziamo sul camper, visto che le tre trattorie intorno al grande parcheggio sono piene e quindi riprendiamo la discesa che ci porta in pianura nei pressi di Cividale.

Come deciso, tralasciamo la zona di Gorizia, Oslavia e Monte San Michele e proseguiamo in direzione di Gradisca d’Isonzo.La raggiungiamo e visitiamo il grazioso centro storico semideserto (è domenica), quindi ci spostiamo nella vicina Redipuglia per la visita al Sacrario della Grande Guerra. Facciamo in fretta, perché troviamo la gradinata su cui sono sepolti i caduti chiusa per non ben precisati lavori, e constatato che nel parcheggio c’è il divieto alla sosta notturna per i camper, proseguiamo arrivando a Palmanova. Sistemato il camper nella locale area di sosta, andiamo in centro a piedi: tra la visita al borgo, la sosta prima al bar e poi in pizzeria per la cena, il pomeriggio passa in fretta; ormai a sera, un poco stanchi ritorniamo all’area dove ci aspetta la nostra casetta su ruote. Il giorno seguente con il camper ci spostiamo nel park di via Cividale, all’interno della poderosa cerchia murale, cosi abbiamo solo duecento metri per raggiungere la grande piazza dove si svolge il mercato settimanale. Lo giriamo, facciamo acquisti e ripresa la nostra casetta su ruote lasciamo la cittadina, verso la prossima meta, Strassoldo. Il borgo fa parte del circuito “Uno dei borghi più belli d’Italia” e merita la visita. Sistemato il camper in un park nei pressi del borgo vecchio, iniziamo la passeggiata d’esplorazione. Dal mulino che si vede dal ponte sulla provinciale, proseguiamo verso il Castello di Sopra che si ammira solo dall’esterno. Continuando, arriviamo al Castello di Sotto e anche qui non possiamo entrare perché chiuso (è aperto alle visite solo di domenica). Giriamo per il paese, dove troviamo meravigliosi scorci sulle case e sul fiume, quindi ritorniamo sui nostri passi. Ripreso il camper, in direzione Codroipo arriviamo a Passariano, dove ci fermiamo per visitare la grandiosa Villa Manin… ma è lunedì e la troviamo chiusa! Visto che siamo in anticipo sul programma, avendo saltato un pezzo del percorso, decidiamo di fermarci per aspettare l’indomani e visitare la villa. Pranziamo sul mezzo, subito dopo ci spostiamo nella locale area di sosta a fianco della grande costruzione nei pressi del park per bus. L’area, una semplice zona ricavata nel grande parcheggio, è però comoda e fruibile.

Il pomeriggio passa tranquillamente fra letture e chiacchiere con un equipaggio a fianco a noi che arriva dalla Toscana ed è qui da qualche giorno. Il giorno successivo, alle nove in punto ci presentiamo all’ingresso della scenografica villa costruita a metà del 1600 da Ludovico Manin, Doge di Venezia: l’ingresso è gratuito, perché gli interni sono in ristrutturazione; si visitano solo tre sale laterali, il parco con alberi centenari, la chiesa e la scuderia, dov’è posta una raccolta carrozze d’epoca. In tutto impieghiamo circa un’ora abbondante e ne usciamo soddisfatti. Al termine riprendiamo il camper e ci spostiamo a Valvasone Arzene: distante pochi chilometri, ci basta una mezz’ora di strada per raggiungere il paese. Il centro è carino ma invaso dalle auto, come del resto quasi tutti i borghi fin qui visitati, mentre il castello è chiuso perché al solito visitabile solo di domenica. Ci spostiamo così a Cordovado, dove però anche castello e Santuario sono chiusi; ci limitiamo ad una breve visita esterna, poi proseguiamo verso la vicina Sesto al Reghena. Il paese è carino ma troviamo chiusa l’Abbazia, (riapre alle 15,30) e ci limitiamo ad ammirarne solo l’architettura esterna. Con questo piccolo borgo termina il nostro tour in terra friulana: ci restano ancora tre giorni prima di tornare a casa, cosi decidiamo di spenderli al mare che dista solo una ventina di chilometri.

Raggiungiamo Portogruaro e poi Caorle, per fermarci nella comoda area di sosta “Ai Parchi”. Nel tardo pomeriggio ci concediamo una bella passeggiata attraverso il centro storico, seguita dalla cena e da un supplemento di passeggiata. Il giorno seguente andiamo a fare la spesa nel vicino supermarket e poi ci spostiamo in centro per il pranzo di mezzogiorno; poi alle 14,00 c’imbarchiamo sulla motonave Arcobaleno per una gita tra i canali e la laguna di Caorle. Davvero un bel giro; oltre che ammirare la fauna e il panorama, abbia mo fatto una sosta in un tipico casone in mezzo alla laguna. Un tour durato tre ore abbondanti, molto bello e istruttivo. Sbarcati dalla motonave, ci siamo accomodati a gustare un gelato che ha in pratica sostituito la cena, completata in camper con un po’ di frutta. La seconda giornata di relax al mare inizia con la spesa al supermarket, prima di tornare in centro per il pranzo, scegliendo un ristorante diverso dal precedente; al termine, ci siamo concessi una lunga e rilassante passeggiata per il centro storico e sul lungomare, in direzione est, dove sorge isolato il piccolo ma carino Santuario della Madonna dell’Angelo, il cui campanile funge da faro per i naviganti. Tornati in paese, altra sosta in gelateria e poi ritorno a casa; ci siamo messi tranquilli, abbiamo fatto una doccia rinfrescante e abbiamo tirato sera in completo relax; cena leggera e poi, tra chiacchiere e letture, è arrivata l’ora di dormire. Domani, purtroppo, si torna a casa.

IL COMMENTO DEL CAMPERISTA

Nel progettare un itinerario, mi tengo sempre un po’ abbondante nel calcolare i tempi di percorrenza, scelta utile durante il tour per eventualmente inserire gli imprevisti o visite non programmate. Questa volta avevo calcolato due settimane, ma ne è bastata una e mezza per completare il giro, con alcune località saltate per via del problema alla ruota. Il cambio di programma ha portato ad una significativa riduzione del giro, sufficiente ad inserire Caorle come fuori programma, per tre giorni pieni al mare. Il meteo, con giornate splendide, ci ha permesso di effettuare le visite in programma senza problemi. Unica nota negativa è il caldo afoso, che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Il Friuli ci è piaciuto molto e sotto tutti punti di vista; strade ben tenute, paesi accoglienti e carini e soprattutto quasi tutti dotati di un’area camper per sostare in tranquillità; a parte il cuscinetto, il nostro veicolo si è comportato bene.

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Paolo Ferrari