Lo scorso 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, il sito automobile.it ha pubblicato un’infografica per capire se ci sono differenze significative tra il modo di guidare maschile e femminile.
Guardando i numeri, è facile smentire il luogo comune “donna al volante, pericolo costante”. In linea di massima il 57% degli automobilisti italiani è rappresentato dagli uomini. Nel 2015 ciascuno di loro ha percorso in auto circa 11.500 km. Le donne, anche se guidano in numero inferiore rispetto agli uomini, hanno percorso 10.600 km per cui circa 3 km al giorno in meno rispetto agli uomini. Guardando le strade a più alto tasso di pericolosità, ci troviamo ancora una volta in una situazione piuttosto equilibrata. Per entrambi i sessi infatti le strade dove avviene il maggior numero di incidenti sono quelle urbane: qui si verifica il 70% dei sinistri maschili e il 71% di quelli femminili. Sulle autostrade avviene invece il 6% degli incidenti indipendentemente dal sesso del guidatore. Se per quanto riguarda il comportamento al volante non si denotano grandi differenze, succede il contrario al momento della scelta d’acquisto. Gli uomini sono più sognatori mentre le donne sono più pragmatiche e impiegano il 10% del tempo in meno per decidere quale auto usata acquistare. Alla luce di queste considerazioni, perché esiste il famoso luogo comune che vede la donna al volante un pericolo? Secondo automobile.it alla base c’è un pregiudizio per cui il gentil sesso sarebbe insicuro e distratto. Un’altra ragione riguarda lo stress alla guida, che gli uomini riuscirebbero a gestire meglio. Qualunque siano le motivazioni, ci sono i numeri che insindacabilmente sfatano questo ormai superato luogo comune.
http://www.automobile.it/news/donne-vs-uomini-al-volante/