Un attento lettore ci sottopone il problema del malfunzionamento del frigorifero all'interno del suo camper, raccontandoci anche come lo ha risolto
Gentile direttore, rivolgo questa mia lettera al giornalista Alessandro Cortellessa che leggo sempre con piacere. In riferimento all’approfondimento sui frigoriferi pubblicato pochi mesi fa, vorrei sottoporvi una questione. Come ho avuto modo di riscontrare sul mio mezzo, spesso il cattivo funzionamento del frigorifero dipende dall’errata installazione per motivi di design interno da parte dei costruttori e da alcuni concetti di progettazione dei frigoriferi stessi. Io ho un Kentucky acquistato nuovo nel 2014. Il frigorifero non rispettava la specifica di installazione richiesta dal produttore Dometic, avendo fra la parte della cellula ed il retro del frigo una distanza molto maggiore rispetto a quella necessaria. Questo comportava in movimento lo scongelamento totale del freezer con conseguente avaria di tutto il cibo e blocco del frigorifero stesso. Dopo tantissime prove presso un centro assistenza, è stata costruita una controparete interna per poter ridurre l’eccessiva distanza che causava il malfunzionamento (e qui evidenzio la disponibilità del costruttore del frigorifero a differenza del costruttore del camper che ancora oggi non si è fatto sentire in merito). Relativamente al concetto di progettazione, la serie RMD 8505 installata sul mio mezzo prevede i comandi interni localizzati fra la cella freezer e quella frigo. Una zona soggetta ad accumuli di condensa che vanno a intaccare l’elettronica di gestione comportando l’ossidazione dei contatti e relative conseguenze fra cui il blocco totale. Esiste un sistema di riscaldamento del telaio, che da solo purtroppo non riesce a eliminare la quantità di condensa che si forma nella sede di installazione della centralina di comando. Insieme alle finiture eleganti, dovrebbe forse essere curata di più l’installazione e il costruttore forse dovrebbe ascoltare gli utilizzatori (anche con sondaggi online) sulle vere problematiche riscontrate nell’uso.
Sebastiano Tucci
Gentile lettore, lasciamo la parola proprio ad Alessandro Cortellessa che le risponde come segue.
“C’è davvero poco da aggiungere a questa sua lettera, così dettagliata di particolari che rivelano una competenza camperistica approfondita. Sicuramente capita, nei camper così come in tutti i veicoli, che ci siano dei difetti più o meno gravi: negli autocaravan, la casistica si amplia sia per il fatto di avere la parte della cellula dove possono verificarsi altri problemi, sia perché i difetti come quello da lei lamentato possono restare silenti o essere considerati eccezioni dati i numeri ridotti di un modello e l’uso meno frequente. Quando si tratta di errori di progettazione, poi, la cosa si fa più grave perché spesso il problema, pur se risolto a livello di componente, tende a ripresentarsi finchè non si studia una soluzione definitiva come nel caso che ci sottopone. In questo caso è indispensabile un dialogo tra produttore del mezzo e fornitore. Abbiamo visitato per lavoro alcune tra le più grandi aziende di componentistica e le posso assicurare che questa attenzione esiste ed è il più delle volte ai massimi livelli, con personale qualificato e tecnici capaci. Ciò purtroppo non toglie che l’errore sia sempre dietro l’angolo, anche perché talvolta quello che può sembrare corretto sia tecnicamente che esteticamente, non sempre poi risulta pratico nella quotidianità: recentemente ci è capitato di vedere un nuovo modello di motorhome, bellissimo, ma che poi nell’uso nascondeva un grossolano errore di valutazione degli spazi interni una volta spostata una parete mobile. La casa è corsa subito ai ripari, ma in questo come in altri casi la sensazione è stata quella che chi aveva progettato una tale disposizione fosse completamente digiuno di esperienza reale di uso di un camper. Ecco, in questo come in tanti altri casi, un confronto non solo con lo staff tecnico della casa ma anche con l’utenza finale - sia concessionari che pubblico - avrebbe potuto evitare un problema cui mettere mano dopo l’avvio della produzione, con riduzione dei costi e soddisfazione di tutti. Ricordiamoci però che la perfezione non esiste, molto più importante è la capacità successiva di risolvere il problema e l’ascolto dei suggerimenti, come dice lei magari anche spulciando nei social sulla rete”.