Dakar, la porta per il nuovo mondo | Vivere in camper

Prosegue senza sosta il tour del progetto Stepsover che vede i nostri amici Simone e Lucia attraversare il Continente Nero. Dopo Marocco, Sahara Occidentale e Mauritania, sono approdati in Senegal. Eccoli nella capitale

Quando siamo entrati in Senegal sapevamo che il mondo sarebbe cambiato presto davanti ai nostri occhi. D’altronde i colori, le persone, le tradizioni e la cosmopolita città di Dakar non avrebbero certo potuto lasciarci con l’amaro in bocca. Sapevamo comunque che l’ingresso nell’Africa Nera ci avrebbe regalato delle sorprese: come non avrebbe potuto farlo una nazione così particolare e unica nel suo genere? Nonostante tutte queste premesse, dobbiamo però dire che mai e poi mai ci saremmo aspettati che questo paese sarebbe stato la prima vera chiave di volta del nostro viaggio.

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Attraverso il senegal
La nostra esplorazione del Paese parte dal Parco National de la langue de Barbarie dove si trova un vero e proprio fiordo che protegge la costa. Questo parco è un paradiso e il modo migliore per esplorarlo è parcheggiare il camper all’interno del Camping Zebra Bar (N 15° 51' 52.606'' W 16° 30' 42.844'') un luogo molto conosciuto tra gli Overlanders e unico nel suo genere per via della posizione privilegiata. In questo piccolo paradiso in terra i giorni camper camperlife rivista camperisti vivere in camperpotrebbero passare con facilità, tuttavia ormai è il mese di maggio inoltrato e il caldo inizia ad arrivare insieme all’umidità e quindi decidiamo di muoverci più a Sud cercando di sfruttare per quanto possibile la corrente fresca che proviene dall’Oceano. Sfruttando un po’ delle capacità fuoristradistiche del nostro veicolo, procediamo lungo una pista costiera evitando in questo modo la trafficata strada principale che collega St Louis a Dakar. Ci fermiamo qualche notte lungo la spiaggia e qui rimaniamo in piena solitudine protetti dalle dune che si trovano tra noi e l’Oceano Atlantico. Proseguiamo più a Sud, in direzione del famoso Lago Rosa, luogo che per noi significa il ricordo di uno dei Rally più famosi del mondo, la Parigi-Dakar, che proprio qui andava a terminare il suo lungo tragitto africano. Prima di raggiungere il Lago Rosa attraversiamo qualche piccolo paese dove ci capita sovente di venire camper camperlife rivista camperisti vivere in camperfermati dalla polizia locale che a volte si mostra solo curiosa riguardo il nostro camion, mentre purtroppo a volte tenta di contestare infrazioni inesistenti con il solo scopo di estorcere qualche soldo. Siamo abbastanza abituati a subire questo tipo di sopruso, non è questo il primo luogo al mondo in cui ci capita di imbatterci nella corruzione della polizia, quindi pratichiamo anche qui la stessa tecnica usata altrove: evitiamo in qualunque modo di pagare tangenti, evitiamo di consegnare gli originali dei nostri documenti e cerchiamo sempre di parlare con il più alto in grado. Tuttavia in questo paese la tecnica di alcuni di questi poliziotti non è per nulla casuale, non si rivolge ai soli turisti e quindi è collaudatissima. In un'occasione, purtroppo, ci tocca consegnare la patente di guida originale e dopo due ore di sequestro dei nostri documenti decidiamo di iniziare una trattativa con il capo di questo blocco. Discussioni e lamenti da parte di entrambi ci porteranno a pagare l’equivalente di circa 5 euro di multa contro i 50 chiesti inizialmente. Soldi che naturalmente finiranno subito nelle tasche di questo graduato.

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Al cospetto del lago rosa
Dimentichiamo subito l’accaduto perché siamo finalmente al Lago Rosa che in questa stagione è tutto a nostra disposizione. Passiamo una piacevole mezza giornata in compagnia di un contadino che ci ospita nel suo orto e ci camper camperlife rivista camperisti vivere in camperracconta come funziona la raccolta del sale qui nel lago. La vita per queste persone non è facile, vedere con i nostri occhi il processo di raccolta a mani nude del sale sul fondo del lago è davvero un’esperienza intensa. Decidiamo di seguire un percorso fuoristrada che aggira il lago e ci troviamo nel bel mezzo di un minuscolo villaggio di pescatori dove veniamo accolti da grandi sorrisi e dalla curiosità dei bambini. Alcuni anziani escono dalle baracche costruite in riva al lago e ci raggiungono come volessero dirci qualcosa, ma poi non lo fanno, si limitano a guardare il nostro camion parlando tra loro e dicendo: Rally!, Rally! È in questo posto dimenticato dai turisti che possiamo ammirare il passaggio d’acqua che collega il Lago Rosa al mare, in pratica ciò che lo rende vivo e unico al mondo. Mentre siamo fermi a pochi passi dalla base di una duna alta circa venti metri arriva un ragazzo che ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto, se ci serve qualcosa, da mangiare, da bere. Noi gli rispondiamo che siamo a posto e quindi ci mettiamo a chiacchierare raccontandogli del nostro viaggio. Ci salutiamo poco più tardi con un grande abbraccio e con la speranza di rivederci da qualche altra parte del mondo, dato che lui ci racconta che vuole partire per un viaggio appena finiti gli studi a Dakar.

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Verso la capitale
Da questo luogo non impiegheremo molto tempo per raggiungere la città capitale Dakar, un luogo completamente distaccato dalla rcamper camperlife rivista camperisti vivere in camperealtà del resto dello stato. Qui sono presenti ambasciate di tutti i paesi del mondo, multinazionali, enti umanitari, militari... Sembra che la comunità internazionale si sia data appuntamento in questa città posizionata in un luogo privilegiato e magnifico. Dakar non ha molte strutture dedicate ai turisti in camper, ma fortunatamente troviamo ospitalità a casa di un amico che da tempo ci aveva invitato e a cui noi avevamo promesso una visita. La città è succube di un traffico caotico e quindi per visitarla è molto meglio muoversi a bordo dei taxi che hanno dei costi irrisori piuttosto che con il camper. Alla fine eccoci qui, a Dakar, di cui subito percepiamo le due camper camperlife rivista camperisti vivere in camperdifferenti velocità: quella dei diplomatici e degli impiegati delle associazioni internazionali e quella invece dei locali. Due velocità che si misurano in possibilità economiche, europei che vivono una vita in stile occidentale proprio come se fossero a casa loro e la povera gente che invece fa fatica a tirare a fine mese a causa dei prezzi elevati di ogni cosa. Anche questa è l’Africa.

La chiave di volta
Come dicevamo, qui il nostro viaggio ha subìto un grande cambiamento. camper camperlife rivista camperisti vivere in camperGirando per la città siamo finiti quasi per caso negli uffici della Grimaldi, compagnia Navale Italiana che qui si occupa di spedizioni in tutto il mondo. Da tempo sappiamo che la compagnia ha un servizio Cargo che collega Europa e Africa al Sud America, così quasi per gioco chiediamo se sia possibile imbarcarci per l’Uruguay. Gli impiegati senegalesi faticavano a capire che volevamo lasciare l’Africa sulla stessa nave che avrebbe trasportato il nostro camion. Il gioco si è fatto serio quando, dopo l’intervento dei colleghi italiani, ci è chiaro che la cosa è possibile. Per farlo avremmo dovuto sbrigare da noi tutte le pratiche doganali per il nostro camper e per noi stessi direttamente qui a Dakar. Decidiamo senza esitazione di lanciarci in questa nuova avventura. Confermiamo i biglietti per una nave che sta arrivando dall’Europa e che sarà qui tra tre settimane circa, la Grande Nigeria. Abbiamo tempo per provare a sbrigare le pratiche necessarie e per procurarci anche la vaccinazione obbligatoria contro la febbre gialla.

Il viaggio prosegue!

 

 

Simone Monticelli e Lucia Gambelli