Da Arezzo a Sansepolcro in Camper, un weekend immersi nell'arte

Un weekend nelle terre di Piero della Francesca, immersi nell’arte di città minori dal grande fascino antico e preziosi musei da visitare, per un mix di cultura, storia e manifestazioni in costume tipiche di queste parti d’Italia.

Ci sono dive del cinema che, quando compaiono sullo schermo, hanno tale carisma e bellezza da oscurare il resto delle attrici, sebbene siano anche queste donne di grande fascino.

Arezzo purtroppo deve subire la stessa sorte, poiché la Toscana è così ricca di “star” che passa ingiustamente in secondo piano: l’obiettivo di questa nostra idea weekend è allora di stimolarvi a partire per conoscere anche questa città e i suoi dintorni, uscendo da itinerari più classici. La città è nel cuore dell’Italia e dunque è raggiungibile comodamente da tutte le direzioni (vi è l’uscita della A1), ed offre ai camperisti anche un comodissimo parcheggio comunale dotato di aree camper 4x8m con CS e illuminazione.

Una volta lasciato il mezzo a riposare, andate verso via Petri e lì troverete delle comodissime scale mobili che vi aiuteranno a salire i 305m di altezza del colle San Donato, l’altura su cui sorgono le case storiche di Arezzo: il colpo d’occhio è molto bello e si spazia da mura medievali circondate da parchi a tetti in mattoni che sormontano case basse color ocra. Vedrete subito stagliarsi contro il blu del cielo un campanile a punta e un torrione ricco di finestre a doppio arco (dette bifore): varcata la soglia di questo quartiere dai colori terrosi, inizia la vostra visita alla città.

IL DUOMO E LA FORTEZZA MEDICEA

Il campanile a spiovente è quello della Cattedrale dei Santi Pietro e Donato (il Duomo), a due passi da voi, una chiesa terminata nel 1500, ma con una facciata ricostruita nel 1900 sempre seguendo lo stile gotico e sobrio dell’esterno. L’interno – visitabile gratuitamente – è imponente e si divide in tre ampie navate dagli archi molto alti e chiaramente gotici, così come lo sono le bellissime vetrate e il rosone di Guillaurme de Marcillat, autore con Castellucci anche dei pregevoli affreschi.

Il Duomo racchiude opere di grande valore, come l’altare, il battistero, alcune ceramiche di Andrea della Robbia e una “Maria Maddalena” di Piero della Francesca, pittore nato e cresciuto in queste terre e le cui opere ci accompagneranno in questo viaggio. L’ affresco è seminascosto, ma colpisce per i colori brillanti, la resa statuaria della figura e un effetto di stupefacente realismo nella raffigurazione di un vaso di vetro contenente olio profumato. Uscendo dal Duomo, prendete la via che lo costeggia (via Ricasoli) e quindi proseguite attraverso il grande parco verso la Fortezza Medicea, una vecchia roccaforte costruita con Cosimo I dè Medici. Di recente riapertura dopo un restauro, il percorso di visita permette di avere un bellissimo panorama sui colli aretini e di osservare pozzi, stanze e resti di rinvenuti pavimenti di età romana.

Visitata la fortezza, tornate sui vostri passi e costeggiando il parco tornate al retro del Duomo: appena in piazza, svoltate a sinistra e vi troverete nella via principale di Arezzo, Corso Italia. Questa via, dal sapore tipicamente toscano, attraversa in discesa la città e vi porta all’accesso laterale di Piazza Grande: dopo un passaggio a fianco della pieve- riconoscibile per la facciata ricca di arcate e colonnine e grazie al torrione con le bifore che vedevamo già dal parcheggio - basterà svoltare a sinistra per arrivare a questa piazza straordinaria.

PIAZZA GRANDE 

Piazza Vasari (o Piazza Grande) è una piazza suggestiva, in pendenza e chiusa da edifici storici con torrioni e mattoni a vista, nonché dal retro della pieve con il suo grande abside e da un grande loggiato che la affianca, opera di Giorgio Vasari. Il penultimo sabato di giugno e la prima domenica di settembre la piazza ospita la Giostra del Saracino, una gara di abilità fra cavalieri che devono colpire con la lancia lo scudo fissato al braccio sinistro di un manichino senza farsi colpire dal mazzafrusto che questo stesso pupazzo, detto Buratto, tiene nel braccio destro e scatta grazie a una molla contro chi colpisce il bersaglio. L’evento richiama molti turisti, specialmente perché vi sono molti figuranti e cavalieri in abiti medievali e il centro storico si riempie di gagliardetti e stemmi che vengono appesi sulle case per identificarne l’appartenenza.

Da non perdere è anche il meraviglioso mercatino dell’antiquariato che riempie il centro ogni primo weekend del mese. Ora, i profumi che escono dalle trattorie e qualche brontolìo di stomaco vi invitano a sedervi per un pranzo e noi vi consigliamo di accogliere tale invito: la cucina, non serve dirlo, è strepitosa, per cui qualunque vostra scelta difficilmente sarà una delusione. Fra i piatti tipici, consigliamo i maccheroni con l’ocio, dei quadrati di pasta larga (quasi delle lasagne) conditi con sugo d’oca locale. Perfetti assieme a un bicchiere di rosso!

IL CAPOLAVORO DI PIERO

Ricaricati dal pranzo, potete riprendere a camminare e scendere ancora lungo il Corso Italia per avviarvi verso la chiesa di San Francesco, che troverete svoltando in via Cavour e arrivando nell’omonima piazza. Qui si trova il capolavoro di Arezzo, ossia il ciclo di affreschi “La leggenda della vera croce” di Piero della Francesca. La visita alla chiesa e al complesso pittorico costa 8 euro, decisamente caro, ma assicuriamo che la bellezza dei colori di questo enorme opera d’arte merita il prezzo. Un pannello esplicativo mostra come leggere l’opera, per scoprire la leggenda che racconta l’origine del legno che divenne poi quello della Crocifissione. Si tratta del lavoro più emblematico del pittore, una sorta di riassunto della sua ricerca artistica. 

Ammirato questo capolavoro, fra i massimi esempi della storia dell’arte, proseguite lungo via Cavour e seguitene la curva fino ad arrivare in via Chiassaia e ad incrociare via San Domenico. Qui vi sono le ultime tappe di questo primo giorno di viaggio: la chiesa di San Domenico, che ospita un grande crocifisso in legno di Cimabue, e poco distante la casa di Giorgio Vasari, con alcune stanze dipinte dallo stesso artista e un giardino pensile. Il costo è 4€ ed è abbastanza in linea con quanto si vede: l’edificio non è molto grande, ma le stanze e alcuni dipinti che vi sono custoditi sono di ottima fattura.

Mancano all’appello due tappe, la casa di Petrarca e il sito archeologico coi resti dell’anfiteatro romano: se avete voglia e tempo potete farvi una visita, altrimenti si possono tralasciare. Il percorso che abbiamo fatto è quasi un anello, per cui sarete tornati nella zona del Duomo e da qui potete riprendere la strada verso il vostro camper, oppure passare il sabato sera in uno dei locali del centro, che si anima improvvisamente di vita e di mille luci.

ANGHIARI

Prendendo da Arezzo la SR71 (poi SP43) oppure la SS73 incontrerete il borgo di Anghiari.

Si tratta di un piccolo borgo che ha un parcheggio comunale con stalli e camper service appena fuori dalle sue mura. Comodo, anche se abbastanza stretto. Lasciate il veicolo e semplicemente fate una passeggiata per i vicoli del borgo, dove troverete resti delle fortificazioni medievali, camminamenti sotterranei e qualche testimonianza della celebre battaglia: nel 1440 i Lombardi e i Fiorentini si scontrarono nella vallata sottostante al paese e l’incontro, vinto dai secondi, finì paradossalmente con un solo morto. Questa battaglia, la meno violenta della storia, doveva essere celebrata da un enorme affresco che Leonardo da Vinci tentò di realizzare nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze, ma per un errore tecnico il dipinto si deteriorò quasi subito ed è perduto.

Ai turisti, comunque, resta da ammirare un borgo che giustamente è inserito fra i più belli d’Italia per la sua conformazione caratteristica e per i panorami. Qui si trova anche una strada unica in Italia: dalla piazza di Anghiari inizia una strada di 10km perfettamente diritta che conduce, dopo una ripidissima discesa, direttamente a Sansepolcro. Prima di lasciare il borgo, vi consigliamo un po’ di spesa o un pranzo nella gastronomia della piazza principale: potete acquistare schiacciate, salumi, formaggi e diversi tipi di fantastici cantucci morbidi da portare con voi per uno spuntino o una cena a bordo, oppure da consumare in loco. Il prezzo vi stupirà!  In mezza giornata si può visitare il borgo, per cui non vi resta che impostare il navigatore su Sansepolcro e prendere la strada diretta che collega i due paesini.

SANSEPOLCRO

Anche stavolta, appena a ridosso del centro abbiamo una piccola area con camper service. Lasciate il vostro camper ed entrate nel cuore del paese, davvero godibile e a misura d’uomo.

Le attrazioni principali sono tutte qui e si possono raggiungere davvero con passeggiate brevi. Da non perdere è senza dubbio il Museo Civico, che ospita una serie di opere di pittori toscani e un altro gioiello di Piero della Francesca, che nacque proprio qui: “La resurrezione”. L’affresco è famosissimo e venne lodato da Aldous Huxley come l’opera più bella del mondo, tanto che durante la II Guerra Mondiale gli inglesi non bombardarono il borgo proprio per preservare il dipinto che il loro illustre conterraneo aveva tanto ammirato. Forse vi è un po’ di romanzato in questa vicenda, ma di sicuro l’opera ha un fascino magnetico, così come le altre del museo, tra l’altro molto bello nell’organizzazione delle sale.

Se volete finire in modo completo questo viaggio alla scoperta di Piero, poco distante vi è anche la sua casa natale, ora diventata un museo didattico multimediale. Con 9,50 euro potete vedere sia il Museo Civico che la casa di Piero, mentre il solo museo ha un ingresso a 11 euro. In alternativa a questa, per gli appassionati di farmacia consigliamo il museo Aboca (8 euro), che appunto raccoglie libri, oggetti storici e prodotti legati al mondo delle erbe e si snoda fra un palazzo settecentesco e una spezieria dell’800. Infine, sempre a pochi passi di distanza, troverete l’oratorio di San Rocco, con soffitti affrescati e una cappella che è la copia del Santo Sepolcro a Gerusalemme, quindi il Duomo, che accoglie una grandissima pala del Perugino. Parlando invece degli eventi cittadini, sicuramente il più importante è il Palio della Balestra, che anima ogni seconda domenica di settembre le vie della città con la sfida fra i balestrieri e con cortei in abiti ispirati ai dipinti pierfrancescani. La visita al paese potrebbe finire qui, con una cena in camper o in uno dei ristorantini locali, che servono anche pietanze umbre, visto che siamo vicinissimi al confine.

Purtroppo, il weekend volge al termine e bisogna cominciare a pensare al rientro per un ennesimo lunedì! 

Si ringrazia l’Ufficio Turistico della Valtiberina per il materiale su Anghiari e Sansepolcro.

Mattia Gelosa