Ricavare un gavone aggiuntivo nel doppio pavimento, accessibile dall’interno della cellula, si può fare!
Il doppio pavimento è un’ottima soluzione per quanto riguarda l’isolamento termico, acustico e per il carico; durante la sosta isola dal terreno e in marcia aumenta il comfort in maniera sensibile, inoltre risulta essere uno spazio a disposizione ulteriore e molto comodo per lo stivaggio.
Le case costruttrici scelgono la soluzione del doppio pavimento – quando previsto, generalmente su veicoli di fascia più alta di prezzo - anche per posizionare i serbatoi, in modo da renderli adatti all’utilizzo invernale con temperature rigide.
In alcuni casi, spostando il serbatoio delle acque chiare dal classico posto sotto la dinette, si recupera spazio per l’impiantistica e, mettendo quello delle grigie in posizione “calda” rispetto al classico aggancio sottotelaio, si evita il congelamento dell’acqua. Un altro elemento da considerare è il bilanciamento dei pesi: con il doppio pavimento il posizionamento dei serbatoi in maniera centrale rende il mezzo più equilibrato, anche per l’abbassamento del baricentro, mentre quando sono posizionati all’esterno occorre accontentarsi degli spazi lasciati dalla meccanica del mezzo che non sempre sono i migliori per l’equilibrio generale delle masse.
Perché non tutti i mezzi possono avere il doppio pavimento? Il telaio su cui il costruttore intende allestire il mezzo è la base su cui partire, il telaio Fiat o Al-Ko ribassato hanno delle misure completamente differenti, in fatto di altezza, e questo influisce sulla progettazione e risultato finale, sia in termini di dimensioni che guidabilità. Va ricordato che il doppio pavimento può essere anche solamente “tecnico”, ovvero capace di contenere i serbatoi e l’impiantistica, ma senza possibilità di stivaggio.
Un gavone in più
Questa piccola introduzione sui doppi pavimenti è per illustrare un lavoro eseguito da Caravan e Camper 2, per chi vuole personalizzare un mezzo la cui disposizione degli accessi al vano sottostante non è soddisfacente, oppure per sfruttare meglio lo spazio a disposizione. Si tratta di un accesso ricavato attraverso il pavimento, soluzione un tempo adottata dai mezzi di fascia alta ed ora visibile anche sui mezzi “normali”, ma in molti doppi pavimenti di alcuni anni fa, per citare come esempio il Laika Ecovip 9.1G non era previsto, e su questo mezzo è stato effettuato l’accesso al doppio pavimento dall’interno. Un’apertura del genere, se realizzata con adeguati rinforzi ed in maniera professionale, non compromette in nessun modo la stabilità della struttura del pavimento, occorre sapere dove e come tagliare, e per questo andrebbe evitato il “fai da te”.
Il committente di questo lavoro aveva la problematica di disporre di un grande vano sottostante, che grazie a due accessi laterali dietro le bandelle, permetteva di caricare numerosi suppellettili come sedie, tavolo, ecc. ma una volta stipati era impossibile fissarli in maniera adeguata, se non incastrandoli tra di loro; con le condizioni odierne delle nostre strade, dopo pochi chilometri si ritrovava però gli oggetti che vagavano alla interno del doppio pavimento e, oltre al fastidio per il rumore emesso, rischiavano anche di danneggiare l’impiantistica.
La creazione di un vano al centro del doppio pavimento ha permesso di creare un divisorio tra l’accesso di destra e sinistra dalle bandelle, e tra davanti e dietro, perché i portelli di accesso non sono asimmetrici, il tutto senza compromettere la possibilità di caricare oggetti come degli sci, ombrelloni o il classico tavolo in alluminio ripiegabile.
Si è partiti analizzando la struttura portante del doppio pavimento, una volta individuati i rinforzi si è provveduto a disegnare l’ingombro massimo dell’apertura, in modo che il vano non interferisse con i piedini di rinforzo che si trovano tra i due strati del pavimento, composto da quello interno verso la cellula e quello esterno verso la meccanica. Il disegno ottenuto, una volta messo in squadra per assicurarsi che sia parallelo con il mobilio della cucina, viene contornato con del nastro protettivo, per evitare che durante la fase di taglio ci sia alcuna sbavatura.
Il taglio avviene con un attrezzo di precisione, accoppiato con una aspirapolvere, per ridurre il pulviscolo a pochi granelli, ed una volta terminato il pezzo di pavimento viene riposto da una parte per essere riutilizzato in seguito. Una volta che è stato realizzato il vano, si preparano le basi di appoggio per la botola, lungo tutto il perimetro del vano con dei profili in alluminio, che vengono fissati a dei listelli di legno, incassati nello strato del pavimento, che fungono da rinforzo. Tra i due livelli del pavimento vengono costruite quattro pareti in legno e si ottiene un vano, in base alle scelte del cliente e della capienza di stivaggio che si vuole ottenere, le pareti possono essere a filo con la botola, oppure più interne per aumentare il volume. Le pareti possono anche essere asportabili per ripristinare il volume del doppio pavimento in qualsiasi momento, se ne può anche costruire una mobile per creare un doppiofondo laterale, utile per nascondere oggetti di valore. Nel pavimento asportato si inseriscono due pratiche maniglie a scomparsa che, quando non utilizzate, non danno fastidio al calpestio; una volta terminato si provvede a installare il pavimento per controllare che tutto combaci alla perfezione.
Su scelta del cliente il pavimento non è stato vincolato, ma si può anche agganciare mediante cerniere. Questo tipo di intervento si può realizzare anche in caso di un doppio pavimento tecnico, previa visione del mezzo per la fattibilità, inoltre permette numerose personalizzazioni in fatto di misure. In questo lavoro qui illustrato è stato aggiunto anche uno strato di pavimento, in materiale lamellare, per ottenere un ulteriore comfort termico e acustico.
Le misure di questa botola sono di 40 centimetri di larghezza e di ben 75 centimetri di lunghezza, l’altezza è quella del doppio pavimento originale Laika, ovvero 20 centimetri. Questo volume consente, per esempio, di stivare due confezioni classiche di acqua minerale e, nello spazio rimanente bottiglie di vino, barattoli vari o quello che preferite. Il costo del lavoro è stato intorno ai 350 euro; i fattori che possono far lievitare o diminuire tale prezzo sono la tipologia del mezzo, le misure ed eventuali riposizionamenti di cavi o tubazioni, le personalizzazioni, come la verniciatura interna della botola. Questo è uno di quei lavori che le signore apprezzano, lo spazio alle donne non basta mai!
Si ringrazia per la collaborazione
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