È certamente uno strumento prezioso che ci aiuta a risolvere moltissimi problemi di guida. Tuttavia, se lasciato a sé stesso, può essere fonte di preoccupazioni. Ecco alcune regole basilari per gestire lo strumento
Chi non ha mai provato l’impulso di gettare il navigatore dal finestrino del mezzo, scagli la prima pietra. Sono pronto a scommettere di non essere il solo ad avere un rapporto di amore e odio con questo strumento. Il GPS è un dispositivo eccezionale che in moltissimi casi è venuto in aiuto ad automobilisti così come a camperisti. Ogni tanto però ha il vizio di impuntarsi e di fare di testa sua, conducendoci insieme al nostro mezzo nel cortile di una cascina. L’esperienza però aiuta. Così dopo molte imprecazioni ho imparato che, se si usano alcune accortezze, il navigatore diventa “docile come una pecorella”. Questi sono i trucchi che io uso: impostare sempre la funzione di itinerario più rapido, in questo modo si obbliga lo strumento a scegliere i percorsi più scorrevoli e di conseguenza vengono scartate a priori le stradine e gli itinerari più tortuosi; utilizzare sempre la funzione autostrade, impostando contemporaneamente l’opzione “evita i pedaggi”, così che il GPS scelga delle vie a grande scorrimento ma pur sempre gratuite (se per noi la spesa non è un problema, l’opzione può essere tolta); se conosciute, programmare la destinazione per coordinate, in tal modo verremo portati nel punto esatto in cui vogliamo andare. Viceversa, programmando per indirizzo, se le mappe non sono aggiornate lo strumento potrebbe non trovare la destinazione. Spesso poi le informazioni in nostro possesso non collimano con quelle contenute nel navigatore e si rischia che questo non sia in grado di individuare la posizione desiderata. Altro suggerimento è quello di programmare l’itinerario, specialmente se questo è complesso, per tappe intermedie. Così si evita l’accumulo di errori e si può controllare più facilmente il comportamento del GPS. È buona norma comunque tracciare il percorso utilizzando la carta stradale e poi trasferire le informazioni sul navigatore. In questo modo saremo noi a decidere il tragitto, lasciando allo strumento solamente l’onere di districarsi nelle città che eventualmente incontriamo sul nostro cammino. È poi buona norma, su quegli apparecchi che non hanno la funzione specifica per i camper, utilizzare la funzione per i camion. Con questo accorgimento si dovrebbe evitare di finire in strade troppo strette. Attenti però perché molti passi alpini pongono delle limitazioni al transito dei mezzi pesanti che superano un certo tonnellaggio. Il risultato potrebbe quindi tradursi in una valutazione sbagliata da parte del GPS che potrebbe impedire senza ragione il transito al nostro camper. Come tutte le cose al mondo, anche il GPS va usato con la giusta parsimonia e soprattutto bisogna ricordarsi che si tratta di un dispositivo capace di pensare solo qualora gli vengano forniti i giusti input. Per cui è essenziale che sia sempre il conduttore a essere il master and commander del veicolo. Buon viaggio a tutti!
Roberto Serassio