Che tipo di sistema scegliere per climatizzare il Camper?

 

Le domande dei lettori di CamperLife trovano le accurate risposte degli autori di CamperLife, oggi parliamo di climatizzazione del camper. 

Buongiorno, in vista dell’estate che sicuramente seguirà questa strana primavera, dalle mie parti abbiamo dovuto riaccendere i riscaldamenti a maggio, evento più unico che raro, vorrei far montare sul mio camper qualcosa per contrastare il caldo, quando arriverà. Dalle informazioni reperite in rete, sui forum o semplicemente tra gli altri camperisti con cui capita di scambiare quattro chiacchiere nelle aree di sosta, non riesco a decidermi se adottare la soluzione del condizionatore o quella del raffrescatore. Riuscite a chiarirmi meglio quali siano i vantaggi e gli eventuali difetti di entrambi i tipi di sistema?

Grazie, Pierluigi 

Caro lettore, nelle poche righe della sua lettera ha sollevato uno dei problemi più annosi che assilla una gran parte dei camperisti e che, anche dopo anni di discussioni, disquisizioni tecniche, analisi costi/benefici, valutazioni pratiche non ha ancora trovato una soluzione chiara e definitiva. Questo perché, innanzitutto, l’uso del camper è vincolato a scelte soggettive e le destinazioni nelle varie stagioni possono cambiare radicalmente l’approccio al problema. 

I due sistemi sono profondamente diversi per la tecnologia che usano. I condizionatori di tipo classico lavorano sfruttando lo stesso principio di quelli di casa: l’aria calda aspirata dalla cellula viene spinta a passare attraverso serpentine percorse da gas gelidi, caricati in pressione da un compressore (assetato di energia), reimmessa nell’ambiente a temperatura molto fredda. L’umidità dell’aria, per effetto di condensa, si deposita sulle serpentine ghiacciate, scaricando all’esterno l’acqua di risulta.

E’ infatti l’umidità dell’aria a giocare un ruolo decisivo per il comfort quando fa caldo. Ridurre e stabilizzare l’umidità relativa interna alla cellula è infatti il principio su cui si fonda la percezione di caldo insopportabile dovuto all’afa, oltre ovviamente alla temperatura gradevole. I marchi produttori di condizionatori specifici per camper sono pochi, tutti con prodotti validi e vari modelli, generalmente accomunati da una richiesta energetica più contenuta rispetto a quelli casalinghi; comunque per funzionare hanno bisogno di una quantità di corrente non indifferente che parte da un minimo di almeno 6/700 watt per i modelli più piccoli (5/6.000 BTU – acronimo tecnico di British Termal Unit che indica la misura della potenza) a salire, per finire a potenze di 1-1,5 kW e più dei modelli più grandi e potenti.

Quasi tutti montano dispositivi elettronici di “soft-start”, ossia sono in grado di superare la fase di avvio, quella che necessita di maggiore energia, con potenze inferiori rispetto al massimo spunto previsto, in modo da poter funzionare anche in campeggi o aree di sosta dove l’amperaggio fornito dalle colonnine di allaccio elettrico sia relativamente basso, non è facile trovare più di 1 kW disponibile, come ben sappiamo. I condizionatori classici raffreddano bene tutto l’ambiente, ma richiedono potenze elettriche notevoli, cosa che rappresenta il loro maggiore tallone d’Achille su un veicolo come il camper, specie se preferiamo la sosta libera; inoltre, da non trascurare, il peso che generalmente è non meno di una trentina di kg di massa tra le unità e gli accessori. 

Completamento diverso è il funzionamento dei “raffrescatori evaporativi”, che sfruttano il principio di raffrescamento tramite l’evaporazione sulla pelle, come – semplificando molto concettualmente – i nebulizzatori da giardino che irrorano acqua nell’aria circostante e la diffondono con grandi ventilatori: la sensazione di fresco e il benessere relativo sono immediatamente percepibili. Sono sempre più diffusi per l’innegabile e grande vantaggio del consumo elettrico davvero minimo (vanno a 12 v e consumano pochi ampere) che hanno rispetto ai condizionatori classici, cosa che li rende facilmente utilizzabili anche a veicolo fermo e non collegato alla rete elettrica.

Disponibili in diversi modelli, fissi da tetto, a parete, portatili, utilizzano la tecnologia detta appunto evaporativa e si basano sul principio dell’abbattimento della temperatura percepita, cioè il calore avvertito dal nostro corpo, sfruttando come accennato l’evaporazione dell’acqua che abbassa la temperatura e la percezione di afa. Questi apparecchi immettono nella cellula aria con umidità a bassa densità (acqua nebulizzata prelevata dal serbatoio delle acque chiare o da un serbatoio apposito) attraverso una ventilazione forzata in modo da garantire una percezione di fresco sulla pelle.

La tecnologia dei condizionatori evaporativi è del tutto naturale, sfruttando lo stesso principio del corpo umano quando suda per abbassare la temperatura, non crea correnti troppo fredde e non secca l’aria; inoltre consuma come accennato pochissima energia, non ha bisogno di gas speciali per il funzionamento e il rumore è praticamente assente insieme ad un consumo di acqua minimo. Altro vantaggio tecnico è dato dal peso generalmente molto più contenuto di quello di un condizionatore. Sono molto comodi ed efficaci con caldo intermedio ma come grande limite c’è da dire che non possono competere con i condizionatori in situazioni di afa estrema.

 

Redazione Camperlife