Carnevale da camperista in Trentino

Rieccoci nuovamente a celebrare il Carnevale, periodo in cui sono bandite tutte le convenzioni e le omologazioni,  quando la gente, dopo la buia stagione invernale, dà sfogo all'esuberanza che il periodo freddo ha represso. Con l'andare dei tempi però il significato è cambiato, purtuttavia viene ancora celebrato con lo stesso entusiasmo e con la stessa voglia di divertimento

"La stagion del Carnevale tutto il Mondo fa cambiar. Chi sta bene e chi sta male Carnevale fa rallegrar."

Così inizia la poesia di Carlo Goldoni dedicata a questa festa. È una filastrocca semplice e persino ingenua, ma che rispecchia lo stato d'animo dei partecipanti e di coloro che hanno realizzato i carri allegorici e i costumi.

Ogni regione italiana ha un modo proprio per coniugare il Carnevale, anche se molto spesso vi sono degli elementi comuni e ciò si nota maggiormente nelle culture contadine e montane, dove i personaggi si ripetono frequentemente, seppur con sfumature diverse. 

In questo articolo ci occupiamo dei carnevali della provincia di Trento che, come vedremo, possiedono delle peculiarità diverse a seconda del comune in cui viene celebrato.

Il Carnevale di Romarzolo Arco

È una manifestazione popolare dalle origini antichissime. Come tante celebrazioni carnevalesche, quella di Arco ha un'origine profana, una festa propiziatoria che risale al mondo arcaico e contadino, ma che racchiude comunque un messaggio spirituale, degno della chiesa dei primi cristiani, quando le colpe ed i peccati venivano cancellati attraverso il fuoco purificatore.

Infatti, il suo apice si ha nella prima domenica di Quaresima, quando il corteo dei carnevali, baldacchini a forma di piramide fatti di canne di bambù, si snoda lungo le vie del paese e, giunti al dosso della Tiera, i carnevali vengono bruciati, dando vita ad un rogo spettacolare.

A precedere i baldacchini vi sono dei ragazzini che portano i “solagni”, rametti di alloro adorni di stelle filanti e gusci d'uovo colorati, simbolo di fertilità, mentre figuranti mascherati accompagnano la processione, gustando, per alleviare le “fatiche” della celebrazione, “grostoi e vin brûlé”.

È ovvio che la gita non può e non deve esaurirsi con le celebrazioni carnevalesche, Arco è una cittadina piacevole che fa parte del circuito dei comuni fioriti. Sia la natura che la circonda, sia i vari edifici voluti dagli Asburgo, tra i quali spicca la villa dell'arciduca Alberto, circondata da un parco denominato “Arboreto", ricco di piante esotiche e mediterranee, sono alcuni dei suoi punti chiave, come lo è il castello, una delle fortezze medievali più suggestive di tutto l'arco alpino.

Va poi ricordato che Arco è la capitale mondiale del free climbing, pertanto gli appassionati si presentino attrezzati.

Il Carnevale di Tione

Sebbene sia ritornato in voga in anni recenti, il Carnevale di Tione possiede una tradizione ben più antica, infatti risalgono al 1887 le prime testimonianze di celebrazioni della ricorrenza, periodo in cui si faceva festa nella piazza principale e si distribuivano gratuitamente i “bigoi” alla popolazione. Da allora c'è stata un'evoluzione ed oggi l'avvenimento richiama una gran folla dalle vallate vicine.

L'inizio si ha il giovedì grasso con la consegna delle chiavi della città alla regina del Carnevale che le custodisce sino al termine delle manifestazioni ed è proprio da questa cerimonia che inizia il periodo di “ogni scherzo vale”.

Il sabato ha luogo la sfilata dei “popi e dei putei”, bambini che sfilano il sabato pomeriggio per le vie del paese, mentre alla sera ci si dà appuntamento al Palatennis per il grande “Festione del Carnevale”.

La parte più rappresentativa delle manifestazioni si osserva però il Martedì grasso, giorno in cui si celebra il Gran Carnevale Giudicariese, con carri allegorici e gruppi in maschera che sfilano lungo le vie del centro storico, con esibizione finale nella piazza Cesare Battisti.

Durante la sfilata, per sostenere gli spettatori e non solo, caso mai avessero un calo di pressione sanguigna, vengono distribuiti piatti a base di polenta e salam, mentre alla sera, sempre al Palatennis, si chiude il Carnevale con la premiazione dei carri e delle maschere.

Tione non può considerarsi una meta culturale, la sua vocazione è naturalistica, infatti, come cuore indiscusso delle Valli Giudicarie, è situato nel Parco Naturale Adamello di Brenta, pertanto, grandi trekking e pedalate nel periodo estivo e sport sulla neve in inverno.

Avendo luogo il Carnevale nel mese di febbraio, i visitatori potranno solamente godere degli ultimi scampoli degli sport invernali, tuttavia sono ampiamente appagati dai panorami che si prospettano ai loro occhi e deliziati dalle numerose proposte enogastronomiche, essendo Tione posto sulla Strada del Vino e dei Sapori.

Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio è una località molto elegante e mondana e fin dalla sua rinascita avvenuta nella seconda metà del secolo XIX, i suoi prestigiosi hotel ospitarono più volte la nobiltà mitteleuropea, compresa la corte imperiale degli Asburgo rappresentata dalla principessa Sissi e dall'imperatore Francesco Giuseppe. È quindi inevitabile che il carnevale s'ispiri ai fasti dell'Ottocento, facendoli rivivere con un programma ad essi ispirato.

Benché gli eventi si rinnovino di anno in anno, il filo conduttore è sempre il medesimo e prevede l'arrivo della principessa Sissi e della corte imperiale, rigorosamente in costumi d'epoca, sfarzosi balli, sempre in costumi d'epoca, che vedono altresì la partecipazione di ballerini professionisti, fiaccolate sugli sci ed eventi culturali dedicati agli Asburgo.

Insomma, una full immersion nel periodo d'oro della corte asburgica.

Madonna di Campiglio è una delle principali stazioni sciistiche dell'intero arco alpino, con 57 impianti di risalita che consentono di percorrere 150 chilometri di piste, pertanto, visto che il Carnevale 2020 inizia il 20 di febbraio, mese in cui la neve è ancora abbondante, gli appassionati di sport invernali possono cogliere l'occasione del Carnevale Asburgico per trascorrere qualche giorno di vacanza in questa spumeggiante località.

La Val di Fassa

È una delle principali valli dolomitiche, per la sua identità linguistica; il ladino è parte integrante della zona storico – geografica conosciuta come Ladinia.

L'identità ladina è ancora oggi molto forte e si esprime, oltre che nella parlata, anche nelle tradizioni ben radicate tra la popolazione.

Una delle più sentite è il cosiddetto “Carnascèr de Fascia” che inizia il 17 di gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate e termina il Martedì grasso. In questo periodo tutta la Val di Fassa è attraversata da sfilate, feste mascherate, rappresentazioni all'aperto e nei teatri. 

I riti più antichi hanno luogo nelle località di Alba e di Penia grazie al “Grop de la Mescrès de Delba e Penia” a cui, in seguito si è affiancato il “Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries” e più recentemente si è anche aggiunto il “Gruppo Maschere di Soraga” che interpreta il carnevale in chiave più moderna.

Sono molte le maschere della tradizione fassana: il Laché, dai modi garbati, i Marascons che agiscono sempre in coppia, il Bufon, vero protagonista del carnevale; le Mèscres a Bel, garbate ed eleganti, le Mèscres a Burt, grottesche ed aggressive; l'Om dal Bosch, l'uomo selvaggio abitante dei boschi e gli Strions, gli stregoni.

Anche se oggi si incontrano raramente, in passato prendevano parte alle sfilate anche le Mèscres Ries, ovvero le maschere cattive come il Pizon fassano e i Lonc di Moena, sorta di spiriti infernali e gli Arlechign, signori degli inferi.

Tutti questi personaggi indossano le “Facères”, maschere in legno di pino cembro finemente intagliate dai più celebri artisti della Val di Fassa.

Tutta la valle è vocata agli sport invernali, per cui gli appassionati possono anche qui pensare di abbinare il Carnevale ad una vacanza all'insegna della neve. Le località sono molte e tutte bene attrezzate, non rimane quindi che l'imbarazzo della scelta.

Il Carnevale di Valfloriana dei Matoci 

È forse uno dei Carnevali più arcaici di tutto il Trentino. Ma chi sono i Matoci e cosa rappresentano? Essi rappresentano gli stranieri e rievocano l'antica consuetudine, quando per superare i confini si era costretti a pagare dazi e pedaggi.

Oggi il pedaggio è sostituito dal rito del contrèst che impone ai Matoci, prima di entrare nel paese, di rispondere ad un interrogatorio, rigorosamente in dialetto stretto, sulle vicende della comunità.

Essendo mascherati con maschere di legno di cirmolo o di abete rosso, possono permettersi di dire di tutto e le loro insinuazioni non sempre sono garbate.

Il loro costume tradizionale, oltre alla maschera, comprende un abito pieno di pizzi, fiocchi, nastri, coccarde e sfilano uno alla volta, facendo tintinnare il bronzin, un grosso campanello appeso ai fianchi e che serve ad annunciare il loro arrivo.

Terminata la sfilata dei Matoci, tra sberleffi e buffi inchini, arrivano gli Arlecchini che si riconoscono per la “capùcia”, il cappello a forma conica ornato di maschere e merletti.

Anche loro portano la tipica maschera in legno ed indossano un vestito bianco, ma sono ricoperti da coloratissimi fiocchi e pizzi e da due stole di seta.

Durante il corteo volteggiano con grazia e danno vita al gran ballo finale che si tiene al termine della cerimonia.

Dopo gli arlecchini sfila la “cumpagnia”, il gruppo completo delle maschere, tra le quali non mancano gli sposi impersonati da un uomo nei panni della sposa e da una donna nei panni dello sposo.

A seguire ci sono “il bel e la bela” e le imitazioni grottesche dei mestieri classici: il boscaiolo, il medico, il contadino, il mugnaio, la massaia, il “guardia bosco” e tutti assieme cercano di rappresentare spaccati di vita quotidiana.

Chiudono la sfilata i “paiaci”, maschere dal volto deforme e dai vestiti piuttosto strampalati. Non parlano mai, ma propongono irriverenti pantomime dedicate ai fatti della vita quotidiana.

Trento

Tra i tanti eventi che si svolgono a Trento durante il corso dell'anno, il Carnevale è forse uno dei più amati, specialmente dai bambini che, oltre alle classiche sfilate dei carri allegorici e delle maschere, potranno assistere a spettacoli a loro dedicati ed usufruire del parco divertimenti che ogni anno trova collocazione nella Piazza Cesare Battisti e nella Piazza Fiera.

Certo non è un Carnevale legato alle tradizioni, come quelli che abbiamo visto prima e neppure è famoso come altri di cui si parla spesso, tuttavia, se si considera il contesto in cui si svolge e ciò che ha da offrire la città, il successo di un'eventuale visita per assistere alle sfilate è assicurato.

Oltre ai carri allegorici e alle maschere che sfilano nel circuito costituito da Piazza Duomo, Via Garibaldi, Via Calepina, Via Mantova, Largo Carducci, Via San Pietro, Via Manci, Via Roma e Via Belenzani, vi sarà anche della musica itinerante e l'immancabile distribuzione di bevande calde e di krapfen.

Trento non ha certamente bisogno di presentazioni, tuttavia, coloro che volessero approfondire la visita di questa bella città possono approfittare degli itinerari di trekking urbano messi a punto dall'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, reperibili su folder ritirabile presso l'Ufficio turistico di Trento. Si tratta di percorsi che intendono soddisfare i gusti di ciascun visitatore, per cui si avranno itinerari artistici e monumentali, storici, misteriosi, naturalistici ed enologici. Provare per credere.

Il Carnevale dei Ragazzi di Volano 

Compie quest'anno sessantuno anni di celebrazioni e, sebbene abbia già una considerevole età, si mantiene sempre giovane, anzi si può benissimo dire che ringiovanisce anno per anno e questo grazie alla tecnologia ed ai materiali che nel corso degli anni sono andati sempre più a migliorarsi.

Dalla prima sfilata di cassoni trainati da trattori e addobbati con tralci di edera di strada, ai moderni carri allegorici di costruzione complessa, di strada se n'è fatta parecchia e sembra che non si voglia fermare, in quanto ogni anno c'è sempre qualcuno che inventa cose nuove e i carri diventano sempre di più delle opere d'arte.

Anche i figuranti hanno subito un'evoluzione inarrestabile e, dal caos iniziale, in fondo l'imperativo era di far festa a tutti i costi, si è via via cominciato ad organizzare i vari gruppi, protocollando ed espandendo le varie manifestazioni ed il periodo delle celebrazioni.

Da cinque anni a questa parte la sfilata del Martedì grasso non si fa più nelle vie del centro storico, ma nella zona nuova a sud del paese, dove le strade sono ampie e danno la possibilità di ammirare ed apprezzare in dettaglio l'egregio lavoro dei carristi.

Il centro storico di Volano è costituito da una strada centrale lungo la quale si affacciano due file di case suggestive e pittoresche, caratterizzate da un’aia in pietra, ballatoi e scale di legno esterne. 

Dove sostare 

Arco

Parking P1, Via Paolina Caproni Maini, Arco, GPS: Lat: 45.92193 – Long: 10.88984, Tel.: +39464583511 

Tione

Area Sosta Pozza, Loc. Pozza, Roncone, GPS: Lat: 45.98546 – Long: 10.66062, Telef.: +390465901108, Mail: 

Madonna di Campiglio

Parking Madonna di Campiglio, Via Cima Tosa, Madonna di Campiglio, GPS: Lat:46.23517 – Long: 10.82407 

Val di Fassa Canazei

Area Attrezzata, Bar il Giardino, Strada de la comunità de Fiem, 43, Canazei, GPS: Lat: 46.47627 – Long: 11.76929, Telef.: +39 (0462) 573287, Mail:

Moena

Parcheggio Moena, Strada de Prealon, 44, Moena, GPS: Lat: 46.367625 – Long: 11.650065

Penia di Canazei

Parking Penia Cable, Via de Contrin, 38032 Alba-Penia, GPS: Lat: 46.45781 – Long: 11.78912 

Vigo di Fassa

Parking, Strada Dì Prè de Sot, Vigo di Fassa, GPS: Lat: 46.41898 – Long: 11.67418

Valfloriana

Area di sosta di Borgo Val Sugana, Via Temanza, Borgo Val Sugana,  Gps: Lat: 46.054440 – Long: 11.463610

Trento

Area Comunale Zuffo, Viadotto Vela, Trento, GPS: Lat: 46.07651 – Long: 11.11101, Tel.: +393494567441 

Volano

Area di sosta Quercia, Via Padre Ottone

Tonetti, 5, Rovereto, Gps: Lat: 45.902907 – Long: 11.037122osta 

foto carnevale Romarzolo - Roberto Vuilleumier

foto carnevale Pleina- W.Cainell

foto carnevale Valfloriana - Alberto Campanile

Roberto Serassio