Camperisti dell'armonia. Folletti d'Abruzzo

In Abruzzo per un viaggio autunnale d'autore. Natura protetta e scenari unici in ben tre parchi incontaminati sono ingredienti perfetti per incoronarsi a pieno titolo camperisti dell'armonia

Due ragazzini incappucciati incrociano i loro vincastri; bastoni da pastori che sbattono sordi in una battaglia quasi primitiva, ma è solo un gioco il cui rumore si sposa con la natura. Qui la terra è agre e selvaggia; voci autorevoli del passato la definiscono anche "forte e gentile'. Abruzzo il cui nome è d'altra parte derivato da “abruptus”, quindi "abrumpere" con il significato di "strappare". Intanto i giovani pastorelli vociano un gergo belante della campagna: -'Ncine, mazz', prinelle! -

E più in là il gregge di pecore esegue e fa della terra scoscesa una macchia bianca, gonfia come schiuma. "Perché non son io coi miei pastori", scrive molto Gabriele D'Annunzio della sua terra guardandola dall'Adriatico. E Ignazio Silone, che in pieno Novecento dedica umilmente al pubblico il dramma della marsicana in "Fontamara", storia di contadini - con la fune - soggiogati dal fascismo. 

Enorme il gigante di quasi tremila metri, dorme, è il guardiano di questa terra d'incursioni normanne. Dove? Siamo nel massiccio del Gran Sasso d'Italia contornato dalla cornice dei cieli bruciati di una giornata ormai esausta in questo tramonto autunnale d'Abruzzo. I rossi del sole scoppiato sovrastano la foschia e riempiono lo spazio in lotta con il blu serale; intanto il vento è sfinito.

Cerchiamo strada; per il nostro camper c'è sempre un luogo adatto. Ieri, ad ammirare la chiesetta rinascimentale di Santa Maria della Pietà; poi proseguendo lungo il sentiero che la unisce al castello normanno di Rocca Calascio, simbolo d'Abruzzo. Storie di tradizioni dedicate e arricchite nel tempo: sono sulla bocca di gente umile, forte, abituata a non sprecare nulla. 

Eccoci poi a Campo Imperatore, l'altipiano si staglia a 1800 metri nel massiccio del Gran Sasso; da qui si vedono i pianeti e le stelle grazie all’Osservatorio astronomico e al suo celebre telescopio. Giù sotto alla montagna nell'inferno della fisica, dentro la materia più densa, nascosto fino all'ultimo dei fotoni, qualcuno cerca neutrini e bosoni scomparsi: scienziati vittime di simmetrie che nascondono particelle sempre nuove; siamo nei Laboratori nazionali del Gran Sasso, eccellenza mondiale della ricerca.

Sfortunato è invece l’entroterra abruzzese, posto come è su una forbice appenninica che spinge drammaticamente per aprirsi tramite la forza brutale dei terremoti. 

Abruzzo dei primati

L'Abruzzo è la regione di grande benessere e qualità della vita invidiabile con il PIL più alto del Sud; sono addirittura 23 i paesi inseriti fra i "borghi più belli d'Italia". E gli abruzzesi godono statisticamente di una salute di ferro; qui il tasso d'inquinamento da gas serra è il più basso d'Italia. Di più. C'è l'Abruzzo della storia, che data lontano fino al III secolo a.C. Un patrimonio artistico immenso: fra tutti il santuario del Volto Santo a Manopello di Pescara, la Roccascalegna; e la basilica di Santa Maria di Collemaggio dell'Aquila, poi castelli, fortezze, torri dell'Adriatico, eremi e fontane.

Aggiungeteci il vino uno smartphone e diventate enoturisti. Sì perché l'app "Percorsi", appositamente ideata dal Consorzio Tutela Vini d'Abruzzi, è lo strumento perfetto per scoprire le proprietà organolettiche dei pregiati nettari di queste parti. Chi riesce ad individuare "L'Acerone"? È un primo della classe inserito fra i "Grandi alberi d'Italia", un fuso di 30 metri di altezza alle pendici del Monte Tranquillo. Raccontano i boscaioli che "No, quello non si poteva abbattere".

Poco distante dal grande acero, nei meandri del bosco, ecco la celebre grotta dove si nascondevano invece i briganti del Risorgimento, in lotta proprio contro l'esercito dell'Unificazione.  

FALL Foliage show

Oggi andiamo lungo i sentieri del parco a guardare il foliage di un autunno cangiante durante un'escursione con la guida che ci spiega i misteri della flora abruzzese; con voce tremante ogni tanto rimesta i tragici ricordi dell'Aquila nel 2009, una ferita ancora da guarire.

Diretti adesso con il naso verso il monte Velino, la cui cima svetta fino a 2487 metri in un territorio di tundra alpina. Le "vie direttissime" per raggiungerlo si trovano presso il comune di Massa d'Albe, dove fra l'altro merita la visita il sito archeologico Alba Fucens. Sono così le Dolomiti del sud, con il fragile - e unico - ghiacciaio appenninico del Calderone.

Nei borghi storici via via sui mille, oppure cinquecento metri più in su, la vita torna indietro nel tempo: l'ossigeno si rarefà e obbliga a un passo più lento. La prospettiva s'inclina posizionandosi su una dimensione che permette di guardare dall'alto in basso. Impressionanti gli scenari durante le giornate in cui la nebbia sembra creare un pavimento soffice, e il trekking si fa fra le nuvole.

Sul massiccio lo sforzo del turista, quel noto "sacrificio da pellegrinaggio", è sempre accontentato ma il lupo appenninico si nasconde nei punti più segreti di questa sconfinata natura. Attenzione. L'orso marsicano, icona del Parco d'Abruzzo, di cui restano soltanto circa 50 esemplari, è invece meno schivo.

L'Abruzzo, regione agli ultimi posti della classifica italiana per densità di popolazione, è per oltre il 36% del suo territorio l'insieme di una natura protetta che si estende dall'Appenino fino alle colline e alla costa dell'Adriatico.

Definita "regione verde d'Europa" con il record di tre parchi nazionali: quello d'Abruzzo, Lazio e Molise, della Majella e quello del Gran Sasso e monti della Laga, è una regione che offre al visitatore una vastità di scenari senza limiti. Qui, gioiello raro, è anche il lago di Campotosto, secondo bacino artificiale d’Europa per grandezza.

Spettatori del teatro quotidiano del coricarsi del sole fra le montagne sono anche i folletti, sì proprio i mazz'marill d'Abruzzo. Nei boschi oppure vicino alle cascine, danno colpetti, fanno saltare le mollette del bucato e sanno più o meno tutto di quello che noi sospettiamo. Qui ci credono in tanti, e le superstizioni generate da questi esserini si celebrano in novembre durante un evento speciale, "la notte dei mazz'marill" dove le tradizioni pagane incontrano il rito più consolidato del culto dei morti. 

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APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Autostrada A14 Adriatica (Versante di Teramo) Uscita Autostradale Giulianova/Teramo proseguire per S.S. 80. Oppure autostrada A25 Roma Pescara (Versante pescarese) uscita autostradale Castiglione a Casauria. Autostrada A24 dei Parchi Roma L'Aquila - (Versante aquilano) uscita autostradale Assergi (Versante teramano) uscita Colledara/San Gabriele

Informazioni utili

Info parco: gransassolagapark.it

Itinerari consigliati: gransassolagapark.it/itinerari_apiedi.php

Orto botanico del parco: Località Barisciano, gratuito e sempre aperto al pubblico

Necropoli Di Campovalano (Campli) apertura: dal lunedì al venerdì, orario 9:00-15:00 - sabato, orario 9:00 - 13:00

Infopoint sul posto: S. Pietro di Isola del Gran Sasso (TE) Centro per le Acque - Coop Scuola Verde - info: 335.1048318

SOSTA

Camping Gran sasso: Località Collicello, Santo Stefano Di Sessanio, 67020 Santo Stefano di Sessanio AQ

Gps: 42.346700, 13.639958

Andrea G. Cammarata