Pensando a tutte le volte in cui si parla di Rimini si scopre che c'è un modo di viverla diversamente: con i film di Fellini; quando la bella stagione si congeda dal turista lasciandolo all'imprevedibilità tipica del clima bislacco d'Autunno, che lascia spoglie le vigne del Sangiovese nei colli riminesi di Covignano. Dopo averla rinnegata, Fellini ha descritto i suoi sogni di Rimini direttamente da Cinecittà nel suo capolavoro Amarcord (1973), offrendo al pubblico l'anima di questi luoghi, dei vitelloni e dei personaggi genuini che la abitano. Per ricordarsela con gli occhi del noto cineasta, che a Rimini ebbe i natali, si parte dalla via Roma, arteria cittadina avvolta al centro storico. Da queste parti (o solo nella fantasia onirica di Fellini) Fausto Tomei, il nonno di Amarcord, nelle scene del film si perde fra la nebbia fittissima che tal volta avvolge le strade della città. Celebre la battuta di nonno Fausto, smarrito nel fitto banco di nebbia: "Se la morte è così, non è un bel lavoro…". Poco distante, oltre le belle villette in stile Liberty del viale, i resti dell’anfiteatro romano ci aspettano per introdurci verso le vicine mura di quella che fu Ariminium, la Rimini romana.
La domus del Chirurgo
La Rimini di Fellini è invece quella dei cupi anni '30, delle donne formose, dei ragazzi spocchiosi, della statua di piazza Ferrari che da Monumento ai Caduti si tramuta profanamente in simbolo erotico per Titta, il giovane riminese ammaliato dalla giunonica tabaccaia di Amarcord. La piazza Ferrari, la stessa grigia che pareva umilmente tutto un piccione, fontanella e cedri libanesi, ma che in realtà custodiva sottoterra, da quasi un paio di millenni, la Domus del Chirurgo. Scoperta nel 1989, oggi visitabile e ben protetta da una discussa struttura trasparente, questa magnificenza archeologica fa bella mostra di pavimentazioni in mosaico e decorazioni lungo un'area di circa 700 metri quadri. Poco distante, incollato alla chiesa settecentesca del Suffragio che affaccia sulla piazza, c'è il museo della Città, ex convento ed ex ospedale civile, espone opere rilevanti del Trecento e la vasta collezione di strumenti chirurgici appartenuti al medico della Domus romana.
Il Pavone della Fontana della Pigna
La casa del chirurgo introduce il viaggiatore verso la via Gambalunga, dove spesso soffia il grecale che s'insinua fin dentro le stanze della storica biblioteca Malatestiana. Guardate: la Piazza Cavour, fra il ricostruito
Teatro Galli e il palazzo amministrativo dell'Arengo, c'è la fontana della Pigna. Eretta in epoca romana ma restaurata nel Cinquecento e nell'Ottocento, ha forma poligonale e si pregia di bei marmi bianchi striati sul rosa, oltre che delle incisioni di Leonardo da Vinci. Sulla Pigna, nel film "Amarcord", si poggia il famoso pavone, e lì sotto i riminesi più o meno imbellettati si danno appuntamento per una passeggiata o per degustare un drink nei numerosi locali che animano le vie del centro. Antistante alla fontana svetta la Vecchia Pescheria: loggia settecentesca, frutto della mente dell'architetto illuminista Giovan Francesco Buonamici, è un luogo di filosofia, retorica paesana e follia, dove nelle notti estive i lavoratori stagionali si ritrovano per sfuggire al caos di Marina centro. Non lontano dalla piazza, fra i simboli del capolavoro di Fellini, c’è il cinema Fulgor, recentemente restaurato, appare in alcuni frammenti della pellicola di Amarcord.
Il Ponte di Tiberio sul borgo dei pescatori
Dalla piazza Cavour si accede al corso d'Augusto, decumano massimo taglia in due il centro della città e conduce verso Nord al Ponte di Augusto e Tiberio. Costruito nel 14 d.C. e terminato in soli sette anni, il ponte, bianco, imponente ma aggraziato, con sommo stupore della cittadinanza è ancora carrabile. Attraversandolo si vede il parco Marecchia, polmone della città che fa la gioia di ciclisti e runner, mentre sul lato mare incombe lapidario un grattacielo di quasi trenta piani, prova inequivocabile della storia della cementificazione di Rimini negli anni del boom dell'economia del turismo. Oggi, composto in sole cinque arcate (una è andata distrutta durante la guerra) il ponte di Tiberio è visibile anche da una discussa passerella, costruita di recente e letteralmente appesa a quelle storiche mura che fra l’altro conducono i visitatori al mare. Le pietre squadrate di Tiberio solcano le acque del Marecchia collegando il centro storico al suggestivo borgo di San Giuliano. Perdersi fra questi vicoli e viuzze equivale a un viaggio fra le belle casette di pescatori, restaurate a regola d'arte, con i muri esterni che sfoggiano stupendi murales raffiguranti le scene più belle dei film di Federico Fellini. Immancabile, a sera, la cena a base di “sardoni” e vongole, presso uno dei famosi locali che hanno fatto la storia della ristorazione riminese.
L'arco d'Augusto fra la via Emilia e la Flaminia
Percorrendo in senso opposto il Corso d'Augusto si arriva all'arco omonimo. È il più antico arco romano ancora intatto e risale al 27 a.C. Sotto alla sua volta si marca la fine della Via Flaminia e l'inizio dell'Emilia. Oltre l’arco, nel pittoresco borgo San Giovanni, il padre di Fellini vendeva l'olio, passando le damigiane da una finestrella del vicolo San Gregorio. La visita di Rimini prosegue sui colli di Covignano che offrono ai visitatori la pace della campagna romagnola. Nascosto fra un parco di cipressi ecco il bellissimo santuario di Santa Maria delle Grazie, risalente al Trecento. E attorno le colline, gli ulivi e la vista su quei posti rurali, dove la fervida immaginazione di Fellini ha chiesto di gridare a Ciccio Ingrassia, arrampicato su un albero: “Voglio una donna!”
---------
APPUNTI DI VIAGGIO
Per arrivare
Dal Nord si percorre l’autostrada adriatica A14 in direzione Ancona: è possibile uscire al casello di Rimini Nord (Bellaria/Santarcangelo) e proseguire sulla viabilità locale fino ad incrociare la statale 16 Adriatica per poi immettersi sulla Via Emilia che entra in centro città. In alternativa, l’uscita Rimini Sud, seguendo le indicazioni per il Centro. Dal Sud percorrere la A14 in direzione Ancona, uscita Rimini Sud.
PER LA SOSTA Rimini Parking Camper Settebello
Area di sosta a ridosso del Centro Storico. Costo: €10-13/giorno con elettricità, €4 per lo scarico, €1,50 per 50 litri acqua. È aperta tutto l’anno.
GPS: N 44.059870, E 12.576710
Informazioni utili
Museo della Città e Domus del Chirurgo
Da martedì a sabato 9.30-13 e 16-19
MUSEO DELLA CITTÀ - via L. Tonini, 1
DOMUS DEL CHIRURGO - piazza Ferrari 47921 Rimini, tel. 0541 793851
Biglietti: Intero € 7,00, Ridotto € 5,00