Una tenda da cambiare perché ormai usurata; osservazioni sulle patenti e torniamo di nuovo sull’argomento spinoso dei blocchi alla circolazione per i veicoli Euro 3 o precedenti.
Buongiorno, potete consigliarmi come smontare il tendalino di un camper Mizar, si è rovinata la tenda e devo sostituirla, grazie.
Stefano Camposeo
Gentile lettore, la questione, seppur semplice a prima vista, non è così facile tecnicamente come potrebbe sembrare se non si dispone di spazi e di strumenti adeguati. Innanzitutto, bisognerebbe vedere di quale tendalino si tratta e di come è montato sul suo camper. Come indicazione generica possiamo dirle che è possibile smontare il tendalino tirando giù il rullo che lo ospita, senza necessità di smontare anche il cassonetto metallico che accoglie la tenda. Non sappiamo le dimensioni del suo tendalino, comunque in genere si tratta di lunghezze non inferiori a 3 metri, spesso maggiori, per cui non è una operazione fattibile da una sola persona, ce ne vogliono almeno due situate ai due estremi, su scale solide, per reggere il peso non indifferente che, se preso da una sola parte, genererebbe una leva con il rischio di rompere uno degli attacchi nella migliore delle ipotesi. Una volta smontato, bisogna avere il telo di ricambio (questa parte è la più facile, può essere facilmente reperito anche sul mercato casalingo, anche probabilmente a buon prezzo, seppur probabilmente con caratteristiche tecniche un po’ inferiori di quelli dedicati al camper), dopodiché bisogna cucire una sorta di guaina che fa da fermo, da infilare nella scanalatura, sul lato che dovrà essere aperto con il suo telaietto in metallo. Successivamente, si rimonterà il rullo nel suo alloggiamento nel cassonetto rimasto sulla parete del camper, collegando di nuovo i bracci che sicuramente hanno dovuto essere scollegati. Come vede, non si tratta di un’operazione semplicissima, specie per i pesi e le misure in gioco, per cui le suggeriamo di ricorrere ad una officina specializzate del settore camper o provare in alternativa presso alcuni artigiani specializzati nei teloni per camion o per gli allestimenti di furgoni per i mercati, ce ne sono in ogni città.
Blocco Euro 3
Buon giorno, ho letto l’articolo sul numero di dicembre della rivista sul bocco diesel Euro 3 o inferiori. Riterrei opportuno un ulteriore approfondimento sul filtro antiparticolato, in particolare: problemi procurati al mezzo come alcuni hanno denunciato, durata del filtro, necessità di intervenire successivamente all’installazione, costi medi per un mezzo come quello utilizzato per i nostri autocaravan. E come poter accedere ad aree di sosta o a campeggi se questi sono ubicati all’interno di una zona interdetta? Aggiungo di valutate anche l’utilità di estendere la ricerca sulla ipotizzata soluzione Sistema Diesel Dual Fuel. Infine concordo con la grande confusione che c’è sulla materia, anche, per aver lasciato la discrezionalità alle Regioni/Amministrazioni locali. Perché non richiedere di eliminare la disomogenità degli interventi con una normativa unica? Sarebbe una bella iniziativa che potrebbe essere presa dalla rivista, magari coinvolgendo associazioni di camperisti, produttori e concessionari del settore? Buon lavoro!
Gianbattista Bancolini
Caro Giambattista, come ha giustamente concordato, la confusione che regna su questa materia è enorme, e questo fatto non aiuta certo a far chiarezza sullo spinoso argomento. Per riuscire a cavare le informazioni che ha letto abbiamo dovuto condurre una snervante ricerca in cui fortunatamente alcune aziende ci hanno dato una mano illustrandoci le loro esperienze, mentre per la parte diciamo pubblica, anche solo a guardare i siti delle maggiori città, la cosa è diventata addirittura frustrante, data la disomogeneità delle informazioni, dei riferimenti di legge, di normative regionali o locali, che rendono di fatto impossibile trovare una risposta chiara e definitiva. Ovviamente continuiamo a monitorare l’argomento, su cui torneremo, che interessa moltissimi camper; c’è da dire anche che molte soluzioni tecnicamente valide (ad esempio, la doppia alimentazione diesel/metano o diesel GPL, già operative e funzionanti) si scontrano con un muro di gomma della burocrazia, che se è poi lasciata a normative locali diventa una babele impossibile da districare, come ci ha confermato allargando le braccia il titolare di una delle aziende che monta questi sistemi a Modena: a seconda del comune o della provincia, ancorchè contigui, cambia la normativa, ma soprattutto in ogni caso non cambia il livello di omologazione sulla carta di circolazione, rendendo l’intervento meccanico sostanzialmente non risolutivo da un punto di vista puramente burocratico. Diversamente va per il discorso del filtro antiparticolato che, se montato in after-market, dovrebbe consentire il passaggio a categoria Euro superiore; ma, aggiungiamo noi, per quello che abbiamo riscontrato, seppur affermato da più parti secondo la normativa di riferimento, all’atto pratico non siamo sicuri che a livello di motorizzazioni provinciali la faccenda sia così semplice e lineare come potrebbe sembrare. In ogni caso seguiamo l’argomento e accogliamo con piacere il suo suggerimento di una iniziativa della rivista in combinazione con le case i concessionari e le associazioni: peraltro queste categorie hanno armi un po’ spuntate visto purtroppo lo scarso “peso politico” che il settore camper ha rispetto ad altri, seppur bisogna dire che l’attuale Ministro del Turismo Centinaio ha dato prova di grande sensibilità ai temi del caravanning intervenendo a conferenze stampa e manifestazioni con cognizione di causa.
Riscaldatori economici
Sono un vostro abbonato e seguo con particolare attenzione la rubrica Tecnica della rivista. Ben sapendo quanto sono costosi gli arcinoti impianti riscaldatori a gasolio di marchi affermati, vorrei segnalarvi questo prodotto cinese da 5 KW che ho trovato al prezzo di euro 160,85 sul portale TomTop. Portale e-commerce dal quale personalmente finora ho avuto ottimo servizio, per qualità, prezzo e tempi di spedizione. Francamente considerato il prezzo sarei tentato di acquistarlo, anche se per la verità ormai da qualche anno la settimana bianca preferisco passarla in albergo/pensione (vista l’età, over 65). Comunque vedete un po’ voi se la notizia (ammesso che la cosa non sia già nota) possa interessare qualcuno del vostro staff. Cordiali saluti.
Bruno Pegorini
Gentile signor Pegorini, nel ringraziarla della sua interessante segnalazione, le evidenziamo che avevamo già notato anche noi quel tipo di riscaldatori a gasolio, non esattamente quello che ci indica ma qualcosa di simile (ce ne sono decine sul web, quello che ci ha indicato ai primi di febbraio era esaurito e non più disponibile, sostituito da altri un po’ più costosi) e ne avevamo accennato nell’articolo sull’argomento pubblicato a dicembre. Non abbiamo avuto modo di testare questo tipo di riscaldatori economici, leggendo sul web anche noi abbiamo riscontrato in genere giudizi positivi, specie ovviamente nel rapporto qualità-prezzo teoricamente vantaggioso. Come in tutte le cose tecniche soggette ad usura però tutti gli aspetti devono essere valutati nel lungo periodo, e questi sono dati che ancora non sono disponibili se non episodicamente e parzialmente con valutazioni personali di chi li ha montati. Sicuramente, specie per dispositivi che devono lavorare in condizioni piuttosto estreme (freddo intenso, pioggia, neve, sale sulle strade se montati esternamente), la qualità dei materiali impiegati è fondamentale per una durata negli anni, e su questo fatto notoriamente i prodotti cinesi hanno varie e vistose lacune, oltre che ad un gap tecnico con i prodotti più blasonati. Certo la differenza di prezzo ingolosisce, e se il servizio post-vendita è efficiente, l’alternativa può essere valida; però ricordiamo sempre che al momento in cui acquistiamo un prodotto di marchio nel prezzo sono compresi anni di esperienza dell’azienda, studi e tecnologia, magazzini ricambi e una rete di concessionari – spesso a livello europeo - che può intervenire per l’assistenza, fattori che hanno un valore aggiunto da non sottovalutare.