Un viaggio lungo la costa della Calabria affacciata sul Tirreno vi farà scoprire borghi medievali, panorami mozzafiato e tracce dell’antica civiltà greca.
La Calabria è una tipica meta estiva, grazie ai suoi chilometri di coste e alle acque cristalline del suo mare. Questa sua caratteristica, però, rischia di farci dimenticare che le sue terre, un tempo incluse nella Magna Grecia, sono ricche di storia e di monumenti d’interesse culturale: per questo, vi proponiamo di visitare la sua costa tirrenica tra febbraio e marzo, quando non troverete ressa e potrete godervi i suoi paesaggi e i suoi piccoli paesi senza l’affanno del sole cocente dell’estate.
BELMONTE CALABRO: UN BORGO RINATO
Ci immaginiamo che la maggior parte dei turisti che seguiranno questo itinerario arrivi dal nord, per cui il primo paese dove vi suggeriamo di sostare è Belmonte Calabro, un borgo di nemmeno 1200 abitanti di cui però si è parlato persino in Giappone. Il motivo? Belmonte stava diventando un paese fantasma, finché 7 giovani amici hanno deciso di tasca loro di rilanciarlo, trasformando le abitazioni abbandonate del centro in alloggi ecosostenibili e richiamando nuovamente i turisti di tutto il mondo.
L’impresa sembra riuscita e ora, fra vicoli e piazzole arroccate sulle pendici del monte Cocuzzo, 1541mt, tornano a sentirsi voci di bambini in gita con la famiglia e idiomi di affascinati visitatori stranieri.
Nel piccolo borgo si possono apprezzare molte testimonianze della storia locale, a partire dai resti del castello angioino, eretto nel 1270 dal maresciallo del Regno di Napoli Drogone di Beaumont, a cui si deve forse il nome del paese.
Prima di tale insediamento, infatti, la zona era abitata solo da piccoli agglomerati di case ed era di dominio saraceno. Fu proprio con i Normanni che vennero scacciati gli arabi e fu fondato Belmonte, ma parte del gusto orientale delle origini rimane visibile negli archi a sesto acuto e nei giardini pensili che ancora oggi sono incastonati fra le case.
Il borgo si divide in tre zone: “ ‘U Burgu”, il centro storico sorto attorno alla Chiesa del Purgatorio e all’attuale Piazza Eugenio del Giudice, dove si trovano antichi palazzi come Palazzo Ravaschieri della Torre e Palazzo Barone-Del Giudice con i relativi giardini.
“ ‘U Mancu” è la parte sinistra di Belmonte Calabro, dove sorge Palazzo Pignatelli, mentre a “ ‘U Diestru” troviamo residenze di famiglie illustri e la vallata del fiume Verre, che sconfina in una zona boscosa molto fitta.
Finita la visita al borgo, non potete non fermarvi in uno dei piccoli ristoranti locali, dove potrete degustare a prezzi modici il meglio della cucina tipica calabrese, dai piatti e gli insaccati aromatizzati con il peperoncino fino ai liquori a base di liquirizia locale.
Dopo pranzo, una veloce occhiata al panorama sul Mar Tirreno e quindi si può partire per la seconda tappa di questo viaggio.
AMANTEA: IL PAESE DEL CARNEVALE DEL SUD
Pochi minuti di strada costiera e si arriva alla città di Amantea, che dalla spiaggia si arrampica fino alla cima di un colle roccioso.
Da una parte il blu del Tirreno, dall’altra il verde rigoglioso dei boschi che segnano il confine con Belmonte: qui la natura è cresciuta fertile grazie all’acqua del fiume Verre, che ha scavato una piccola vallata adatta agli escursionisti e ricca di flora e di fauna, al punto che si sta lavorando per crearvi una zona sotto la tutela del WWF.
La grande spiaggia sarà ancora semideserta e potrete iniziare la visita al paese con una rilassante passeggiata sul bagnasciuga. Da qui, si ammirano due grandi scogli, “Isca Piccola” e “Isca Grande”, due faraglioni attorno ai quali, nella parte sommersa, si trovano dei veri piccoli ecosistemi ricchissimi di pesci e piante acquatiche molto noti fra i sub.
Per chi resta a riva, invece, bisogna anche volgere lo sguardo a monte per poter ammirare una grandissima insenatura marina, una grotta un tempo usata come approdo sicuro per le navi e primo nucleo del paese, fondato da pescatori.
Risalendo dalla spiaggia verso la cima del colle, si entra nella parte storica di Amantea, un dedalo di vicoli con scalinate e piazzette che offrono panorami mozzafiato e pullulano di negozi di artigiani locali, abilissimi nella lavorazione del vimini o nella realizzazione di sculture in legno.
I monumenti principali di Amantea sono la chiesa di San Bernardino da Siena, esempio di architettura tardo-gotica di notevole interesse storico-artistico, ed il castello che domina il paese: si possono vederne ancora il Mastio, parte delle torri e delle mura difensive e i resti della adiacente chiesa di San Francesco, che forse in origine era una moschea.
Moltissimi sono comunque i luoghi religiosi e uno di questi, l’ex convento delle suore Clarisse, visibile su uno strapiombo di roccia, ospita eventi culturali e mostre allestite in sale finemente decorate.
Il paese è molto attivo e ricco di eventi durante tutto l’anno, ma merita una segnalazione speciale il Carnevale, previsto dal 5 al 10 marzo e ricco di maschere, colori e grandi carri allegorici.
Considerato fra i più belli in Italia, ha una storia centenaria e mantiene intatta la vena satirica e farsesca delle origini di questa tradizione, quando il Carnevale era una giocosa protesta del popolo contro politici e benestanti che venivano sbeffeggiati tramite le maschere.
Al calar della sera, il sole vi offrirà un magnifico tramonto sul mare, imperdibile come la possibilità di assaggiare per cena le prelibatezze locali: i piatti forti sono a base di sarde, alici e delle neonate “rosmarine”, ma vale davvero la pena provare anche i fichi secchi al cioccolato e il buccunotto, un dolce a forma di barchetta riempita di cioccolata, spezie e altri ingredienti tenuti segretissimi dalle donne del paese.
Qui, troverete anche un campeggio con area di sosta camper dove trascorrere la notte, oppure vi è un’area attrezzata a pochi chilometri a sud del paese, in località Campora San Giovanni.
LUNGO LA COSTA DEGLI DEI
Lasciata Amantea, continuiamo in direzione sud per entrare nella tratta della vera e propria Costa degli Dei, ribattezzata anche Costa Bella e facilmente ne capirete il motivo.
La statale SS18 ci conduce a fianco al mare, per poi deviare di colpo verso l’entroterra prima di riportarci sui lidi di Pizzo Calabro, terza tappa di questa proposta di viaggio.
Anche stavolta, il paesaggio è contraddistinto dall’incontro fra il mare e alti speroni rocciosi, tanto che la costa alterna tratti di spiaggia sabbiosa a numerose calette di scogli.
Inoltre, lo stesso paese è in posizione rialzata e questo regala ai turisti vedute e tramonti sul mare da vivere e immortalare con uno scatto.
Questo borgo di pescatori, comunque, è rimasto praticamente intatto nel tempo ed offre oltre alla bellezza dei suoi panorami e del suo mare anche una serie di siti di interesse.
Anche qui, troviamo un castello sulla cima del colle dov’è adagiato il paese: si tratta di una struttura dall’aspetto massiccio e di costruzione a scopo chiaramente militare. Eretto nel 1492 da Ferdinando I d’Aragona, non ha subito modifiche esterne ed oggi ospita nelle sue sale mostre e ricostruzioni storiche.
In particolare, si ricorda ogni anno il 13 ottobre 1815, quando fra quelle mura riecheggiò il boato della fucilazione di Gioacchino Murat, l’allora Re di Napoli nominato da Napoleone e macchiatosi di tradimento verso i francesi in favore di Vienna. Dopo la condanna e l’esecuzione della pena capitale, le sue spoglie furono buttate in una fossa comune nella Chiesa Matrice di San Giorgio, sempre a Pizzo Calabro, dove ancora oggi potete vederne la lapide.
Questa chiesa, in stile barocco, vale davvero una visita perché accoglie anche un Cristo scolpito dal Bernini.
Tuttavia, più caratteristica è la Chiesetta di Piedigrotta, edificata dopo il naufragio di una nave nel quale si salvò miracolosamente un’icona della Vergine: laddove venne ritrovato il quadro, infatti, venne scavata nel tufo una chiesa e le concrezioni di roccia al suo interno furono trasformate in sculture.
Per la visita è consigliato un passaggio nelle ore pomeridiane, quando il sole penetra dai finestroni e batte sui cristalli di sali minerali presenti sul tufo, creando bagliori di luce colorata che donano un’aura ancora più mistica al luogo.
La gastronomia è una voce importante per l’economia del paese e non si può non citarne le specialità, soprattutto per quanto riguarda un dolce amatissimo: il gelato tartufo.
Pizzo Calabro, infatti, è la patria di questo dolce ed è famosa per la qualità eccelsa delle sue gelaterie in generale: non perdete quindi l’occasione di sedervi fra i tavolini di un locale del centro e fare una pausa golosa!
I ristoranti, inoltre, non sono da meno e un piatto di pesce merita sempre uno spazio nel programma della vostra giornata.
Stavolta potete prendervi tutto il tempo che desiderate, perché anche qui vi è un campeggio attrezzato anche per la sosta dei camper.
Ci spostiamo ancora più a meridione e incontriamo la cosiddetta perla del Tirreno, Tropea.
Tropea è una terrazza sul mare che si innalza in cima a una scogliera rocciosa: la sua posizione a metà fra i golfi di Gioia e di S.Eufemia ne ha fatto un luogo di grande bellezza, conosciuto in tutto il mondo.
Si dice venne fondata da Ercole, di ritorno dalla “fine del mondo” oltre le famose colonne a lui dedicate, ma di sicuro qui si avvicendarono greci, romani, bizantini, normanni e aragonesi.
Il centro storico racchiude elementi di tutte queste dominazioni e sulle facciate dei palazzi nobiliari si riconoscono gli stemmi delle famiglie che fecero la storia del paese.
Tropea è subito riconoscibile per la sua posizione e per il grande promontorio che divide la costa in due golfi, sulla cui cima sorge il Santuario di Santa Maria dell’Isola, luogo di culto di origine medievale e perfetto punto panoramico: una scalinata vi condurrà su una piattaforma naturale dalla quale potrete scorgere in lontananza le isole Eolie e le vette innevate e fiammanti dell’Etna.
Attorno al Santuario corre un giardino di piante mediterranee perfetto per fare una piccola passeggiata, mentre ai piedi del promontorio si aprono grandi grotte.
Nel cuore del paese, invece, pullulano locali e ristoranti incastonati fra le vie del centro storico. Il turismo estivo li popola di persone di tutte le età e provenienti da tutti il mondo, trasformando questo piccolo centro in un incrocio multietnico. Anche stavolta, non possiamo non parlare di cucina ed in particolare della regina di Tropea: la cipolla rossa, un prodotto IGP dal gusto eccezionale e dalle proprietà benefiche già note ai tempi dei romani, quando vennero decantate nella Naturalis Historia da Plinio il Vecchio.
SCILLA, IL SIMBOLO DELLA COSTA VIOLA
Lasciamo Tropea e la Costa degli dei per andare verso la vera e propria punta dello Stivale, attraversando la tratta chiamata Costa Viola: torniamo a viaggiare nell’entroterra per poi rivedere i flutti nei pressi di Scilla, all’ingresso dello Stretto di Messina e proprio di fronte alla Sicilia.
La conformazione ricorda gli altri borghi, con il Castello di Ruffo in cima a un promontorio di roccia che, come accade a Tropea, divide la spiaggia in due insenature. Attorno alla rocca, si stringono le casette del quartiere di Chianalea, detta “la piccola Venezia del sud” per via delle molte passerelle e della posizione a picco sul mare.
A fianco al castello, colpisce subito la vista della grande chiesa della Santissima Immacolata, che presenta molte decorazioni interne nella zona dell’abside.
Molto particolari e uniche sono le Grotte di Tremusa, antichissime formazioni di roccia un tempo fondale marino e oggi nascoste da un bosco di castagni.
Incastonate fra stalattiti e stalagmiti, si possono ammirare conchiglie e fossili attraverso un percorso libero che richiede attenzione: i cunicoli sono davvero labirintici e perdersi nel ventre della roccia non è difficile! Se possibile, quindi, fatevi guidare da qualcuno del luogo. Scilla offre però il suo meglio nelle ore serali, quando le casette di Chianalea, il porto e il lungomare si accendono di luci dai molteplici colori e si crea un’atmosfera quasi magica che vi farà sentire come catturati dal paese. Lasciatevi incantare senza fretta, l’area di sosta anche stavolta è vicinissima.
SULLA PUNTA DELLO STIVALE: REGGIO CALABRIA
Una ventina di chilometri ancora e raggiungerete Reggio Calabria, l’ultima tappa di questo viaggio.
La città che conserva piccoli resti del periodo greco, scavi romani, edifici medievali come il castello Aragonese e testimonianze di tutti i periodi successivi: purtroppo, nel 1908 fu colpita dal terribile terremoto che distrusse anche Messina e subì gravi danni che ne cancellarono moltissime tracce storiche e ne demolirono molti palazzi del centro. Un testimone della triste storia della città è il Duomo, eretto intorno all’anno 1000 e prima saccheggiato dai Turchi nel XVI secolo, quindi due volte dato alle fiamme e infine gravemente danneggiato dal terremoto.
Da edificio barocco, rinasce negli anni ’10 ricostruito con uno stile degli esterni che reinterpreta il gotico e il romanico, unendoli al gusto Liberty in voga a inizio Novecento, mentre conserva tratti originali nell’interno.
Di interesse sono anche l’Arena dello Stretto, un teatro all’aperto ma costruito sullo stile dei teatri greci: l’affaccio verso la Sicilia incontra una statua dedicata ad Atena, che difende con la lancia tesa la porta della città, costruita in marmo.
Quasi contemporaneo è anche il Teatro Cilea, che andò a sostituire l’antico teatro regio, anch’esso distrutto dal sisma.
Il teatro, intitolato al compositore calabrese Francesco Cilea, fu inaugurato nel 1931 e con una capienza di 1500 spettatori è il più grande della regione.
Gli esterni richiamano volutamente le linee dell’architettura classica, mentre la sala è a ferro di cavallo con 3 ordini di palchi e un loggione, a richiamare il teatro all’italiana di architettura barocca.
Nel complesso, è ospitata anche la Pinacoteca Civica, presso la quale è possibile vedere opere di pregio di Antonello da Messina e di Renato Guttuso, oltre a molti dipinti di pittori locali. I due teatri sono un chiaro omaggio a due periodi storici fiorenti per la città e che si vuole tenere vivi nella memoria.Nonostante il commento di D’Annunzio che definiva il lungomare di Reggio Calabria “Il più bel chilometro d’Italia” sia una citazione falsa, non si può non ammirare la bellezza della posizione di questa città e il buongusto della sua ricostruzione dopo il drammatico 1908. La Storia non è stata cancellata, ma in qualche modo raccontata nuovamente tramite gli edifici moderni. Eppure, il pezzo forte della città non è immediatamente visibile agli occhi, ma va cercato fra le sale del Museo Archeologico Nazionale, allestito entro Palazzo Piacentini, in Piazza De Nava. Si tratta, ovviamente, dei due famosissimi Bronzi di Riace, simbolo del periodo di dominazione greca ed esempio fra i più rappresentativi al mondo della scultura ellenica classica. Data la loro importanza, ci sembra giusto che il vostro viaggio debba finire così, con uno scambio di sguardi fra voi e queste statue, che vi ricordano che ogni angolo d’Italia, a suo modo, ha contribuito allo sviluppo della civiltà moderna e al miglioramento dell’Uomo.
I BRONZI DI RIACE
I Bronzi di Riace sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia, divenuti oggi simbolo della città di Reggio Calabria. Ritrovati nel 1972 da un sub a Riace Marina, forse furono gettati da una nave perché troppo pesanti o si inabissarono assieme al naufragio della nave che li trasportava. Nonostante siano stati trovati in perfette condizioni, la datazione è incerta, sebbene la si stimi attorno al V sec. a.C.
I Bronzi di Riace sono alti 1,98 e 1,97 metri e pesano 160 kg. Raffigurano due uomini completamente nudi, con barba e capelli ricci, il braccio sinistro piegato e il destro disteso lungo il fianco. Ambedue indossavano un elmo, impugnavano una lancia o una spada nella mano destra e reggevano uno scudo con il braccio sinistro, elementi sicuramente smontati per il trasporto e poi andati perduti. Originariamente erano ancorati ad una base che si dovette rimuovere per operazioni di restauro.
La loro fama è data non solo dalla perfezione dello stato di ritrovamento, ma anche dalla bellezza delle sculture stesse e dal loro valore quali testimonianze tra le più significative dell’arte greca classica.
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Per arrivare
Belmonte Calabro. Per chi viene da Nord ci si arriva prendendo la SA-RC e uscendo a Lagonegro per prendere la SS18. Arrivando da Sud, l’uscita sulla SA-RC sarà Falerna.
Amantea dista da Belmonte 11km e si trova lungo la SS18, mentre da Amantea a Pizzo Calabro vi aspettano 60km prima sulla SS18 e quindi imboccando la A2 fino alla meta.
Da Pizzo Calabro si torna sulla SS18 per una trentina di chilometri fino a Tropea, che a sua volta dista 90km da Scilla, raggiungibile sempre alternando tratti sulla SS18 e la A2.
Sono le due tappe più distanti, perché da Scilla a Reggio Calabria avrete solo 22km.
Qui, dopo 213km e circa 4 ore totali in marcia, si chiude il percorso.
Per LA SOSTA
Amantea: The Garden Park Caterina, al km 349.9 della SS18, è un parco attrezzato, molto ampio e vicinissimo al mare, dove si trova anche la spiaggia privata del camping. Per gli appassionati di calcio c'è il campo di calcetto in erba sintetica. http://www.thegardenparkcaterina.it/
GPS: N 39° 08' 490'' E 16° 08' 650''
Lido Tirreno, in via Lungomare SNC a Campora S. Giovanni (CS) è uno stabilimento balneare con un’area attrezzata per la sosta camper. Dispone di docce calde, wi-fi e area bimbi. www.lidotirreno.it
GPS: 39.067249, 16.090678
Pizzo Calabro: Camping Pinetamare, in Contrada Difesa (lungo SS18), dispone di piazzole per camper e caravan a ridosso della spiaggia. Vi sono allacciamento elettrico, docce, camper service e piscine a disposizione degli ospiti. www.campingpinetamare.it
GPS: N 38°45'33.0" E 16°11'26.4"
Tropea: Camping Marina dell’Isola, in via Marina dell’Isola SNC, dispone di 52 piazzole per camper, con servizi come wc con lavabi e lavanderia, docce calde, wi-fi, allacciamento elettrico con sei attacchi luce e sorveglianza. Apertura da aprile. www.campingmarinaisola.it
GPS: 38.679383, 15.894785
Scilla: l’ Area Sosta Pacì si trova sulla SS18 in Contrada Pacì. Offre servizi come carico e scarico acque nere e grigie, docce calde, illuminazione e accesso animali. www.facebook.com/areasostascilla
GPS: N 38.251070, E 15.699540
Informazioni utili
Belmonte Calabro, Pro Loco www.prolocobelmonte.it e Comune www.comune.belmontecalabro.cs.it, tel 0982- 400207
Comune di Amantea comuneamantea.gov.it e tel Uffici Turismo 0982429241
Pizzo Calabro, blog www.pizzoweb.it
Comune di Tropea www.comune.tropea.vv.it tel 0963/61022
Scilla
tel 348.7916895
Reggio Calabria www.reggiocal.it tel. 0965 3622111
Museo Archeologico Nazionale - Reggio di Calabria, Piazza de Nava, www.bronziriace.it e tel 0965-898272
Info generali: www.turiscalabria.it