Mirano: in piazza con la fiera dell'oca

Mirano e il gioco dell'oca 

Mirano attira ogni anno migliaia di visitatori curiosi di (ri)scoprire una tradizione davvero particolare. Un tourbillon di sapori, colori e profumi, dove la regina incontrastata, neanche c’è da dirlo, è la Fiera dell’Oca: il 12 e il 13 novembre, il pennuto animale è presente in ogni effige e dimensione in tutti gli angoli della festa, tanto a tavola, quanto in ogni sagoma che spunta dai portici. A molti, infatti, girando in lungo e in largo per l’Italia, sarà capitato di imbattersi in una rievocazione storica, che vede contrade, rioni o fazioni fronteggiarsi per aggiudicarsi il trofeo di turno. Ma quello che va in scena a Mirano, è senza dubbio un evento senza eguali: sei squadre, in rappresentanza del capoluogo e delle sue cinque frazioni, gareggiano a colpi di fortuna, lanciando i dadi per raggiungere la casella 63 di un grande gioco dell’oca vivente, nato riportando sulle caselle le immagini di luoghi, personaggi e monumenti della città. Ogni angolo richiama il simpatico pennuto, con un’infinità di oggetti da collezione o per l’uso quotidiano creati in esclusiva per la manifestazione e “marchiati” con l’oca. Grembiuli da cucina, canovacci, tovaglie, tovagliette, asciugamani; piatti, tazze, tazzine, bicchieri; e ancora, cornici, scatole, matite, stampe, libri, serigrafie: insomma, di tutto e di più, per una festa davvero imperdibile.

UNA GRANDE TRADIZIONE

La Fiera dell’Oca nasce dall’incontro tra il gioco dell’Oca di Mirano e la centenaria Fiera di San Matteo, rievocazione di quella paesana di inizio del secolo scorso. Sfruttando lo scenario unico dei portici del centro storico, dagli eleganti palazzi, dal grande ovale di Piazza Martiri, è possibile vivere un iconico salto indietro nel tempo. È come vedere d’improvviso prendere vita i ricordi di giovinezza di nonni e bisnonni: nulla è lasciato al caso, come in un set cinematografico. C’è il mercato, con i banchi in legno protetti da grandi teli bianchi; stendardi e bandiere con lo stemma sabaudo che scendono dai balconi; le insegne ed i manifesti con le prime reclame, mentre i chioschi propongono specialità a base d’oca accompagnate da un bicchiere di buon vino. Piazzetta Errera si trasforma nel regno del divertimento, dove sono allestiti i baracconi dei giochi di una volta: un luna park ante litteram dove i piccoli possono divertirsi con i passatempo antichi, dal fucile con gli elastici ai barattoli da abbattere a pallate, alla pesca delle ochette in legno.

DIVERTIMENTO PER TUTTI

A rendere ancora più gioiosa e viva l’atmosfera ecco spuntare da ogni angolo comparse in costumi d’epoca: la maestra che accompagna gli scolari a visitare la festa, fermandosi alle bancarelle per descrivere i prodotti più particolari; le servette che, approfittando dell’atteso giorno di libertà, si aggirano vocianti e ridenti tra i banchi, commentando ad alta voce la qualità e la fattura di tessuti, capellini e capi di vestiario. E poi in piazza e per le vie del centro ci sono tanti artigiani al lavoro: il fotografo, tappa obbligata per uno scatto di famiglia con l’abito buono; il “caregheta” (“carega”, sedia) che con mano abilissima impaglia le sedute: impossibile non rimanere coinvolti. Tra il numero di un artista di strada e un grande cerchio di balli popolari, prima o poi tutti quanti finiscono nel turbinio della festa e del divertimento. Come sempre, il pomeriggio di domenica inizia con la grande sfilata storica, aperta dalla banda comunale (i cui membri, manco a dirlo, vestono con abiti d’epoca) che arriverà nell’arena dove su 63 grandi tavole (di 2 metri per 2), alte 80 cm. disposte attorno all’ovale della piazza formando una grande passerella colorata di circa 130 metri, alle 15.30 inizierà il “Zogo de l’Oca“.

COME NASCE IL “GIOCO DELL’OCA”

Avete mai giocato al Gioco dell’Oca, magari con i vostri figli? Siamo certi di sì. Bene, il “Zogo de l’Oca” nasce da una tradizione miranese che festeggiava la chiusura dell’anno agrario (11 novembre, Festa di San Martino) mangiando l’oca. Alla fine degli anni Settanta, la tradizione fu ripresa dal Comitato de l’Oca che l’ha fatta diventare un appuntamento annuale per tutto il paese. Per l’occasione fu creato anche il Zogo de l’Oca de Miran, un gioco da tavola che nelle 63 caselle riportava luoghi, monumenti, ville, personaggi, aspetti e momenti della storia e della tradizione Miranese. Nel 1998 si pensò di riportare le caselle su 63 grandi tavole rialzate e di disporle attorno all’ovale della piazza così da formare una passerella colorata di 130 m. Si chiamarono a giocare sei squadre in rappresentanza di Mirano e delle sue cinque frazioni, ognuna composta dal capitano che lancia i dadi, dall’alfiere che sposta la pedina e da otto giocatori che intervengono per superare le “prove” quando le caselle lo richiedono. Ecco nato così il Zogo de l’Oca in Piazza. L’ambientazione novecentesca è ancora quella di quando la fiera rappresentava il momento più importante dell’anno, perché ci si poteva divertire ed acquistare cose semplici ma necessarie alla vita di tutti i giorni, usando l’oca come merce di scambio. Ancora oggi, nelle bancarelle in legno vengono venduti prodotti gastronomici a base d’oca od oggetti raffiguranti la sua immagine, mentre attori, comparse e figuranti animano le vie del centro storico.

L’OCA PROTAGONISTA ANCHE A TAVOLA!

Una delle peculiarità di questo evento è ovviamente la sua stretta correlazione con la cucina ed infatti non mancano tutti i prodotti gastronomici a base d’oca provenienti dalle zone italiane più vocate, come Friuli e Lomellina. Per i buongustai ci sono poi l’Osteria dell’Oca e l’Osteria del Fritto, perfette ricostruzioni in legno di vecchie osterie del ‘900: il luogo migliore per bere un bicchiere di vin brulé lasciandosi inebriare dai sapori di un panino con la salsiccia d’oca o di una mozzarella in carrozza con il prosciutto cotto d’oca, oppure di un piatto di risotto alla salsiccia o di ochette ripiene, naturalmente, di carne d’oca. Soddisfatti anche palato e stomaco, sarà naturalmente più divertente immergersi di nuovo nell’euforia della festa.

DA SAPERE PER ARRIVARE

Dall’uscita dell’autostrada A4, casello “Mirano-Dolo” e dall’uscita del passante di Mestre A57, casello “Spinea”, sono posi- zionati i cartelli azzurri, riportanti l’immagine del camper, il logo dell’Oca e la scritta Mirano, che vi condurranno prima al parcheggio, e poi direttamente alla piazza principale.

PER LA SOSTA

Durante l’evento fieristico, come ormai da tradizione, è allestito un parcheggio interamente riservato ai camperisti, e gratuito, a soli 300 metri dal centro storico.

Indirizzo: via Belvedere 9D - Mirano (VE)
Info: www.giocodelloca.it 
GPS: 45.4958846545317 - 12.107452253967752

 

Paolo Frascarolo