Un quarto di secolo di vita vanno festeggiati a dovere: la Sagra del Carciofo di Ramacca compie 25 anni e l’edizione 2015 – prevista in due fine settimana, dal 20 al 22 e dal 27 al 29 marzo – si annuncia ancora più sorprendente del solito. D’altronde il legame tra il paese in provincia di Catania e il “violetto Ramacchese”, la pregiata qualità di carciofo che viene coltivata da secoli nelle sue campagne, affonda le sue radici nella storia intrigante e millenaria della Sicilia: già quando l’isola era Trinacria, questo prezioso frutto della natura – noto un tempo per le sue qualità afrodisiache, e ora per quelle organolettiche e terapeutiche – non poteva mancare sulle tavole più raffinate.Remove from Wordfence cache
E così, nei sei giorni della sagra, a Ramacca si saluterà l’arrivo della primavera gustando piatti dal sapore unico tutti esaltati, dal primo al dolce, dal carciofo violetto: fusilli con ricotta e carciofi, paccheri al forno con carciofi e scamorza affumicata, risotto alla crema di carciofo e zucca gialla, frittata con carciofi e verdure, salsicce al cuore di carciofo e dolce alla crema di carciofo. Ma non solo: raggiungere il paese in provincia di Catania costituirà una buona occasione per assaggiare anche il famoso pane di Ramacca e altre specialità culinarie che trasformeranno il centro storico in una sorta di grande vetrina gastronomica: dalle arance rosse di Sicilia all’olio di oliva, dai formaggi al miele fino al vino.
E non mancheranno i momenti che esalteranno la cultura, le tradizioni popolari e le capacità artigianali e artistiche di questo territorio: curioso crocevia di dialetti, abitudini e tradizioni provenienti da ogni parte della Sicilia, Ramacca racchiude nella propria cucina e nelle proprie usanze tutte quelle culture e tradizioni che sono via via andate approdando da queste parti nel corso dei secoli; non a caso è noto in tutta l’isola come il “paese dei forestieri” per l’ospitalità dei suoi abitanti, pronti anche quest’anno a proiettare i visitatori in un mondo accogliente e familiare, in una dimensione dentro cui poter riscoprire le antiche tradizioni di una civiltà contadina rimasta intatta nei sapori, nei colori e negli odori.
Spettacoli e performance folcloristiche e musicali faranno da sottofondo a tutte le giornate mentre i più curiosi, oltre a degustare prelibati piatti a base di carciofo, potranno conoscere meglio anche le sue qualità nutritive e salutari attraverso mostre e convegni a tema. Per chi invece volesse approfondire la conoscenza di Ramacca e della sua storia sono in programma visita guidate al Museo Civico, al Museo delle Bande Musicali, al Parco Archeologico che racchiude i resti di un villaggio preistorico e i ruderi di un centro siculo-greco e alla Chiesa di San Giuseppe, con annesso l’ex convento dei Cappuccini, che conserva una reliquia di Padre Pio. Nel centro storico della cittadina, il cui toponimo per alcuni deriva dall’arabo Rammuallah(terra o giardino di Allah) o Ramaq (osservatorio) o ancora Rammak (guardiano di giumente), meritano una visita anche due chiese: quella dedicata alla natività di Maria, accanto alla piazza centrale del paese, con l’orologio civico che svetta sopra la torretta quadrata del campanile; e la chiesa dell’Immacolata, con prospetto neoclassico, decorata di stucchi e di altari, ornati delle tele ad olio della Croce, dell’Addolorata e di alcuni Santi Cappuccini.