Ogni anno il 15 Maggio si svolge la tradizionale festa dei Ceri a Gubbio in Umbria antica rievocazione storica dove arditi ceraioli sorreggono e trasportano correndo all'impazzata alti ceri raffiguranti i tre santi protettori delle corporazioni della città. La manifestazione si svolge sulle inerpicate viuzze del paese rese ancora più anguste dalla folla che le riempe in occasione della corsa. Un'esperienza unica tra antico folclore cristianità e tradizione.
I Ceri sono tre macchine di legno a forma di prismi ottagonali sovrapposti e decorati, pesanti circa 4 quintali, portati trionfalmente a spalla dai ceraioli in onore di S. Ubaldo, patrono della città. Sulla cima dei Ceri sono saldamente fissate le statue dei santi Ubaldo, patrono della città e della Corporazione dei Muratori e Scalpellini; Giorgio, patrono della Corporazione dei Merciari; Antonio Abate, patrono dei Contadini e degli Studenti.
I Ceri sono tre macchine di legno a forma di prismi ottagonali sovrapposti e decorati, pesanti circa 4 quintali, portati trionfalmente a spalla dai ceraioli in onore di S. Ubaldo, patrono della città. Sulla cima dei Ceri sono saldamente fissate le statue dei santi Ubaldo, patrono della città e della Corporazione dei Muratori e Scalpellini; Giorgio, patrono della Corporazione dei Merciari; Antonio Abate, patrono dei Contadini e degli Studenti.
Alle 5,30 il suono dei tamburi sveglia i due Capitani dei Ceri,
Alle 8,30 nella chiesa dei Muratori i ceraioli prendono parte alla S. Messa
Alle 9,30 si consuma il primo pasto (colazione), a base di pesce.
Alle 11,00 sempre da Porta Castello, muove la grande sfilata dei ceraioli con bande, vessilli ed i "Capodieci" a guidare i tre gruppi di ceraioli.
Alle 11,45 il corteo raggiunge Piazza Grande, i magistrati cittadini in costume medioevale (Consoli) consegnano le chiavi della città al Primo Capitano: un gesto simbolico che ricorda a tutti che per un giorno il potere è nelle mani del popolo.
Alle 14,00 i Ceri vengono appoggiati su artistici basamenti in via Savelli della Porta. Poi tutti a banchettare nella sala maggiore del Palazzo dei Consoli, allietata da musica e canti ed evviva ai tre Santi. Intanto giravolte e canti si rincorrono nelle vie della città fino alle 16,30.
Alle 17,00, dopo i Vespri cantati dal Vescovo di Gubbio nella semivuota Cattedrale, muove la suggestiva Processione con la statua di S. Ubaldo, che percorre a ritroso l’itinerario della corsa. Il chiasso cessa; ora soltanto il silenzio e il raccoglimento domina la città.
Alle ore 18,00 Dopo una concitata benedizione del Vescovo, i Ceri si lanciano in una corsa forsennata, entusiasmante, fatta talvolta di pendute o addirittura di cadute. La Festa si trasforma in una gara tiratissima. I ceraioli raggruppati in mute, si danno il cambio e si aiutano a vicenda con vigorosa solidarietà, fino alla fine della corsa che avviene sulla cima del monte nella Basilica dedicata a Sant'Ubaldo.
http://www.festadeiceri.it/
Alle 8,30 nella chiesa dei Muratori i ceraioli prendono parte alla S. Messa
Alle 9,30 si consuma il primo pasto (colazione), a base di pesce.
Alle 11,00 sempre da Porta Castello, muove la grande sfilata dei ceraioli con bande, vessilli ed i "Capodieci" a guidare i tre gruppi di ceraioli.
Alle 11,45 il corteo raggiunge Piazza Grande, i magistrati cittadini in costume medioevale (Consoli) consegnano le chiavi della città al Primo Capitano: un gesto simbolico che ricorda a tutti che per un giorno il potere è nelle mani del popolo.
Alle 14,00 i Ceri vengono appoggiati su artistici basamenti in via Savelli della Porta. Poi tutti a banchettare nella sala maggiore del Palazzo dei Consoli, allietata da musica e canti ed evviva ai tre Santi. Intanto giravolte e canti si rincorrono nelle vie della città fino alle 16,30.
Alle 17,00, dopo i Vespri cantati dal Vescovo di Gubbio nella semivuota Cattedrale, muove la suggestiva Processione con la statua di S. Ubaldo, che percorre a ritroso l’itinerario della corsa. Il chiasso cessa; ora soltanto il silenzio e il raccoglimento domina la città.
Alle ore 18,00 Dopo una concitata benedizione del Vescovo, i Ceri si lanciano in una corsa forsennata, entusiasmante, fatta talvolta di pendute o addirittura di cadute. La Festa si trasforma in una gara tiratissima. I ceraioli raggruppati in mute, si danno il cambio e si aiutano a vicenda con vigorosa solidarietà, fino alla fine della corsa che avviene sulla cima del monte nella Basilica dedicata a Sant'Ubaldo.
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