La castagnata a Paganico Sabino si festeggia tra arte cultura e natura, Domenica 3 novembre dalle ore 11 fino a tardo pomeriggio
Novembre è il mese autunnale per antonomasia. Sono i giorni in cui questa stagione sprigiona tutti i suoi colori, sapori e profumi. Ecco quindi che Paganico Sabino gli dà il benvenuto festeggiando uno dei prodotti simbolo di questo periodo dell’anno: domenica 3 novembre torna l’appuntamento con la “Castagnata” in uno dei paesi più antichi della Valle del Turano. E così, con l’inseparabile cartoccio di castagne arrosto fra le mani, si potrà curiosare fra gli stand che esporranno i migliori prodotti tipici della zona, oppure visitare la mostra di arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina allestita presso la sala San Nicola.
Che si tratti del Marrone di Antrodoco, proveniente da alberi coltivati e sempre migliorati con successivi innesti, o della Rossa del Cicolano frutto del castagno selvaggio, a Paganico Sabino le caldarroste con il loro caratteristico sapore e profumo allieteranno la giornata a tutti i partecipanti. Ma ovviamente le castagne saranno in buona compagnia: nel corso della sagra, infatti, saranno serviti piatti di pasta tipica fatta in casa, salsicce e bruschette, il tutto annaffiato dall’ottimo vino rosso della zona. Nel Centro Diurno con posti coperti da capienti tensostrutture, spettacoli musicali da vivo faranno da sottofondo all’intera giornata, mentre un servizio di bus navetta permetterà di raggiungere comodamente gli stand gastronomici.
In occasione della sagra, inoltre, saranno organizzate visite guidate alla chiesa “S. Annunziata” e alla “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C, un’opera realizzata modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall’incombente monte Cervia. La “Pietra Scritta”, insieme ad altri reperti archeologici rinvenuti recentemente sulla cima del monte Cervia, testimonia in modo incontrovertibile la remota antichità degli insediamenti romani nella Valle del Turano.
All’interno del borgo di Paganico – che ha il tipico aspetto di un “castrum” medievale - meritano una visita la Chiesa di San Nicola, che risale almeno al 1.300 e la Chiesa di San Giovanni Battista, oggi parte integrante del cimitero; l’ingresso del paese è segnato da due porte che conducono, tramite strettissime viuzze, al cuore del paese nel quale si presume ci sia stata l’Antica Rocca, il luogo porta infatti il suo nome. Chi invece vuole dedicarsi a una scoperta della castagna a 360 gradi, può incamminarsi lungo un itinerario che attraversa vari appezzamenti di castagneti da frutto di grandi dimensioni e straordinaria bellezza per l’armonia della forma del fusto e della chioma. Già sul bordo strada e un po’ più internamente, s’incontrano alcuni giganteschi fusti di castagno di circa 300 anni, di cui alcuni tagliati a pochi metri da terra e su cui si affacciano giovani piante. Un vero e proprio spettacolo della natura che, grazie ai colori tipici dell’autunno, diventa ancora più gradevole da scoprire