Tredozio, nell’alto Appennino Tosco-Romagnolo, è un piccolo borgo di provincia immerso nel verde, cullato dall’armonia degli elementi naturali, che si risveglia periodicamente nel corso dei suoi principali eventi culinari e popolari.
L’autunno è dedicato alla sua principale specialità culinaria, il “Bartolaccio”, con la Sagra che si svolge, sempre, nella prima e nella seconda domenica di novembre.
Il “Bartolaccio” o meglio e “Bartlàz” è il vero romagnolo, forte e generoso e lo chiameremo sempre così per non mischiarlo alle tante imitazioni che si propongono nel mercato alimentare.
La sua forma paffutella a mezza luna e il profumo, trasmettono una sensazione che fin da subito stimola la fantasia, facendo nascere una tentazione che la gola non riesce a limitare.
E “bartlàz” è la vera specialità della gastronomia tredoziese, riconosciuto anche con il bollino di “Meraviglia Italiana” ottenuto nell’occasione del 150° dell’Unità d’Italia dal Ministero del Turismo e da altre Associazioni tra 1000 siti paesaggistici, culturali e manifestazioni della tradizione popolare.
Il primo appuntamento è per Domenica 4 Novembre a partire dalla mattina alle ore 10,00 momento in cui la Piazza Vespignani si risveglia col vocio degli ospiti e dei profumi che e bartlaz emana già cotto e pronto per essere mangiato.
Di regola va consumato caldo, va benissimo riscaldato, ma si può mangiare addirittura freddo; l’incontro gastronomico si prolunga fino a sera, accompagnato da spettacoli con artisti di strada all’interno dell’area di mercato occupata dalle bancarelle dei prodotti tipici di stagione nonchè dalle mostre d’arte.
La Sagra è poi ripetuta Domenica 11 Novembre, riproposta nelle stesse modalità della domenica precedente.
E “bartlàz” è l’autentico e l’originale; gli ingredienti sono: patata, pancetta, grana reggiano stagionato ( di 20 mesi), sale e un pizzico di pepe.
Lavorato il composto si avvolge in una sfoglia sottile di sola acqua e farina ed è cotto alla piastra. Ancora caldo non rimane che abbinarlo a un buon Sangiovese della nostra vallata del Tramazzo-Marzeno.
La Sagra mette in luce anche un’altra specialità tredoziese, caratteristica della stagione e restituita alla gastronomia. La “paciàrela” polenta più consistente, condita con fagioli e porri che fa il paio con la polenta classica di farina gialla, condita al ragù di carne.
E ancora, valorizzando un prodotto locale dei nostri boschi, non potevano non mancare le castagne, dalle quali i pasticcieri della Pro Loco ricavano i fragranti tortellini e biscotti al forno e le torte in varietà, miste al cioccolato. Un mix, dolce e salato che si potrà gustare sotto gli stand coperti nella Centrale Piazza Vespignani.
Vi aspettiamo, non rimarrete delusi.
Ingresso Libero