Riscaldatore: Al calduccio... in camper

Riscaldatore Webasto 

Viaggiare in inverno e con un riscaldatore è un'esperienza piacevole per molti camperisti che non si fanno intimidire dalle basse temperature e dal clima rigido. Scegliere una meta di montagna anche nel periodo invernale, magari per andare a sciare o per passare qualche giorno insieme alla famiglia sulla neve, è possibile ma richiede alcune accortezze prima della partenza. Per capire se il camper è adatto ad affrontare la vacanza invernale già per la dotazione di serie occorre procedere a verifiche ed eventualmente provvedere ad ampliare la dotazione di bordo.
Prima fra tutte, la coibentazione degli impianti, dei serbatoi e delle tubazioni all’esterno del veicolo: queste ultime, infatti, potrebbero gelare con temperature sotto lo zero e rendere la permanenza difficile, quando non addirittura decretare la fine anticipata della vacanza. Per i veicoli che non prevedono di serie l’isolamento di tutte le parti sensibili, è bene attrezzarsi per renderle tali.
Altre accortezze riguardano la scelta del gas, l’utilizzo di gasolio antigelo e di liquido di raffreddamento del radiatore idoneo, elementi fondamentali e da non sottovalutare, soprattutto perché indispensabili al riscaldamento dell’abitacolo. 
Una delle considerazioni più importanti, infine, è sul sistema di riscaldamento di cui il veicolo è dotato. Uno dei più utilizzati sui camper in circolazione è quello Truma alimentato a gas.
A seconda della potenza della stufa installata in rapporto alla grandezza dell’abitacolo si capisce se sia sufficiente a svolgere la sua funzione anche con temperature esterne di molto sotto lo zero. In molti casi, purtroppo, tale rapporto è insufficiente a garantire in tutte le zone del veicolo un calore omogeneo. Giusto per fare un esempio, e senza addentrarci troppo in calcoli complessi, in un camper di fascia media con lunghezza superiore ai sette metri, la presenza di un riscaldatore Truma da 4 kW potrebbe essere insufficiente nel caso di temperature sotto lo zero, e sarebbe più corretta l’adozione di una Truma da 6kW. E se il riscaldatore è sottodimensionato rispetto all’abitacolo, si tenderà a tenerlo acceso ad una potenza maggiore quindi con un consumo elevato di gas.
A tal proposito, spesso si ricorre a soluzioni aggiuntive e la scelta più frequente ricade su un valido riscaldatore supplementare a gasolio (di cui vi avevamo parlato anche qui): una soluzione di questo tipo, oltre a garantire un riscaldamento più performante dell’abitacolo, assicura un’alternativa qualora per un qualsiasi motivo si verificasse un malfunzionamento all’impianto di riscaldamento di serie.
Consigliamo la scelta di un tale accessorio soprattutto a chi ama recarsi in montagna o in luoghi freddi con il camper in inverno. Il riscaldatore supplementare inoltre ha il vantaggio di essere alimentato a gasolio, che in caso di mancanza di carburante può essere reperito con semplicità senza dover sostituire le bombole, con le scomode operazioni che comporta. In questo articolo mostriamo come si installa un riscaldatore a gasolio Webasto Air Top 2000. 
Il kit fornito all’acquisto comprendeva il riscaldatore a gasolio, la scatola esterna in acciaio per l’alloggiamento nel sottoscocca, la pompa per l’aspirazione del gasolio dal serbatoio, le bocchette dell’aria interne, le tubazioni per l’aria e per lo scarico, il silenziatore di aspirazione, la marmitta di scarico silenziata e il display digitale interno dotato di sonda per la temperatura.
L’impianto di canalizzazione dell’aria va realizzato ex novo: infatti, come spesso erroneamente si pensa, non può essere usato quello già presente per il riscaldamento del camper, a causa delle diverse temperature di esercizio dei riscaldatori.
Il calore proveniente dal Webasto, infatti, è troppo elevato per le tubazioni di serie ed è dunque necessario utilizzare quelle fornite in dotazione con il nuovo sistema.
Inoltre, in questo modo si hanno a disposizione due apparati paralleli di riscaldamento che possono essere sfruttati insieme, per aumentare la temperatura, o singolarmente avendo sempre un’alternativa in caso di guasti.
Il montaggio è stato eseguito da un’officina specializzata che ne ha seguito tutte le fasi per un’installazione corretta e sicura del dispositivo.

1. INDIVIDUARE NEL SOTTOSCOCCA - LO SPAZIO PER POSIZIONARE IL RISCALDATORE

In genere si sceglie la parte centrale del veicolo, magari da un lato, in modo che all’interno corrisponda ad un vano o alla panca della dinette, per collegare con maggiore facilità il deviatore per distribuire la canalizzazione e le relative bocchette. Il riscaldatore prima di essere fissato è inserito all’interno di una scatola di contenimento in acciaio, per proteggerlo dagli agenti atmosferici essendo collocato nel sottoscocca. Individuato il punto, viene fissato e preparato per tutti i collegamenti necessari. In alternativa può essere installato anche in vani come il gavone garage, ma per evitare l’accidentale fuoriuscita di fumi si consiglia di tenerlo sempre all’esterno del veicolo.

2. COLLEGAMENTO ALL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA E AL SERBATOIO DEL GASOLIO 



In questa fase si fanno passare il cavo elettrico per l’alimentazione 12 V e il tubo che dal serbatoio va verso il riscaldatore
per ricevere il carburante necessario al suo funzionamento. In genere, per comodità e maggiore funzionalità il dispositivo è collegato al serbatoio del motore, ma in alternativa si può avere anche un serbatoio aggiuntivo a parte.

3. ALLOGGIAMENTO DELLA POMPA DEL GASOLIO NEI PRESSI DEL VANO MOTORE

Il riscaldatore è dotato di pompa di aspirazione del gasolio dal serbatoio: per evitare i classici ticchettii all’interno dell’abitacolo durante il funzionamento, la pompa può essere alloggiata nei pressi del vano motore.

4. INSTALLAZIONE DELLO SCARICO PRESSO LA BANDELLA LATERALE DEL VEICOLO



Per assicurare un corretto deflusso dei fumi di scarico, la marmitta viene posta il più possibile nei pressi delle bandelle laterali, per un corretto deflusso verso l’esterno.

5. COLLEGAMENTO TUBI DI CANALIZZAZIONE ED INSTALLAZIONE DELLE BOCCHETTE



Una volta sistemato l’impianto di scarico e collegato il riscaldatore alle fonti di alimentazione, è il momento di stendere la canalizzazione all’interno dell’abitacolo. A seconda della grandezza del veicolo è possibile utilizzare dalle tre alle cinque bocchette per questo modello. Come già detto, per il riscaldatore supplementare va prevista una canalizzazione a parte e non può essere usata quella già presente nel veicolo. Il sistema sfrutta l’aspirazione dell’aria a ricircolo chiuso, ovvero recupera l’aria interna, la scalda e la rimette in circolazione.

6. COLLEGAMENTO DEL DISPLAY



Terminate le operazioni di montaggio, per gestire il dispositivo è necessario installare un’unità di controllo, in questo caso in versione digitale. Essa è dotata di sonda (da posizionare all’interno) che permette impostare la temperatura dell’abitacolo e di monitorarla. Dal display sono disponibili tutte le opzioni per il funzionamento dell’apparato: velocità della ventola, temperatura e le impostazioni sulla regolazione del riscaldatore.

7. PROVA DELL’IMPIANTO E VERIFICA DEL CORRETTO FUNZIONAMENTO

Infine, il sistema viene messo alla prova per verificare che funzioni al meglio e che sia in grado di fornire il giusto riscaldamento all’abitacolo. Terminato positivamente il test, con questo accessorio il camperista oltre ad avere una doppia possibilità di riscaldamento potrà godersi in tranquillità le vacanze invernali senza preoccuparsi delle temperature esterne.

Piero Fasoli