Meteora, paradiso sospeso in aria

Ci siamo: di nuovo sulla strada a macinare chilometri e anche se la meta non è importante e quello che conta è il viaggio, il nostro obiettivo è comunque speciale: puntiamo a Meteora, luogo straordinario dove la natura si è sbizzarrita a disegnare un paesaggio unico. Non è un gioco di parole perché Meteora vuol dire in mezzo all’aria, e in mezzo all’aria c’è qualcosa di magico. La prima tappa è Bari dove ci aspetta una notte di navigazione. Se c’era qualcosa che ancora non avevo provato, era proprio il camper on board; un vero godimento dormire nel proprio letto durante la navigazione: è come avere una costante ninna nanna, si viene avvolti da un’estatica felicità, l’annullamento di ogni sensazione che in breve ti assopisce e quando ci si sveglia è già ora di sbarcare a Igoumenitsa.

I duecento chilometri che separano la città d’approdo in terra greca da Meteora corrono via abbastanza velocemente: la Egnatia Odos è un’autostrada di recente costruzione, un susseguirsi di ponti e gallerie con un buon fondo stradale. Percorriamo il tratto greco della strada europea E90, una lunga dorsale che da ovest verso est si estende dal Portogallo fino alla Turchia e noi ne percorriamo il segmento che attraversa la regione dell’Epiro nel nord della Grecia. Durante il viaggio continuo a pensare alla nostra destinazione: ma siamo già a Trikala e dobbiamo lasciare la Egnatia Odos per dirigerci verso la vasta pianura della Tessaglia ai piedi del Monte Olimpo, la regione che nella mitologia greca fu madre patria di Achille e Gianone.

In fondo alla pianura riusciamo a intravedere le torri, quel po’ che basta a farci capire la direzione che dobbiamo tenere, ma sono ancora troppo lontane per catturare la nostra attenzione e così approfittiamo per una sosta e preparare una colazione con vista panoramica sulla sconfinata pianura. Ripreso il viaggio, le torri ci fanno da riferimento: le distanze iniziano ad accorciarsi e più scendiamo lungo la E92 più prendono forma; ma è a Kalambaka che si viene avvolti dallo stupore e si resta affascinati da quello che la geografia ha disegnato in questo angolo di Terra. Torri di conglomerato si innalzano misteriosamente verso il cielo dalla pianura circostante, come create magicamente da una forza generatrice capace di una bellezza davvero portentosa e ricca di mistero. Non si conoscono veramente le origini di queste conformazioni rocciose, che sembrano essere il risultato di un deposito di pietre e fango miscelate ad arenaria e conglomerato provenienti da un torrente che li ha depositati in un lago milioni di anni fa; successivamente i movimenti della terra li hanno fatti emergere, mentre poi l’azione combinata di agenti atmosferici quali vento e acqua li ha erosi e levigati nelle forme che oggi ammiriamo.

METERORA, TRA CIELO E TERRA

Abbiamo davanti agli occhi una foresta di pietra, centinaia e centinaia di torri una sopra l’altra, slanciate, lavorate dal vento e dall’acqua in milioni di anni che sembrano scolpite: si stagliano contro il cielo a fare da sostegno ai monasteri che i monaci ortodossi hanno costruito sopra, luoghi di culto e riflessione un tempo e ora a uso e consumo di migliaia di turisti. Torri ovunque, dalle forme più varie dove il contrasto con le piccole abitazioni e la spettacolarità dei monasteri esalta ancora di più la bellezza del posto; l’architettura si fonde nella natura in perfetta sintonia con i valori spirituali. Ai piedi di questa foresta di pietra si trova Kalambaka, il centro più vicino per visitare la regione di Meteora; il paese offre tutti i servizi dall’ufficio turistico a un centro medico, accogliente e ordinato, con strade pulite e comode; non sorprenda questo dettaglio, in quanto Meteora è patrimonio dell’Unesco.

Nelle immediate vicinanze si trova Kastraki, piccolo villaggio dalla vocazione prettamente turistica dove non mancano alloggi e taverne nel rispetto della tradizione locale; proprio nelle taverne è possibile gustare il piatto per eccellenza della cucina greca, i souvlakia spiedini di carne di maiale o vitello ma anche pollo, da gustare con una delle bevande più popolari, il retsina, un vino profumato dal sapore agro-dolce invecchiato in botti con aggiunta di resina. Girando per le strade del paese si ammirano le case in pietra dai tetti rossi, decorate con colorati vasi di fiori, in un contesto naturale straordinario che fa da sfondo a questo pittoresco villaggio. Kastraki è il classico paese greco dove è possibile immergersi nella vita sociale del popolo, cordiale e ospitale, che ancor apprezza le cose semplici, un popolo che ha sempre dimostrato con grande coraggio e risolutezza di aver superato dolori e sventure.

Con il suo clima mediterraneo, Meteora offre temperature miti in inverno e non troppo calde in estate; ma il periodo ideale per visitarla sono le mezze stagioni e soprattutto la primavera, meno piovosa dell’autunno e momento ideale per le escursioni e le scalate. Infatti il posto è molto ambito dagli arrampicatori che arrivano da tutto il mondo per scalare lungo le numerose vie di salita tracciate sui pilastri di conglomerato, tranne ovviamente quelli sui quali sono costruiti i monasteri. La permanenza nel campeggio Vrachos a Kastraki è stata gradevole: la struttura non è sfarzosa ma accogliente e essenziale; essendo nelle vicinanze del centro, possibile raggiungere a piedi il paese ed è anche punto di partenza per escursioni ed arrampicate; inoltre, per chi volesse solo rilassarsi, c’è a disposizione anche una piscina. Come le più belle, anche la nostra vacanza è passata veloce: proprio come una meteora, anzi anche noi siamo delle meteore, visto che giriamo e rigiriamo vicino e lontano… Ma l’importante è lasciarsi dietro una scia luminosa che segna il nostro vagabondare; l’importante è brillare.

I MONASTERI

Costruiti in cima alle torri, nelle cavità delle pareti e lungo i fianchi, erano irraggiungibili luoghi di preghiera che i primi anacoreti occuparono intorno all’undicesimo secolo, quando ancora erano delle grotte, per essere più vicini a Dio e sfuggire dai disordini delle guerre. Furono loro che per primi scalarono questi monoliti e che per primi aprirono le ardite via di accesso per farne luoghi di culto, oggi da noi trasformati in luoghi di piacere. Non tutti i monasteri sono visitabili, anzi dei ventiquattro costruiti all’epoca solo sei sono aperti al pubblico: ma si tratta di un’esperienza decisamente affascinante, che regala agli occhi squarci e panorami unici. Tutti sono raggiungibili a piedi ma in alcuni casi le salite sono faticose e scomode, attraverso lunghe scalinate scolpite nella roccia e ponti sospesi nel vuoto; ma la fatica, per quanto impegnativa, è ampiamente ripagata dai suggestivi panorami e dagli affreschi che si possono ammirare al loro interno.

Non va dimenticato che sono luoghi di culto e la visita è consentita purché sia rispettosa, fatta in silenzio e con abiti decorosi; si entra dalle 9:00 alle 15:00 con un giorno di chiusura settimanale e prezzo del biglietto di 3 euro. Tra i monasteri visitabili, il primo che si incontra salendo da Kastraki è quello di Agios Nikolaus, posto in cima a una torre alta circa 80 metri e raggiungibile attraverso un sentiero composto da 143 gradini più altri 85 scavati nella roccia. Altro monastero visitabile è quello di Agios Stefanos, l’unico raggiungibile attraverso un ponte sospeso da dove si gode di una vista magnifica, oggi abitato da una comunità di sole suore. Gli altri monasteri aperti alle visite esterne sono il Monastero Megalo Meteoro, detto Gran Meteora, che con la sua posizione dominante è quello più grande; Agia Triada, il più antico e faticoso da raggiungere ma con una splendida vista panoramica, già set cinematografico di una delle scene più spettacolari del film “007-Solo per i tuoi occhi”; altrettanto spettacolare è il monastero di Roussànou, costruito su un impressionante pilastro verticale che ricopre perfettamente la sua superficie: un tempo si raggiungeva solo attraverso una scala a pioli, mentre ora è possibile accedervi più comodamente grazie a degli scalini. Infine, c’è il monastero di Varlaan che conserva antichi e preziosi manoscritti. All’interno di tutti i monasteri si possono ammirare affreschi risalenti al quattordicesimo secolo, antiche immagini sacre di arte greca conservate perfettamente oltre alle reliquie dei santi e dei fondatori di questi eremi conservati nelle Catholicon, le cappelle ricavate nelle zone più remote e meno accessibili di ogni struttura.

IL VEICOLO DEL VIAGGIO

Il camper è un Challenger Vany O4 del 2010, allesti - to su meccanica Fiat Ducato, che ha percorso circa 91.000 km; e un furgonato dalla pianta classica, con due letti matrimoniali a castello trasversali e modulabili e d equipaggiato con pannello solare Webasto che fornisce aria e acqua calda

CURIOSITÀ

Obelisco Adhrakhti caratteristico e singolare pila - stro a forma di un obelisco, situato tra due pareti: visibile dal paese di Kastraki, si erge come una colonna che sembra in bilico e si raggiunge attraverso un sentiero tra la boscaglia con una camminata di circa venti minuti. La grotta Theopetra, testimonianza della presenza umana risalente a 50 milioni di anni fa, purtroppo è spesso chiusa e in stato di abbandono. Verificare l’apertura! Nel monastero di Agia Triada, nel 1981 fu girato il film “James Bond-Solo per i tuoi occhi“: le sequenze am - bientate all’interno dell’edificio dovettero furono però filmate in un set allestito presso i Pinewood Studios, nel Regno Unito: infatti, nonostante la EON avesse pagato la chiesa ortodossa per essere autorizzata alle riprese, i monaci protestarono, tra le altre cose mettendo i loro panni stesi alla finestra pur di sabotare la produzione.

PER LA SOSTA KALAMBAKA

Camping Meteora Garden Ethniki Odos Trikalon Ioanninon 422 00 - Kalambaka Area sosta Parking Taverna Arsenis East Meteora Kalam - baka 42200 - se si mangia in taverna non si paga la sosta

Camping Vrachos Kastraki 42200 - ottimo per gli scalatori perché vicino alla Torre Doupiani che come primo approccio alla scalata si presta benissimo. Abbiamo anche fatto sosta libera in spiazzi nelle vicinanze delle torri senza alcun divieto e non ci hanno detto niente.

L’AUTORE

Igor Brutti, 54 anni, gira in camper con moglie e figlio di 13 anni, insieme ad amici, prevalentemente per praticare sport outdoor in montagna e al mare sempre a contatto con la natura (arrampicata, scialpinismo, trekking, kayak). Camperista dal 2009, in seguito al terremoto de L’A quila, da ragazzo ha sempre fatto campeggio in tenda, visitando Spagna, Francia, Croazia e naturalmente tanta Italia, prevalentemente luoghi di mare e montagna per praticare gli sport all’aria aperta di cui è appassionato. A Meteora è andato a scalare con tre amici, con i quali ha visitato i monasteri. Il viaggio, svoltosi prima della pandemia, è durato dieci giorni con successive tappe a Varasova e Leonidio sempre per praticare lo sport dell'arrampicata.

Igor Brutti