Ferrara tra arte e natura

Una città dall’atmosfera rilassata, bikefriendly (in questa classifica è al primo posto in Italia), con un centro storico facilmente visitabile a piedi, spazi verdi e un calendario sempre ricco di eventi, mostre e festival tutti da segnare in agenda per il prossimo viaggio: Ferrara, in passato patria della famiglia Este, tra i più potenti casati del vecchio continente, è oggi una delle città con la migliore qualità di vita d’Italia e rappresenta senz’altro una destinazione originale per chi ha voglia di organizzare un fine settimana tutto italiano dove accostare visite culturali a momenti di relax (oltre che, ovviamente, assaporare buon cibo che qui, come in tutta l’Emilia, certo non manca). Sono tante le tappe imperdibili in città, come il Castello d’Este, i palazzi signorili ed i numerosi musei con mostre temporanee, e anche la possibilità di organizzare dei divertenti fuori porta, ovviamente in bicicletta.

LA CITTÀ DEGLI ESTE

Gli Este - o Estensi- sono stati una delle famiglie più importanti d’Italia, oltre che una delle corti regnanti più longeve del vecchio continente. I simboli di Ferrara sono indissolubilmente legati al periodo della loro dominazione in città: tra tutti, spicca il maestoso Castello Estense. L’opera fu realizzata dall’architetto Bartolino da Novara, già artefice del Castello di San Giorgio a Mantova e di quello Visconteo di Pavia. Fu costruito come fortezza per il controllo politico-militare territoriale e per la difesa della famiglia d’Este, oltre che come strumento repressivo contro possibili rivolte popolari. La prima pietra fu simbolicamente posata il 29 settembre del 1385, giorno di San Michele, arcangelo guerriero a capo delle milizie celesti. Il Marchese Nicolò II d’Este ritenne indispensabile dotarsi di una struttura fortificata per la difesa della sua corte e della famiglia a seguito della rivolta popolare scatenatasi nel maggio dello stesso anno quando, alla notizia dell’ennesimo aumento delle tasse, i ferraresi insorsero chiedendo la consegna del giudice dei savi Tommaso da Tortona, consigliere dello stesso Marchese, ritenuto responsabile delle imposte che gravavano sul popolo (ma in realtà volute dal signore di Ferrara). Il consigliere, consegnato dal marchese alla folla inferocita, fece una brutta fine. Da qui la scelta di una fortezza dove rifugiarsi. Nel corso dei secoli il Castello ha rivestito diversi ruoli: è stato sede delle milizie estensi, con scuderie, officine, magazzini e armerie, per poi trasformarsi in residenza nobiliare. Una visita al Castello consente di scoprire gli appartamenti, le cucine, le prigioni, la cappella e il giardino e di immaginare come fosse la vita all’epoca. Delle quattro torri da non perdere quella dei Leoni, da cui si ammira un panorama completo sulla città. Oggi il Castello è sede di esposizioni temporanee: fino a fine dicembre, infatti, sarà possibile ammirare la mostra Giovanni Battista. Oltre il divisionismo, dedicata all’artista ferrarese, ma romano d’adozione, di inizio Novecento.

UN TUFFO NELLA CULTURA: IL PALAZZO DEI DIAMANTI

Chiamato così per gli oltre 8.000 blocchi di marmo bianco striati di rosa che formano la sua struttura esterna frutto di una magnifica composizione progettata nel 1493 da Biagio Rossetti per creare un’insolita prospettiva e originali effetti di luce, Palazzo dei Diamanti è un'altra tappa in città legata alla storia della famiglia Este. L’edificio, oggi sede di mostre d’arte temporanee realizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, fu l’opera centrale della cosiddetta Addizione Erculea, cioè l’allargamento della città voluto da Ercole d’Este. Fino al 1492, infatti, Ferrara era una città dalle dimensioni contenute, con un centro medievale caratterizzato da piccole e tortuose viuzze, tra il Po e il Canale della Giovecca. In quell’anno, Ercole d’Este decise di ingrandirla progettando una monumentale opera urbanistica affidata all’architetto Biagio Rossetti: è così che Ferrara venne raddoppiata e trasformata in una delle città più moderne in Europa del periodo. Il cuore di questa opera era Corso Ercole d’Este, una delle vie pedonali più belle d’Europa, alle spalle del Castello Estense su cui oggi affacciano palazzi, portoni e finestre decorate fino al punto in cui si incontrano Palazzo dei Diamanti, Palazzo Turchi di Bagno e Palazzo Prosperi Sacrati. Il Palazzo dei Diamanti, caratterizzato dal bel cortile rinascimentale con chiostro e pozzo, al suo interno ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, con un’eccezionale collezione di opere, parte delle Gallerie Estensi che hanno musei anche a Sassuolo e Modena. Palazzo Schifanoia, invece, chiamato così perché Alberto V d’Este lo fece costruire nel 1835 come luogo di ozio in cui schivar la noia, è un altro bell’edificio. Fu Borso d’Este, però, a donargli il tocco che oggi lo rende famoso: investito del prestigioso titolo di duca di Ferrara da papa Paolo II, decise di festeggiare la nomina con un salone decorato da un eccezionale ciclo di affreschi. Vide così la luce lo spettacolare Salone dei Mesi, il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani in cui viene celebrato il buon governo del Duca attraverso la mitologia e l’astrologia. Il modo migliore per ammirare tutte queste tappe? Partecipare alla visita guidata del sabato pomeriggio Raccontare Ferrara, durante la quale una guida turistica abilitata per la regione Emilia Romagna narra aneddoti e curiosità della città e dei suoi luoghi di interesse.

LA FERRARA EBRAICA

L’ideale prima di recarsi in città sarebbe leggere una - o entrambe - le opere tra le più importanti della letteratura italiana, Il giardino dei FinziContini e Storie ferraresi dello scrittore Giorgio Bassani. Tutte e due raccontano la vita degli ebrei di Ferrara, un’antica comunità che visse segregata nel Ghetto dal 1627 fino all’Unità d’Italia. Per imparare qualcosa di più sulla loro storia, l’ideale è visitare la mostra “Oltre il ghetto, dentro e fuori”, aperta fino al 5 maggio 2022, organizzata dal MEIS – Musei Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, importante polo culturale nel cuore della città che nel 2019 si è arricchito dell’esposizione Il Rinascimento parla ebraico, dedicata a uno dei periodi cruciali della storia culturale italiana, che svela ai visitatori un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei in Italia e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza. In città si trovano anche il Cimitero Ebraico, che confina con quello cristiano della Certosa, un ampio giardino inondato ovunque dai prati dove riposa, tra gli altri, proprio Bassani, e all’interno dello stesso edificio collocato al n. 95 di Via Mazzini tre Sinagoghe, ex Tempio Tedesco (Ashkenazita), ex Tempio Italiano e l’Oratorio Fanese.

PERDERSI PER IL CENTRO STORICO

Una visita in città non può dirsi completa senza aver passato un po’ del proprio tempo a passeggiare nel suo grazioso centro storico. È d’obbligo immortalare in una fotografia Via delle Volte, tra le stradine più fotogeniche del Bel Paese e passare qualche ora nei Giardini Estensi. Poi dritti alla Cattedrale di San Giorgio, il più importante luogo religioso di Ferrara. Situato in Piazza Trento e Trieste (in passato chiamata piazza delle Erbe per via del mercato che vi si teneva) di fronte al Palazzo Comunale, colpisce subito per la facciata in marmo bianco e il bel portico il cui pròtiro è sorretto da due colonne raffiguranti un vecchio e un giovane seduti su due leoni. Al centro del portale vi è San Giorgio che uccide il drago, sotto sono ritratte alcune scene della vita di Cristo, mentre la parte superiore invece è formata da una loggia al di sopra della quale si sviluppa, su tre registri, il tema del Giudizio Universale. Da segnarsi in agenda anche una visita al Museo della Cattedrale, ospitato nella vicina ex chiesa di San Romano, dove sono ospitate la Madonna della Melagrana, di Jacopo della Quercia, e opere di Filippo Solari, Bernardo Rossellino, Andrea da Carona, le forme del Maestro dei Mesi, le ante d’organo raffiguranti San Giorgio e il drago e l’Annunciazione di Cosmè Tura. Imperdibile anche una visita al Monastero di Sant’Antonio in Polesine, con la chiesa e le sue tre cappelle decorate da affreschi, il bel chiostro nella cui cappella sono seppelliti i resti dei Beatrice d’Este, la fondatrice dello stesso, e il coro delle monache, una grande stanza con gli scanni e una pala d’altare di Nicolò Roselli. L’esperienza imperdibile da fare qui? Raggiungere il monastero il mattino o alle 15 in punto per ascoltare le monache di clausura che lì abitano cantare la messa in gregoriano. Un’esperienza unica, per chiudere in maniera originale questo bel viaggio.

LA CUCINA LOCALE

Ferrara, in Emilia, è uno dei centri culinari migliori della regione: paste fresche, cappellacci con zucca, cappelletti e passatelli in brodo, lasagne, pasticcio di maccheroncini. E poi, ancora salama da sugo, anguilla ammarinata, faraona, panpepato e brazadela, un dolce aromatizzato al limone. Tutte queste bontà si possono assaporare anche in occasione del Ferrara Food Festival, evento gastronomico che si tiene da novembre a gennaio, nato per celebrare le eccellenze e i prodotti del territorio.

Per info: www. visitferrara.eu/it/eventi/ferrarafood-festival

 

CITTÀ DAVVERO BIKE FRIENDLY E DINTORNI RICCHI DI PERCORSI CICLABILI

La città e la provincia di Ferrara sono mete ideali per chi ama la vita all’aria aperta: il paesaggio, ricco di suggestioni e pianeggiante, è perfetto per gli appassionati delle due ruote. Dai centri storici alle centinaia di chilometri di itinerari ciclabili ricchi di servizi, il territorio ferrarese si esplora in tutta sicurezza, perdendosi alla scoperta dei percorsi ciclabili (tra tutti, la Destra Po con i suoi 125 km da ovest a est). La natura dei fiumi e delle golene, le lagune, le valli, i centri abitati, le oasi naturalistiche del Parco del Delta del Po, le ville e residenze di epoca estense, offrono molte possibilità di visita che non si esauriscono in un’unica giornata o un unico percorso: si tratta di percorsi cicloturistici che si configurano non come semplici itinerari, ma veri viaggi che permettono di comprendere la città e il territorio, il loro passato e presente e che, vanno scoperti in tutte le varie sfaccettature. Gli itinerari, semplici e rilassanti oppure per sportivi, sono numerosi e congiungono non solo vari punti del territorio, ma anche altre città come Venezia, Mantova o Bolzano, e addirittura altri Stati, come ad esempio il percorso EuroVelo 8, la Monaco-Mare ed il percorso Adriabike tra Slovenia e Italia.

 

Francesca Masotti