Cremona, piccola capitale della musica italiana

Un fascino discreto, una miriade di luoghi da visitare e una storia antica: Cremona, spesso scansata a favore di destinazioni turistiche italiane più note, vale la pena di essere scoperta prima che tutti quanti se ne accorgano. La città, infatti, è un gioiellino immerso in una natura rigogliosa, caratterizzata da splendidi edifici civili e chiese, una piccola capitale della musica con il Museo del Violino, il Teatro Ponchielli e le antiche botteghe dei liutai, oggi patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Un weekend è già sufficiente per ammirare il suo centro storico caratterizzato da architetture medievali, mercati rionali, musei, botteghe e invitanti boutique gastronomiche (Cremona, non dimentichiamolo, è la patria del torrone) dove acquistare qualche prodotto tipico da portare a casa come ricordo. Se, però, si vogliono visitare anche i suoi dintorni, e in particolare il borgo di Casalmaggiore, o se si viaggia insieme ai figli e si desidera includere anche una tappa dedicata al loro divertimento, e cioè il Parco della Preistoria, l’ideale è aggiungere un giorno o due in più alla gita, in modo da accontentare tutti, grandi e piccini.

CREMONA, CHE BELLA SORPRESA!

Il centro storico di Cremona sorprende per la sua bellezza. Piazza del Duomo, con i suoi edifici in mattoni rossi e marmo bianco, sembra uscita da una cartolina. Qui, da secoli, sono concentrati i palazzi civili e religiosi più importanti della città, ad iniziare dal Duomo, uno degli edifici romanici più belli del nord Italia, abbellito da elementi gotici e barocchi, che all’interno custodisce uno straordinario ciclo di affreschi (talmente bello da essergli valso il titolo di “Cappella Sistina della Pianura Padana”), il Battistero, il Palazzo del Comune, la Loggia dei Militi e il Torrazzo, il simbolo indiscusso della città e la torre campanaria medievale in laterizi più alta d’Europa. Chi ha gambe ben allenate può salire i 502 scalini che portano fino alla terrazza panoramica, sulla vetta del campanile, per avere tutta Cremona e i dintorni ai suoi piedi. La particolarità di questa torre è data dal fatto che, in realtà, sono due torri di epoca diversa sovrapposte l’una all’altra. Al quarto piano è incastonato un bell’orologio astronomico di otto metri e mezzo che rappresenta la volta celeste e permette di seguire molti fenomeni astrologici, tra cui le fasi lunari, le eclissi e il moto degli astri. Nella cella campanaria, invece, si trovano sette campane, ad ognuna delle quali è stato abbinato il nome di un santo, i cui bronzi originali sono stati rifusi nel 1744. All’interno del Torrazzo, dal 2018, è stato istituito il Museo Verticale, uno spazio scientifico-culturale dedicato alla misurazione del tempo.

CULLA DELLA MUSICA

Cremona è soprattutto sinonimo di musica. La città lombarda è indissolubilmente legata in particolare al violino, tradizione che dura da cinque secoli e sfociata nella creazione del Museo del Violino, che raccoglie al suo interno i reperti stradivariani, la ricostruzione di una bottega di liuteria, per scoprire come si costruiscono questi meravigliosi strumenti e due collezioni dal valore inestimabile, e cioè lo Scrigno dei Tesori, con i dodici violini più significativi della grande scuola liutaria dal più antico, il Carlo IX di Andrea Amati del 1566, al più recente, il violino di Simone Fernando Sacconi del 1941, e i “Friends of Stradivari”, esposizione permanente di importanti strumenti dei grandi maestri cremonesi, appartenenti a collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, oltre alla sezione dedicata alla migliore liuteria contemporanea mondiale. All’interno del museo si trova anche l’Auditorium, una sala da 460 posti in legno progettata dall’ingegnere del suono Yasuhisa Toyota, con il palco al centro e il pubblico intorno, premiato nel 2016 dall’associazione Design Industriale per la straordinaria qualità del suono. Ogni anno, tra settembre e ottobre, l’Auditorium del Museo è sede dello Stradivari Festival (per info: museodelviolino.org/it/).

UNA SPECIALE CITTÀ DEL GUSTO

Uno dei dolci più apprezzati dai golosi durante le feste natalizie è il torrone: sapete che è nato proprio a Cremona? La storia vuole che nell’ottobre del 1441, nella rinascimentale Chiesa di San Sigismondo, nascosta poco fuori dal centro storico della città al cui interno è custodito uno dei cicli pittorici più belli e importanti del Manierismo lombardo, tra i regali in occasione delle nozze di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza fu trovata una miscela di albume, miele e mandorle corrispondente all’odierno torrone. Nelle botteghe storiche è possibile acquistare l’originale torrone e non può mancare una sosta da Sperlari, piccola bottega ricolma di torroni, cioccolato, confetture e mostarde, e una da Vergari, famoso nel mondo per il tradizionale torrone cremonese. 

CASALMAGGIORE: GITA FUORI PORTA

Poco più di quaranta chilometri separano Cremona da Casalmaggiore, storica cittadina lungo il Po, a due passi dall’Emilia Romagna. È la destinazione ideale da aggiungere al proprio itinerario cremonese se si ha un giorno in più a disposizione. Lo scenografico e raccolto centro storico si visita facilmente a piedi passeggiando tra le viuzze su cui affacciano affascinanti chiese, palazzi (bellissimi quelli Martinelli, Manara e Manganelli), il teatro di fine Settecento, il torrione estense (ciò che resta delle antiche fortificazioni rinascimentali) e gli originali musei. Il cuore di Casalmaggiore è piazza Garibaldi che tradizionalmente ogni sabato mattina si anima con il pittoresco mercato cittadino e ogni anno a fine novembre con la tradizionale fiera di San Carlo. Una visita al Duomo, in stile neoclassico, alla dirimpettaia Chiesa di Santa Chiara e poi dritti al Museo del Bijou, singolare raccolta di bigiotteria locale dai primi anni del Novecento ai giorni nostri, e al Museo Diotti, dedicato al pittore casalasco Giuseppe Diotti, importante figura nel panorama ottocentesco lombardo. Ultima tappa prima di tornare a casa? Una visita al quattrocentesco santuario della Madonna della Fontana e all’argine maestro del Po: da qui si ammirano tutta Casalmaggiore e l’ampia curva del grande fiume in tutto il loro splendore.

Francesca Masotti