Valtournenche: la valle di sua maestà il Cervino.

Ebbene sì: molti conoscono la Valtournenche, anche se forse non lo sanno. Ma chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di Cervinia, località sciistica da jet-set, per non dire poi del Monte Cervino, che dall’alto dei suoi 4.478 metri di altezza domina la testata di questa valle?

La Valtournenche, però, non è solo scalate estreme o sci estivo su ghiacciaio: è, piuttosto, tranquille passeggiate lungo sentieri graduali, laghi alpini che si raggiungono attraversando laricete suggestive, chiesette su panoramici speroni da cui la vista spazia a volo d’aquila, paesini raggiungibili solo con mezzi eco sostenibili...

Risalendo la Valle d’Aosta, la Valtournenche si stacca verso destra, quando il fondovalle piega deciso verso ovest: da Châtillon, la strada sale abbastanza dolcemente, a discapito del nome che richiama all’orecchio profano tornanti a gogò.

Una vallata verde dall’inizio alla fine, costellata da moltissime borgate ma con appena cinque comuni: Antey-Saint-André e Valtournenche adagiati sul fondovalle, e Torgnon, la Magdaleine e Torgnon issati sui fianchi laterali.

È una località perfetta per chi si muove con i camper, poiché tutto il fondovalle è ben servito da una linea di autobus che raggiungono anche i comuni laterali, permettendo di muoversi agevolmente lungo tutta valle e di effettuare escursioni di ogni grado e difficoltà.

 

Una panoramica cappella per tutti: Saint-Evence

Dati sola andata: dislivello 100 metri - distanza 2,5 km - tempo di percorrenza 0h45’

Da questa chiesetta, su un panoramico poggio a quota 1.650 m/slm, la vista si apre sul Cervino, sulla bassa Valtorunenche e sulla Valle della Dora Bàltea. Una passeggiata facile e adatta proprio a tutti, da chi ha bambini piccoli a chi ha le ginocchia un po’ scricchiolanti poiché non presenta forti dislivelli.

Da Torgnon si raggiunge il Colle San Pantalèone (1.700 m/slm), posto lungo la SR42 che collega questo comune a Verrayes (il parcheggio più grande e comodo si trova 0,2 km prima del colle vero e proprio). Si deve scendere dalla strada andando in direzione della cappella che è all’ombra del bosco, e si tratta della discesa più ripida del percorso. I metri di dislivello indicati sopra, infatti, non si affrontano tutti assieme poiché il tracciato, evidente e ben segnalato, procede a sali-e-scendi graduali attraversando un benefico bosco di larici e abeti, con affacci inizialmente verso il Cervino (a sinistra), e poi verso la bassa valle della Dora (a destra) per arrivare alla meta, il dosso su cui sorge la cappella di Saint-Evence, con panchine, alberi ombrosi e panorama grandioso!

 

Escursione al cospetto del Cervino: da Chamois a Cervinia

Dati totali: dislivello 900 metri - distanza 14,5 km - tempo di percorrenza 5h30’

Una grandiosa passeggiata panoramica, piuttosto lunga ma che si effettua in una sola direzione usando i mezzi pubblici per tornare indietro, e con possibilità di abbreviarla secondo le proprie esigenze.

Si parte da una ”perla” delle Alpi, raggiungibile solo a piedi o con la funivia: Chamois (1.820 m/slm), delizioso comune che anche i residenti raggiungono solo con la funivia che parte dal fondovalle, dalla frazione di Buisson nel comune di Antey-Saint-Andrè. Una volta scesi dalla funivia, anche chi non ha bambini deve recarsi al sottostante parco giochi: da qui si ha un primo, spettacolare punto di vista sulla Valtournenche. L’escursione attraversa la borgata per raggiungere il rilassante Lago di Lod (2.020 m/slm), il tratto seguente è il più ripido di tutta l’escursione ma una volta giunti al Col Cheneil (2.279 m/slm) si avrà la soddisfazione di aver superato il peggio. Da qui in poi sarà solo goduria: il sentiero segnato come “107” procede con andamento a sali-e-scendi e ad ogni dosso si aprono balconi panoramici verso il Cervino mentre il verde chiaro dei pascoli e quello scuro delle conifere appagano lo sguardo. In discesa si arriva a Cheneil (2.100 m/slm), dalle tipiche case sparse in una conca aperta, attraversata da un placido rio e con panchine tentatrici poste in direzione del panorama e l’isolata cappella di Notre-Dame-de-Guérison, dove anche chi si professa ateo non può che provare un senso mistico davanti lo spettacolo della Creazione che gli si para di fronte.

 

N.B.: a Cheneil si trova la prima “via di fuga”: una navetta porta a Valtournenche (sola andata da Chamois a qui: dislivello +500m-200 m - distanza 4,7 km - tempo di percorrenza 2h).

 

Una volta superata la chiesa, il sentiero prosegue sempre a sali-e-scendi con il Cervino di fronte, tocca la quota massima di 2.350 m/slm e arriva infine agli ampi prati aperti di Salette (2.270 m/slm), la stazione a monte della telecabina che arriva da Valtournenche e che offre alcuni locali dove degustare prodotti locali.

 

N.B.: qui c’è la seconda “via di fuga”, la telecabina che scende a Valtournenche (sola andata da Chamois a qui: dislivello +800m-350m – distanza 9,2 km – durata 3h30’)

 

Alternando sterrate e sentieri, quello indicato come “107” attraversa una bucolica zona di alpeggi per poi scendere decisamente in direzione di Cervinia. Giunti all’Alpe Layet, però, si tenga la sinistra, così da arrivare al delizioso Lago Blu (1.980 m/slm), dove il Cervino si specchia vezzoso e dove è possibile prendere l’autobus che riporta tranquillamente al punto di partenza.

 

Per chi ama la due ruote: l’oratorio panoramico di Gillliarey

Dati sola andata: dislivello 450 metri - distanza 10 km - tempo di percorrenza 1h

A Torgnon è facile andare in bici, poiché si trovano parecchi punti dove noleggiare ogni tipo di veicolo a due ruote, comprese modernissime e-bike. Utilizzando la seggiovia per il Collet, gli ardimentosi possono scapicollarsi giù per piste di downhill, tra cui una creata appositamente per le famiglie e chi è alle prime armi. Ma per tutti sono a disposizione strade sterrate che portano tra boschi e alpeggi fino a raggiungere spettacolari panorami. Partendo da Chantorné (1.850 m/slm) si segue la strada agricola che porta agli alpeggi di Chavannes (1.864 m/slm), e poi quello di Arpeille (1.875 m/slm) per arrivare facilmente allo stagno di Loditor (1.970 m/slm), un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) che si allarga placido e suggestivo.

Da qui si sale in maniera un po’ più ripida, sempre su facile strada che si allunga attraverso ampi pascoli e alpeggi sparsi, alcuni intatti altri ridotti a ruderi, ma sempre con panorama ampio e rilassante. Una serie di tornanti indica che si è quasi arrivati: giunti ad un pilone votivo (2.182 m/slm) si abbandona la strada per un sentiero (ripido, meglio tenere la bici a mano…) che porta ad una cappella bianca, l’oratorio di Gilliarey (2.150 m/slm) che se da una parte è raggiungibile da placidi prati, dall’altra è issato su un ripido sperone roccioso a picco sulla sottostante Valtournenche ed offre davvero un panorama da mozzare il fiato!

 

Famiglie con bambini: il Percorso dell’Energia

Dati sola andata: dislivello -100 metri - distanza 3 km - tempo di percorrenza incalcolabile

No, non è un refuso quello segnato sopra: il tempo per questa passeggiata è veramente incalcolabile poiché alla classica escursione montana, adatta proprio a tutti, si affiancano attività in grado di calamitare i piccoli escursionisti, tanto che il tempo si dilaterà a dismisura; e se in condizioni normali sarebbe sufficiente un’oretta per arrivare a destinazione, scoprirete che sarà trascorsa un’intera mattinata come niente (li avete con voi i panini, vero?).

Da Chamois, borgo senza auto e raggiungibile solo con la funivia, una prima tappa obbligata è il parco giochi vicino alla stazione di monte. Oltre allo svago per i piccoli, si apre una superba vista sulla vallata. Dopo si scende seguendo la segnaletica per “La Magdaleine” che porta ad attraversare il torrente. La sterrata procede in discesa graduale e da questo punto si seguono le stazioni de le “Energie in gioco”: venti pannelli didattici che insegnano tutto sulle risorse energetiche e su come preservarle; ma, soprattutto, comprende sette aree giochi che si trovano ad una certa distanza l’una dall’altra in cui si mette in pratica il concetto di energia. Ecco allora “l’energia prodotta” tramite una bascula, “l’installazione sole” dove oscillare e ondeggiare a due a due appesi a dei seggiolini, “l’energia consumata” utilizzando un ponte sospeso e percorsi da ninja warriors, “l’installazione acqua” dove creare dighe e sbarramenti, “l’installazione terra” lungo la quale scivolare, “l’installazione aria” con doppia carrucola per sfilare sotto gli occhi del Monte Cervino e per finire “l’installazione fuoco” con un vulcano da scalare fino in cima, prima di ripercorrere a ritroso il tragitto… ripetendo tutti i giochi!

 

Oltre le passeggiate: Musée Petit Monde

Oggi si chiama Petit Monde, ma un tempo le località Triatel, Etirol e Ronc, erano note come Autre Monde, nome che ben rende il loro isolamento ed il loro essere così appartate e nascoste, tanto da rappresentare davvero un mondo a sé stante. Oggi sono graziose borgate dalle case ben recuperate ed i giardini curati; e la più grande, Triatel, ospita un interessante Museo Etnografico che ha la caratteristica di essere ospitato in tre edifici storici: un raccard ed un grenier del Quattrocento ed una grandze del Seicento. Antichi fienili e granai di legno, sorretti da strani “funghi” formati da un tronco di legno ed una lastra di pietra trasversale. Ogni locale offre all’interno un’esposizione di oggetti tradizionali della vita contadina e alpina sfruttando sagome di metallo per renderli più “vivi”, mentre schermi e pannelli illustrano storia, usi e tradizioni locali. Anche se si dovessero trovare gli edifici chiusi, la suggestione che creano con la loro forma particolare e la vista panoramica che si ha sulle montagne merita comunque la passeggiata fino a Triatel, senza contare che al di sotto del pavimento, passando in mezzo ai “funghi” di legno di sostegno, si trovano diversi pannelli che narrano la storia di queste località

Il museo è raggiunto da una strada asfaltata che però è parecchio stretta: già con le macchine potrebbe essere un problema, figuriamoci con camper di grandi dimensioni! Meglio arrivarci a piedi dall’ufficio turistico, che in fondo dista soli 2,5 km e un centinaio di metri di dislivello, da percorrere tranquillamente in circa tre quarti d’ora di tranquilla passeggiata.

 

PER LA SOSTA

Area Camper Torgnon: posta a quota 1.750 metri, poco prima dell’area ricreativa Plan Prorion, a 3 km dal paese (in estate navetta a chiamata) – dispone di corrente, carico e scarico acqua e 40 piazzole su autobloccanti – gratuita in estate

Info: tel. +39 0166 540433 – sito web www.torgnon.org/portfolio/area-sosta-camper/

GPS 45°48'14"N 7°33'18"E

 

Area Camper Antey-Saint-Andrè: a quota 1.074 metri, in prossimità del campo sportivo – frazione Filey – dispone di carico e scarico acqua

Info: sito www.lovevda.it/it/banca-dati/22/aree-di-sosta/antey-saint-andre/camper-service-filey/9001240

GPS 45°48'42.5"N 7°35'20.5"E

 

Area Camper Cervinia: a quota 2.000 metri, a poca distanza dal Lago Blu e a1 km dal centro (autobus di linea) – carico e scarico acqua . 80 piazzole su asfalto – a pagamento

Info: tel. 0166 949136 (Ufficio del Turismo) - sito https://www.lovevda.it/it/banca-dati/22/aree-di-sosta/breuil-cervinia/area-attrezzata-camper-lago-blu/9000947

GPS 45°55'34"N 7°37'13"E

INFO UTILI

Sito ufficiale del turismo, con tutte le informazioni utili su dove dormire, mangiare, cosa fare e quanto serve: www.lovevda.it - www.cervinia.it

Ufficio del Turismo di Torgnon – Piazza Frutaz - tel. 0166 540433; www.torgnon.net

Musée Petit Monde: Strada del Petit Monde, Frazione Triatel – Torgnon (AO) - (a luglio e agosto aperto in orari fissi e in occasioni di eventi, negli altri mesi solo su prenotazione.

Info: tel. 0166 540433 (Uff. Turistico) - 0166 540213 (biblioteca) - e-mail biblioteca@comune.torgnon.ao.it  - https://petitmonde.torgnon.org/

Ufficio del Turismo di Chamois Frazione Corgnolaz 11; tel. 0166 47134; www.lovechamois.it

Comune di Chamois: www.comune.torgnon.ao.it

Chamois - Energie in gioco: www.energieingioco.eu

Ufficio del Turismo di Antey-Saint-André – Frazione Grand Moulin, Piazza A. Rolando - tel. 0166 548266 - www.lovevda.it

Ufficio del Turismo di Cervinia ia Circonvallazione 2 - tel. 0166 949136 - www.lovevda.it

Autobus di linea Savda - da Châtillon per Breul-Cervinia, ferma in tutte le borgate di fondovalle - www.savda.it

 

Storia e storie 1: la cappella di Saint Evence

Nella forma attuale, la cappella di Saint Evence risale al 1854 ma una chiesetta era già presente nel Duecento, dipendente dalla Collegiata di Sant’Orso di Aosta, poi ristrutturata nel corso del Cinquecento: si pensi che chi si offriva a lavorare alla sua ricostruzione otteneva in cambio un’indulgenza della durata di 100 giorni. Si narra che qui vivesse un eremita, Saint-Evence, che con i fratelli Saint-Julien e Saint-Théodule faceva parte della Legione Tebea di stanza nel III secolo d.C. ad Agaunum, l’odierna Saint-Maurice nel Vallese svizzero. Una legione formata da cristiani, che la tradizione vuole fosse stata decimata perché rifiutò di adorare l’imperatore. Scampati al massacro della milizia, i tre fratelli fuggirono in Valle d’Aosta, dove divennero eremiti: uno sul colle del Teodulo (3.295 m/slm), uno a Mont-Saint-Julien alle spalle di Fénis, e uno in mezzo, all’imbocco della Valtournenche, a fare da tramite. Narra la leggenda che, possedendo una sola ascia in comune, quando essa serviva se la lanciassero l’un l’altro!

 

Storia e storie 2: la conquista del Cervino

A renderla un luogo simbolo Non è tanto la sua quota, 4.478 metri d’altezza, quanto la sua forma da montagna ideale, quasi perfetta, imponente e facilmente riconoscibile anche dai profani. Gli scalatori, infatti, l’hanno da sempre considerata una meta ambita e la sua conquista è stata una delle più travagliate nella storia dell’alpinismo. Tre i protagonisti principali: il primo è Jean-Antoine Carrel, detto il Bersagliere (1829-1890), una “quadrata” ed esperta guida valdostana; il secondo è Edward Whymper (1840-1911), giovane incisore inglese che scala per la prima volta le Alpi a vent’anni e non smette più. Per sei volte Whymper tenterà il Cervino, a volte guidato da Carrel, e sei volte verrà respinto. Nel luglio 1865, Whymper vorrebbe riprovarci ma Carrel, con fare misterioso, rifiuta. Poco dopo l’inglese scopre che il Bersagliere è partito con una spedizione ufficiale italiana. Inizia una sorta di corsa: Whymper supera in fretta e furia il Colle del Teodulo e passa in Svizzera, mette assieme una spedizione e alle 5:35 del 13 luglio parte lungo la cresta dell’Hörnli, considerata impossibile ma la cui conformazione, in realtà, crea una sorta di scala. Alle 13:40 del 14 luglio la spedizione italiana procede lentamente, appesantita da corde e chiodi: se la spedizione avrà successo, il giorno dopo seguiranno i notabili del Regno e dovranno farlo senza problemi. Urla e una scarica di sassi fan alzare lo sguardo e Carrel riconosce con sconforto i calzoni bianchi di Whymper sulla cima del “suo” Cervino. Gli italiani, beffati e delusi, rientrano alla base. La serie fortunata di Whymper ha esaurito, però, il suo carico. Durante la discesa avviene la tragedia: la cordata scivola e ben quattro di essi precipitano nel vuoto. Whymper e altri due si salvano solo perché la corda che li unisce si spezza, e con essa si rompe la gioia della conquista appena ottenuta.

Da parte italiana fu lo sconforto, ma durò poco. Qui subentra il terzo personaggio: l’abate Aimé Gorret, l’Orso delle Montagne, cui si deve il primo, vero tentativo di scalata al Cervino con Carrel, ben otto anni prima. Appena due giorni dopo parte una nuova spedizione, di cui fanno parte Jean-Antoine Carrel il Bersagliere, Jean-Augustin Meynet, Jean-Baptiste Bich e, ovviamente, l’abate Aimé Gorret. La via del versante italiano è molto più tecnica di quella svizzera ed il gruppetto si blocca in un colatoio a pochi passi dalla vetta. Si deve trovare il modo di scendere per poi risalire sui facili, ultimi passaggi, ma sembra non esserci alcun modo di farlo. Però la determinazione è tale che si prende “facilmente” una decisione: in due calano a braccia i compagni, che passando per la cresta di Zmutt arrivando finalmente in cima.

La via italiana è ufficialmente aperta.

 

IL GUSTO

Fontina Il cibo tradizionale per eccellenza. A Valtournenche il Caseificio Cooperativa Valle del Cervino raccoglie il latte degli allevatori della vallata per produrre ogni anno circa 25mila forme di questo formaggio che, dopo una stagionatura di quattro mesi, verrà selezionato così che verranno marchiate, con il numero 650, solo le forme migliori messe poi in vendita nei punti di Valtournenche, Antey-Saint-André e Châtillon.

 

GLI AUTORI

Annalisa Porporato e Franco Voglino sono Travel writer della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno: una passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.

 

Annalisa Porporato, Franco Voglino