Il mio primo camper

Per chiunque si appresti ad iniziare una (speriamo lunga)  attività da camperista, all’interno dell’articolo pubblicato il mese scorso relativo alla “prima volta in camper“ abbiamo accennato alla grandissima importanza che riveste la scelta del layout, ossia della pianta interna della cellula.

Quando scegliamo un’abitazione, acquistando o affittando che sia, riflettiamo sempre con attenzione sul numero dei vani, sui bagni, sulla disposizione delle camere e degli eventuali accessori come balconi, terrazzi o garage: tutto sommato, un’operazione semplice, almeno sulla carta, e da fare poche volte nella vita, quindi ponderata lungamente.

Per il camper concettualmente succede qualcosa di simile, ma la faccenda si fa più complicata: infatti, a fronte di una forma del tutto simile della cellula abitativa, che per praticamente tutti i modelli sul mercato si identifica con un rettangolo di circa 2/2,20 mt di larghezza per una lunghezza orientativa da 5 ai 7 mt circa, la disposizione degli ambienti (living, cucina, bagno), dei letti e dei gavoni può presentare differenze enormi.

Differenze che impattano molto sulla vita all’interno del camper, sulla comodità e fruibilità d’uso, sulla facilità di sfruttare gli spazi, sulla disponibilità di letti sempre pronti o da preparare, sull’accessibilità dei gavoni: insomma, moltissimi aspetti che vanno valutati con attenzione.

È facile, infatti, sbagliare e comprare qualcosa che, nel tempo, ci accorgiamo non faccia al caso nostro o al tipo di turismo che abbiamo scelto di fare. A quel punto, se l’errore è notevole e finisce con renderci meno gradevole la vacanza, non resta che vendere il camper e ricomprarne uno con la pianta che abbiamo compreso essere la più adatta a noi: operazione tutt’altro che indolore per il portafoglio.

La prova con almeno un paio di noleggi di camper di genere diverso o con piante varie è da considerare non come una spesa ma come una sorta d’investimento, in quanto ci permette di comprendere bene cosa scegliere, per acquistare con con maggiore consapevolezza.

VALUTARE E RIFLETTERE

La prima operazione, prima ancora di analizzare le offerte sul mercato per modelli e allestimenti in base al budget stanziato, è quindi sedersi a tavolino con qualche catalogo o di fronte al computer per visionare sul web, e fare un esame di coscienza che prenda in considerazione: tipologia del camper (van, semintegrale, integrale, mansardato); numero componenti equipaggio; età; scelte di preferenza; bagno integrato o con doccia separata; disposizioni e tipologia dei letti; gavoni, mete preferite; disponibilità di patente C (si trovano ottimi affari sull’usato), ecc. ecc.

Una bella equazione con tante incognite, risolvibile spesso solo con l’esperienza: a tal proposito, un confronto con un amico camperista (o meglio, con una coppia di amici camperisti: l’uomo può scegliere la meccanica ma per la cellula il voto della donna vale doppio, come i gol in trasferta nelle coppe!), una belle rilettura degli articoli pubblicati sulle riviste specializzate come CammperLife, qualche domanda tecnica ai rivenditori ed al limite una passeggiata sui forum online o sui gruppi di Facebook, sono tutti passaggi se non obbligati almeno caldamente consigliati per capirne di più. Solo dopo aver individuato la pianta, o le piante possibili, è possibile procedere a valutare marche e modelli, compatibilmente con la spesa che possiamo affrontare.

CHE TIPO DI CAMPER?

Per risolvere questo enigma non basterebbe un numero intero di CamperLife, seppur le scelte possibili si riducano fondamentalmente a quattro tipologie di veicolo (furgonato, semintegrale, mansardato, motorhome o integrale che dir si voglia), già sufficienti però a crearci grandi dubbi.

Esistono, per la verità, anche i cosiddetti minivan, nuova fascia di veicoli che si sta affacciando sul mercato da qualche anno: ma di fatto si tratta di auto camperizzate, che non usano le meccaniche dei veicoli commerciali come base ma quelle delle grandi monovolume o dei piccoli furgoni, che quindi fanno parte di una categoria diversa, che non è l’oggetto di questo articolo.

Qui di seguito proviamo quindi, in estrema sintesi, ad indicare qualche aspetto delle categorie dei camper veri e propri, spiegando a grandi linee i principali vantaggi e svantaggi delle rispettive tipologie.

Furgonati o van: le loro migliori qualità sono legate alle dimensioni compatte, che li rendono agili da guidare e da parcheggiare, visto che in qualche caso entrano anche dove ci sta una normale automobile; inoltre, sono veloci e stabili grazie alla minore altezza, consumano meno vista la migliore aerodinamica e il minor peso generale, e sono quasi a prova di infiltrazioni (ci sono sempre gli oblò che potrebbero perdere la sigillatura), disponendo della carrozzeria in lamiera del furgone originale da cui derivano. Di contro, sono necessariamente più piccoli all’interno, non possono avere un gavone passante trasversale come gli altri camper ma solo longitudinale sotto il letto, hanno spazi interni più sacrificati, risentono maggiormente delle temperature (sia freddo che caldo) rispetto ai camper con cellula.

Stanno avendo un successo incredibile di vendita, amati da tanti camperisti e soprattutto dai giovani che li associano ad un’immagine sportiva o dalle persone più mature che ne apprezzano la guida e la gestione agile per via delle dimensioni compatte. Offrono generalmente dai due ai quattro posti letto, qualcuno cinque, ma con un certo incastro degli spazi disponibili. Si vanno diffondendo, nelle ultimissime stagioni, i modelli con tetto sollevabile a soffietto, pratica soluzione che mette a disposizione in sosta uno spazio per il riposo notturno altrimenti non utilizzabile.

A livello di prezzi sono quasi allineati ai camper pannellati (ossia con cellula non in lamiera ma aggiunta sul telaio): troviamo qualche modello sotto i 40.000 euro come alcuni modelli di Carado, Etrusco, Giottiline, Sunlight per citare qualche marchio (sono versioni più basiche cui è preferibile poi aggiungere vari pacchetti opzionali); tra i 40 e i 55.000 euro c’è una scelta enorme con ottime proposte (Benimar, Blucamp, CI, Roller Team, Knaus, Hymer, Laika, McLouis, Adria, Challenger, Chausson, Rimor, XGO, Pilote, Globecar, Possl, Weinsberg, Sunliving, Dreamer, Font Vendome ad esempio); al di sopra troviamo i top di gamma con prezzi che possono arrivare a superare i 60.000 euro per furgonati di eccellenza sia tecnica che di rifinitura, come alcuni modelli di Adria, Malibu, Rapido, Tourne. La scelta di marchi e modelli è ovviamente ancora più ampia ma per ragioni di spazio dobbiamo limitarci a citare alcuni esempi.

Semintegrali (o profilati): sono la categoria più diffusa sul mercato, dalle meccaniche con cabine guida in lamiera originali del produttore del telaio, abbinate a cellule costruite dal marchio di camper. Sono eleganti, aerodinamici per via del cupolino frontale rastremato e filante, spaziosi internamente, dotati di tutti i comfort, ben coibentati termicamente, offerti in centinaia di varianti del layout interno. Non a torto, quindi, sono tra i preferiti in assoluto dal popolo camperista. Non presentano particolari controindicazioni o svantaggi, se non quello della minore cubatura della parte anteriore rispetto ai più alti mansardati, che sacrifica un po' la fruibilità del letto anteriore trasversale, generalmente basculante, che non può essere sempre pronto, e del tavolo della dinette che risente appunto della posizione del letto quando in uso. Offrono generalmente dai quattro ai cinque posti letto, e altrettanti omologati in viaggio, anche se spesso siamo già sul filo dei 35 quintali di portata massima con patente B.

I prezzi, seppur partano - abbastanza teoricamente, perché spesso si tratta di versioni di fatto irreperibili senza alcuni optional - al di sotto dei 40.000 euro per rarissimi modelli, di fatto sono centrati nella forbice tra i 41 e i 55.000 euro per la maggior parte delle proposte on listino (partendo ad esempio dagli economici Carado, Rimor, Sunlight, Etrusco, Sunliving, XGO, per salire man mano alle gamme di CI, Elnagh, Giottiline, Roller Team, McLouis, Pilote, Challenger, Benimar, Sunliving); oltre i 55.000 euro troviamo le soluzioni Buerstner, Adria, Dethleffs, Mobilvetta, Hymer, Laika, Pilote, Rapido ad esempio, per arrivare ben più in alto per i modelli più belli dei marchi più blasonati, con rifiniture al top come Malibu, Arca, Mobilvetta, Carthago

Mansardati: sono stati i camper più diffusi fino a non molti anni fa tanto che, fateci caso, sulle icone di segnalazione dei service l’immagine stilizzata è quasi sempre quella di un camper di questo tipo. Rispetto ai profilati offrono molto spazio in più e soprattutto un’ariosità notevole degli interni che salgono fino a sopra la cabina di guida, la mansarda appunto, dove sta il classico letto matrimoniale, spazio preferito anche per “buttare” al volo le cose ingombranti, specie in inverno quando quella cubatura fa tanto comodo per giacconi e piumini.

Per il resto, sono molto simili ai semintegrali per proposte di layout e dimensioni. L’unico limite, se di limite si può parlare, è proprio la notevole altezza: la mansarda, infatti, arriva facilmente oltre i tre metri, e questo fatto ne limita un po' l’uso su alcune strade (su quelle secondarie e minori esistono tanti ponti più bassi), oltre a pagare pegno sui traghetti dove spesso è il limite dei tre metri il discrimine tra una tariffa minore ed una decisamente più alta che li accomuna ai camion.

Sono generalmente i più capienti in termini di posti letto e di posti omologati in viaggio, anche fino a sette in qualche caso, ed è per questo motivo che sono tra i preferiti dalle agenzie di noleggio. A livello di listini ricalcano grossomodo quelli dei semintegrali, ma molto meno spesso il prezzo sale oltre i 60/65.000 euro dato che sono più frequentemente concepiti per la famiglia, un po' più di pura sostanza limando via qualche rifinitura più preziosa. Tra i marchi che offrono modelli mansardati sono da citare Adria, Buerstner, Carado, CI, Challenger, Chausson, Elnagh, Dethleffs, Giottiline, Laika, Rimor, Roller Team, Sunlight, Sunliving, XGO.

Motorhome: detti anche integrali, sono i camper la cui struttura è totalmente costruita dal marchio di camper, e quindi della meccanica originale conservano solo  motore e telaio e non anche la cabina di guida come su tutti gli altri. Costituiscono la nobiltà degli autocaravan, offrono spazi più ampi perché, a parità di lunghezza, la cabina di guida è integrata nella cellula e larga come questa, dando decisamente maggiore spazio nella parte anteriore. Inoltre, il letto anteriore, sempre basculante, scende sui sedili di guida e non sulla dinette, per cui restano fruibili entrambi senza ostacolarsi a vicenda quando sono in uso. Le piante sono concettualmente simili agli altri pannellati, ma in genere hanno spazi più ampi, non solo per la larghezza della cellula nella parte anteriore, ma anche perché spesso gli integrali sono ai vertici per dimensioni, seppur esistano molti motorhome compatti dato che il mercato li richiede.

Il costo di acquisto, inevitabilmente più alto di tutti gli altri generi di camper, parte da un minimo di 60/65.000 euro - tra i motorhome più economici ricordiamo ad esempio quelli di Benimar, Carado, CI, Challenger, Etrusco, Itineo, McLouis, Elnagh, Giottiline, Sunlight, Weinsberg - per salire man mano verso i 70/80.000 euro (Arca, Hymer, Dethleffs, Knaus, Mobilvetta, Laika, Malibu, Rapido, Pilote), mentre  si possono facilmente raggiungere listini più alti per i marchi più blasonati e i modelli più rifiniti (Arca, Carthago, Niesmann, Hymer). Uno dei problemi da tenere a mente comprando un motorhome, specie se usato con qualche anno sulle spalle, è l’eventuale reperibilità delle parti del frontale in caso di incidente. Quasi sempre infatti, tutte le parti della carrozzeria anteriore, il parabrezza o i gruppi ottici sono costruiti solo per quel modello, o pochi altri di una famiglia di camper simili e in numeri ridotti: nel tempo, dopo anni dalla cessata produzione, potrebbe diventare un problema trovare un ricambio, seppur oggi il web ci aiuti molto in tal senso ed esistano abili riparatori in grado di replicare parti della scocca con stampi in vetroresina o aziende specializzate nella fornitura di parabrezza.

LAYOUT ED EQUIPAGGIO

Come accennato, l’aspetto più importante da tenere in considerazione nella scelta di un camper, e soprattutto del primo camper, è quello della pianta, o layout come si dice più spesso oggi: ossia la disposizione interna della cellula.

Tale disposizione può presentare differenze enormi da modello a modello, che modificano molto lo stile di vita a bordo e la fruibilità del camper stesso.

Molto importante, se non determinante, è la valutazione dell’equipaggio abituale, della sua età e del tipo di vacanza (stanziale? itinerante? libera? in campeggio?) per prendere alcune decisioni fondamentali.

Ma vediamo nel dettaglio gli aspetti principali da valutare.

I LETTI

I posti letto sono determinanti nella scelta della pianta. Innanzitutto bisogna sottolineare come il numero massimo di posti letto sia un dato reale, ma da prendere con le molle e verificando bene le misure (talvolta alcuni letti sono destinati solo a bambini e ragazzi): se ad esempio ci piace un turismo più itinerante e due o più posti letto non sono sempre pronti (pensiamo a quelli da preparare sulla dinette), può diventare una scocciatura dover ogni sera e ogni mattina procedere con operazioni varie per montare/smontare il letto e rendere fruibile il tavolo; ma se, al contrario, facciamo prevalentemente campeggio estivo e il tavolo lo abbiamo fuori nella veranda, i due posti letto in più possono far comodo da lasciare sempre pronti.

La disposizione dei letti nel camper vede la parte posteriore occupata spessissimo (salvo casi davvero rari con dinette in coda e i pochi camper con cucina e bagno in tale contesto) da un letto matrimoniale o due letti gemelli: il matrimoniale può essere centrale (detto anche “nautico”), comodissimo per accedere da entrambi i lati; laterale (detto anche alla “francese”) comodo e ben accessibile spesso con bagno affiancato; trasversale (ottimo per ridurre la lunghezza totale del camper ma relativamente scomodo per chi dorme nella parte più in fondo, perché deve scavalcare l’altro ogni volta che vuole scendere); gemelli, la soluzione attualmente più richiesta perché offre due comodi letti singoli, pratici e ben accessibili, che possono trasformarsi facilmente in un maxi matrimoniale dove previsto (praticamente sempre ormai); i letti a castello invece, un tempo diffusissimi, sono oggi presenti per lo più sui mansardati di tipo familiare e raramente su semintegrali o motorhome: molto comodi per ragazzi e bambini, offrono anche il pregio di poter sollevare quello inferiore per aumentare la cubatura del gavone se non serve.

In rarissimi casi, troviamo il letto matrimoniale in posizione trasversale ma di tipo come quello centrale, ossia libero per l’accesso su tutto il perimetro.

Gli altri posti letto sono nella parte centrale/anteriore del camper, anche se vanno diffondendosi modelli che ne sono privi, dedicati alla coppia, per un sensibile risparmio di pesi e di costi: sui semintegrali il letto centrale è quasi sempre basculante (ossia scende dall’alto), singolo o matrimoniale, con comando manuale o sempre più spesso elettrico, ed insiste sull’area della dinette (dove spesso esiste un altro posto letto da preparare, anche qui singolo, più spesso, ma anche matrimoniale), talvolta occupando anche la luce della porta della cellula quando è abbassato; questi due ultimi aspetti da tenere in debito conto se ci serve di usare il tavolo a colazione mentre qualcuno ancora dorme o se vogliamo uscire presto perché siamo più mattinieri.

Sui mansardati, il letto centrale è spesso da preparare unendo i due divanetti della dinette, in senso longitudinale, utilizzando il tavolo che scende fino a quell’altezza; in questo caso si tratta quasi sempre di letti di dimensioni ridotte, adatto per bambini o ragazzi.

Per gli adulti c’è invece, sempre parlando di mansardati, il letto matrimoniale trasversale appunto in mansarda, spesso di dimensioni molto grandi, dotato di finestre dedicate, talvolta sollevabile quando non è in uso per facilitare l’accesso alla cabina di guida. Si tratta di un letto ampio e comodo per dormirci (con qualche limite della poca “aria” che resta in alto, specie per il posto più avanti dove la mansarda è più profilata) ma decisamente meno comodo da raggiungere con la scaletta, sconsigliato quindi a persone anziane o chi ha necessità più frequente del bagno la notte; inoltre, l’accesso al posto anteriore ha i limiti di quelli dei matrimoniali trasversali posteriori, con l’aggravante della ridotta altezza libera e del dover scavalcare l’altro riuscendo allo stesso tempo a raggiungere comodamente e stabilmente la scaletta: un’operazione non proprio facile di notte.

Sui motorhome il letto anteriore è un comodo matrimoniale trasversale che scende, con leveraggi a comando sempre manuale, sulla cabina di guida (abbassando gli schienali dei sedili), talvolta così in basso che diventa accessibile direttamente dalle panche o dai divanetti senza ricorrere alla scaletta.

LA DINETTE

L’area della dinette (anglicismo che definisce la zona del salottino con il tavolo dove mangiare) riveste molta importanza per l’uso quotidiano del camper. La grande maggioranza dei mezzi adotta per la dinette la soluzione cosiddetta ad “L”, dalla forma di uno dei divani che fa appunto una elle attorno al tavolo e dove sono collocati il terzo e quarto posto frontemarcia in viaggio con cintura di sicurezza.

La dinette, in questi casi e praticamente sempre nei furgonati, è una “semidinette”, ossia con il solo divanetto posteriore frontemarcia e i sedili della cabina che ruotano e diventano posti a tavola. Nelle ultime stagioni va diffondendosi sempre più spesso, prevalentemente su semintegrali e motorhome, la dinette a sedili contrapposti, detta anche “face to face”, con due divani longitudinali lungo le pareti e il tavolo centrale spesso richiudibile a libro: questa soluzione offre decisamente molto più spazio, ariosità al living e per il passaggio da e verso la cabina di guida, oltre a un maggior numero di posti a tavola se con divani lunghi, ma paga un piccolo prezzo nella operatività pratica, specie con soste frequenti: i due posti passeggeri devono essere infatti trasformati ogni volta in sedili frontemarcia per rientrare nei canoni di omologazione durante gli spostamenti, operazione generalmente abbastanza semplice ma non sempre così immediata, che potrebbe alla lunga diventare un po' fastidiosa e laboriosa. Ovvio che, se il camper è usato solo in coppia, la dinette face to face è ottimale per lo spazio in più che regala ed è da prendere seriamente in considerazione per vivere il camper al meglio durante il soggiorno diurno, ma c’è da evidenziare che spesso la dinette a divani contrapposti obbliga a sacrificare un armadio: è un aspetto da tenere in considerazione, specie nel turismo invernale.

Sui mansardati, la dinette generalmente invece ricalca lo schema più classico, ossia dei due divanetti per quattro posti totali, contrapposti trasversalmente con un tavolino al centro attaccato alla parete, soluzione che consente di avere anche sei posti omologati in viaggio con cintura di sicurezza (o addirittura sette se con la seconda dinette singola sull’altra parete) ma che è un po' meno fruibile a tavola perché gli spazi a sedere sono più obbligati.

In rarissimi casi – infatti si contano sulle dita di una mano i modelli con tale disposisione - la dinette è in coda al camper, generalmente con forma ad U: si tratta di un vero e proprio salottino, spesso con letto basculante sopra che scende la sera per l’utilizzo.

CUCINA E BAGNO 

Nell’economia del layout, cucina e bagno rivestono una importanza cruciale. Riguardo alla cucina, bisogna valutare quanto questa ci interessi nel tipo di turismo che facciamo: siamo una famiglia con figli piccoli? Allora la cucina deve essere preferibilmente più grande, specie sul piano, e soprattutto il frigorifero: la mamma (o il babbo, per par condicio) dovranno cucinare più spesso ed avere una cambusa più attrezzata e fornita. Siamo invece una coppia e preferiamo spesso cenare al ristorante? Allora una cucina a due fuochi e con un frigo sottolavello più piccolo, che lasci spazio magari ad un guardaroba, è la soluzione preferibile. La cucina è generalmente centrale, longitudinale, con forma in linea o ad L a fianco della dinette, ma esistono vari modelli di camper, generalmente di piccole dimensioni, con la cucina in coda, come alcune caravan.

Il discorso bagno vede invece due tipi fondamentali di proposte: quello con cabina doccia integrata e quello cosiddetto “passante”, con cabina doccia separata. Ai fini pratici sono validi entambi: quello unico occupa meno spazio e integra tutti i servizi; quello a due locali (wc/lavello da una parte e cabina doccia fronteggiante) permette di usarlo contemporaneamente a due persone nella rispettiva metà, e spesso è dotato di un sistema di porte anteriore/posteriore che permette di parzializzarlo o ricavarne l’area centrale come spogliatoio o separare il living con il letto basculante dalla camera di coda, per una maggiore privacy di uso.

Quest’ultimo tipo di bagno è praticamente l’unico montato sui camper con letti di coda centrale o gemelli per ragioni di organizzazione interna degli spazi. Talvolta, ma è ormai una disposizione molto poco diffusa e relegata ai modelli con matrimoniale alla “francese”, il bagno è posteriore laterale, a fianco del letto.

In altri casi, relativamente rari, il bagno può essere posto trasversalmente in coda: di solito è un locale molto ampio, soprattutto sui camper dedicati alla coppia con il letto (o i letti) tutti posizionati nella parte centrale/anteriore.

GAVONI E GUARDAROBA

Si tratta di un aspetto secondario ma che comunque riveste un suo peso nella scelta: molto dipendente però dalle nostre abitudini e dalla stagione delle vacanze che più spesso facciamo. Il grande gavone passante posteriore, spesso a ragione definito garage per le sue dimensioni in grado di ospitare anche uno scooter, piace terribilmente e oggi sembra quasi di non poterne fare a meno, tanto che la grande maggioranza dei modelli lo prevede. Certamente è comodo, ampio, ci va veramente di tutto e ci consente di trasportare senza impaccio attrezzature sportive o anche le biciclette di tutta la famiglia (due da adulti e due piccole per ragazzi), oltre a ombrelloni, sdraio, canottini, acqua minerale a casse ecc. ecc.

Bene, benissimo: però facciamo attenzione che con tanto spazio a disposizione andare fuori della massa ammessa (3.500 kg per tutti i camper guidabili con patente B) è un attimo e facilmente questo grande gavone non ci fa percepire quanto stiamo caricando: consideriamo che il peso in ordine di marcia sulla carta di un camper è calcolato secondo rigidi protocolli per l’omologazione e comprende praticamente nulla se non il guidatore (neanche troppo cicciottello!), il serbatoio del gasolio e le bombole di gas riempiti solo parzialmente e 20 litri di acqua potabile.

Tutto il resto si somma a parte, e anche lo spazzolino da denti ha comunque un suo peso da mettere in conto! In ogni caso, un camper ricco di gavoni, come anche quelli laterali, o nel doppio pavimento se presente, è una grande comodità per organizzare al meglio la vita a bordo, dando un posto e una gerarchia a tutto quello che ci serve per la vacanza. Si rivelano particolarmente pratici i gavoncini sotto le bandelle sulle fiancate, dove riporre le cose di uso più frequente (ad esempio, tubo per carico acqua, filo allacciamento elettrico, catene, cunei per le ruote).

Parlando invece di spazi interni al camper, molto utile è avere un armadio dove riporre le cose più ingombranti, come coperte, piumini e giacche a vento per l’inverno; ogni camper ha uno o più guardaroba, più o meno grande e più o meno comodo ed i i modelli con i letti gemelli in coda o matrimoniale centrale spesso hanno spazi solo sotto ai letti, abbastanza ampi ma non sempre semplicissimi nella fruibilità. Diverso è il discorso dei pensili, presenti sempre in buon numero e che sono più adatti a riporre oggetti più piccoli per la cucina o per la persona.

Alessandro Cortellessa