Idea Weekend: Alla scoperta dell’Alto Vergante

Quando si pensa alla regione insubrica, a cavallo del confine di stato tra Italia e Svizzera, l’attenzione corre subito a itinerari lungo le sponde dei laghi, tra paesini, isole famose e cittadine celebri come Stresa e Orta, appunto.

Il viaggio che proponiamo in queste pagine, invece, ci porta alla scoperta di borghi montani, musei curiosi e passeggiate tra i boschi, in un territorio ricco di tradizioni semplici e abitato da gente accogliente. Raggiungere le terre dell’Alto Vergante da Lombardia e Piemonte è molto comodo, grazie al percorso autostradale che offre numerose uscite per esplorarle e che, dopo il casello di Arona, non ha più pedaggi fino al confine svizzero.

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Arrivando da Milano e Genova si può uscire all’altezza di Meina e percorrere la statale SP34, che costeggia villette e prati verdi attraversando i paesi di Pisano e Nebbiuno fino a raggiungere Massino Visconti, piccolo borgo dell’Alto Vergante dominato, dal XII al XVIII secolo da questa nobile famiglia. Oltre al nome, i Visconti hanno lasciato traccia del loro passaggio con il Castello Visconti di San Vito, purtroppo visitabile solo in occasioni speciali o per eventi privati, ma maestoso da ammirare anche solo dall’esterno. La visita al borgo include, oltre a una passeggiata nelle sue romantiche vie acciottolate, anche la scoperta di altri monumenti: per esempio la chiesa romanica di San Michele, con il suo famoso campanile pendente databile all'XI secolo e la chiesa Parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine, entrambe abbellite da stupendi affreschi quattro-cinquecenteschi.  Non poteva mancare poi un omaggio ai “Lusciatt” con il Monumento agli Ombrellai e con un affresco moderno dedicato a questi. Se ci si spinge fino al Monte Salvatore, a circa quattro chilometri dal borgo, si può visitare il Santuario di San Salvatore, un complesso architettonico che comprende celle, chiesa, cappelle e grandi sale, che rappresenta uno dei più bei balconi panoramici affacciato sul Lago Maggiore.

Un borgo immerso nel bosco

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Proseguite alla volta di Brovello Carpugnino, piccolo comune che occupa la fascia collinare digradante dal Mottarone verso il Lago Maggiore, immerso nel verde e attraversato da diversi torrenti d’acqua. Brovello, che ospita la seicentesca Chiesa di S, Rocco, è un borgo di origine medievale da cui si può raggiungere, attraverso una stradina nel bosco, l’antico ponte romano in pietra sul torrente Airola-Scoccia. Questa è un’ottima base per semplici escursioni nei boschi circostanti, adatte a tutti. Le tre frazioni del Comune sono collegate tra loro tramite la “strada vecchia” che consente di salire fino alla Motta Rossa, la Motta Vinea, la Motta del Santo e quella del Falò, così come di raggiungere tutti i borghi circostanti: Gignese, Vezzo, Stropino, Magnognino, Calogna e Comnago, attraverso itinerari facilmente percorribili tra torrenti, castagneti e vecchie costruzioni in pietra. Merita sicuramente una sosta più approfondita la frazione di Carpugnino, per la magnifica Chiesa di San Donato in stile romano gotico, monumento nazionale dal 1902, nascosta in questo piccolo borgo. A completarne la bellezza vi è un giardino che ospita quattordici cappelle barocche della via Crucis.

La tradizione dei Lusciatt

La maggior parte degli ombrellai proveniva da questa zona collinare del verbano Cusio Ossola e dal novarese. Veri e propri lavoratori raminghi, giravano annunciandosi a gran voce nei paesi, portando con sé i ferri del mestiere per riparare gli ombrelli o confezionarne di nuovi. Nella piazza antistante la chiesa di San Donato, a Carpugnino, troverete una simpatica statua di un gatto con l’ombrello, che dà il benvenuto ai visitatori e ricorda gli apprendisti “Lusciàt”, gli ombrellai che il 1° Gennaio di ogni anno qui venivano affidati dalle famiglie ad un maestro per imparare il mestiere. “Al prumm dal lungon a Carpignin, a truà l’ Casér senza an bergnin”, che tradotto equivale a “Il primo dell’anno a Carpugnino, a cercar padrone, senza un soldino”, recita una scritta su un muro della piazza di Carpugnino. Perché la statua del gatto? È il simbolo di Carpugnino, a ricordo di una antica tradizione che vede tutti i paesi della zona essere associati ad un animale differente. Un’ultima curiosità: gli ombrellai utilizzavano il Tarùsc, una vera lingua segreta, per comunicare tra loro e trasmettere i trucchi del mestiere ad amici e parenti senza essere compresi dai concorrenti stranieri.

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Tra giardini botanici e montagne

Proseguite il viaggio verso la montagna di questo territorio: il Mottarone (1.492 metri slm). Meta ideale per passeggiate nella neve e non, offre una vista che spazia dal lago Maggiore a quello d'Orta, abbracciando con lo sguardo le cime del Monviso, del monte Rosa e delle Alpi Svizzere. Se amate fare trekking o escursioni in bici, questo luogo fa davvero per voi. Ci si arriva percorrendo una strada privata della famiglia Borromeo, a pedaggio. Sono presenti piste da sci con impianti di risalita e attrazioni per i più piccoli, aperte però dalla primavera.

Se lo desiderate, qui potete anche prendere (norme anti-Covid permettendo) la funivia panoramica che vi porterà come prima tappa al Giardino Botanico Alpinia e poi a Stresa, per visitare la perla del Lago senza spostare il vostro mezzo. Il giardino è un piccolo gioiello di 12.000 metri quadri nascosto ad Alpino, frazione del comune di Stresa, a un’altitudine di 800 metri che si affaccia su una vista panoramica del Lago Maggiore davvero mozzafiato. Nel percorso di visita ci si imbatte in una sorgente di acqua naturale proveniente dalla vetta della montagna. Qui si trovano più di settecento specie diverse di piante, per lo più alpine; una curiosità, tra le tante: il fiore simbolo del giardino è la genziana, dal caratteristico colore blu violaceo.

Trekking al Mottarone

I sentieri principali segnalati attorno alla vetta sono quattro: il più scenografico è il Grande Anello del Mottarone, che porta fino al sentiero della Palestra di Roccia, dove vedrete i boulder, formazioni rocciose di granito che caratterizzano tutta questa passeggiata. Il percorso consente di ricongiungervi anche con gli altri sentieri. Si procede fino ai piedi del Monte Zughero che apre la vista sul Lago Maggiore. Sul percorso è presente una baita CAI Caveno, ideale per una sosta. Qui potrete trovare la cartina con tutti i percorsi: (LINK PER QRCODE) https://www.mottarone.it/sentieri-2/

Il museo dell’ombrello e del parasole, unico al mondo

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Purtroppo, non è aperto a febbraio ma vale la pena appuntarsi questo posto per un secondo passaggio in queste zone in primavera. Da aprile a settembre si può visitare nella cittadina di Gignese il Museo dell’ombrello e del parasole, che fa parte dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone ed è l’unico del genere al mondo! Custodisce meravigliosi esempi realizzati a mano tra ombrelli, parasole e impugnature. Qui trovate in vendita le meravigliose creazioni di Colette Della Vedova, artigiana di Cressa che realizza ancora ombrelli rigorosamente a mano e solo con stoffe italiane. Info: www.museodellombrello.org. Per contattare l’artigiana: http://www.cdvombrelli.it/

Mangiare bene

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  • Taverna Brigantia: ampio locale, atmosfera calda, in legno, tipica da “taverna” con un grande camino; qui la cultura celtica regna sovrana. Igor, il proprietario, vi accoglierà con un grande sorriso e con tante proposte tra sidri, idromele, e birre di piccoli produttori. La meta ideale per un aperitivo ma anche per un pranzo o una cena.
  • Al Sciucc di Stropino:  tappa d’obbligo per chi cerca una cucina tutta “home made”, Al Sciucc (il nome, in dialetto, indica il ceppo d’albero).  non delude mai. Piatti realizzati con prodotti tipici di queste zone, tra cui i superbi formaggi. Lasciatevi guidare da Vera, la sorridente proprietaria e… non perdetevi i suoi dolci fatti in casa, con una menzione d’onore al tiramisù.
  • Apicoltura Cocco: il miele è un prodotto tipico di queste zone. Vi invitiamo a farne scorta da Vincenzo Cocco (Brovello Carpugnino – tel. 333/4966830) che produce anche una crema di miele e nocciola igp Piemonte.

Come arrivare

Per Carpugnino e Gignese: in auto, da Milano prendete la A8 direzione Varese, e poi, a Gallarate, lo svincolo per Gravellona Toce (E62); proseguite fino a Carpugnino; da Torino, lasciate la A4 a Vicolungo e imboccate la A26/E62, sempre fino a Carpugnino.

Altre Info turistiche

Per info e consigli sugli itinerari a piedi a Brovello Carpugnino, contattate i volontari dell’ASD C.I.P.S, il comitato indipendente di pulizia dei sentieri asd.cips@gmail.com  

Giardino Alpinia: http://giardinobotanicoalpinia.altervista.org/   tel. 0323 927173 – 388 3806804; giardinoalpiniastresa@gmail.com

Funivia Mottarone-Stresa: https://www.stresa-mottarone.it/; vi invitiamo a verificare se l’impianto è aperto

Aree di sosta per camper

In questo periodo dell’anno, i pochi campeggi della zona sono chiusi; in alternativa, ci sono diverse aree di sosta per passare una notte o sostare per pranzo o cena prima di rientrare a casa.

  • Massino Visconti - via per Nebbiuno 9 - posteggio sempre aperto con fontana pubblica per carico acqua. - 30 posti - N 45°49’9.79’’, E 8°32’ 12.1”
  • Brovello - via dei Fiori 3 - sempre aperto, con diversi stalli comodi - N 45° 50’ 28.1”, E 8°31’ 58.79”
  • Vezzo: via per Circonvallazione 3 - parcheggio gratuito “La Lanterna“, bar ristorante con piscina - il proprietario Maurizio accoglie volentieri i camperisti che si fermano al suo locale - disponibilità di prese elettriche e servizi igienici oltre che sosta notturna - N45° 52’ 1.4’’, E8° 31’ 44.14”
  • Gignese: viale Stazione 1 - parcheggio gratuito nel verde con tavoli pic nic, servizi igienici, lavelli, barbecue, bidoni della spazzatura e carico acqua - N 45°52’ 17.02”, E 8°30’ 45.33”
  • Mottarone: parcheggio gratuito presso la stazione sciistica del Mottarone - N 45° 52’ 48.71”, E 8° 27’ 1.87”
Eleonora Tosco