Segreti da Scoprire a Tortona: dalla Leggenda del Sacro Graal al Santuario Madonna della Guardia

Parco del Castello Tortona

“Il corpo, il sangue, lo spirito”: dal Sacro Graal al Santuario Madonna della Guardia, perché Tortona nasconde la storia di un santo e più di un mistero 

"Non vi cerco mica danaro, stavolta vi cerco le pentole rotte! Sentite: non avete in casa qualche vecchia pentola o qualche pignattone di rame, che non ne fate più niente? Qualche caldaia rotta, calderoni, padelle, casseruole, tegamini, scaldaletti, qualche marmittone da regalarmi per fare la statua della Madonna? Non avreste dei mestoli, delle schiumarole di rame, catini, sécchi, pompe rotte da solfato, monete di rame fuori corso? Prendo tutto! Su aiutatemi, o brava gente! Dai rottami dei vostri rami balzerà fuori bella, divota la statua della santa Madonna: sarà maestosa, sarà artistica, sarà splendida sul santuario, al bel sole d’Italia!”

È così, con queste parole, che Don Orione se ne andava in giro per Tortona nel 1931 bramando tutto quel rame che sarebbe poi servito alla costruzione della famosa statua della Vergine con il Gesù bambino in braccio. Si voleva apporla sulla sommità della Basilica, la statua di Madonna della Guardia a cui si rivolgono soprattutto i viaggiatori in cerca della Tortona mistica.

E la nostra visita comincia proprio dal quartiere di San Bernardino, dove fra i tetti dei palazzi spicca la Vergine dai suoi quattordici metri di altezza, in un capolavoro di arte sacra, fatto di bronzo fuso e rifinito dall'oro. Entrando, la basilica custodisce proprio la salma di don Orione, che tanto si diede da fare per questo mastodonte sacro da meritarsi, nel 2004, la canonizzazione per volere di papa Giovanni Paolo II.

La basilica, divenuta anche santuario, è un edificio sacro in stile "gotico-bizantino", ai cui capitelli floreali sono associate le virtù di Maria. L’interno raccoglie inoltre molti quadri a olio che ritraggono la vita di Sant'Orione; affianco all’edificio è allestito poi il celebre presepio, della cui arte Sant’Orione era cultore, oggi questo allestimento rappresenta uno dei maggiori presepi meccanizzati d'Europa.  

Madonna della guardia

Tortona Romana

Ma Tortona, sede vescovile, ha una storia che va oltre il Novecento di Sant'Orione. In epoca romana, chiamata Dertona Julia, la città era già incrocio delle grandi strade consolari. Lo testimoniano la necropoli romana, di età augustea, scoperta lungo la via Emilia (incrocio con via F.lli Pepe) e lo prova il Resto murario romano che proteggeva la parte orientale di Tortona sulla via Alle Fonti. 

Perché i celti-liguri, i romani e nel tempo, Federico Barbarossa, gli Sforza, Napoleone Bonaparte, tutti venivano a Tortona?

Sicuramente ciò fu dovuto alla posizione, militarmente parlando, strategica: Tortona apre infatti il confine con la Liguria e introduce alla pianura Padana verso le grandi città del Settentrione.

Una curiosità: Napoleone Bonaparte, che strappò Tortona ai Savoia, comandò ai tortonesi di distruggere il castello, simbolo della città, e fu una prova dura.

Ciò che resta del comprensorio dell'antica fortezza, assediata prima dai liguri poi dai romani e da tutti gli altri che vennero dopo, è la Torre Campanaria (nella prima foto) della chiesa del Forte, che si erge nel Parco del Castello. Si visita questa zona verde anche per un semplice jogging o una passeggiata approfittando della vista dalla cima del colle Savo, che lambisce la vicina città di Tortona.  

Tortona cattedrale

Il tortonese, luogo nascosto

Il territorio tortonese si staglia nella pianura di Marengo e saluta la fine dell'Appenino ligure dall'Oltrepò, costeggiato dalle acque del torrente Scrivia, il cui parco attorno merita davvero un'escursione.

Itinerari svariati: in bici ma anche passeggiando, o al trotto di cavallo, il parco abbraccia otto Comuni della provincia di Alessandria con percorsi attrezzati e ben segnalati.

Nei dintorni fermatevi a guardare le "trunere". Queste case tipiche, costruite in terra cruda, risalgono all'epoca medioevale e si confondono fra le cascine piemontesi. Nella zona si coltiva l'uvaggio utilizzato per i "rossi": Barbera, Dolcetto e Croatina, a cui si associa la pregiata certificazione DOC "Colli tortonesi"

Torrente Scrivia
Torrente Scrivia

È un confine surreale quello di Tortona. Chi viene dalla Liguria è catapultato in tutt'altra dimensione: sospirano appena le correnti del Mediterraneo, la sera oltre gli Appennini liguri, e l'ambiente si protende calmo, plasmato sulla pianura.

Gli spazi agricoli si estendono a perdita di vista d'occhio e chi proviene da Nord scopre al suo centro un luogo nascosto, schivato dal turismo di massa. A Tortona non perdete il Museo del mare (via Pernigotti, 12), luogo insolito in una città di terra, celebra la cultura marittima grazie alla tradizione metallurgica del posto, industria che durante le grandi guerre servì, con i suoi operai, la marina militare delle principali città marinare italiane. 

Gente di Tortona

Comune piemontese della città di Alessandria, Tortona nasconde più di un segreto e la storia di alcuni personaggi che hanno fatto grande l'Italia.

Del tortonese era Fausto Coppi, "Il Campionissimo" di ciclismo; anche Giovanni Cuniolo, tre volte Campione d'Italia, era un ciclista nativo della città, classe 1884.

Fra gli artisti: Angelo Barabino. Dal noto Giuseppe Pellizza costui apprendeva i segreti pittorici legati al periodo del Divisionismo. A proposito, sono almeno cento le opere pellizziane sapientemente raccolte nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. 

Agli stessi scenari lenti e rassicuranti della natura piemontese si volgevano gli occhi del pittore Barabino e di certo quelli di un celebre burattinaio, Peppino Sarina, il cui patrimonio di marionette, copioni teatrali e partiture, è oggi custodito nel museo, Casa Barabino di Tortona. 

Museo arte sacra Tortona

Il Sacro Graal a Tortona

Chi ama il pellegrinaggio, gli aspetti mistici ma anche Indiana Jones, di Tortona non può non conoscere la leggenda del Sacro Graal. Si dice che i cavalieri Templari nel XIII secolo stanziassero proprio da queste parti. Un frammento della Vera Croce di Cristo è conservato poi nel Duomo dell'omonima piazza di Tortona, e pare che fossero stati proprio i Templari a portarcelo.

Quanto sia reale questa leggenda, che nei secoli si è fatta una sua storia vera, non si sa, eppure le fonti - per appunto - storiche “certificano" che dalle parti di Casei Gerola, località nei pressi di Tortona, c’erano le proprietà dei Templari, e si dice anche che il sacro calice (il Graal) sia nascosto all'interno della chiesa tortonese di S. Matteo, che altro non sarebbe che l’enigmatico Mausoleo Maggioriano, citato nella leggenda.

Il mito vuole che il Graal regali, alla città che lo possiede, i "tre doni": il corpo, il sangue e lo spirito. E Tortona, con i suoi abitanti e le loro "idee", non sembra smentirsi: notevole d'altronde è stato il contributo dei tortonesi durante l'Unità d'Italia e nel periodo della Resistenza al nazifascismo.

Chiesa San Matteo tortona

A spasso nel centro storico

La passeggiata del centro storico, lungo l'antica romana Via Emilia, attraversa, d'obbligo, il lungo porticato che sposta il naso all'insù sui bei soffitti a cassettoni, con impressi gli stemmi nobiliari che svelano la storia di nobili e cittadini illustri tortonesi.

I Portici si dirigono verso Porta San Quintino, sono chiamati anche Portici Frascaroli e risalgono al 1877. A spasso si giunge poi in Piazza Duomo, con uno sguardo sul Palazzetto Medievale visconteo, e sul Palazzo vescovile che a sua volta nasconde il Seminario Diocesano, con l'annesso Polo culturale, aperto al pubblico e munito di una ricca collezione di pergamene del Duecento.

Ancora due passi: scopriamo il cinquecentesco Palazzo Passalacqua, nell'omonima via. Poi la Casa del Pozzo di epoca tardo-medievale e, non distante, ulteriore testimonianza dell’età di mezzo è il Chiostro del Convento dell'Annunziata.

Ma "aprile non ti scoprire" e se il proverbio non si sbagliasse, in caso di pioggia riparatevi nel Palazzo Guidobono, sede di esposizioni culturali, oppure riservate per tempo una visita speciale al Museo Orsi. Qui gli interessati scopriranno (su prenotazione) una ricca selezione di macchine agricole: sono ben ventidue gli esemplari di trattori esposti e risalgono agli anni '20 e '50. 

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APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Provenendo da Milano, o da Genova, preferire l'autostrada A7, uscita a Tortona. 

Da Bologna, dall'autostrada Adriatica A14 continuare sull'autostrada del Sole A1, seguire la direzione Piacenza Sud, in prossimità di Piacenza continuare sull'autostrada A21, proseguire sull'A7, uscire a Tortona. 

Da Torino imboccare l'autostrada A21 e proseguire sull'autostrada A7, uscita a Tortona. 

PER LA SOSTA

Parcheggio: ampio parcheggio vicinissimo al centro storico, adatto alla sosta anche notturna, eccetto i giorni di mercato (mercoledì e sabato): Indirizzo: Tortona (AL) - Piazza Milano

GPS: N 44.900630, E 8.864830

Parcheggio: parcheggio comunale in zona centrale, illuminato e idoneo alla sosta anche di notte. Indirizzo: Tortona (AL) - Via Giuseppe Bonavoglia. GPS: N 44.901330, E 8.860470

Agricampeggio Elilu (dista circa 7 km di camper dal centro storico): Su terreno in pianura ospita fino a due camper con servizio corrente elettrica e acqua. Indirizzo: Castelnuovo Scrivia (AL) - Cascina Impero, strada Piccagallo, 19.

GPS: N 44.945420, E 8.896830

Informazioni utili

Museo Orsi: Via Emilia, 446. Apertura: su prenotazione ingresso gratuito. Info: Ufficio Turismo e Manifestazioni 0131 864290/846297; mail: manifestazioni@comune.tortona.al.it.

Museo del Mare: Via Pernigotti, 12. Info e prenotazioni e visita: Tel. 335.6715822; 348.1498791. Ingresso libero. 

Santuario Madonna della Guardia: via Don Sparpaglione, 15. Domenica dalle 15 alle 18 ingresso gratuito. Contatti: Provincia Religiosa di San Marziano di Don Orione, Centro Mater Dei: tel. 0131.8183; email: materdei.tortona@tiscalinet.it 

Pinacoteca Fondazione C.R. Tortona: Corso Leoniero, 2 - angolo Piazza Duomo. Tel. 0131.822965.

Web: fondazionecrtortona.it 

Orari apertura: da maggio a settembre: sabato e domenica, dalle 15.30 alle 19.00. Da ottobre ad aprile: sabato e domenica, dalle 15.00 alle 18.30. Chiuso il lunedì. Ingresso gratuito. 

Per le foto si ringrazia l’ufficio turistico di Tortona 

Andrea G. Cammarata