Mantova. In Camper nella Patria della Zucca e dei Tortelli

Viaggio nella Mantova del Rinascimento, arte e cultura con un pizzico di dolcetto e scherzetto, è questa la destinazione scelta dai blogger-camperisti Allemandich. Invito di charme per festeggiare questa simpatica ricorrenza dalle origini celtiche e a cui non mancano sapori e sentori d’autunno

 

Ottobre in Italia è un mese di transizione. Ci sono i funghi e le castagne da raccogliere, le prime giornate uggiose, il plaid già sul divano per guardare un film davanti alla tv, le foglie colorate a terra e, a volte, qualche sciarpetta che comincia a fare capolino nel guardaroba. Non abbiamo poi molto da festeggiare, è ancora troppo presto per il Natale e il Ferragosto fa parte del passato.

Ma al di là dell’oceano Atlantico è invece un periodo di fibrillazione: negli States tutti sono in attesa di Halloween, la festa più oscura e misteriosa dell’anno. Si decorano le case, si scelgono i costumi più spaventosi, ci si attrezza con caramelle e cioccolatini per essere pronti nel caso qualcuno bussi alla porta per fare “dolcetto o scherzetto”. E si intaglia la Jack-O’-Lantern.

Halloween in realtà sta iniziando ad affascinare e coinvolgere anche le nuove generazioni europee, perciò abbiamo deciso di celebrare la ricorrenza a modo nostro. Se ad Halloween zucca dev’essere, che zucca sia... E, a proposito, non c’è miglior città da visitare di Mantova, la patria dei tortelli ripieni di zucca.

Definita dall’Unesco uno dei principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, Mantova è stata premiata per la sua elevata qualità della vita ed è presente su Google Arts&Culture come museo urbano diffuso. È inoltre città europea dello sport 2019, ciò la rende ancor più ricca di attrattive e di dinamicità, la città non è tuttavia da considerare una della meta più turistiche d’Italia. A torto o a ragione, non c’è periodo migliore dell’autunno per apprezzarne le sfumature e gli angoli più suggestivi.

I Palazzi e le Piazze imperdibili

La Mantova che vi portiamo a conoscere non è solo quella più nota, perché ci sono delle tappe dalle quali non ci si può esimere quando si decide di visitare questa provincia lombarda attraversata dal Mincio.

D’obbligo il Palazzo Ducale dei Gonzaga, che racchiude al suo interno la celeberrima “Camera degli Sposi” o “Camera picta”, affrescata dal Mantegna e dedicata a Ludovico III Gonzaga e a sua moglie Barbara. Attenzione perché la visita a questo capolavoro pittorico necessita di prenotazione.

Palazzo Ducale è una vera e propria città palazzo, costituita da più edifici collegati tra loro da cortili, corridoi e gallerie. Visitare il complesso è d’obbligo: si trova in Piazza Sordello, dove potrete anche visitare il Duomo (particolarmente degna di nota la Via Crucis di terracotta al suo interno), il palazzo, la cappella Bonacolsi e la Torre di Gabbia, chiamata così perché anticamente fungeva da carcere all’aperto.

Altrettanto imperdibile Palazzo Te: misterioso e ricco di simbolismi, una volta sorgeva al centro di un’isola lacustre con boschi rigogliosi tutto intorno. Ora il lago è prosciugato, ma il Palazzo non ha perso certo il suo fascino. Al suo interno troviamo, tra le stanze più dense di meraviglie, la Sala di Amore e Psiche, la Sala dei Giganti e quella dei Cavalli.

E in ultimo non si può non visitare Piazza dele Erbe, che ospita nella sua area il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà (o del Broletto) e la Torre dell’Orologio. Quest’ultima in particolare è un piccolo capolavoro: l’orologio in sé mostra segni zodiacali, lunario, ore planetarie e posizione degli astri, ma altrettanto spettacolare è la vista sulla città che si gode dalla cima della torre.

Sempre in Piazza delle Erbe troverete la Rotonda di San Lorenzo, edificio medievale fatto costruire dalla celebre Matilde di Canossa, e la Casa del Mercante, un edificio gotico che fungeva al contempo da casa e da bottega e che mostra tra i suoi fregi gli oggetti che il mercante era solito commerciare.

Gli angoli meno noti

Come dicevamo, Mantova nasconde molto di più tra le sue mura. Va citata la Basilica di Sant’Andrea, nelle vicinanze della già nominata Piazza Sordello, è la più grande di tutta Mantova, con una cupola alta ben 80 metri e affrescata da Juvarra, al suo interno si trovano altri capolavori pittorici di artisti come il Mantegna e il Correggio. Una curiosità: nella cripta potrete vedere i Vasi Sacri del centurione Longino, colui che trafisse con la sua lancia il costato di Cristo crocifisso per accertarsi che fosse morto. Nei Sacri Vasi pare sia conservato il sangue sgorgato dalla ferita del Figlio di Dio, e il tutto è conservato proprio a Mantova perché fu qui che Longino trovò la morte.

Abbiamo citato il Mantegna, ma sapevate che a Mantova è anche possibile visitare la casa dell’artista? Si trova in via Giovanni Acerbi, ed è un edificio quadrato di mattoni rossi. Al centro un cortile cilindrico che ha per tetto il cielo, questa immagine fu ripresa fra l’altro dal pittore proprio per la sua Camera degli Sposi.

Ancora più inaspettata, è la casa di Rigoletto, il giullare gobbo a cui Verdi dedicò un’intera Opera. Si trova nei pressi di Piazza Sordello e all’interno del cortile è presente una statua raffigurante proprio il buffone di corte. 

Abbiamo parlato di opere rinascimentali, medievali e gotiche, ma a Mantova s’incontra anche lo stile Liberty, in un luogo tra l’altro insospettabile. Liberty è infatti la bella edicola dei giornali situata in Piazza Canossa: risale precisamente al 1882, e il suo restauro è stato fortemente voluto e promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano.

La casa del pilota, Tazio Nuvolari

E ancora, avete mai visitato la dimora di Tazio Nuvolari, l’indimenticabile pilota autmobilistico? Villa Nuvolari si trova in Viale Piave 28, e in realtà non fu mai abitata dal campione ma ne fu bensì utilizzato il giardino come rimessa per le auto. Se invece desiderate ripercorrere la storia e i successi del Mantovano Volante, detto anche il “Nivola”, allora non vi resta che fare visita al Museo a lui dedicato in Via Giulio Romano 11. Qui sono esposti trofei, giornali, il medagliere, abbigliamento e oggetti di carattere personale ma, soprattutto, le auto guidate dal grande campione morto proprio a Mantova nel 1953. Il Museo è aperto solo su prenotazione.

Peccati di gola

Il nostro tour è giunto al termine, tuttavia vogliamo farvi girovagare ancora un po’ lungo le sponde del fiume Mincio, percorrere i numerosi ponti che ne collegano le rive e magari fare una bella pedalata per la città. A Mantova infatti la bicicletta è il mezzo di trasporto principe, nonostante la pavimentazione sia spesso irregolare e acciottolata. Ma dove condurre i nostri passi (o le nostre ruote)? Ovviamente verso alcune tentazioni culinarie davvero tipiche ed irresistibili.

La pasticceria La Tur da Sucar, la più antica di Mantova, è celebre per la sua Torta Elvezia. Questo dolce tipico è un delizioso sposalizio tra cultura lombarda e svizzera, e vanta un impasto morbido ottenuto da ingredienti semplici come panna montata, crema di burro, mandorle e zabaione. Perché la Svizzera? Perché questa torta fu portata a Mantova dalla famiglia Putscher, i cui componenti erano svizzeri grigioni trasferitisi a Mantova alla fine del 1700.

Tra i dolci non scordate di assaggiare anche la Torta Sbrisolona, chiamata così perché ha una consistenza particolarmente “sbriciolosa”: la vera mantovana però è quella stracolma di burro e strutto, quindi occhio alla linea! Accompagnatela con un buon vino, come ad esempio una Malvasia o un Moscato. In ultimo non possiamo certo dimenticarci il simbolo di Halloween: la zucca.

Mantova è patria dei celebri tortelli di zucca. Un po’ dolciastri in realtà perché oltre alla zucca, che è già di per sé zuccherina, troviamo nel ripieno anche amaretti e mostarda mantovana con il relativo sciroppo. Possono essere conditi con burro e salvia o con sugo e salsiccia, possono piacere o meno, ma di certo rappresentano uno dei simboli della città. Il posto migliore dove gustarli? Ogni mantovano vi risponderà: “A casa di mia nonna...” 

APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Mantova si raggiunge comodamente dall’autostrada A22 del Brennero sulla quale sono previste due uscite per il capoluogo lombardo: Mantova Nord e Mantova Sud. Uscendo dal casello di Mantova Nord si arriva in città dalla SP10 dal lato più panoramico della città, che si staglia sull’orizzonte con la parte più antica circondata dal lago formato dal fiume Mincio.

PER LA SOSTA

Parcheggio viale Te (a fianco stadio e ippodromo), parzialmente ombreggiato, a dieci minuti a piedi dal centro. GPS N 45.145982 / E 10.792476

Area sosta Sparafucile - A pochi metri dal ponte sul fiume Mincio, provenendo dal casello di Mantova Nord. Cinque minuti a piedi dal centro storico passando dal ponte di san Giorgio. Completa di tutti i servizi, a pagamento.

Località Lunetta - Strada provinciale 10, di fronte stazione di servizio Agip-Eni.

GPS N 45.163641 / E 10.812255

informazioni utili

www.mantova.com

www.turismo.mantova.it 

www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/mantova-turismo

Hallemandich