Perché montare i Sensori di Pressione sul Camper?

Per una guida più sicura, i sensori di pressione sulle gomme sono un ausilio tecnico di grandissima importanza per evitare situazioni di pericolo dovute ad una foratura o per salvare un costoso pneumatico dalla distruzione

Apparsi sul mercato vari anni fa sulle vetture di alta gamma e costo, i sensori di pressione sono ormai strumenti di uso comune sulle auto, dato anche che dal 1 novembre 2104 devono essere montati obbligatoriamente a seguito dell’introduzione delle norme europee che regolano questi aspetti e molti altri, dettate dal Regolamento generale del 2009 di cui vi diamo i dettagli nel box a parte. Per camper e furgoni, seppur spesso montati, non sono peraltro ancora obbligatori in quanto derivati dai veicoli per trasporto merci come meccanica di base.

Conosciuti anche come TPMS, dall’acronimo inglese Tyre Pressure Monitoring System, consistono in un sensore di pressione situato all'interno della valvola dello pneumatico del veicolo. 

Questo sensore elettronico misura la pressione nella gomma e ne trasmette i dati a un ricevitore, il quale riporta i valori sul quadro strumenti se montati in origine dalla casa madre, cosa ormai comune sulle auto, oppure ad un piccolo monitor ausiliario che viene montato sul cruscotto in caso dei sistemi aggiunti in after-market come quelli che vediamo in queste pagine. 

Il rapporto tra il conducente e gli pneumatici è piuttosto occasionale. Le statistiche ci dicono che l’automobilista medio non controlla molto spesso la pressione dei propri pneumatici, addirittura il 75% non la controlla mai, nonostante i pressanti inviti delle case di produzione e di tutte le istituzioni coinvolte nella circolazione stradale. Oggi come oggi, paradossale, ci si appassiona molto per pneumatici extra large e grandi ruote che sembra però siano diventate più un importante accessorio di moda piuttosto che un elemento fondamentale della sicurezza!

I rischi

Pneumatici con livelli di pressione errata, troppo alta o bassa possono causare una maggiore usura del battistrada e ridotta longevità, la gomma lavora con più stress meccanico, oltre ovviamente ad un grave problema di sicurezza con il rischio di rottura, foratura o scoppio degli pneumatici. Inoltre, la pressione sbagliata o insufficiente può provocare una riduzione delle prestazioni in frenata e dell’aderenza su strada, un maggior consumo di carburante, una riduzione della tenuta di strada e della precisione di guida, minor confort, possibile surriscaldamento e un elevato rischio di aquaplaning sotto la pioggia. Ricordiamo che la stragrande maggioranza di tutte le forature sono il risultato di una lenta diminuzione di pressione.

Perché montarli

Sono davvero numerosi i vantaggi del montare i sensori di pressione, specie per un componente che riveste così tanta importanza per la sicurezza di guida come gli penumatici.

La giusta pressione permette un migliore controllo del veicolo, ottimizza la tenuta di strada e la stabilità in frenata. Prima di ogni viaggio, la pressione degli pneumatici andrebbe controllata su ogni ruota, ma questa noiosa operazione comporta notevole dispendio di tempo, per cui spesso si sorvola presi dalla fretta o dalla voglia di non sporcarsi le mani con i tappini delle valvole; inoltre, non sempre disponiamo di una compressore con manometro (e che sia anche preciso!), e magari il primo distributore è lontano e ci arriviamo con le ruote già calde (la pressione va sempre misurata a gomme freddo per avere valori corretti), tanto che questa operazione non sempre viene effettuata. Grazie ai sensori di pressione è possibile monitorare costantemente i livelli di pressione di ciascun pneumatico e, in caso di segnalazione di anomalie, provvedere al gonfiaggio dei soli pneumatici che vengono segnalati, con notevole risparmio di tempo.

Il sistema segnala in tempo reale anche e soprattutto eventuali anomalie (gomma a rischio esplosione o foratura) evitando che tali problematiche causino danni al veicolo e alle persone, garantendo maggiore sicurezza alla guida e riduzione del rischio di incidenti ed evita di farci accorgere che un pneumatico si sta sgonfiando quando ormai è troppo tardi: bastano infatti le poche decine di metri percorsi finché non ci fermiamo per distruggere la gomma, rendendola inservibile e dovendo provvedere ad una costosa sostituzione. Inoltre, la pressione errata può causare il prolungamento dello spazio di frenata (fino a sette metri con mezza atmosfera in meno) e può avere una ripercussione negativa sulla stabilità del veicolo in curva. Da evidenziare poi il maggior confort e la riduzione del logoramento dei pneumatici dovuto a una maggiore resistenza meccanica causata da una pressione non corretta; ultimo vantaggio, ma da non sottovalutare, con le gomme alla giusta pressione, è anche la possibile riduzione dei consumi di carburante fino a circa il 4% (già 0,2 bar in meno di quanto necessario aumenta il consumo di carburante del cinque per cento verso l’alto. L’automobile club tedesco ADAC parla di 0,4 litri / 100 km di consumo in caso di soli a 0,5 bar mancanti). Montando i sensori di pressione, i controlli manuali periodici diventano superflui e ci si può liberare da una piccola ma fastidiosa incombenza.

Tipo di sistema e sensori

Esistono due tipi fondamentali di sistemi di sensori di pressione: diretti o indiretti. I diretti sono quelli che vedete in queste pagine, contraddistinti dalla presenza di un sensore su ognuna delle 4 ruote, da cui partono le informazioni inviate al monitor centrale. Quelli indiretti non prevedono sensori alloggiati sugli pneumatici ma sono in grado di calcolare la pressione dello pneumatico facendo riferimento alla velocità di rotazione della ruota attraverso altri sensori e parametri già esistenti nell’elettronica del veicolo. Grazie al loro differente meccanismo di rilevamento, i sensori di pressione diretti sono in grado di garantire un valore decisamente più preciso ed accurato, ma soprattutto anche molto più tempestivo. 

A livello di sensori veri e propri esistono due tipi, entrambi dotati al loro interno di micro pile (tipo quelle di orologi o piccoli strumenti elettronici) che forniscono l’energia per inviare il segnale al monitor: quelli con rilevatori inseriti all’interno della gomma da montare, se in after-market, smontando il pneumatico e sostituendo in toto la valvola con quella elettronica, operazione più lunga e costosa; oppure quelli esterni che si avvitano al posto dei tappini delle valvole, come visibile nelle foto di queste pagine, esposti inevitabilmente al rischio furto, ma alcuni sistemi prevedono una ghiera che lo blocca con la valvola. E’ evidente che, in caso di necessità di sostituzione delle batterie, quelli esterni saranno decisamente più comodi per tale operazione, anche se la durata delle batterie di quelli interni è in genere superiore alla durata stessa di un penumatico, per cui sarà facile cambiarle in occasione di un cambio gomme.

Il funzionamento

I sistemi più completi, come il TPMS Professional che vedete in queste pagine, consente di controllare costantemente livello di pressione e di temperatura delle gomme fino a sei, otto o più pneumatici (fino a ben 27 unità, pensiamo ai rimorchi dei camion o alle caravan doppio asse) e anche la gomma di scorta con un unico strumento, che fornisce anche funzioni di voltmetro, monitorando anche la batteria del veicolo. Inoltre ci segnala se la batteria di un singolo sensore si sta scaricando.

Attraverso un avanzato sistema wireless, visualizza sul display installato sul cruscotto i valori di pressione (da 1 a 14 atmosfere) e temperatura (allarme se la temperatura supera i 75 gradi) e, in caso di anomalie, avverte il conducente attraverso un allarme visivo e sonoro del monitor sul cruscotto, alimentato tramite la presa accendisigari o con un power cable direttamente dall’alimentazione elettrica del veicolo. La possibilità di modificare autonomamente le impostazioni dei sensori permette di calibrare le gomme in base al peso e poi variare, ad esempio in condizioni di pieno carico. Una volta sganciato l’eventuale caravan o carrello, il display visualizzerà solo i sensori della motrice. Recentemente, questo sistema TPMS professional è stato affiancato da un ancora più sofisticato prodotto, il TPVMS, che monitora anche le vibrazioni anomale degli pneumatici, come l’ovalizzazione della gomma o un difetto del cerchio.

I prezzi

Come ormai per qualsiasi prodotto, la varietà di offerta sul mercato è enorme ed esistono sistemi di sensori di pressione di qualità e prezzi ben diversi. Sul web si trovano sistemi molto semplici a poche decine di euro, quelli professionali arrivano anche a 4/500 euro nelle configurazioni complete, nel mezzo ci sono infinite varietà, sia per manifattura, sia per componenti montati e funzioni offerte. In era di smartphone, esistono poi anche sistemi che usano il telefonino come monitor. Il suggerimento, al di là della scelta personale, è anche quello di scegliere i sistemi che garantiscano una adeguata assistenza post vendita: il montaggio e la taratura calibrata precisamente di questi strumenti non sono semplicissimi per chi sia a digiuno di elettronica applicata a questa cose, e cercare di capire un manuale di istruzioni scritto in un improbabile anglo-cinese tradotto sul web in un italiano incomprensibile può diventare molto arduo. 

I riferimenti di legge

Le norme di base in merito ai sensori di pressione per gli pneumatici sono contenute nel Regolamento CE 661 del 2009: Requisiti dell’omologazione per la sicurezza dei veicoli a motore agli art. 1 comma 2, art 3 comma 7 e art. 9 comma 2, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L. 200/1 del 31-07-2009, oltre ovviamente a tutte le norme di applicazione, parziale e totale, o esclusione ai veicoli nelle varie categorie e ai riferimenti delle norme di attuazione e di abrogazione di alcuni articoli della direttiva 2007/46/CE contenute negli allegati del Regolamento stesso. Il documento è decisamente di non facile lettura se non si è un giurista, 24 pagine di testo di legge con continui rimandi ad altre disposizioni e normative. L’obbligo per le autovetture è operativo dal 1 novembre 2014, secondo quanto disposto da questo regolamento.

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Si ringrazia per la collaborazione tecnica il sito www.tpmsprofessional.it

Alessandro Cortellessa